Attualità
Poggiardo: 10 anni senza Monsignore
Anniversario della scomparsa del parroco che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria della comunità in tutta a seconda metà del ‘900, periodo in cui da autentico Pastore ha scortato il suo gregge in anni difficili ma intensi nei quali la cittadina, grazie anche al suo impulso, ha conosciuto un certo sviluppo che ne ha sancito il ruolo di punto di riferimento per i paesi vicini.
di Carlo Quaranta
Parlare di Don Salvatore Rausa significa attraversare mezzo secolo di storia di Poggiardo, almeno la seconda metà del ‘900, periodo in cui da autentico Pastore ha scortato il suo gregge in anni difficili ma intensi nei quali la cittadina, grazie anche al suo impulso, ha conosciuto un certo sviluppo che ne ha sancito il ruolo di punto di riferimento per i paesi vicini.
Erano anni in cui Poggiardo poteva contare su guide salde ed autorevoli in ogni contesto, su figure carismatiche – e Don Salvatore era certamente una di queste – di Politici dello spessore di Egidio Grasso (Presidente della Provincia di Lecce dal 1965 al 1975), Francesco Rausa (Deputato della Repubblica dal 1968 al 1976), Renato Circolone (Consigliere Provinciale nel decennio 70-80 per il PSI del quale ne fu Segretario Provinciale per un lustro), Raffaele Pascarito (Sindaco di Poggiardo dal 1964 al 1979) o Maestri del calibro di Nino Della Notte, Direttore del locale Istituto d’Arte negli anni ‘60. In quegli anni Don Salvatore assunse il ruolo di guida spirituale della sua comunità: ordinato sacerdote il 13 luglio 1941, venne nominato parroco di Poggiardo dopo soli dieci anni (il 1° settembre 1951) e da allora condusse incessantemente il suo magistero con dedizione ed entusiasmo e con l’alto senso di responsabilità che sente un padre di una grande famiglia nella quale riveste il ruolo di guida, di educatore, di esempio. È stato senza dubbio un uomo poliedrico, autorevole formatore e fine oratore invidiato e citato come esempio in tutta la Diocesi; memorabili le sue omelie della messa domenicale “del fanciullo” nelle quali interagiva con i bambini spiegando le parabole evangeliche con chiarezza ed in modo leggero, quasi ludico, che consentiva ai più piccoli di apprendere il mistero della Fede ed appassionarsi a Gesù vivendolo come un amico. Grazie allo studio e ad un aggiornamento continuo riusciva ad essere sempre originale ed a non ripetersi nei suoi sermoni; la sua versatilità gli consentiva di improvvisare e riannodare abilmente il filo del discorso con una lucidità ammirevole. Peraltro il trasporto e la passione che metteva e trasmetteva nei suoi racconti lo portavano talvolta a commuoversi sinceramente ed a far commuovere i fedeli che dalle sue parole ne hanno spesso tratto conforto ed insegnamento di vita. Dotato di un’intelligenza e di una preparazione teologica fuori dal comune, ha sfruttato queste sue doti per cercare instancabilmente nuove strade, sforzandosi di inventare nuovi modi di presenza evangelica attuando appieno la sua missione sacerdotale e raggiungendo le persone anche al di fuori della Chiesa. Alla sua vocazione spirituale, Don Salvatore unì poi un’eccezionale operosità nel campo civile: oltre ad aver provveduto al restauro della Chiesa parrocchiale della “Trasfigurazione del Signore” e ad aver organizzato le celebrazioni per il terzo centenario della morte di San Giuseppe da Copertino le cui spoglie furono per la prima volta ospitate a Poggiardo nel 1963, si adoperò per erigere un monumento civico alla Madonna Immacolata in Piazza Umberto I nel 1967 e profuse le sue incommensurabili energie nella realizzazione di opere sociali a beneficio della comunità. Per 25 anni egli fu, infatti, presidente dell’Ospedale di Poggiardo alla realizzazione del quale lavorò sin dall’inizio con grande abnegazione superando molte difficoltà e che, dopo varie fasi di costruzione ed ampliamento, inaugurò il 12 giugno 1975 alla memorabile presenza del Presidente del Consiglio Aldo Moro. Inoltre volle fortemente la realizzazione dell’Oratorio San Luigi, impegnandosi per circa dieci anni nella raccolta dei fondi necessari per la costruzione di un luogo di aggregazione per adolescenti e giovani e per la loro formazione riuscendo nell’impresa culminata con l’inaugurazione della struttura il 25 giugno 1988. Fu peraltro Presidente per molti anni della Casa di riposo “Ignazio Guarini” di Botrugno e molteplici furono i suoi incarichi in seno alla comunità ecclesiale tanto che acquisì l’onorificenza del titolo di Monsignore.
