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Concessioni Porto: mareggiata a Tricase

Mare agitato nel porto di Tricase. E le onde, come un piccolo tsunami, sono arrivate anche a Palazzo Gallone, rischiando di travolgere l’Amministrazione

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Mare agitato nel porto di Tricase. E le onde, come un piccolo tsunami, sono arrivate anche a Palazzo Gallone, rischiando di travolgere l’Amministrazione. Con conseguenze ancora da quantificare all’interno degli equilibri della maggioranza e con l’UdC sempre più border line. Al porto attualmente ci sono cinque concessionari: Marini Italia, Baglivo, Associazione Magna Grecia, Lega Navale e Associazione Consumatori. Marini Italia ha fatto la richiesta di concessione unica del porto e di utilizzo del gabbiotto, l’edificio attualmente occupato dalla Magna Grecia e la cui concessione scade nel 2012, per poter controllare tutto il porto. La richiesta di concessione unica della Marini è stata portata in Giunta, dove il suo accoglimento è stato presentato come un atto dovuto. Al contempo, però, si è sottolineata l’esistenza di una legge secondo la quale, quando la Concessionaria fa una richiesta, vige l’obbligo di un avviso pubblico, con un margine di tempo necessario alla formulazione di eventuali nuove offerte. Offerte che il Comune può valutare se migliorative. Passato tale lasso di tempo senza che siano intervenute altre offerte, la concessione va in automatico al richiedente. Vale la pena ricordare che per il porto si richiederà un finanziamento e, in caso di concessionario unico, è prevista una premialità. Qualcuno in Giunta avrebbe sottolineato la delicatezza della questione e per questo richiesto che l’argomento fosse portato in maggioranza. Anche in questa occasione, secondo quanto trapela dai presenti, l’accoglimento della Marini Italia sarebbe stato presentato come un atto dovuto. Durante la discussione, però, il consigliere dell’UdC, Giuseppe Piccini, ha sollevato “perplessità sul fatto che fosse un atto dovuto anche perché se così fosse, non si capisce come mai sia necessaria una delibera di Giunta”. E per questo Piccinni ha chiesto un rinvio dell’Ordine del Giorno per approfondire gli aspetti amministrativi e di legge. Il giorno dopo Piccinni ha chiesto un parere scritto al Segretario comunale, “il quale mi ha risposto tempestivamente condividendo le perplessità e dicendo che in realtà chi gestisce queste cose è la Regione, che comunque non si può fare finché non scadono le altre concessioni ed aggiungendo che esiste un parere negativo del direttore dell’Ufficio Tecnico del dicembre 2010 di cui ho copia. Ma di tutto questo nessuno mi aveva messo a conoscenza, prima della suddetta riunione di maggioranza. Per quale motivo? Aspetto ancora chiarimenti, perché nessuno di chi sapeva ha avuto la bontà di renderci partecipi. Se sono arrabbiato? No. Sono molto amareggiato, quello si. È mai possibile che in quella riunione nessuno sapesse il reale stato delle cose?”. Piccinni poi chiarisce: “Premesso che non sono pregiudizialmente né a favore né contro nessuno dei soggetti operanti, credo che sia compito di una buona Amministrazione, come un buon pater familiae, cercare di garantire l’attività di tutti perché ciascuno di loro nello specifico dà un contributo alla crescita e alla promozione del territorio. Il vero guaio è che chi sta nel porto non ha ancora trovato delle modalità di convivenza civile e collaborativa. Il compito dell’Amministrazione è mediare tra i vari soggetti”. E alla domanda “quanto avvenuto potrebbe far venire meno il suo appoggio alla maggioranza?”, Piccinni risponde laconico: “Sono in attesa di chiarimenti”.


