Attualità
I medici contro il PNRR
Nota intersindacale: Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza «invece di avvicinare la Sanità ai cittadini rischia di allontanarla, con enormi carenze anche nell’organizzazione del territorio Non saremo complici di una riorganizzazione burocratica del Servizio Sanitario Nazionale che alla fine dovrà essere pagata con la salute dei cittadini».

«Non possiamo accettare che sulla Sanità si commettano gli errori del passato e di certo non saremo complici di una riorganizzazione burocratica del Servizio Sanitario Nazionale che alla fine dovrà essere pagata, ancora una volta, con la salute dei cittadini».
È una voce unanime quella che si leva dall’intersindacale che mette assieme le diverse anime della sanità italiana: la Federazione CIMO-FESMED, ANPO, ASCOTI, FIALS Medici (per la dirigenza medica) e Cisl Medici, Fimmg, Fimp, Fismu, Snami e Sumai Assoprof (per la parte dei medici convenzionati). Di qui la richiesta al Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli, affinché la FNOMCeO convochi prima possibile tutti i rappresentanti dei sindacati medici per affrontare insieme il modo in cui la professione medica possa essere rappresentata nel progetto di cambiamento dell’SSN previsto dal PNRR.
Obiettivo dichiarato, quello di evitare che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza porti ad una mera rivisitazione in chiave manageriale del sistema salute, marginalizzando e svilendo la professione medica e comprimendo al contempo il diritto alla salute sancito dall’Articolo 32 della Costituzione.
Uniti dalla determinazione di costruire una Sanità migliore, che non commetta gli errori del passato, pagati a carissimo prezzo con la pandemia, i sindacati medici mettono sotto accusa «l’impronta miope ed economicistica che emerge nel PNRR in fatto di riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale. Inadeguate le risorse stanziate, molto meno di quanto si è destinato al superbonus edilizio, e inadeguato anche l’approccio al problema», dicono dall’intersindacale, «adeguare edifici non significa offrire migliori cure ai pazienti, garantire nuove tecnologie e posti letto, non significa essere pronti a dare risposte di salute. Tutto questo, che è certamente necessario, deve partire dall’adeguamento delle risorse di personale e da un rinnovamento della governance».
Tra i tanti problemi contestati c’è «la mancanza, o meglio la sparizione, di un finanziamento per eliminare la mobilità sanitaria, o la valorizzazione del ruolo della ricerca».
Un Piano che «invece di avvicinare la Sanità ai cittadini rischia di allontanarla», con enormi carenze anche nell’organizzazione del territorio.
«Si pensi ad esempio alle Case di Comunità, dove evidentemente prevale l’idea e la volontà di investire in strutture rispetto ai micro team ed altre soluzioni di integrazione e sviluppo dell’organizzazione territoriale con tutte le altre figure convenzionate territoriali e in rete con l’ospedale. Un’idea per nulla condivisibile», aggiungono dall’intersindacale, «che del resto neanche si allinea con le parole del Presidente Draghi e del Ministro Speranza sulla prossimità delle cure».
Queste solo alcune delle principali ragioni per le quali ora i maggiori sindacati medici, sia della componente ospedaliera che della componente convenzionata, chiedono alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di intervenire affinché si possa «portare tutti insieme, rappresentanza della professione e rappresentanze contrattuali, le proposte al Governo per riempire di contenuti i meri contenitori creati con il PNRR che vedano i medici al fianco dei loro pazienti».
Convocazione della FNOMCeO che possa «favorire una sintesi delle diverse istanze, evitando così che si arrivi ad azioni rivendicative che i sindacati, responsabilmente in un momento così delicato, per gli interessi primari della salute dei cittadini italiani, non vorrebbero essere costretti ad utilizzare».
Attualità
Cantieri aperti sotto al sole: “Rispetto per i lavoratori”
La nota dell’Associazione Sicurezza in Edilizia Lecce

L’Associazione Sicurezza in Edilizia (ASE RSLT LECCE), insieme ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST) di Feneal UIL Lecce, Filca CISL Lecce e Fillea CGIL Lecce, esprime forte preoccupazione e rammarico per la persistenza di cantieri attivi in orario da “bollino rosso” sulle strade e nei cantieri del Salento, nonostante le condizioni di caldo torrido insostenibile che stanno affliggendo il territorio.
“È inaccettabile che, in un momento di emergenza climatica come quello attuale, si continuino a ignorare le disposizioni a tutela dei soggetti vulnerabili”, dichiara Angelo Pezzuto, Presidente di ASE RSLT LECCE. “L’Ordinanza n. 350 del Presidente della Giunta della Regione Puglia è chiara eppure, quotidianamente, siamo costretti a constatare la presenza di lavoratori esposti al sole cocente durante le ore più critiche della giornata.”