Pur gravato da tanti impegni quotidiani, la sua fervida curiosità lo spingeva a studiare ed approfondire la storia di Poggiardo e Vaste cui dedicò una tetralogia frutto di una minuziosa ricerca condotta con doti non solo teologiche ma anche storiografiche e di ricercatore e che resta fonte di inesauribile valore e testimonianza “viva” del suo amore per la sua terra.
Non faceva mistero di essere particolarmente legato alla figura materna della Vergine Maria per la quale nutriva autentica venerazione tanto che nel suo testamento spirituale donato nel giorno del suo commiato da parroco a Lei si rivolgeva affinché vegliasse “sempre materna sulla sua Poggiardo, civitas mariana”.
La sua vita terrena cessò il 20 ottobre 2003 ed a distanza di dieci anni il ricordo è talmente vivo che la sua presenza si avverte ancora tra coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato ricevendone in cambio sostegno, conforto, preziosi insegnamenti e vive emozioni. I familiari hanno voluto celebrare una messa in suffragio proprio sabato 20 ma il suo successore Don Gino De Vito ci anticipa che “tenendo presente il grande spessore di prete e di cittadino di Don Salvatore, la comunità parrocchiale sta pensando ad un momento celebrativo più significativo per ricordarne l’importante figura poliedrica: egli è stato, infatti, un uomo di Fede e di cultura sempre attento al sociale ed ai bisogni della gente ed ha saputo coniugare al meglio il proprio impegno nella vita ecclesiale e quello nella vita cittadina senza dimenticare il suo ruolo diocesano. Ed è stato in particolar modo un coltivatore delle cose belle”. Anche il sindaco Giuseppe Colafati ricorda la figura del prelato e ne traccia un profilo accurato: “Don Salvatore è stato una personalità importante, dotata di grande carisma ed un punto di riferimento non soltanto religioso ma anche culturale essendo stato un grande studioso. A lui si devono monografie che hanno descritto in modo mirabile la storia di Vaste e Poggiardo, a cui era legato da un amore viscerale, e delle persone che le hanno abitate. Alla sua opera incessante nella nostra comunità è doveroso da parte nostra tributare un sentito riconoscimento”.
Attualità
“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano
Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.
Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.
Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.
A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.
Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.
Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.
Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).


Attualità
Olio d’oliva: «Servono strumenti di regolamentazione di mercato»
Italia Olivicola e CIA, appello al Governo per interventi che garantiscano un funzionamento ordinato e trasparente del mercato. Plauso alla GdF, all’ICQRF Puglia e Basilicata e all’Agenzia delle Dogane per maxi operazione antifrode
Italia Olivicola e CIA Agricoltori Italiani, a pochi giorni dai positivi riscontri del tavolo olivicolo nazionale, tornano sulla questione olio d’oliva e lo fanno a 360 gradi, partendo da una questione basilare.
«Abbiamo espresso apprezzamento per gli impegni assunti dal Governo riguardo al potenziamento dei controlli», sottolinea Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, «occorre che, tuttavia, come previsto dai regolamenti comunitari, si possa procedere allo stoccaggio privato dell’olio».
Il mondo dell’olio di oliva italiano ha bisogno di stabilità e tranquillità durante la campagna olearia: Italia Olivicola e CIA, dunque, chiedono al governo di valutare l’attivazione di strumenti di regolamentazione di mercato.
