Attualità
Giornate FAI d’Autunno: le aperture a Tricase
Sabato 12 e domenica 13 con il FAI Finibus Terrae saranno straordinariamente aperte al pubblico e visitabili la Cripta bizantina del Gonfalone a Sant’Eufemia ed il Castello Winspeare a Depressa
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Tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI.
Sabato 12 e domenica 13 ottobre, da nord a sud della Penisola, 700 luoghi straordinari, poco conosciuti e valorizzati oppure insoliti e curiosi, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città.
Ad ogni visita si potrà sostenere la missione del FAI con una donazione.
Nel territorio di Tricase con il FAI Finibus Terrae saranno straordinariamente aperti alle visite la Cripta del Gonfalone a Sant’Eufemia ed il Castello dei Winspeare a Depressa.
LA CRIPTA DEL GONFALONE
Sant’Eufemia, un tempo frazione di Tricase, è oggi unita al vicino Comune. Il suo nome deriva dal culto di Sant’Eufemia da Calcedonia. Originariamente semplice masseria, appartenente al Monastero dei Basiliani, continuò a esistere e a conservare l’antico nome. L’abitato è caratterizzato ancora oggi dalla presenza di cunicoli costruiti per la protezione degli abitanti dai frequenti attacchi dei Saraceni. Dell’antico monastero basiliano rimane una cripta dedicata a Maria SS del Gonfalone.
Segnalata dal campanile a vela, sulla S.P. Tricase-Alessano, sorge la Cripta del Gonfalone. Dai documenti conservati nelle Diocesi di Otranto e di Ugento, l’invaso risale all’epoca bizantina (VIII- XI sec). Le origini e la sua intitolazione potrebbero essere legate all’influenza francescana, riportata solo nel 1586. In un primo tempo, dipendente dall’Abbazia di Casole, in quanto una quota del casale di Sant’Eufemia apparteneva al Vescovo di Otranto, nel 1615 era dipendenza della più vicina Abbazia del Mito.
L’invaso è stato scavato nel banco roccioso ed è sostenuto da una selva di colonne e pilastri, mentre la zona centrale è dominata dal piccolo altare “balaustrato”. Il sacello inquadra un’icona della Madonna con Bambino attraverso un ovale circondato da ricche ornamentazioni vegetali di gusto seicentesco e culminante con un timpano triangolare. All’interno sono presenti diversi affreschi cinquecenteschi: ritratti di santi, come Maria Maddalena, San Paolo, ma anche una Crocifissione e la Dormitio Virginis.
Custodita per secoli dalla devozione degli abitanti del luogo, la Cripta del Gonfalone è meta di pellegrinaggi che si concentrano nelle giornate di fine agosto con una fiera espositiva e con spettacoli di musica tradizionale salentina. Un vero gioiello dell’arte bizantina che testimonia la forte influenza del culto greco-ortodosso nel Salento. Incastonata nella campagna e circondata da uliveti, evidenzia tutta la sua bellezza e singolarità con il campanile e la struttura in pietra, già visibili percorrendo la strada provinciale. Ma è solo discendendo per le strette scale che portano alla cripta che si entra in un’atmosfera magica e ci si immerge in un tempo passato, rimasto intatto e preservato. Quando gli occhi si abituano alla luce soffusa che filtra dalle finestrelle laterali, i visitatori si stupiscono e si incantano alla vista del fitto bosco di colonne, degli affreschi che ricoprono gran parte delle pareti, dell’altare balaustrato fino a scoprire a poco a poco i dettagli, la perfezione delle linee e la vivacità dei colori. Un’esperienza unica che consente un tuffo nella spiritualità medioevale e nella semplice essenzialità della bellezza.
Visite con gli Apprenditi Ciceroni del Liceo G. Comi
IL CASTELLO DEI WINSPEARE
Depressa, frazione di Tricase, ha antiche origini anche se i primi documenti che ne attestano la presenza risalgono al 1269. Sull’origine della denominazione l’ipotesi più convincente è quella avanzata da Cosimo de Giorgi, il quale ritiene che Depressa abbia tratto il nome dalle condizioni del suolo. I Gallone presero possesso del paesino e si insediarono nel Castello nel 1608 ma la loro presenza divenne tangibile solo nel 1869 con il matrimonio tra Emanuela Gallone e Antonio Winspeare.
