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Casarano

Auto e attività commerciali in fiamme, interrogazione al Ministero dell’Interno

Odore di criminalità organizzata. Il deputato salentino del MoVimento 5 Stelle Leonardo Donno chiede «un piano straordinario di assunzioni e di impegno di risorse per aumentare e garantire la sicurezza»

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Da questo sito dopo gli ennesimi incendi dolosi avvenuti nella nostra provincia (a Torre San Giovanni e Casarano) abbiamo evidenziato il pericolo criminalità organizzata e come non si possa più ignorare il campanello d’allarme per i tanti, troppi, attentati incendiari ai danni di autovetture e anche di attività commerciali, registrati in ogni angolo del Salento.


A stretto giro di posta, quasi a confermare il nostro alert, arriva un’interrogazione al Ministero dell’Interno a firma del deputato salentino del MoVimento 5 Stelle Leonardo Donno.


Secondo l’onorevole Donno «è necessaria la massima attenzione ed è urgente un approfondimento sulle cause che hanno portato a un susseguirsi di eventi di cui è necessario individuare la matrice; fondamentale inoltre stabilire se si tratta di atti intimidatori messi in campo dalla criminalità organizzata al fine di intimorire i diretti interessati».


Su questi casi, che rivelano un aumento della criminalità, avverte il deputato dei 5 Stelle, «non si può voltare la faccia dall’altra parte, è necessario che lo Stato intervenga aumentando la sicurezza, e incrementi le risorse e la presenza delle forze dell’ordine oltre che agire sul fronte della prevenzione».


In riferimento al recente decreto Sicurezza, Donno dice che «il governo ha dimostrato un’assenza di volontà nel mettere in atto misure per contrastare in maniera adeguata la criminalità».


«Per questi motivi», il deputato di Galatina, ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Interno per chiedere «quali azioni intenda intraprendere per accertare le origini, le motivazioni e gli obiettivi dei fatti, e quali misure intende mettere in campo affinché tali episodi non si verifichino ancora».


Ha chiesto inoltre se non si intenda mettere in atto «un piano straordinario di assunzioni e di impegno di risorse per aumentare e garantire la sicurezza nelle zone interessate».


Quel che è certo è che non si può più minimizzare né girarsi dall’altra parte.


Siamo al punto di non ritorno.


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Attualità

Tricase abbraccia il bullo

StopTheBully – Be a Friend: al Liceo Statale “G. Comi la IX edizione del concorso a cui hanno partecipato diverse scuole salentine

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Si è svolta nell’auditorium “D. Valli” del Liceo Statale “G.Comi”, a Tricase, la IX edizione del concorso Stopthebully – Be A Friend.

Il bullismo è un fenomeno complesso che può manifestarsi in diverse forme, da offese e minacce online a comportamenti aggressivi e intimidatori nella vita quotidiana, e può avere conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere delle vittime.

Il concorso intende promuovere la diffusione della cultura della solidarietà, il mutuo sostegno e la valorizzazione della diversità, nonché stigmatizzare, per il tramite degli stessi ragazzi, i comportamenti giovanili improntati al sopruso, alla sopraffazione e all’indifferenza che compromettono l’affermarsi di tale cultura.

Il tema di quest’anno è stato “Abbraccia il bullo”, a voler sottolineare che anche il bullo è una persona fragile, pieno di insicurezze, paure e difficoltà emotive non risolte e che è, pertanto, fondamentale adottare un approccio empatico e comprensivo nei suoi confronti, anziché semplicemente condannarlo.

La dirigente del Liceo, prof.ssa Antonella Cazzato, ha sottolineato che «educare i giovani all’empatia e alla comprensione può aiutare a prevenire il bullismo e a creare un ambiente più sicuro e solidale per tutti, e che solo lavorando insieme – scuola, famiglia e comunità– si può costruire una società capace di promuovere la gentilezza, il rispetto e l’inclusione, aiutando ogni persona a raggiungere il suo pieno potenziale».

Al concorso hanno partecipato diversi Istituti comprensivi e Istituti di istruzione secondaria superiore del territorio con circa un centinaio di lavori, tutti molto emozionanti e creativi.

La giuria del concorso, formata da cinque studenti, in rappresentanza dei cinque diversi indirizzi del Liceo “G.Comi”, coordinati dalla prof.ssa Anna Rita Musio, referente scolastico per il bullismo, e dalla prof.ssa Francesca Sbrogiò, ha premiato per la Sezione Locandina (per studenti interni): Costantino Toscano della classe 2 B del Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate

I PREMIATI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI

Sezione Letteraria: classe 2A della scuola media dell’I.c. di Martano;

Sezione Artistica: le studentesse B. Antonaci, C. De Lecce, G. Grimaldi, A. Piccinni, L. Piscopiello, F. Scarascia della 3A dell’I.c. “G. Pascoli” di Tricase;

Sezione Multimediale: classe 1A E 1B della scuola media dell’I.c. di Alessano – Specchia.

I PREMIATI DEGLI ISTITUTI SUPERIORI

Sezione Letteraria: Elena Vitali della Classe 2F LES del Liceo “Rita Levi Montalcini” di Casarano;

Sezione Artistica: Edoardo Buttazzo del Liceo Scientifico “G. Banzi Bazoli” di Lecce;

Sezione Multimediale: ex aequo classe 4H dell’IISS “Enrico Mattei” di Maglie e classe 1C del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Maglie.

