Attualità
Museo di storia naturale a Calimera: la natura prima di tutto
Salvaguardare l’ambiente, la flora e la fauna, evitare l’inquinamento ecologico: sono questi i semplici obiettivi che ogni cittadino rispettoso di ciò che gli è intorno
Salvaguardare l’ambiente, la flora e la fauna, evitare l’inquinamento ecologico: sono questi i semplici obiettivi che ogni cittadino rispettoso di ciò che gli è intorno dovrebbe avere in testa. Sono questi i grandi obiettivi che il Museo di storia naturale del Salento, fra i migliori in Puglia e in Italia, si pone e insegue da anni, alla ricerca di un equilibrio ambientale gravemente compromesso dalla forte antropizzazione degli ultimi decenni. Il Museo, che si avvale del generoso impegno di pochi esperti, svolge varie attività: una espositivo-didattica, con le dimostrazioni dei processi vitali degli insetti, i settori di mineralogia, biologia marina e paleontologia, all’interno della storica struttura sita a Calimera; un’altra, molto ben avviata, di ricerca scientifica, che prevede convenzioni con stati esteri e contatti universitari a livello internazionale. Ma è il centro di recupero della fauna selvatica il vero punto di forza della cooperativa calimerese, un’esemplare azione di interventi positivi che ridà la vita e la libertà di movimento a circa 800 esemplari l’anno! “Chiunque avvisti un animale selvatico (non domestico) in seria difficoltà motoria o avvelenato, è invitato a contattare il Museo allo 0832875301, dopo aver avvertito i Vigili urbani, come da prassi”, invita Luigi Tommasi, vice direttore scientifico dell’organizzazione. Saranno gli stessi agenti (oppure i Ranger d’Italia) a trasportare le bestiole ferite in Museo, dove saranno registrate, prese in cura con interventi medici ed eventualmente liberate, solo nel caso non sussistano problemi fisici permanenti tali da comprometterne la vita e da farle diventare preda di animali più grandi. Al contrario, verranno tenuti nella struttura ed accuditi. “Le cause principali di infortuni di esemplari è purtroppo dovuta alla immanente impronta dell’uomo sulla natura”, spiega il professor Tommasi. “I rapaci notturni spesso incocciano contro le auto ferme, ferendosi. In più, l’avvelenamento di rettili e felini è anche dovuto alla presenza di concimi chimici e diserbanti in abbondanza nei campi, a volte totalmente inutili e dannosi per il terreno e per gli animali, per la flora e per la fauna, per la natura in genere. Ci vorrebbe una maggiore sensibilizzazione rivolta ai contadini”. E ancora, di frequente si ha a che fare con animali impallinati, feriti o agonizzanti: “Il problema riguarda alcuni cacciatori molto superficiali che, sparando a specie protette e non mangiabili, corrono il rischio di subire sanzioni, oltre ad arrecare danno agli animali”. Insomma, i problemi dell’antropizzazione non facilitano di certo il lavoro dello staff del Museo, che è uno dei pochi centri di riferimento per il recupero delle tartarughe marine e della fauna esotica che di continuo “visita” le coste salentine e la macchia mediterranea. Il Museo di Calimera e i suoi fantastici operatori si propongono da sempre un unico scopo, lungi da interessi lucrativi: “Curare gli animali e salvar loro la vita”. Davvero un buon punto di partenza verso una lontana salvezza ecologica.
Stefano Verri
Attualità
Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”
L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo
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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.
Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase.
Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.
Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.
Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi.
La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali.
Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.
In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.
Attualità
Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa
Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)
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Il convegno “Salento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlante “Donne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.
Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.
Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.
Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.
Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.
A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.
La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».
Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.
Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».
Attualità
Aldo, Giovanni e Giacomo hanno un messaggio per Tricase
Un simpatico video destinato a Tricase da parte del mitico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il messaggio, indirizzato ai tricasini in vista del film Attitudini, in uscita al cinema, è stato recapitato al sindaco De Donno dalla regista della pellicola, Sophie Chiarello, passaporto francese, corsanese d’origine.
Ecco il video in cui il trio ironizza sul nome di Tricase e confida di essere…”culo e camicia” col primo cittadino.
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