Ovviamente abbiamo chiesto un chiarimento all’assessore con delega a Demanio, assetto, governo e qualità del territorio, Luana Greco, che riassume così la vicenda: “Il Comune di Tricase ha redatto un bando per la gestione dei servizi portuali. Se lo è aggiudicato la Marina Italia. A fine anno ha consegnato un rapporto di gestione dal quale si evince che i ricavi sono aumentati notevolmente. In più Marina Italia ha anticipato determinati lavori per un proprio utile di gestione. A settembre ha chiesto la sub concessione del casotto dove oggi ha sede l’Associazione Magna Grecia con una nota indirizzata all’Ufficio Lavori Pubblici che si occupa della gestione del porto, mentre l’Ufficio Demanio, che cura i rapporti con la Regione sulle concessioni demaniali, è in capo all’Urbanistica. Quindi per una questione di comunicazione e di competenze è passato un certo lasso di tempo finché, il 23 dicembre scorso, ha risposto il responsabile dell’Ufficio dicendo che la concessione demaniale marittima del casotto era scaduta e che il suo rinnovo era in itinere e che per tanto vi era la necessità di sospendere ogni decisione in merito. Riguardo invece la richiesta di Marina Italia del 7 dicembre per la gestione unitaria delle aree portuali attualmente sub concesse a Lega Navale, Magna Grecia e Sogesta, oltre ad un’area di transito, il responsabile dell’Ufficio Tecnico ha preso tempo. A mio modesto parere e per gli approfondimenti svolti in merito alla questione, l’obbligatorietà della pubblicazione è sancita dal principio che la concessione di un qualsiasi bene pubblico sia da sottoporre ai principi di non discriminazione, di parità di trattamento, di trasparenza, di evidenza pubblica, che impongono l’espletamento di una gara formale anche in presenza di una sola domanda, che si pone pertanto come atto prodromico all’indizione della gara medesima. Ciò nel presupposto che con la concessione di area demaniale marittima si consente a soggetti operanti sul mercato una possibilità di lucro, tale da imporre una procedura competitiva ispirata ai principi di trasparenza e di non discriminazione. Nel momento in cui si dà in concessione un bene pubblico, lo si fa senza ledere alcun diritto: non si può certo preferire discriminatamente un concessionario anziché un altro. Ecco perché è necessaria la pubblicazione di un avviso”. E questo è stato fatto? “No. Ed è qui che ci siamo incastrati. La legge prevede la pubblicazione di un avviso pubblico ma ancora ciò non è avvenuto”. Ma verrà fatto? “Mi auguro di si. Altrimenti sentenze precedenti favoriscono un ricorso al Tar”. Chiarito questo, non si capisce perché in maggioranza si sia arrivati a rischio rottura. “Questo mi sembra eccessivo: si è solo discusso costruttivamente in maggioranza com’è giusto che sia! Al fine di fugare i dubbi di qualcuno che pensava che l’Amministrazione o qualche suo rappresentante volesse cedere tutto il porto ad un unico concessionario. Così invece non è. Per intenderci, come stanno le cose oggi, se va a fuoco una barca in uno specchio acqueo di un’altra sub concessione, Marina Italia non può intervenire, con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Questo però non significa affatto che Lega Navale, Magna Grecia o quant’altri non vedranno assicurati i propri diritti. Anzi l’Amministrazione continuerà ad impegnarsi affinché i diritti delle Associazioni presenti sul territorio siano sempre tutelati”. Ci risulta, però, che alla vostra azione siano associati anche un parere negativo da parte del Segretario comunale ed uno dell’Ufficio Tecnico: “L’Ufficio Tecnico ha solo preso tempo in attesa dell’approvazione del Piano Generale delle Coste, dicendo che nell’attesa non si possono rilasciare concessioni. Nota, tra l’altro, della quale, pur essendo io assessore, non ero a conoscenza e che mi sento di dissentire poiché la Regione fa divieto ai Comuni di rilasciare nuove concessioni fino all’approvazione del suddetto Piano delle Coste, ma la richiesta di Marina Italia è interna all’area portuale, in zona già destinata alla nautica e alla pesca dalla pianificazione vigente, quindi non stiamo parlando di nuove concessioni ma di subentro in concessioni già esistenti. Riguardo al parere del Segretario, so di una nota che sottolinea la non obbligatorietà dell’avviso pubblico: l’unico passaggio mancante”. E su quanto è avvenuto in maggioranza l’assessore Greco non ha dubbi: “è stato solo un problema di comunicazione che ha generato delle incomprensioni”.

Giuseppe Cerfeda


Attualità

751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

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In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.

È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.

Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing 

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Anticipo d’estate per il ponte dl 1° maggio

Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone…

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Secondo 3bmeteo: “Nei prossimi giorni anticiclone subtropicale con sole prevalente e netto rialzo termico; primi picchi di 28-30°C”.

“Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone subtropicale, ripristinando condizioni in prevalenza assolate su gran parte dello Stivale”.

“Non solo ampio soleggiamento ma anche netto aumento delle temperature per il Ponte del 1 maggio” – prosegue Ferrara di 3bmeteo – “sperimenteremo un vero e proprio anticipo d’estate con temperature più tipiche del mese di giugno e ben sopra le medie del periodo. Già giovedì 1 maggio si potranno sfiorare picchi di 27-28°C”.

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Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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