«Le tensioni che si stanno registrando nelle ultime settimane nuocciono al settore», aggiunge Sicolo, «il comparto ha bisogno di calma e prospettive economico-finanziarie certe nel momento del massimo sforzo produttivo. Gli strumenti normativi per garantire una stagione ordinata dell’olio esistono e vanno messi in campo”.
L’articolo 167 bis del regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1308/2013 stabilisce che, al fine di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune degli oli d’oliva, nonché delle olive da cui provengono, gli Stati membri produttori possono stabilire norme di commercializzazione per la regolamentazione dell’approvvigionamento.
«Il ritiro temporaneo dal mercato di quantitativi di extravergine nazionale», continua Sicolo, «può prevenire fibrillazioni e garantire che i flussi commerciali siano mantenuti ordinati e senza scossoni, a beneficio dei produttori e dei consumatori».
Da tempo Italia Olivicola chiede che, oltre a misure emergenziali, il comparto possa avere strumenti che garantiscano che il mondo della produzione non venga finanziariamente strozzato durante la campagna olearia, perturbando il mercato, disorientando i consumatori nazionali e internazionali.
«A questo proposito, voglio esprimere il mio plauso e ringraziamento alla ICQRF Puglia-Basilicata, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane per la maxi operazione tra il porto di Bari e la provincia di Lecce col sequestro di 14mila litri di olio extravergine non tracciato», conclude Sicolo, «oggi dobbiamo pensare a misure di emergenza ma guardando avanti, già pensiamo a come tutelare il reddito dei nostri agricoltori da forti oscillazioni del mercato e dei prezzi, proteggendo così la stessa immagine dell’oro verde, bandiera del Made in Italy».
Attualità
Tricase, è ufficiale: Vincenzo Chiuri candidato sindaco
Giovedì 11 dicembre la presentazione del candidato di Partito Democratico, Cantiere cvico e Sinistra italiana alle elezioni amministrative della primavera del 2026
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Partito Democratico, Cantiere civico e Sinistra italiana mettono fine alla ridda di voci, ipotesi e congetture, comunicando «con soddisfazione» la candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco di Tricase per le prossime elezioni amministrative della primavera 2026.
«La candidatura del dott. Chiuri», fanno sapere dalla coalizione dei tre movimenti politici, «è il frutto di un lungo percorso partecipato che ha visto coinvolti partiti, movimenti, associazioni politiche e civiche che si riconoscono nei valori e nelle idee del centrosinistra. Un processo di confronto approfondito, che ha permesso di giungere ad una sintesi ampia e credibile attorno a un progetto politico condiviso con lealtà e senso di responsabilità, non solo in grado di superare le divisioni del passato, ma anche di offrire una visione chiara ed unitaria per il futuro della nostra Città».
Congiuntamente alla sintesi sulla figura del candidato sindaco, proseguono «saranno fondamentali l’elaborazione del programma e la formazione delle liste, sollecitando la partecipazione di tutte le componenti che costituiscono il tessuto sociale cittadino».
L’APPELLO
C’è spazio anche per un appello «alle realtà che hanno scelto di attendere o di non aderire ancora alla proposta comune, ribadiamo la necessità di unirsi e fare fronte comune, contribuendo alla costruzione di un progetto collettivo, lontano dalle frammentazioni e personalismi del passato».
«Il nostro obiettivo», spiegano, «è ricevere la fiducia dei cittadini di Tricase e, soprattutto, restituire loro quella centralità e protagonismo di cui da tempo sono stati privati, nonostante le ormai famose e vane promesse di “palazzi trasparenti” e “tavoli delle Responsabilità” degli ultimi anni».
«CANDIDATO AUTOREVOLE»
La scelta di sostenere Vincenzo Chiuri «nasce proprio da questa volontà: offrire a Tricase un candidato autorevole, competente e capace di rappresentare una coalizione larga, fondata sul dialogo, sulla partecipazione e sul rispetto, oltreché su una visione moderna e inclusiva di Città».
LA PRESENTAZIONE
Di tutto questo e altro ancora Partito Democratico, Cantiere civico e Sinistra italiana parleranno in assemblea pubblica giovedì 11 dicembre, dalle ore 19, presso le Scuderie di Palazzo Gallone.
L’incontro è aperto alla cittadinanza.
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