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Andrano

Beatriz, finalmente italiana “nonostante” la tragica scomparsa del marito

Lieto fine nel Capo di Leuca: la moglie dell’imprenditore di Andrano tragicamente defunto in mare nel 2020 diventa cittadina italiana, dopo essersi vista respinta la domanda proprio per via del decesso del coniuge

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Una lunga storia fatta di burocrazia, leggi senza senso e tanta sofferenza, si è conclusa il 5 giugno scorso con un inaspettato, quanto insperato, lieto fine ad Andrano.





Beatriz Eugenia Rodriguez Pelaez, nata a Cali, in Colombia, nell’ottobre di 56 anni fa, è diventata cittadina italiana.





Di nascita colombiana, la signora Beatriz era sposata con un uomo di Andrano. Dalla loro relazione, iniziata nella metà degli anni ‘90 è convolata a nozze nel 2013 (dopo che, dal 2000, i due avevano deciso di vivere stabilmente in Italia), aveva portato anche alla nascita di un figlio, in Colombia.





Avendo maturato i requisiti di legge, nel mese di marzo 2020 la signora Rodriguez aveva presentato ai competenti uffici domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana.





Tuttavia, l’8 luglio dello stesso, in tragiche circostanze che hanno scosso l’intera comunità del Capo di Leuca, venne a mancare l’amato congiunto: colto da un malore mentre faceva il bagno nelle acque di Andrano, Michele Arsieni perse la vita.





Al dramma per la grave perdita si aggiunse presto un’altra brutta notizia: la domanda di cittadinanza era stata rigettata per “intervenuta cessazione degli effetti civili matrimonio, ai sensi dell’art.149 del c.c., determinatasi con il decesso del coniuge”.





In pratica, le norme italiane che regolavano il diritto di cittadinanza prevedevano che i requisiti di legge dovevano essere mantenuti sino all’adozione del provvedimento amministrativo, iter che a volte si conclude anche a distanza di molti anni.




Pertanto, con la morte del marito, la signora non risultava più coniugata con un cittadino italiano e quindi era venuto meno uno dei requisiti previsti dalla legge.





Facendo fede alla promessa fatta al suo amato Michele, la combattiva signora decideva di rivolgersi agli avvocati Raffaele Zocco e Maurizio Nicolardi del foro Lecce i quali hanno impugnato il provvedimento davanti al Tribunale di Lecce.





Dopo una lunga battaglia giudiziaria, i legali sono riusciti a dimostrare che, sul punto, le norme che regolano il diritto di cittadinanza fossero ingiuste ed illegittime, per ottenere quindi una inaspettata sentenza favorevole.





Quando sembrava tutto orami concluso per il meglio una nuova sorpresa ha insidiato il percorso, con la trascrizione della cittadinanza tardava ad arrivare per un rimbalzo di responsabilità tra gli uffici competenti.





Solo un nuovo intervento del Tribunale di Lecce – sollecitato dai due procuratori – ha consentito di sbrogliare la matassa, ordinando “al Ministero dell’Interno e, per esso, all’ufficiale dello stato civile competente, di procedere alle iscrizioni, trascrizioni e annotazioni di legge, nei registri dello stato civile, della cittadinanza italiana della signora”.





E così, il 5 giugno, esattamente 24 anni dopo il suo arrivo in Italia, nel Comune di Andrano, alla presenza del Sindaco Salvatore Musarò, dei suoi legali e dei tanti amici che l’hanno sempre sostenuta e voluto bene, Beatriz Eugenia ha finalmente giurato la sua fedeltà alla Repubblica Italiana e alla Costituzione mantenendo la promessa fatta al marito.





Una storia, finalmente, a lieto fine.


Andrano

Castiglione d’Otranto: il mistero di Era e Argo

Labrador Scomparsi: l’appello dell’associazione “Noi come loro” e della famiglia adottante: “Aiutateci a ritrovarli!”

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Il 20 giugno, in una calda mattina a Castiglione, frazione di Andrano, Era e Argo, due Labrador, affettuosi e vivaci, escono accidentalmente dal loro giardino, senza più fare ritorno.

Era, femmina dal mantello cioccolato, e Argo, maschio color miele chiaro, sono inseparabili.

Ma da quel giorno sono spariti nel nulla.

UNA CORSA SENZA RITORNO

I loro padroni, componenti di una famiglia del posto, non si danno pace da quel 20 giugno.

I due cani, regolarmente microchippati e iscritti all’anagrafe canina, non hanno lasciato traccia.

Era indossava un collare nero, Argo uno azzurro – dettagli che possono aiutare chi dovesse avvistarli a riconoscerli.

Eppure, nonostante i volantini affissi, i post sui social e le ricerche con drone e termocamere, nessun indizio concreto è emerso.

Dove Sono Finiti?

C’è chi sospetta che qualcuno li abbia presi con sé, ignaro del fatto che abbiano una famiglia che li cerca disperatamente.

Oppure, forse, si sono allontanati troppo e non riescono a tornare.

Come è possibile che nessuno li abbia visti?

Due Labrador di taglia media, socievoli e abituati alla presenza umana, sono difficili da non notare.

L’associazione Noi Come Loro si unisce all’appello: «Se li avvistate, anche solo per un attimo, contattateci immediatamente».

Anche una foto sfocata o un video da lontano potrebbero essere fondamentali per restringere il campo delle ricerche.

Il numero da chiamare per eventuali segnalazioni è 3288317664

SPERANZA SEMPRE VIVA

La famiglia non smette di cercarli, passando in rassegna campagne, strade secondarie e persino i boschi vicini.

Ogni suono, ogni movimento fa sobbalzare il cuore: «Era e Argo devono tornare a casa. Se li avete visti, se sapete qualcosa, non esitate. La loro storia potrebbe finire bene, ma serve l’aiuto di tutti».

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Un abbraccio al mare

L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

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Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.

Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.

Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.

A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.

Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.

Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.

In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.

Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.

Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.

Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.

Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.

Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.

Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.

È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.

A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.

E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.

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Puliamo Andrano

La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

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Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.

Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti

L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.

Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.

Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.

La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.

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