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Attualità

Tricase: “Il macigno del debito fuori bilancio”

Il Consigliere di opposizione, Nunzio Dell’Abate: “Sembra che il debito fuori bilancio per oltre 200.000 euro sia andato nell’oblio

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Il Consigliere di opposizione Nunzio Dell’Abate insiste sull’ormai famoso debito fuori bilancio di 200mila euro: “Dopo un acceso dibattito consiliare, che ancora non è dato “vedere” on-line, ed una ferma presa di posizione da parte delle minoranze, culminata con l’affissione di manifesti murali e la distribuzione di volantini informativi, sembra che il debito fuori bilancio per oltre 200.000 euro, che peserà come un macigno sulle casse dei Cittadini, sia andato nell’oblio.


Vi assicuriamo”, minaccia, “che così non è e così non sarà, in quanto, almeno noi della minoranza, vogliamo andare sino in fondo alla triste vicenda per l’accertamento delle responsabilità e per dare una ragione al Cittadino che si vede destinatario di un “conto” senza aver “consumato” alcunché! Intanto invito alla lettura del la trascrizione del verbale di Consiglio affinchè, senza alcun filtro, ognuno possa farsi una propria opinione:

http://www.nunziodellabate.it/pdf/10ott/trascrizione-debito-fuori-bilancio.pdf”.


E, per completezza”, insiste, “è bene anche leggere gli atti del giudizio civile in cui -ricordo- il Comune di Tricase e per esso la seconda Amministrazione Coppola, sebbene citato in causa con atto del 5.9.06, ha scelto di non difendersi:


http://www.nunziodellabate.it/pdf/citazione.pdf


http://www.nunziodellabate.it/pdf/sentenza.pdf”.

Personalmente”, continua Dell’Abate, “rimango allibito di fronte a simili asserzioni del Primo Cittadino rese in Consiglio: “l’unica cosa che è stata decisa, e qualunque avvocato avessimo messo, il risultato migliore di questo non poteva essere>, <abbiamo avuto fortuna, mettiamola così”; o sulla stampa: “quando si ha la certezza di essere soccombenti in giudizio, è forse meno oneroso non costituirsi”,”il giudizio è stato perfetto, non è stato riconosciuto alcun ulteriore danno ai ricorrenti”.


Ma il Sindaco”, attacca ancora il Consigliere d’opposizione, “va oltre e cita sulla sua pagina fb e sull’ultimo numero de “il Gallo” “una nota ufficiale del responsabile dell’ufficio tecnico, consultabile presso gli uffici comunali, che ritiene, per quanto di propria competenza, legittime le richieste risarcitorie avanzate dall’impresa”. Di questa nota non vi è traccia nell’istruttoria della delibera consiliare, ma soprattutto solleva diversi interrogativi: quali erano le richieste risarcitorie ritenute legittime, quelle di 400.000 euro dell’atto di citazione o quelle di 200.000 euro e passa cui il Giudice condanna il Comune di Tricase? Di quand’è questa nota e a firma di chi? Dell’epoca dei lavori oggetto di causa e quindi a firma dell’allora capo ufficio tecnico Ingegnere Antonio Coppola? O dell’epoca della chiamata in causa del Comune (settembre 2006) e quindi con Sindaco Antonio Coppola? Ed in ogni caso, se ritenute legittime e se proprio non si potevano scongiurare, perché l’Ingegnere Antonio Coppola o il Sindaco Antonio Coppola non hanno proceduto al pagamento evitando oggi aggravi di interessi e spese legali?”.


Non conoscendone il contenuto, ho fatto richiesta al Segretario Comunale il quale, molto candidamente, mi ha risposto “trattarsi di una nota esplicativa, assimilabile ad appunti promemorie, fornita dall’Ufficio Tecnico al Sindaco  per acquisire ogni elemento utile per affrontare al meglio la discussione….non catalogabile come atto e provvedimento, non è fattibile il rilascio.


Ecco la mia istanza e la risposta: http://www.nunziodellabate.it/pdf/attestazione-inesistenza-nota-tecnico.pdf


Ora”, conclude il capogruppo all’opposizione, “mi chiedo perché il Sindaco Coppola non ha avuto la stessa solerzia a chiedere conforto all’Ufficio Tecnico e ad attivarsi di conseguenza quando, nel settembre 2006, è pervenuta la chiamata in causa del Comune? O, ancor prima, da Capo dell’Ufficio Tecnico ai tempi dei lavori, ad evitare il futuro contenzioso e/o comunque a trovarvi rimedio? A proposito di sentire la cosa pubblica come se fosse cosa propria…”.


Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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