Attualità
Fine estate bollente a Gallipoli
Siamo quasi al termine della stagione ed è già tempo di bilancio. Un bilancio che se da una parte ha fatto registrare un notevole aumento di presenze turistiche rispetto
Siamo quasi al termine della stagione ed è già tempo di bilancio. Un bilancio che se da una parte ha fatto registrare un notevole aumento di presenze turistiche rispetto alla media degli ultimi anni, dall’altra ha evidenziato la spinosa questione della ardua convivenza tra le esigenze dei residenti e quelle di chi, invece, predilige l’intensa movida notturna del litorale jonico. Naturalmente anche questa faccenda ha offerto l’occasione ai vari politici locali di anticipare la campagna elettorale, di fatto già in corso dopo la caduta dell’Amministrazione Venneri-ter nello scorso giugno (con il conseguente arrivo del commissario prefettizio Biagio De Girolamo). Il Circolo cittadino del PD, per bocca del suo coordinatore Luigi Natali, ha rimarcato l’importanza dell’azione della Giunta Venneri: “Nei pochi mesi di nostro lavoro, trovando disponibilità nella quasi totalità delle componenti politiche che ne facevano parte, abbiamo tentato di avviare i necessari, a volte lunghi e farraginosi, procedimenti che potessero dare una svolta già in questa stagione estiva 2011”. Sono due le questioni al centro del mirino dei democratici: l’occupazione selvaggia della parte antica della città per mezzo di sedie e tavolini e la musica sparata a tutto volume nei locali fino a tarda ora: “Per questo era stata emessa, rimasta inspiegabilmente e colpevolmente inapplicata, se non negli ultimi giorni di agosto, apposita ordinanza sindacale di regolamentazione dell’occupazione del suolo pubblico, con l’obbligo di esposizione della planimetria e della relativa autorizzazione, con preavviso che alla terza infrazione, come per legge, si sarebbe proceduto alla sospensione dell’attività commerciale. Sull’eccesso di decibel”, ha precisato Natali, “è stato lo stesso Commissariato di Polizia a segnalare la necessità di un ripensamento delle attività limitrofe a tale zona, anche per problemi di sicurezza e di pronto intervento dei mezzi di soccorso. Sarebbe un segnale di civiltà e di onestà intellettuale se quanti hanno polemizzato su quei provvedimenti, rivendicando la libertà di ascoltare musica bevendo un non so che alle 3 del mattino, oggi facessero mea culpa e chiedessero scusa ai cittadini ed agli ospiti”. In sostanza, secondo il PD il caos è stato generato dalla mancata applicazione della regolamentazione dovuta alla fine anticipata dell’Amministrazione e, quindi, con responsabilità dirette attribuite alla vecchia opposizione PdL-Ppdt e ai dissidenti. Una interpretazione che è stata immediatamente sconfessata dal deputato cittadino del PdL, Vincenzo Barba, e dall’ex capogruppo della Ppdt, Giovanni De Marini, i quali puntano il dito contro la pratica dello “scaricabarile” messa in atto dagli ex occupanti di Palazzo Balsamo. “Il PD non dà segni di maturità”, ha detto Barba, “i democratici non si sentono mai responsabili di alcunché: se sono all’opposizione è colpa di quelli che governano; se malauguratamente, per qualche mese, a seguito di un vergognoso inciucio, si ritrovano al governo di una città importante come Gallipoli senza lasciare alcuna traccia della loro presenza, la colpa è della minoranza che non ha consentito loro di manovrare. Adesso si tratterà soltanto di attendere qualche mese per rilanciare, insieme ai nostri cittadini, una città come Gallipoli che ha bisogno sì di essere guidata ma soprattutto di essere amata”. Gli fa eco De Marini: “Sicuramente c’è stata l’incapacità di chi ci ha governato sinora di trovare un giusto equilibrio tra le parti, ovvero tra le esigenza dei residenti e degli imprenditori locali. Qualcuno ha detto che l’Amministrazione caduta anzitempo stava provvedendo ed è stata quindi impedita, ma tutto ciò è poco credibile, come poco credibile e diseducativa era la formula di governo su cui si reggeva”.
