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Approfondimenti

Comunità Speranza, per i detenuti una mano santa

Colloqui di sostegno, incontri con i familiari. Organizziamo annuali appuntamenti in occasione della festa della Befana, del papà, della mamma: queste iniziative consentono un importante momento d’incontro con i figli in un clima gioioso ed in un contesto informale, durante il quale i bambini, senza barriere,

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di Luigi Zito



Noi, come il mondo intero, abbiamo bisogno che siano l’Avvento, la nascita di Cristo, la magia del Natale o altre motivazioni a tema, per far arrivare alle nostre orecchie ed al nostro cuore un soffio nuovo, un vento alieno, più buono, che somigli alla grazia.


Ci chiediamo se serva davvero il Natale per trattare certi temi difficili, ispidi, lontani dalle nostre aree comfort e, banalmente, ci rispondiamo di sì.


Ben inteso, non siamo gli unici a galleggiare in questo brodo esistenziale, eterno dilemma, ma potremmo, fra tanti, oggi fissare un primato che rispecchi, almeno a parole, il nostro essere cristiani, sfuggire ad un perbenismo strisciante e chiederci, insieme a Papa Francesco, se davvero “serve vivere se non si vive per servire”.


Qual è la speranza? Quella di piantare oggi, fra chi ci legge, un piccolo seme nella attesa che domani possa diventare un albero rigoglioso e pieno di frutti: quelli dell’ascolto, dell’altruismo e dell’aiuto.


Quest’anno, per sopraffare la mia coscienza, tacitare quella vocina che mi ascrive al lungo elenco dei conformisti, fra tanti, sono andato a cercare qualcuno che si sporca le mani con l’amore per il prossimo, si dedica senza se e senza ma a “restituire dignità” a chi dignità e amor proprio spesso li ha persi, anche grazie alla nostra poca sensibilità.


Pompeo Maritati, assistente volontariato carcerario di “Comunità Speranza”, di Lecce, in una fugace telefonata, mi ha reso partecipe della costante difficoltà, durante l’anno, di toccare certi temi, trovare adeguati fondi, aiuti solidali e concreti e… poi? Poi arriva la magia del Natale che, per poche settimane, risveglia il nostro misero torpore di complici avari.


A lui abbiamo chiesto di parlarci dell’associazione, di come si muove, cosa fa, come vive e interagisce col sistema carcerario?


Comunità Speranza è un’associazione di volontariato, che opera a Lecce e provincia dal 1996: lo scopo è il reinserimento familiare e sociale dell’individuo, sia nel corso dell’esperienza detentiva che dopo la sua conclusione.


Crediamo sia un dovere sociale aiutare chi vive questo dramma, cerchiamo di fare della carcerazione un momento di crescita individuale e di responsabilità civile.


Cosa fate all’interno del penitenziario?


Colloqui di sostegno, incontri con i familiari. Organizziamo annuali appuntamenti in occasione della festa della Befana, del papà, della mamma: queste iniziative consentono un importante momento d’incontro con i figli in un clima gioioso ed in un contesto informale, durante il quale i bambini, senza barriere, possono rapportarsi anche fisicamente con il genitore, dialogare e giocare con lui. Gli incontri vengono realizzati con il sostegno dei cappellani, di associazioni ed animatori, che offrono momenti di svago, di musica, gadget, dolciumi. Promuoviamo la distribuzione di generi di prima necessità, quali biancheria nuova, vestiario e prodotti igienici: questi aiutano le persone indigenti a mantenere un aspetto dignitoso e a prendersi cura di sé. E poi, presso la sezione femminile, curiamo l’attività dei laboratori di bricolage e cucito: stimola lo spirito creativo delle detenute, abbassa il livello d’ansia e fornisce un supporto psicologico e di autostima nella relazione interpersonale, soprattutto con i figli, cui sono destinati i lavoretti realizzati.


Invece, all’esterno?


Curiamo il sostegno ad ex detenuti e alle loro famiglie, diffondiamo l’informazione e la sensibilizzazione alle tematiche penitenziarie presso Parrocchie, Scuole, Università, Enti, Uffici attraverso corsi di formazione, per favorire la conoscenza del pianeta carcere, delle sue regole e della sua subcultura.


Villa Adriana, Lecce


Alimentiamo il dialogo e la sinergia con le Istituzioni penitenziarie e gli Enti locali. Questo ci ha consentito di realizzare, da oltre 13 anni, il progetto di inclusione sociale denominato ASILO: Accoglienza, Sostegno, Inserimento, Lavoro, Opportunità.