L’Articolo 3 dell’Ordinanza regionale stabilisce un divieto inequivocabile: “È fatto divieto di svolgere attività lavorativa anche nei cantieri edili e nei settori in condizioni di esposizione prolungata al sole, nella fascia oraria dalle ore 12:30 alle ore 16:00, limitatamente ai giorni in cui la mappa Worklimate riferita a “lavoratori esposti al sole – attività fisica intensa”, fascia oraria delle ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.” Il monitoraggio, come specificato, deve essere effettuato tramite il portale ufficiale worklimate.it.
“Ci chiediamo che fine abbiano fatto le disposizioni a tutela dei soggetti vulnerabili”, prosegue Pezzuto. “Sembra che la salute e la sicurezza dei lavoratori siano passate in secondo piano, nonostante esista una normativa chiara e vincolante.”
L’Articolo 4 dell’Ordinanza, inoltre, fornisce disposizioni operative per i datori di lavoro, indicando misure idonee da adottare nei giorni in cui il rischio è moderato o alto, in coerenza con le indicazioni di OMS, INAIL e Regione Puglia. Tra queste, si menzionano l’anticipazione dell’orario di inizio delle attività, l’aumento delle pause in zone ombreggiate con acqua potabile disponibile, la fornitura di abbigliamento tecnico traspirante o ventilato, la rotazione dei lavoratori e la riduzione dell’impegno fisico, l’attivazione del “sistema del compagno” per l’identificazione precoce dei sintomi di calore e l’indicazione multilingue ai lavoratori sulle misure e i comportamenti da adottare.
ASE RSLT LECCE e i RLST di Feneal UIL Lecce, Filca CISL Lecce e Fillea CGIL Lecce chiedono un’immediata e rigorosa applicazione dell’Ordinanza regionale e invitano gli enti preposti a intensificare i controlli per garantire il rispetto delle norme e tutelare la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori del Salento.
Attualità
Franco Simone di nuovo in corsa per la Targa Tenco
Anche il secondo volume di “Sarò Franco – Canzoni inedite di Franco Califano” è entrato nella cinquina dei prossimi Premi Tenco

Con l’album “Carissimo Luigi-Franco Simone canta Luigi Tenco“, alcuni anni fa il cantautore salentino fu inserito tra i candidati come migliore interprete per la Targa Tenco.
L’anno scorso l’album dedicato agli inediti di Franco Califano, in cui figurava come cantante, come autore di un testo in spagnolo e come direttore artistico, ha vinto una Targa Tenco come migliore album a progetto speciale.
È stato pubblicato un secondo volume su Califano, in cui il poeta con la chitarra di Presicce – Acqaurica, Franco Simone, è presente come cantante e come direttore artistico.
Ed anche questo secondo volume è entrato nella cinquina dei prossimi Premi Tenco.
Sarò Franco, Vol.2
Il secondo volume dell’album “Sarò Franco – Canzoni inedite di Franco Califano” è intitolato “Sarò Franco, Vol.2” ed è stato pubblicato il 14 settembre 2024.
Questo secondo volume contiene quattordici brani inediti interpretati da vari artisti, tra cui Franco Simone, che interpreta “Io so amare così“.
Il progetto “Sarò Franco” è un’iniziativa che mira a valorizzare il repertorio inedito di Franco Califano, con la direzione artistica di Grazia Di Michele, Dori Ghezzi, Franco Simone e Federico Zampaglione, e la supervisione musicale di Frank Del Giudice e Silvia Califano.
“Sarò Franco, Vol.2” è disponibile sia in CD che in vinile.
Tra gli artisti che partecipano a questo secondo volume, oltre a Franco Simone, troviamo Carlotta Proietti, The Andre, Mariella Nava, Ernesto Bassignano, Karin Mensah, Ronnie Jones, e altri.
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Attualità
Leuca, Asl non paga le bollette e la guardia medica apre in ritardo!
Mancava l’acqua! Bollette non pagate dall’Asl, AQP ha tagliato la fornitura alla sede dell’assistenza sanitaria turistica. Dopo il nostro interessamento, però, la corsa contro il tempo ha fato miracoli

di Lorenzo Zito
È il pomeriggio di martedì quando iniziamo ad approfondire la questione del presidio di assistenza sanitaria turistica estiva dell’Asl di Lecce presso Leuca.
Siamo al 24 giugno e il servizio, che sarebbe dovuto partire il 15 come nelle altre marine, non è operativo.
Il cancello (come in foto) è chiuso: nessun medico, nessun avviso.
Quella di Leuca è una delle marine più frequentate dell’intera provincia.
La guardia medica estiva è un faro per i tantissimi turisti che sbarcano sull’ultimo lembo di terra della penisola salentina.
Non a caso, il fatto che il presidio sia chiuso qui non è più notizia: tutti lo sanno, in particolar modo la locale farmacia sul lungomare, cui sempre più persone si rivolgono.