Massimo Alligri
Attualità
Pizzica e furlana, radici comuni
Con il concerto dell’Orchestra popolare in Friuli-Venezia Giulia prendono il via le attività del progetto di ricerca e studio di Fondazione La Notte della Taranta e Fondazione Aquileia

Ricercare le matrici comuni di due tra le più antiche danze popolari italiane, la pizzica pizzica e la furlana, danza dei Furlani: è l’obiettivo del progetto di ricerca Dal Salento ad Aquileia, a cura della Fondazione La Notte della Taranta, in collaborazione con la Fondazione Aquileia.
Le attività prenderanno il via sabato 18 ottobre alle 18,30 ad Aquileia, in provincia di Udine, con un concerto gratuito dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta nello spazio coperto del Terminal Unesco.
Il concerto, organizzato in collaborazione con il Comune di Aquileia, sarà preceduto da un tavolo delle delegazioni a Palazzo Brunner-Segré che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni partner – Regione Puglia, Regione Friuli-Venezia Giulia, Unione dei Gruppi Folcloristici del Friuli-Venezia Giulia, studiosi ed esperti del patrimonio coreutico e musicale.
L’incontro sarà un’occasione di confronto e approfondimento con gli interventi dei membri del comitato scientifico, delle due Regioni promotrici, delle due Fondazioni e dei ricercatori coinvolti.
La furlana è una danza vivace di origine friulana, attestata sin dal Cinquecento, nata nella tradizione popolare e poi entrata anche nella musica colta barocca, diffondendosi in tutta Europa. Ancora oggi accompagna momenti di festa e rievocazione. La pizzica, danza popolare salentina dalle radici antiche, originariamente legata a riti terapeutici e comunitari, si è trasformata nel tempo in una delle più forti espressioni identitarie del Salento.
«Ringrazio la Regione Puglia, l’assessore Fabiano Amati, la Regione Friuli-Venezia Giulia e la Fondazione Aquileia per il sostegno che ha reso possibile l’avvio di questo progetto», dichiara il Presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray, «la nostra Fondazione ha il compito di promuovere la ricerca, lo studio e la valorizzazione della musica popolare, costruendo collaborazioni con istituzioni che condividono la stessa missione di tutela del patrimonio culturale. Dal Salento ad Aquileia interpreta pienamente questa visione, mettendo in dialogo due danze antiche e vitali come la pizzica pizzica e la furlana che, pur nascendo in contesti diversi raccontano entrambe storie di comunità, identità e memoria condivisa. Un ringraziamento speciale va al Comitato scientifico della Fondazione, presieduto da Daniela Castaldo con il contributo del consulente artistico Sandro Cappelletto: un organo di altissimo profilo che garantisce rigore e qualità alle nostre attività di ricerca e valorizzazione».
L’Orchestra popolare La Notte della Taranta proporrà ad Aquileia i brani della tradizione salentina, con gli arrangiamenti dei Maestri concertatori che negli anni hanno diretto il Concertone La Notte della Taranta, che da ventotto anni si tiene ad agosto a Melpignano, nel Salento. Dal repertorio firmato da Ludovico Einaudi sarà interpretata Mamma la rondinella, in cui la tradizione incontra le atmosfere minimali del compositore torinese; dalla direzione di Carmen Consoli, Fimmine fimmine e Su picculina, autentici manifesti di forza e identità femminile; dalla direzione di Dardust, gli stornelli Rirollalà e L’acqua de la funtana nel particolare arrangiamento elettronico composto dal Maestro concertatore dell’edizione 2022. Non mancheranno i ritmi travolgenti delle pizziche di Ostuni, Aradeo e San Vito, che rappresentano l’anima corale dell’Orchestra Popolare.