Il percorso è nato grazie al sostegno del Comune di Lecce che ha concesso, in comodato d’uso gratuito, una ex scuola rurale denominata Villa Adriana, la stessa che riadattata in mini appartamenti semi-allestiti, concede accoglienza a detenuti in permesso premio ed al loro nucleo familiare; a familiari fuori sede per effettuare colloqui in carcere; sostegno a detenuti che espiano la condanna in misure alternative alla detenzione, nonché una prima assistenza al momento della scarcerazione a detenuti italiani e stranieri privi di riferimenti familiari. Inoltre, l’associazione, autotassandosi, offre biancheria, prodotti per l’igiene, spese di prima necessità.

Come sono regolamentate tali iniziative?


L’accoglienza degli ospiti non avviene per iniziativa dell’Associazione, è regolamentata dall’attività di osservazione e trattamento svolta in carcere dall’apposita équipe, subordinata alla concessione dei benefici da parte del Magistrato di Sorveglianza o dell’Autorità giudiziaria competente.


Tutto ciò si traduce nell’accogliere persone vincolate da specifiche prescrizioni, come il divieto di uscire dalla struttura o farlo in tempi ed orari stabiliti. La durata dei permessi varia da uno a otto giorni, a seconda della situazione giuridica e comportamentale dei detenuti. L’ospitalità prevede, vista la limitata disponibilità degli spazi, una programmazione attenta delle presenze, per garantire adeguata permanenza a chi è solo e, a chi ha parenti, favorire il ricongiungimento familiare in un clima sereno e protetto, sempre nel rispetto dei programmi stabiliti dal Magistrato.


Come descriverebbe questo spazio di Villa Adriana?


E’ uno spazio di socializzazione tra volontari, operatori del settore penitenziario, detenuti e familiari, utile a recuperare le responsabilità sociali, nonché le dinamiche genitoriali ed affettive per favorire il graduale reinserimento in famiglia e nel territorio.


Villa Adriana è l’unica struttura laica sul territorio provinciale che offre il servizio di


accoglienza a persone detenute: consente di riunire il nucleo familiare, riavviare la relazione affettiva e permettere un progressivo e protetto percorso per il reintegro e la risocializzazione.


Dovesse indicare un pregio della vostra associazione?


Le nostre attività sono la dimostrazione concreta di quanto sia possibile trasformare il dolore in opportunità, per restituire dignità e speranza a chi vive situazioni di marginalità, anche se un impegno di tale portata non è mai privo di difficoltà.


Quali sono le maggiori problematiche che incontrate?


Sono tante: dalla complessa gestione delle iniziative all’interno del carcere, alla programmazione attenta e rispettosa delle accoglienze in strutture come Villa Adriana.


Per non parlare poi del peso economico, che rappresenta la maggiore difficoltà.


Le risorse a disposizione sono limitate e la sopravvivenza di molti progetti dipende interamente dalla generosità dei donatori e dall’autotassazione dei volontari.


Combattiamo ogni giorno per mantenere attiva ogni iniziativa e rispondere ai bisogni crescenti di chi vive il dramma della detenzione e della reintegrazione.


Come possono, i nostri lettori, aiutare l’associazione?


E’ semplicissimo. Basterà visitare il sito dell’Associazione www.comunitàsperanza.org per poter effettuare eventuali donazioni in denaro, che peraltro, ricordo, sono fiscalmente detraibili per il 35%. La gestione, in particolare di Villa Adriana, ha bisogno  continuamente di risorse finanziarie, in quanto l’ospitalità offerta è totalmente gratuita e senza alcun sostegno pubblico. Consentitemi un ultimo appello, il Natale è alle porte e l’atmosfera natalizia è generalmente portatrice di una sensibile generosità di cui noi operatori ne siamo felici, ma desidero ricordare che oltre al periodo natalizio, vi sono oltre undici mesi dell’anno dove spesso, ahinoi, la sensibilità verso le varie forme di disagio viene un tantino accantonata. 


Approfondimenti

Air Fryer: trucchi per migliorare la cottura dei cibi

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Patate al forno

Negli ultimi tempi le abitudini alimentari di tantissime famiglie sono state stravolte dall’ingresso in casa di un elettrodomestico che ha fatto grandi promesse: garantire piatti golosi come quelli fritti ma leggeri come quelli al forno. Tuttavia, padroneggiare la tecnica di una friggitrice ad aria che sfrutta un vortice di calore ad alta velocità non è immediato come sembra e i primi esperimenti possono rivelarsi non ottimali se non si conoscono le tecniche giuste.