La famiglia Winspeare è originaria della contea di Scarborough nel Nord dell’Inghilterra. In seguito alle lotte religiose, sotto il Regno di Elisabetta I, David Winspeare decise, fra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, d’iniziare una nuova esistenza in un paese cattolico. Si recò in Italia, nel Regno di Napoli. Un altro David Winspeare, nipote del primo, divenne famoso giurista napoletano; nel 1808 fu procuratore generale della Commissione Feudale e nel 1814 fu nominato barone.
Il Castello ha un nucleo antico del XIV secolo. Impostato attorno ad una severa torre angioina del Trecento, fu gravemente danneggiato dall’invasione turca del 1480 e riedificato dai baroni Saraceno nel 1548. Della struttura cinquecentesca ha conservato le due torri quadrate, il loggiato e la scala che danno su un cortile rettangolare, al quale nell’800 fu aggiunto un porticato in cui sono conservati una collazione di frasi del mondo intellettuale incise sulla pietra leccese, la grande scala monumentale e, sul lato ovest, le mensole che sorreggono il camminamento di ronda.
Il Castello Winspeare colpisce il visitatore per la sua particolarità all’interno del piccolo borgo, tra le strette vie e le case basse di Depressa. I Gallone, principi di Tricase, che acquistarono il feudo nel 1604, lo ammodernarono così come si deduce dall’epigrafe con stemma araldico collocato sotto la piombatoia dell’ingresso principale. Il portone d’ingresso apre a un giardino il cui disegno risale al 1885 che rispecchia il gusto del bello dei proprietari. L’antico agrumeto quadripartito è stato mantenuto, così come la zona a ridosso della dimora, dedicata al passeggio e caratterizzata da un fitto boschetto, quasi un labirinto, di bambù. Nel periodo estivo il castello ha ospitato numerosi personaggi delle case reali d’Europa; i più affezionati sono stati i sovrani del Belgio, la principessa Margaret di Inghilterra ma altre prestigiose personalità come Benedetto Croce, Attilio e Bernardo Bertolucci. Il piano inferiore vede saloni adibiti a magazzini e a spazi riservati alle memorie e ai ricordi di famiglia. Proprio qui è conservato il carteggio tra Antonio Winspeare e l’architetto Filippo Bacile di Castiglione per il restauro del castello.
Visite con gli Apprenditi Ciceroni del Liceo Scientifico G. Stampacchia
Attualità
Luca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
Pubblicato da Luca Abete (inviato di Striscia la notizia) sui suoi canali social, fa il giro del web un video che giunge da Tricase Porto.
Un uomo, dalla banchina, pesca un pesce con un’asta fiocinata. Il gesto è sorprendente, le immagini scatenano subito i commenti che si dividono tra stupore e critiche.
Il video
Attualità
Donate letto e pittura che umanizza al Vito Fazzi
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia…”
Donato un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi. Un investimento concreto per il benessere delle mamme.
Sono stati presentati e donati un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto ispirate ai fiori narciso, viola e peonia per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.
E’ un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.
In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV ha presentato queste due importanti donazioni, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.
Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione ha donato un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante.
Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.
Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV. Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.
Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV, ha presentato l’iniziativa – “Quando una nuova vita inizia il nostro mondo cambia e ci rendiamo conto di essere protagonisti di un miracolo, del senso più profondo del nostro essere. Poco meno di un mese fa abbiamo fatto una donazione pensando ai bambini che nascono prematuri, ma innegabilmente anche le gravidanze che arrivano al termine portano con loro ansie e paure e l’umanizzazione pittorica diventa una carezza silenziosa che allevia la tensione. Con questa donazione speriamo di riuscire ad accompagnare le donne che stanno dando la vita in un’esperienza che possano ricordare in assenza della paura. Vogliamo che nel momento in cui sentiranno sul seno il corpicino dei loro piccoli possano ricordarsi del Narciso, simbolo di rinascita e nuovi inizi o della Viola che simboleggia la modestia e l’umiltà o ancora della Peonia che nel significato dei fiori richiama la prosperità, l’amore e la felicità. E forse loro insegneranno a questi bambini e bambine a coltivare questa bellezza.
