Attualità
Io volevo fare il Carabiniere…
Che gioco è? Il Premier Monti e la sua scure si sono abbattuti su concorso dell’Arma ed hanno decretato che i posti sono solo 150 ed in 340… hanno gioito inutilmente
Ogni testata di giornale ha il proprio ruolo; quella sportiva locale o nazionale, quella di partito quella che fa opinione o più semplicemente quella (come la nostra) che cerca di entrare nelle case di tutti per parlare dei fatti di tutti ma fondamentalmente di casa nostra. Ci sono però dei fatti che, non si sa bene per quale arcano motivo, nessuna testata ha la voglia o il coraggio di trattare ed allora anche una piccola testata indipendente come la nostra, ha il dovere di affrontare. Oggi allora parliamo dei Carabinieri o meglio del concorso che li porta (o meglio dovrebbe portarli) ad essere arruolati per diventare tali. Come sempre accade in ogni qualsiasi concorso per entrare a far parte delle Forze Armate (una delle ormai rarissime professioni che realizzano il miraggio del posto fisso) i candidati e le loro famiglie caricano di ansie ed aspettative ogni singolo passaggio dell’iter concorsuale, mischiando la delusione dei colleghi che non ce l’hanno fatta con le speranze che da concrete divengono man mano realtà quando i migliori ce la fanno e vengono dichiarati vincitori di concorso. I ragazzi e le ragazze che quest’anno hanno vissuto l’emozione di esser definiti vincitori, sono 490; tutti giovani che hanno studiato, trepidato, si sono sacrificati e che alla fine hanno gioito ma… inutilmente!
Utilizzando la “spending review” una sorta di parola che fa scena ripetere in questo periodo, l’attuale Governo ha effettuato dei tagli utilizzando il machete al posto del bisturi, andando a tagliare in maniera sconsiderata tanto gli sprechi quanto spesso l’indispensabile per sopravvivere. Tra questi tagli senza senso vi sono anche i concorsi per entrare nelle Forze Armate e nello specifico il concorso per 490 marescialli dei Carabinieri. L’Arma, proprio in questo periodo pur così delicato, soffre un “sotto organico” di oltre 7.000 unità. Questo, detto in termini così tecnici, potrebbe non render bene l’idea ma un numero così elevato di carenze vuol dire costringere i nostri Carabinieri a orari di lavoro sempre più pieni di straordinario (che non viene pagato perché non ci sono soldi); vuol dire essere costretti a diminuire le pattuglie sulle nostre strade, così come vuol dire non avere la legittima possibilità di farsi dei periodi di ferie con le famiglie. In questo stato di cose, l’iniezione di 490 nuovi marescialli sarebbe stata sicuramente insufficiente ma quantomeno alleviante. Ma, dopo aver portato a termine l’intero iter concorsuale e dopo aver decretato che quei 490 giovani erano addirittura vincitori di concorso, una scarna comunicazione dice invece che… abbiamo scherzato! Il Premier Monti e la sua scure, al grido di “non abbiamo i soldi”, si sono abbattuti su quel concorso ed hanno decretato che i posti sono solo 150 ed in 340… hanno gioito inutilmente. Sono almeno una ventina i salentini che si trovano in questa deprecabile situazione com William di Casarano che ci ha scritto una lettera accorata: “È una situazione che ha dell’assurdo; in un attimo sono andati via 10 mesi di sacrifici nostri e delle nostre famiglie; non è giusto! Ed oltretutto non riusciamo ad avere, da parte dell’Arma o delle Istituzioni, nessuna informazione in merito, né se prima o poi verremo arruolati, né se saremo costretti a rifare l’intero iter concorsuale come se l‘esser stati dichiarati vincitori non abbia avuto nessun valore”. Il teatrino della politica intanto si è messo in moto: interrogazioni parlamentari, prese di posizione ma il nostro Governo ed i suoi “tecnici mani di forbice” appaiono irremovibili, bisogna risparmiare a qualunque costo: anche rinunciando all’indispensabile (come la sicurezza) o passando sopra i sacrifici di tutti.
Antonio Memmi
Attualità
Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”
L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo
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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.
Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase.
Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.
Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.
Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi.
La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali.
Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.
In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.
Attualità
Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa
Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)
Il convegno “Salento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlante “Donne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.
Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.
Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.
Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.
Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.
A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.
La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».
Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.
Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».
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Attualità
Aldo, Giovanni e Giacomo hanno un messaggio per Tricase
Un simpatico video destinato a Tricase da parte del mitico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il messaggio, indirizzato ai tricasini in vista del film Attitudini, in uscita al cinema, è stato recapitato al sindaco De Donno dalla regista della pellicola, Sophie Chiarello, passaporto francese, corsanese d’origine.
Ecco il video in cui il trio ironizza sul nome di Tricase e confida di essere…”culo e camicia” col primo cittadino.
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