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Attualità

Ripristino concorso. Gli infermieri a Emiliano: “Rischiamo di esser messi alla porta”

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Lettera degli infermieri pugliesi al presidente Emiliano.




“Egregi Presidenti, Egregio Assessore alla Sanità – Regione Puglia

Scrivo a nome di un numeroso gruppo di infermieri in servizio presso le Aziende Sanitarie pugliesi con un rapporto di lavoro a tempo determinato ed operanti per lo più in reparti ospedalieri o servizi territoriali che fronteggiano da quasi un anno l’epidemia Covid-19.

Non vogliamo definirci eroi, come qualcuno ci ha definito in questa particolare contingenza storica, ma vi assicuriamo che ogni giorno portiamo a casa il timore che “lui” essere invisibile, si sia impossessato di noi.

Questa nostra lettera viene inviata alla Vostra attenzione in seguito al ripristino delle procedure del concorso sospeso alcuni mesi fa. Pur non essendo contrari all’espletamento dello stesso non si può trascurare che molti di noi potrebbero essere “messi alla porta” dopo aver sostenuto il servizio sanitario regionale a fronteggiare l’emergenza, o dopo aver contratto la stessa patologia in supporto ai malati.

Vi ricordiamo che numerosi infermieri e medici hanno preferito trasferirsi all’estero attratti da compensi ben più gratificanti, mentre prossimamente a molti di noi toccherà subire l’umiliazione che “non servi più”. In questo anno, e l’emergenza non è finita, abbiamo garantito stabilità e continuità a numerose aree critiche della sanità pugliese, contemporaneamente è cresciuta la nostra professionalità nelle aree Covid, garantite H24 dal nostro impegno; quello che si andrà a determinare a seguito delle risultanze delle selezioni determinerà un nuovo avvicendamento di risorse umane destrutturando una realtà organizzativa che sta ancora tentando un equilibrio grazie all’impegno dei Direttori Generali e i responsabili delle aree gestione del personale delle Aziende Sanitarie.

Considerando quanto è importante che giunga a Voi questa nostra riflessione chiediamo a Voi tutti che possiate prendere in considerazione i seguenti punti:

Rinvio delle prove selettive a settembre – ottobre prossimo, in un periodo che presumibilmente dovrà essere meno pericoloso per il rischio contagio, visto che trattasi di migliaia di partecipanti seppur suddivisi in diversi giorni, oltre al dato corrente che restiamo una regione che in questo momento è considerata arancione.

Inoltre, si presume che il piano vaccinale tra 10 mesi pur non essendo del tutto terminato, determinerà nelle attese un calo netto dei contagi.
L’alta probabilità che i candidati impegnati in prima linea nell’emergenza covid, possano contagiarsi o risultare positivi qualche giorno prima dall’espletamento della prova concorsuale cosi da escluderli inevitabilmente dallo svolgimento della stessa.

La selezione cade in un periodo dove migliaia di infermieri stanno effettuando l’auspicata prima dose, mentre altri la completeranno nel mese successivo.

Il personale infermieristico non deve essere sottratto dalle pratiche vaccinali visto che siamo le figure prioritarie di tale piano.
Non è assolutamente improbabile che in 12 mesi di logorante ed intenso lavoro non si abbia la serenità di affrontare le “selezioni della vita”, dopo logoranti turni dove il respiro viene a mancare sia per la inseparabile mascherina che per la forza emotiva che bisogna avere a seguito dei numerosi decessi a cui assistiamo.

Chiediamo che le Aziende Sanitarie debbano mantener fede ai contratti in essere a tempo determinato per 12/24/36 mesi, pertanto non possono revocare i rapporti di lavoro anticipatamente alla scadenza contrattualizzata.

Chiediamo la possibilità per tutti coloro che dovranno affrontare le selezioni concorsuali ed in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato e/o indeterminato possano accedere direttamente alla prova pratica e orale, considerato che fronteggiamo l’emergenza da mesi per amore della nostra professione.

Tali punti non si escludono tra loro, ma auspicano con un climax ascendente di speranza ad una soluzione democratica.

Speriamo che quanto scritto non sia accolto come una pretesa o come un mero “do ut des”, ma che sia un inno alla meritocrazia che premia i meritevoli ed uno stimolo per noi Infermieri a combattere ogni giorno contro un nemico invisibile, per amor di professione e per amore della propria Regione che abbiamo l’onore di appartenere.

Vi ringrazio sin d’ora per la fiducia che vorrete accordarmi per conto degli Infermieri che rappresento.”


Attualità

PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…

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Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.

Si è tenuta  ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR. 

L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase. 

I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce. 

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS. 

Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate. 

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Attualità

Quando l’amore per lo sport fa cento

La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni

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di Lorenzo Zito

Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.

Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.

Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.

I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.

L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.

Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.

Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.

4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.

Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.

A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.

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Attualità

Uno contro uno e uno contro zero

Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…

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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.

E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.

La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.

E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.

Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.

Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.

Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.

 

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