Ancora una volta la nostra Associazione ha camminato insieme ad altri, perché lì dove la solidarietà unisce più cuori che amano e mani che aiutano, non c’è nulla di impossibile. Ed è così che in collaborazione con Deghi s.p.a. abbiamo realizzato la donazione del letto da parto. Deghi è una realtà consolidata nel nostro territorio e non è nuova ai gesti di solidarietà e noi siamo lieti di condividere un tratto di strada insieme.
E visto che la solidarietà è il riflesso dell’amore e che esso più è forte più sono le persone che si uniscono, l’umanizzazione pittorica delle tre sale parto è stata resa possibile da tutte le donazioni ricevute dal 5 per mille, un gesto semplice d’amore che racchiude in se tutto l’amore di Dio.”
“Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte ODV, sempre attenta ai bisogni dei pazienti, delle donne in questo caso, al loro benessere psicofisico e all’accoglienza nei nostri reparti. La donazione della decorazione pittorica di tre sale parto e il letto da parto si inseriscono nel percorso di umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura che da tempo sosteniamo e supportiamo con convinzione. Le associazioni arrivano con efficacia dove noi a volte, per le ragioni più diverse, non riusciamo a intervenire. Motivo in più per dire loro Grazie di cuore” ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è fondatore e presidente. L’Associazione ha saputo rendersi luogo di cura e rifugio per chi sta affrontando una sfida per la vita e crede nella potenza di un sorriso, attraverso la clownterapia, la Bimbulanza, la Casa di accoglienza e tanti altri progetti.
Attualità
Maglie, a pochi mesi dalle elezioni parte la campagna elettorale
Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città…
Riceviamo e Pubblichiamo:
È Ora Maglie propone Marcella Marzano come candidata Sindaco per guidare il cambiamento
Maglie si avvicina a un passaggio decisivo della sua storia. Dopo anni segnati da inerzia, scelte mancate e assenza di visione, cresce in città una volontà chiara: cambiare passo.
È da questa consapevolezza che È Ora Maglie ha deciso di fare un passo in avanti, mettendo a disposizione della comunità, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, la propria proposta per la guida della città e per la carica di Sindaco: Marcella Marzano.
Fin dalla sua nascita, È Ora Maglie ha affermato una verità semplice e profonda: Maglie merita di più. Merita ambizione, qualità, ascolto. Merita un’amministrazione capace di scegliere e di assumersi responsabilità.
Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città, a partire dalla mobilità e dai parcheggi. Sempre dalla stessa parte: quella dei cittadini e del futuro.
In questo cammino si colloca la nostra proposta.
Marcella Marzano è una donna profondamente radicata nella sua città. Madre di quattro figli, titolare di un’agenzia di assicurazioni, impegnata nel sociale, è stata la consigliera d’opposizione più votata alle elezioni comunali del 2020.
Per l’intero mandato ha esercitato un’opposizione ferma, coerente e rigorosa, dimostrando che anche dai banchi della minoranza è possibile ottenere risultati concreti e difendere gli interessi dei magliesi.
La sua candidatura a Sindaco è stata individuata all’unanimità dai simpatizzanti del movimento nel confronto di venerdì scorso.
Una scelta che nasce dal basso, dall’ascolto, dalla volontà di dare un volto credibile a una speranza che in città non si è mai spenta.
Marcella Marzano è la figura che riteniamo oggi più attrezzata per affrontare e vincere una sfida entusiasmante: restituire fiducia a Maglie e aprire una stagione nuova, all’altezza della sua storia gloriosa.
È Ora Maglie conferma la propria disponibilità a un dialogo aperto e leale con tutte le forze civiche, le realtà associative e con quei cittadini che non si sono rassegnati al grigiore, alle disfunzioni e alla mancanza di prospettiva dell’attuale amministrazione comunale.
A tutti mettiamo a disposizione la nostra proposta, convinti che rappresenti oggi la base più solida per costruire un’alternativa vincente.
Ma con la stessa chiarezza diciamo che siamo pronti a rimettere tutto in discussione – dal nome del movimento, fino alla candidatura a Sindaco – se emergerà una convergenza vera, ampia e responsabile su un progetto credibile e su una figura altrettanto forte.
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