In programma anche il classico Pizzicarella, nell’arrangiamento tratto dall’ultima edizione del Concertone diretto da David Krakauer che ha riletto un chiave klezmer i brani della tradizione salentina.
Chiuderà il concerto Kalìnifta, nella versione del 2021, che riunisce in un unico canto comunità, memoria e festa.
L’Orchestra Popolare La Notte della Taranta è formata da musicisti e interpreti della musica tradizionale del Salento è diretta ad ogni edizione da un diverso Maestro concertatore scelto tra i più autorevoli compositori e musicisti del panorama mondiale, chiamato a reinterpretare il repertorio della pizzica facendolo dialogare con le sonorità della musica contemporanea. Il lavoro del Maestro concertatore culmina con l’esibizione sul palco del Concertone di Melpignano, tappa principale del Festival che in estate anima le piazze dei paesi del Salento con concerti, danze e iniziative culturali legate alla tradizione musicale.
Sul palcoscenico del Terminal Unesco saliranno i musicisti Alessandro Monteduro (percussioni), Giuseppe Astore (violino), Nico Berardi (fiati), Carlo De Pascali (tamburello), Mario Esposito (basso), Roberto Gemma (fisarmonica), Giuseppe Grassi (mandola, mandolino), Gianluca Longo (mandola), Antonio Marra (batteria), Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo), Attilio Turrisi (chitarra battente), Consuelo Alfieri, Salvatore Galeanda, Ninfa Giannuzzi, Stefania Morciano (voci e tamburello).
E ancora i danzatori Fabrizio Nigro, Serena Pellegrino, Eliana Bologna, Emilia Lo Gaglio, Giorgia Monaco, Arianna Sicuso.
Il progetto Dal Salento ad Aquileia si concentra sui punti di contatto tra le due danze non solo per mettere in dialogo due patrimoni coreutico-musicali, ma anche per interrogare le loro funzioni sociali, il loro ruolo identitario e la capacità di entrambe di trasformarsi nel tempo senza perdere vitalità. In questo senso, la ricerca non è un semplice esercizio comparativo, ma un modo per rafforzare la memoria collettiva, costruire ponti culturali tra comunità e sviluppare modelli innovativi di tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale nei luoghi in cui è nato e continua a vivere.
Il progetto si articola in diverse fasi: l’istituzione di un Comitato scientifico; l’attivazione di iniziative destinate a giovani ricercatori, una finanziata dalla Fondazione La Notte della Taranta; l’organizzazione di due convegni di studi: il primo in Puglia, previsto a gennaio, e il secondo in Friuli-Venezia Giulia; la pubblicazione di una monografia scientifica, a cura della Fondazione Aquileia, che raccoglierà gli esiti della ricerca.
Le attività di studio e ricerca – che uniranno storia, musicologia ed etnografia – saranno accompagnate da attività partecipative e momenti pubblici di condivisione, con l’obiettivo di offrire strumenti concreti per la tutela e la trasmissione del patrimonio culturale immateriale nei territori in cui nasce e si rinnova.
Il progetto beneficia del sostegno della Regione Puglia e della Regione Friuli-Venezia Giulia ed è realizzato dalla Fondazione La Notte della Taranta in collaborazione con la Fondazione Aquileia e l’Unione dei gruppi folcloristici del Friuli-Venezia Giulia.