Spesso si dà la colpa allo strumento per una panatura che si stacca o per un interno rimasto crudo, ignorando che la causa reale è una gestione sbagliata degli spazi o dell’umidità residua sugli alimenti. Imparare a bilanciare questi elementi è l’unica via per ottenere risultati paragonabili alla cucina professionale.

Come diventare esperti

Per diventare dei veri esperti nell’utilizzo della propria friggitrice ad aria vi basterà adottare pochi semplici trucchi capaci di garantire una doratura esterna impeccabile su ogni tipo di alimento. Seguendo queste indicazioni scoprirete che la air fryer è uno strumento incredibile, soprattutto se si sceglie un modello avanzato tecnologicamente, come ad esempio quelle di Moulinex, con cui potrete spaziare liberamente in cucina, realizzando ottimi contorni di verdure grigliate e persino dolci da forno complessi senza alcuna difficoltà.

Asciugare bene gli ingredienti e dosare l’olio con intelligenza

La regola d’oro per evitare l’effetto bollito è eliminare ogni traccia di acqua dagli alimenti prima della cottura. Inserendo nel cestello prodotti ancora umidi, l’evaporazione impedirà la formazione della crosta esterna, quindi è importante tamponare accuratamente carne, pesce e ortaggi con carta assorbente fino a renderli perfettamente asciutti.

Passando ai condimenti, bisogna sfatare il mito che l’olio non possa essere utilizzato se si vuole cucinare un piatto salutare: una minima quantità è infatti essenziale per attivare la doratura e proteggere il cibo dal calore secco dell’aria. Invece di versare l’olio direttamente dalla bottiglia, l’ideale è utilizzare un nebulizzatore spray per distribuire uno strato sottile e uniforme su tutta la superficie degli ingredienti. Questo piccolo trucco, oltre a evitare il fumo causato dall’olio in eccesso, aiuta anche le spezie e il sale ad aderire meglio alla superficie dell’alimento, evitando che la forza dell’aria le stacchi dal cibo appena accendete la macchina.

Non riempire troppo il cestello e adattare le temperature

Un errore molto comune dettato dalla fretta è quello di riempire il cestello fino all’orlo, sovrapponendo il cibo. La friggitrice ad aria lavora grazie al circolo veloce dell’aria e se ostruite il passaggio ammucchiando gli ingredienti, la parte centrale rimarrà cruda o fredda. Per ottenere una cottura omogenea è sempre meglio cuocere in più riprese disponendo tutto in un unico strato senza affollare troppo lo spazio.

Inoltre, avendo una camera di cottura compatta e una ventola molto potente, la macchina genera un calore molto più aggressivo rispetto agli elettrodomestici standard. Di conseguenza, le istruzioni di cottura pensate per la cucina tradizionale vanno necessariamente adattate abbassando la temperatura di circa venti gradi e riducendo il tempo di cottura del venti per cento rispetto al forno statico. Ricordate poi l’importanza di intervenire durante il processo: estrarre il cestello a metà cottura per scuotere energicamente le patatine o girare le fettine di carne è un passaggio obbligatorio per garantire che ogni lato venga esposto al calore e si colori uniformemente.

Attenzione alla carta forno e alla pulizia costante

Molti appassionati tendono a utilizzare la carta forno per evitare di sporcare, ma se non gestita bene questa abitudine può compromettere il risultato. Coprire interamente la griglia sul fondo, infatti, blocca il flusso d’aria che arriva dal basso, impedendo al cibo di cuocere correttamente nella parte inferiore. Se volete usarla, la soluzione migliore è acquistare i fogli già forati o sagomare la carta in modo intelligente, facendo attenzione a non inserirla mai durante il preriscaldamento per evitare che finisca sulla resistenza bruciandosi.

Infine, un altro aspetto che incide sul sapore dei piatti è la pulizia dello strumento. I residui di grasso e le briciole che cadono sul fondo tendono a bruciare nelle cotture successive, generando fumo e odori sgradevoli che possono alterare il gusto di cibi delicati, motivo per cui è buona norma lavare i componenti dopo ogni singolo utilizzo. Utilizzando spugne non abrasive e detergenti delicati riuscirete a proteggere il rivestimento antiaderente del cestello, evitando che i cibi si attacchino in futuro.