PER LA PRODUZIONE INTERNA

Sezione Letteraria: Classe 1B del Liceo Linguistico;

Sezione Artistica: Marieanne Carangelo e Alessandra Carogiulo della 1 B del Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate;

Sezione Multimediale: classe 5^A del Liceo Economico-sociale.

Hanno ricevuto, inoltre, una menzione speciale per il lavoro presentato: le classi 4A e 4D della scuola primaria “R. Caputo” di Tricase; le classi 1A, 1B e 4C del Liceo Classico “Rita Levi Montalcini” di Casarano;

le studentesse Alicya Manco, Silvia Panico e Anita Romano della classe 2 B dell’indirizzo linguistico del Liceo Comi;

le studentesse Giorgia Cera, Chiara Rosafio, Emma Fanciullo, Sofia Magno, Gaia Gabrieli e Teresa Calabrese della 1 C sempre  dell’indirizzo linguistico del Liceo Comi.

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Casarano

Pizzeria incendiata a Torre San Giovanni

Completamente distrutta dalle fiamme “La puccia salentina”, in corso Annibale. Pochi dubbi sulla matrice dolosa. Così come a Casarano, dove è stata presa di mira l’Audi Q8 di un noto imprenditore

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Un locale commerciale sul lungomare di Torre San Giovanni completamente distrutto dalle fiamme all’alba.

Obiettivo degli incendiariLa puccia salentina”, in corso Annibale.

Allertati dallo stesso titolare dell’attività che si stava recando sul posto di buonora per sbrigare delle faccende sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, che hanno spento l’incendio e messo in sicurezza quel che resta del locale.

Delle indagini sono stati incaricati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casarano e i loro colleghi della  stazione di Ugento.

Da quanto trapela, gli inquirenti, non avrebbero dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio.

I loro sospetti sono alimentati anche dalla testimonianza dei vigili del fuoco intervenuti. I caschi rossi, infatti, hanno rinvenuto tracce di diavolina all’interno del locale.

AUTO IN FIAMME A CASARANO

A pochi chilometri di distanza, a Casarano, in piazza Umberto I, intorno alle 3 di notte, una Audi Q8 è stata distrutta dalle fiamme.

Il proprietario è lo stesso imprenditore che nel 2018 si vide bruciare altre due auto di proprietà.

Anche in questo caso gli inquirenti hanno pochi dubbi sulla matrice dolosa.

CAMPANELLO D’ALLARME

Il susseguirsi di attentati incendiari nel Salento (soprattutto ai danni di vetture ma come nel caso odierno anche di attività commerciali) deve accendere una lampadina sulle organizzazioni criminali, piccole o grandi, locali o imparentate con sodalizi storici, che siano.

A prescindere da cosa emergerà dalle indagini per il caso specifico di Torre San Giovanni, sappiamo tutti che tali episodi criminali sono spesso opera di organizzazioni criminali che, nel caso delle attività commerciali, li usano per estorcere denaro, intimidire i concorrenti o controllare i territori.

Oppure possono essere legati a interessi economici, come la speculazione immobiliare o il controllo delle stesse attività commerciali.

Il campanello d’allarme è suonato più volte, guai a sottovalutarlo.

Giuseppe Cerfeda

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Casarano

Maxi-frode e maxi-sequestro

A Casarano la guardia difinanza ha portato alla luce un sistema di frode realizzato con il coinvolgimento di due società operanti nel campo dell’edilizia e riconducibili ad un unico nucleo familiare, di cui una fortemente indebitata verso l’erario, destinata alla liquidazione, e l’altra costituita con l’intento di proseguire l’attività imprenditoriale. Sequestro preventivo a disponibilità finanziarie e a complesso residenziale e commerciale per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 300mila euro. 

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I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, in esecuzione di un decreto emesso dal GIP del Tribunale, hanno sottoposto a sequestro preventivo disponibilità finanziarie e un complesso residenziale e commerciale per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 300mila euro, nei confronti di una società di capitali, con sede a Casarano, e di due persone fisiche operanti nel settore edilizio.

L’attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce ha portato alla luce un sistema di frode realizzato con il coinvolgimento di due società riconducibili ad un unico nucleo familiare, di cui una fortemente indebitata verso l’erario, destinata alla liquidazione, e l’altra costituita con l’intento di proseguire l’attività imprenditoriale dopo aver acquisito l’attivo patrimoniale della prima.

Gli amministratori dei due soggetti economici, mascherando una cessione d’azienda con trasferimenti frazionati di beni, oltre a perpetrare un’ingente evasione IVA, hanno sottratto risorse patrimoniali alla riscossione coattiva di debiti tributari, accumulati nel tempo per importi milionari e fraudolentemente esclusi dal trasferimento d’azienda.

L’operazione di servizio trae origine da una verifica fiscale eseguita lo scorso anno nei confronti della società neocostituita, nel corso della quale sono stati anche recuperati a tassazione oltre 1,3 milioni di euro di ricavi non dichiarati ed individuati 73 lavoratori irregolari, di cui 26 completamente in nero, con l’irrogazione della cosiddetta “maxi-sanzione”.

Si evidenzia che per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.

L’evasione fiscale ed il sommerso di lavoro, costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

Da qui l’importanza dell’azione chirurgica svolta dalla Guardia di finanza in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria contro gli evasori e i frodatori fiscali.

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