«Tutto nasce da incontri o inciampi», dichiara l’assessore al Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della Regione Puglia, Fabiano Amati, «per me questa storia è nata dall’incontro con Gabriele Pelizzari, con l’opera di Gilberto Pressacco e le sue indagini sulla notte della Chiesa di Aquileia e i terapeuti. Risultato? Una grande sorpresa, un’ipotesi con tanti indizi da valere una prova: la pizzica pizzica e la furlana potrebbero essere strettamente legate, almeno nelle origini. E allora, l’idea di mettere assieme Puglia e Friuli, fecondata con un finanziamento del Consiglio regionale e un patto sottoscritto attorno alla meraviglia del pavimento musivo della Basilica patriarcale di Aquileia. La Puglia si presenta all’appuntamento con la Fondazione La Notte della Taranta, la sua storia, la sua esperienza e quel pizzico di glamour conquistato negli anni e oggi rinnovato dalla gestione di Massimo Bray e dei suoi collaboratori. È il massimo degli ingredienti che potevamo mettere — non ne disponiamo di più — e li abbiamo messi; lo abbiamo fatto per stringere un’alleanza che sa di ricerca con una regione, il Friuli, così lontana sulla geografia, ma così vicina nella storia».
«Il progetto Dal Salento ad Aquileia rappresenta un’importante opportunità per approfondire le radici comuni e le specificità di due danze che, pur nate in territori lontani, condividono una vitalità e un ruolo identitario fondamentali per le comunità che le custodiscono», sottolinea il vicepresidente della regione Friuli-Venezia Giulia, Mario Anzil, «attraverso la collaborazione tra istituzioni, studiosi e comunità locali, il progetto si configura come un modello di tutela e trasmissione del patrimonio immateriale che mette in luce le funzioni sociali, il ruolo identitario e la capacità di rinnovamento di queste espressioni tradizionali e che guarda al futuro, rafforzando la memoria collettiva e promuovendo il dialogo tra territori e culture diverse. La Regione conferma con questo impegno la propria attenzione verso la conservazione e la promozione delle tradizioni culturali come elementi fondamentali per lo sviluppo sociale e culturale del nostro territorio.»
«Siamo onorati di ospitare ad Aquileia questo concerto che rappresenta l’avvio ufficiale di un progetto culturale ambizioso. Con questa serata – dichiara il Presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo – prende infatti il via un percorso di ricerca e confronto che parte da Aquileia – luogo simbolo da sempre di incontro tra culture e popoli – e che mette in dialogo patrimoni immateriali, comunità e territori, indagando le radici comuni tra la pizzica e la furlana».
«L’obiettivo di questo progetto condiviso è di esplorare le comuni matrici cristiane delle nostre comunità, che proprio da Aquileia si sono estese sul territorio fino a giungere al Salento, creando di fatto un ponte tra identità coreutiche affini, pur nelle loro differenze», aggiunge l’assessore alle Finanze della Regione Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, «riteniamo che valorizzare una tradizione antichissima, come quella che ha portato allo sviluppo della furlana e della taranta, radicata profondamente nella nostra storia, abbia un forte valore educativo e sia veicolo essenziale per rafforzare il nostro comune senso di appartenenza e di identità. Coniugare le profonde radici culturali che ci contraddistinguono, alla memoria e al tempo stesso all’innovazione e alla coesione sociale significa investire nel domani e proporre ai giovani modelli virtuosi da analizzare, comprendere e sviluppare: la furlana e la taranta assieme diventano così espressioni di quel profondo senso di tradizione e cultura antica trasformato in elemento vitale e moderno. Il connubio della Taranta sia un motore per promuovere e diffondere esperienze ed espressioni artistiche e della tradizione, rispetto e identità, concetti fondamentali per la crescita sana delle nostre comunità».
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Attualità
Solidarietà alla presidente Giorgia Meloni
«Preoccupa il silenzio delle forze politiche nazionali dinanzi all’umiliazione inflitta dal Presidente degli Stati Uniti, in diretta mondiale, alla nostra Presidente del Consiglio»

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Quando la causa è comune e soprattutto più importante di tutto quello che c’è intorno vengono superate tutte le barriere issate dalle differenze politiche.
È quanto avvenuto dopo le battute di Trump nei confronti di Giorgia Meloni.
Ospitiamo in questa pagina l’intervento di Francesca Sodero, già consigliera comunale a Tricase.