Un viavai di clienti che, in assenza d’altro, si appoggiano alla preziosa consulenza di quel che è divenuto l’unico punto di riferimento sanitario del posto.
Non senza difficoltà, per via del fatto che, in assenza di un parere medico, non tutte le richieste di aiuto, in questa sede, possono essere soddisfatte.
Intanto, mentre i disagi aumentano (tra le prime cadute sugli scogli dei bambini e i primi adulti indisposti e non automuniti che non sanno a chi rivolgersi), suona un campanello d’allarme.
Mercoledì, all’ora di pranzo, un uomo perde tragicamente la vita soffocato da una fetta di prosciutto.
La presenza di una guardia medica, in questo caso, non avrebbe cambiato il corso delle cose: il fatto è avvenuto (fatalità) sulla soglia della farmacia e il malcapitato è deceduto nonostante i pronti soccorsi prestati sul posto.
Resta però un segnale chiaro di come l’estate sia decollata, le presenze siano considerevolmente salite e la necessità di un faro sanitario in loco sia già alta.
COSA È SUCCESSO
Era martedì pomeriggio, dicevamo, quando le nostre prime ricerche hanno aperto allo scenario sin qui illustrato. Il capitolo più interessante è quello delle cause.
Non è la carenza di personale, come si potrebbe credere, il problema.
Il bando annuale per la selezione dei medici è già stato portato a termine: dallo scorso 6 giugno tre dottori sono pronti a entrare in servizio a Leuca.
I professionisti degli altri presidi stagionali dell’Asl di Lecce sono all’opera, anche quelli ricadenti nel distretto sanitario di Gagliano (Torre San Giovanni, Torre Vado e Tricase).
Le vere cause del disservizio sono altre. Una, quella palese e manifesta, di natura tecnica.
L’altra, quella vociferata ma non confermata, di natura burocratica.
Partiamo da quest’ultima.
Secondo ben informati, l’immobile sede del presidio di assistenza sanitaria turistica di Leuca era tra i beni dell’Asl di Lecce in lista per essere trasferiti a una società di cartolarizzazione.
Si tratta della Puglia Valore Immobiliare S.r.l., istituita dalla Regione nel 2010 per gestire, valorizzare e dismettere beni immobili delle Asl pugliesi. Ciò avrebbe determinato un ritardo nella predisposizione dello studio medico.
n altre parole, forse la sede del presidio avrebbe dovuto cambiare, ma ciò non è stato possibile e si è tornati alla base, dovendola, però, prima svincolare.
A catena, questo elemento sarebbe gravato sulla causa numero due, quella evidente e di natura tecnica.
Si tratta dell’approvvigionamento idrico.
Una spiacevole sorpresa è venuta a galla al momento della riapertura dell’immobile: manca l’acqua!
È partita allora una corsa contro il tempo, con il coinvolgimento anche del vicinato.
Per fugare ogni dubbio, la proprietaria dell’immobile sottostante, una signora che vive a Brindisi, è giunta appositamente a Leuca per verificare che l’impedimento non fosse il suo rubinetto generale.
Gli immobili risalgono all’inizio del secolo scorso e i tubi che portano l’acqua alla guardia medica passano da quella casa.
Ma si scopre che non è lei il problema.
Il punto sono gli insoluti: bollette AQP non pagate!
UNA PEC AL GIORNO… TOGLIE IL MEDICO DI TORNO
Lo conferma mercoledì il dottor Pierpaolo D’Arpa, direttore del Distretto Asl di Gagliano: «Si tratta certamente di un intoppo burocratico-amministrativo, dato che le bollette non sono mai arrivate in sede e, per questo, la Direzione Generale sta inviando una PEC al giorno».
Sulla possibile data di apertura, ammette di non poter fare previsioni: «La sede, le attrezzature, i farmaci, i medici: è tutto pronto. Manca l’acqua ed attendiamo solo che AQP risponda ai nostri solleciti».
Sulla questione cartolarizzazione, invece, non può confermare né smentire: «La mia responsabilità è limitata al Distretto, non posso esprimermi su ciò che compete alla Direzione».
Poco prima dell’ora di pranzo ci congediamo dal dottor D’Arpa senza una tempistica: non è dato sapere quando la sede sarà operativa. Il lieto fine arriva poco dopo.
La sera dello stesso giorno (mercoledì 25) partono le chiamate al personale.
L’indomani mattina, il primo medico è in turno a Leuca! Improvvisamente il presidio di assistenza sanitaria turistica estiva più a sud dell’Asl di Lecce è aperto e operativo.
E c’è anche l’acqua!
Era martedì pomeriggio, dicevamo, quando abbiamo iniziato ad approfondire la questione.
Ventiquattro ore dopo, con 11 pesanti giorni di assenza del servizio e di risposte alle spalle, il problema è stato improvvisamente risolto. Certamente non è merito nostro.
Ma, quantomeno, possiamo dire di… aver portato bene!
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