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Approfondimenti

Tricase, commercio e futuro, fra dubbi e speranze

Paola Baglivo, di Ottica Moderna e Gino Bortone della gioielleria Bortone, delineano il futuro della città…

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Paola Baglivo, Ottica Moderna – Tricase
“Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere”
«La concorrenza dell’e-commerce è spietata», ammette Paola Baglivo di Ottica Moderna, «in particolare, noi la sentiamo molto per gli occhiali da sole. Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere. È una partita persa».

“Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze…”

Il bilancio dell’ultimo anno è «positivo, anche perché la nostra è una realtà consolidata, molto concentrata sul servizio svolto sempre in maniera molto professionale. Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze», conclude, «ascolto molte lamentele dai miei clienti, i costi sono aumentati e gli stipendi sono sempre gli stessi. C’è molta incertezza per il futuro».
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Gino Bortone, Gioielleria Bortone, Tricase
«I lavori di riqualificazione da programmare con le associazioni di categoria»
Gino Bortone dell’omonima Gioielleria è anche presidente dell’Associazione Commercianti. Ci ragguaglia così sulle iniziative in programma per le feste: «L’associazione commercianti di Tricase, in collaborazione con l’amministrazione comunale, le associazioni del territorio (Tricasèmia, Associazione Filia, Proloco, Adovos Giovani) e altre attività sensibili al bene comune della Città, ha contribuito a creare l’atmosfera Natalizia, allestendo diversi addobbi tra le vie del paese».
Sulle difficoltà che vive il settore, Bortone riporta come «le associazioni nazionali di categoria denunciano una sofferenza, per i negozi di prossimità, con vari fattori alla chiusura di molte attività con la conseguente desertificazione dei centri urbani».
A questo si aggiungono gli intoppi a livello locale: «Quando sono alle porte lavori di riqualificazione o anche quei lavori cosiddetti indifferibili, si dovrebbero programmare gli interventi confrontandosi con le associazioni di categoria, per non creare ulteriori difficoltà e ostacoli che, alla lunga, potrebbero portare alla disaffezione da parte del consumatore nei confronti dei negozi di prossimità.

“Vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti”

Purtroppo, la vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti e ci si rivolge sempre più all’e-commerce».
Ricordando che, «l’importanza del commercio di prossimità non è da sottovalutare neanche sotto l’aspetto sociale, in quanto rappresenta anche luogo di incontro, di crescita e scambio di opinioni».
Tolto il dente passato il dolore. Sugli aspetti positivi Bortone sottolinea che «uno dei punti di forza di Tricase resta quello di essere il centro più grande del basso Salento, annoverando un numero considerevole di attività commerciali. Pertanto, il commercio continua ad essere una forte attrattiva per tutti i paesi dell’hinterland.
Anche l’immagine della Città sta cambiando: aver valorizzato strade e piazze, favorirà l’arrivo di più persone da altri paesi per trascorrere una giornata spensierata».
Per il futuro Gino Bortone auspica che si possa «accrescere la collaborazione tra amministrazione comunale e Associazione Commercianti, unendo le sinergie e attenzionando le esigenze del settore».
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Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

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Approfondimenti

Il punto dei vista dei commercianti di Casarano e Ruffano

Luigi Cacciatore, di Cacciatore Calzature, Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri: questo Natale sarà così…

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Luigi Cacciatore, Cacciatore Calzature, Ruffano

«Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando valore degli articoli e periodi dei saldi»

Luigi Cacciatore, dell’omonimo negozio di calzature, non nasconde le sue perplessità: «Difficile fare previsioni sul periodo natalizio di quest’anno a Ruffano. Tutto è molto confuso e incerto anche a causa della mancanza del sindaco, dopo le note vicende». 

Sull’attività associativa rivela che vi è un’associazione commercianti locale che, a suo avviso, «si è resa pubblica sporadicamente senza grandi coinvolgimenti. E, comunque», ammette, «io non ne faccio parte».

Riguardo alla vendita online, e alle grosse piattaforme «Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando completamente il valore degli articoli, i periodi di vendita e le regolari percentuali di guadagno. 

“Questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta”

E questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta.

Si aggiungano tutte le diverse iniziative che vanno sempre a ledere sulle percentuali di guadagno dei negozi di prossimità, dal “Black Friday” ai saldi sempre più anticipati rispetto ai tempi giusti per mettere in saldo le rimanenze. Basti vedere le promozioni estive che iniziano a luglio, in piena stagione!