Lei ha notato (e sottolineato) quello che molti non hanno voluto notare. E non si tratta (solo) di solidarietà femminile.
«Preoccupa il silenzio delle forze politiche nazionali dinanzi all’umiliazione inflitta dal Presidente Trump in diretta mondiale alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione del suo intervento a Sharm El-Sheikh. Non una manifestazione di solidarietà che possa dirsi significativa per ribadire che le donne non devono essere bersaglio di atteggiamenti che le riducono ad oggetti di piacere e di desiderio, in nessun contesto e ancor di più nello spazio pubblico, lavorativo ed istituzionale.
Non ho timore di sbagliare affermando che sono questi atteggiamenti maliziosi che hanno spinto e spingono con sempre maggiore forza le donne impegnate in politica e nel mondo del lavoro ad assumere comportamenti tipicamente maschili che hanno rarefatto e rischiano di far scomparire nella società i tratti sostanziali e peculiari della femminilità, nel timore che questi espongano inesorabilmente ad assalti sessisti. Il risultato è una pesante perdita di equilibrio tra i sentimenti ed i valori che dovrebbero permeare una società sana, mentre la femminilità è sempre più identificata nella facile e volgare esposizione del corpo.
L’autorevolezza delle donne non passa e non deve passare da una legittimazione sessista basata sull’aspetto fisico ma dalla capacità di mettere a frutto competenze e talento nel modo peculiare che la femminilità consente, oltre l’estetica. Questo è il modello di leadership che le donne dovrebbero difendere e far digerire al mondo maschile, bloccando sul nascere quei comportamenti che ne presuppongono il ruolo di oggetto.
Va detto, per onore di verità, che il Presidente Trump ha anche riconosciuto a Giorgia Meloni di essere una “politica di successo” e “rispettata in Italia”, ma questo purtroppo non ripara il danno culturale della parte iniziale del suo improvvido intervento.
Qualunque donna che abbia fatto esperienza di ruoli di responsabilità conosce bene quali siano le difficoltà di difendersi da sola da questa strisciante cultura maschilista, le cui manifestazioni vanno pertanto prevenute. È in definitiva una battaglia che va fatta e mai abbandonata da parte di tutte insieme, unite non solo da uno spirito di solidarietà ma anche dalla convinzione che l’emancipazione femminile debba andare di pari passo con la difesa della femminilità nel suo senso più profondo ed autentico.
Giorgia Meloni resta senz’altro una leader politica contestabile per milioni di ragioni, personalmente posso dire che sono molte le posizioni e le iniziative politiche sue e del suo Governo che non condivido, prime fra tutte quelle riguardanti la Palestina. Ciò non toglie che il suo disagio, per quanto mascherato, è anche il mio ed è mio dovere manifestarlo.
Auspico che si trovi il modo di riservare uno spazio anche per questo nel dibattito politico di questi giorni, non solo in quello giornalistico, in mezzo alle tante rilevanti questioni internazionali che lo monopolizzano.
Se siamo così fieri della cultura occidentale e dei diritti che in Europa difendiamo, la politica tutta non può tacere e deve trovare le parole giuste per condannare questo affronto consumato a spese dell’unica leader donna presente, e questo nonostante sia la stessa donna che proprio su Gaza ha tradito le più legittime aspettative di una leadership autenticamente femminile».
Francesca Sodero
Attualità
Meteo, da mezzanotte allerta arancione sul Salento
Protezione civile: “Per le prossime ore, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali…”

La protezione civile, gestione emergenze, ha diramato, per le prossime ore, a partire da mezzanotte, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali.
Il bollettino recite: “Precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco specie sui settori meridionali, con quantitativi cumulati generalmente moderati, fino a puntualmente elevati;
Sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori, con quantitativi cumulati moderati.
I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità , frequente attività elettrica (fulmini), locali
grandinate e forti raffiche di vento“.
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