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Attualità

Antiche facciate e piacevoli sorprese

Il restauro esterno di alcuni palazzi riporta alla luce, a Tricase, delle storiche iscrizioni

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L’incentivo del governo per il restauro delle facciate, oltre a creare lavoro, a preservare le chiese e i palazzi storici dalle ingiurie del tempo (e degli uomini), a consentirci di ammirare meglio i nostri beni culturali, permette di scoprire particolari che per vari motivi erano scomparsi dalla vista comune. Grazie dunque agli enti ecclesiastici e ai privati che Tricase si sono impegnati per migliorare il nostro patrimonio storico-architettonico d’inestimabile valore.


Nell’edilizia privata possiamo ammirare la facciata del settecentesco palazzo Caputo-Russo in via Toma a Tricase, riportato al nativo splendore grazie a un restauro competente e delicato. Un altro intervento da poco completato riguarda lo storico palazzo De Marco, ora di proprietà Beneveni, nel rione Tutino.


Oltre a restituirci il caldo colore del carparo, l’intervento ha riportato in piena evidenza le iscrizioni latine che lo arricchiscono. In verità le iscrizioni, anche se con molta difficoltà, si notavano già prima; l’autorevole studioso di epigrafia classica, Vincenzo Peluso, le aveva riportate tradotte nella sua “Guida di Tricase”, scritta col fratello Mario, Ediz. Congedo, Galatina 2008, p. 114. Ma quanta fatica vi pose per poterle leggere a causa degli inesorabili insulti del tempo e c’è voluta la sua sapiente competenza epigrafica per poterne completare correttamente il testo.


Si tratta di tre iscrizioni ora leggibili agevolmente e quindi riportate alla loro primitiva funzione esortatrice. Due riguardano le architravi delle due finestre.


La prima recita: SOLI DEO HONOR ET GLO (ria), (Onore e gloria all’unico Dio). È presa dalla Prima lettera di S. Paolo a Timoteo, I, 17); L’altra, di derivazione classica, dice: INVID(us) ALTERI(us) MACRESCIT REB(us) OP(imis), (L’invidioso si strugge alla vista delle fortune altrui) ed è una massima tratta da Orazio (Epistole, 1,2, 57). La terza iscrizione indica l’anno in cui il palazzo fu edificato e proviene da Gv, 1, 19: CHRIST(us) REGNAT CHRIST(us)/ VINCIT VERBU(m) CARO FAC/TUM EST A.D. 1627 (Cristo regna, Cristo vince.  Il Verbo si fece carne).


Secondo Vincenzo Peluso «dal punto di vista epigrafico, c’è una notevole differenza tra la scrittura, che sembra pienamente cinquecentesca, delle due iscrizioni presenti sugli architravi delle finestre e la scrittura della targa recante il millesimo incastonata sulla parete, ragion per cui, a ben riflettere, nulla vieta che il 1627 non sia da riferire alla costruzione del palazzo quanto, piuttosto, ad un eventuale intervento di ampliamento o ristrutturazione». Il medesimo studioso, osservando le memorie incise a Tutino nel palazzo De Marco-Beneveni, è inoltre del parere che l’epigrafica classica tricasina, come nell’intero Salento, nel 500-600, avesse raggiunto nell’uso dei segni tironiani incisi dagli scalpellini, un’elevata conformità all’epigrafica dell’era classica, riscontrabile in non molte altre aree dell’Italia di allora.

La famiglia De Marco è attestata a Tutino già nel ‘500. Nella cappella di S. Marco esistente nella chiesa matrice, una targa attesta che nel 1548 il patronato del luogo sacro appartiene a “Cola Marco”.  Nel 1858 da Agnello De Marco viene fatto ricostruire l’altare nella medesima cappella, essendo il precedente andato distrutto durante i lavori di restauro della parrocchiale. Sulla sommità del fastigio dell’altare, completamente in pietra leccese, è fissato lo stemma della famiglia, conforme a quello situato sul portone del palazzo e così blasonato da V. e M. Peluso nella “Guida di Tricase” a pp. 162-163: “d’azzurro al leone slanciato coronato al naturale sostenente tra le branche anteriori un libro aperto, sormontato da tre stelle di otto raggi poste al capo”. In araldica il leone è segno di coraggio e nobiltà; le stelle sono simbolo di aspirazione alle cose sublimi; il libro significa amore per la scienza e il sapere.


Dalla famiglia De Marco provengono varie personalità affermatesi nei vari ambiti della vita sociale tra i quali si ricordano il notaio Niccolò nel seicento; Raffaele, sindaco di Tricase negli anni 1850-53; Agnello o Aniello, ricostruttore nel 1858 della cappella di patronato famigliare.


(Ringrazio l’arch. Vincenzo Peluso per la disponibilità ad aiutarmi a scrivere il presente articolo. Le foto sono di Carlo V. Morciano).


Ercole Morciano


Attualità

751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

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In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.

È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.

Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing 

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Attualità

Anticipo d’estate per il ponte dl 1° maggio

Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone…

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Secondo 3bmeteo: “Nei prossimi giorni anticiclone subtropicale con sole prevalente e netto rialzo termico; primi picchi di 28-30°C”.

“Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone subtropicale, ripristinando condizioni in prevalenza assolate su gran parte dello Stivale”.

“Non solo ampio soleggiamento ma anche netto aumento delle temperature per il Ponte del 1 maggio” – prosegue Ferrara di 3bmeteo – “sperimenteremo un vero e proprio anticipo d’estate con temperature più tipiche del mese di giugno e ben sopra le medie del periodo. Già giovedì 1 maggio si potranno sfiorare picchi di 27-28°C”.

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Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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