Tali situazioni mettono in ginocchio tutti noi commercianti che tiracchiamo quel carretto che finanzia, a suon di onerose tasse, lo Stato. Così, giorno dopo giorno, sempre più saracinesche restano chiuse». 

Sull’anno che sta per concludersi, «il mio personale bilancio tutto sommato non è male, anche se non rende merito a sforzi e investimenti. Comunque, nutro grandi speranze per il periodo natalizio che lo scorso anno fu comunque positivo».

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Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Casarano

Screenshot

«Il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore»

Paolo Cavallo del punto vendita Vodafone (a Casarano e Tricase) riferisce: «Anche se non ne faccio parte, sono a conoscenza che in paese opera un’associazione che sta promuovendo l’iniziativa Compra a Casarano».

“La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre”

Sulla concorrenza dell’ecommerce esprime il suo punto di vista con riferimento al settore della telefonia: «La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre. Tante sono, infatti le truffe. Resi e garanzia per chi compra online restano il problema principale». 

Infatti, ammette che, «nel complesso, nell’ultimo anno, noi abbiamo registrato buoni numeri e constatato che il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore. Sicuramente, poi, farà i confronti con i prezzi online ma sempre assumendosi la responsabilità della sua scelta finale». 

Sulle festività di fine anno Paolo Cavallo si dice fiducioso: «Presentiamo offerte anche più convenienti rispetto all’e-commerce. Quindi ci aspettiamo buoni risultati»

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Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri, Casarano

«Solo la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune potrà restituirci un po’ di serenità»

Alessandro Venneri, titolare della Liberia Dante Alighieri, premette che «l’associazione del commercianti in realtà si è un po’ dissolta in questi ultimi due anni, dopo che è stata siglata una sorta di convenzione per un “travaso” nella Confcommercio e molti si sono rifiutati».

Anche se non c’è un’associazione ufficiale, però, «da un paio di anni alcuni di noi, imprenditori e piccoli imprenditori, fanno gruppo e operano sul territorio di Casarano, per promuovere iniziative e contribuire a rendere attrattiva la città. A tal proposito», anticipa Venneri, «per quanto riguarda il prossimo Natale, si stanno delineando in questi giorni alcune manifestazioni che coinvolgeranno il centro del paese e, molto probabilmente, la villetta di via Lupo, piazzetta Petracca: iniziative, come mercatini e musica live, programmate tutte, subito dopo la festa dell’Immacolata, nei fine settimana di dicembre».

Sulla concorrenza agguerrita dell’e-commerce ammette: «La sofferenza dovuta a cali di vendite c’è indubbiamente stata. Il commercio on-line indubbiamente ha preso piede. A questo si aggiunga che noi casaranesi abbiamo pagato anche il fatto che negli ultimi anni la viabilità del centro sia stata coinvolta dal rifacimento di piazze e strade e, ancora oggi, come dicevo prima, ci sono lavori in corso che rendono precari traffico e parcheggi. 

Tutto questo, ovviamente, crea un certo scombussolamento in chi vuole venire a trovarci.

Tornando al commercio elettronico, difficile quantificare il danno per la mia attività e quelle degli altri commercianti del posto. Detto che, comunque l’e-commerce è un ulteriore impedimento per i negozi di prossimità, bisogna reagire con i propri mezzi. Se un nemico non puoi sconfiggerlo devi farlo tuo alleato. 

“Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato”

Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato a utilizzare piattaforme per la vendita on-line per far quadrare i conti. Allo stesso tempo, abbiamo implementato l’utilizzo dei canali social e tutto ciò che il mercato digitale propone».

Anche per questo il bilancio dell’anno che sta per finire per la Dante Alighieri è «tutto sommato soddisfacente, nonostante il settore dei libri nazionali denunci un deciso calo di vendite perché quei libri si trovano anche online. 

Il settore dei libri locali o salentini invece, è in crescita. Così come quello dell’editoria scolastica. Quest’ultimo, un settore nel quale siamo particolarmente specializzati dopo cinquant’anni di attività sempre svolta con la massima professionalità».

Più che alle festività di fine anno, Venneri guarda un po’ più in là: «Sono certo che la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune  possa restituirci un po’ di serenità, anche se non potrà mai restituire alla città tutte quelle attività che nel frattempo sono state costrette a chiudere».


la prima pagina de il Gallo

Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

seguono, fra poco su queste colonne, le interviste ai commercianti di, Tricase…

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