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Attualità

Tricase, un rifugio per le famiglie dei pazienti in ospedale

Maior Charitas: offre la possibilità ai parenti dei degenti di poter usufruire di una stanza per una o più notti con una spesa modica

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Maior Charitas è un luogo nato per dare supporto a quanti hanno la necessità di sostare a Tricase perché un familiare abbisogna delle cure dell’Ospedale “Cardinale Panico”.


Sono in tanti che arrivano dalle altre province pugliesi ed anche da fuori regione, per usufruire del nosocomio tricasino: non è una novità che i reparti di urologia, cardiologia vascolare, oculistica (ma solo per fare degli esempi perché il fenomeno è abbastanza generalizzato) ospitino pazienti dell’Umbria, della Sicilia, campani, veneti o anche lombardi.


Proprio in questi casi (ma anche per i salentini che vengono da paesi distanti) interviene Orizzonti di Accoglienza, un’associazione che ha preso in comodato d’uso dalla Diocesi quello che una volta era l’albergo-ristorante Stella d’Oro, in via Galvani (la provinciale Tricase – Montesano Salentino), ad 800 metri circa dal “Card. Giovanni Panico”. Lo ha sistemato (alcuni lavori di ristrutturazione sono tuttora in corso ma in fase di conclusione) ed offre la possibilità ai parenti dei degenti che non possono permettersi soluzioni costose, di poter usufruire di una stanza per una o più notti con una spesa modica.


Il presidente dell’associazione Franco Stapane, di Alessano, spiega: “Abbiamo attrezzato 25 posti letto, con stanze che ospitano da uno a tre letti, completamente arredate: niente di lussuoso ma tutte dignitose, riscaldate di inverno e climatizzate d’estate. Diamo l’opportunità, a chi ne ha bisogno per motivi di salute di un congiunto, di pernottare per appena 15 euro a notte; 20 euro se si stratta di una notte sola”.


Stapane poi illustra come nella struttura ci sia “un piano con cucina ed il necessario, se gli ospiti vogliono prepararsi da mangiare, ed un tinello dove eventualmente sostare per consumare il pasto”.


Dal 2006 al 2009”, ricorda Claudio Morciano, uno dei 35 associati di Orizzonti di Accoglienza ed ex presidente, “abbiamo sostenuto questa nostra iniziativa con un appartamento in via Mascagni, nei pressi di viale Stazione, poi grazie all’interessamento del compianto Vescovo Vito De Grisantis, abbiamo avuto l’opportunità di prendere in comodato d’uso quello che una volta era un albergo. Il nome che abbiamo dato alla struttura, “Maior Charitas” è proprio in onore di mons. De Grisantis”.


Proprio Monsignor De Grisantis, in una nota diffusa dal suo letto di sofferenza nella casa vescovile ad Ugento, la definì “un’opera grande di carità e direi anche di tenerezza nei confronti di famiglie, quelle degli ammalati, che vivono la gravità del momento in cui la sofferenza bussa alle porte e anche al portafoglio”.

È un omaggio all’ex Vescovo anche la Mensa della Fraternità: “Non appena i lavori saranno completati, speriamo entro Pasqua, in quello che era il ristorante dell’ex albergo, torneremo ad ospitare ogni sabato gli indigenti, le persone sole e chiunque abbia voglia di pranzare in compagnia”.


Detto che in alcuni casi la struttura è stata anche a disposizione per situazioni momentanee e differenti da quelle ospedaliere (“laddove c’è bisogno, se possiamo, diamo una mano”) e che l’associazione collabora con le Caritas e le strutture sociali del territorio, come può contattarvi chi eventualmente ha bisogno di usufruire di una stanza?


Può telefonare al 346/9573299”, spiega il presidente Stapane, “una nostra associata prenderà in considerazione la richiesta e se si tratta di una necessità urgente per la stessa notte chiamerà uno degli associati reperibili e si provvederà immediatamente alla sistemazione”.


Riuscite con la retta seppur modica dei vostri ospiti a mantenere la struttura?


Ci proviamo, anche con ausilio del 5 per mille. Certo”, sospira Morciano, “era già difficile sostenere le spese quando si trattava solo di un appartamento, figurarsi ora che dobbiamo mantenere una struttura così grande. Lo sforzo è enorme ma”, conclude Claudio Morciano, “la soddisfazione di aver aiutato chi è in difficoltà, è impagabile”.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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