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Casarano

Pizzeria incendiata a Torre San Giovanni

Completamente distrutta dalle fiamme “La puccia salentina”, in corso Annibale. Pochi dubbi sulla matrice dolosa. Così come a Casarano, dove è stata presa di mira l’Audi Q8 di un noto imprenditore

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Un locale commerciale sul lungomare di Torre San Giovanni completamente distrutto dalle fiamme all’alba.


Obiettivo degli incendiariLa puccia salentina”, in corso Annibale.


Allertati dallo stesso titolare dell’attività che si stava recando sul posto di buonora per sbrigare delle faccende sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, che hanno spento l’incendio e messo in sicurezza quel che resta del locale.


Delle indagini sono stati incaricati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casarano e i loro colleghi della  stazione di Ugento.


Da quanto trapela, gli inquirenti, non avrebbero dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio.


I loro sospetti sono alimentati anche dalla testimonianza dei vigili del fuoco intervenuti. I caschi rossi, infatti, hanno rinvenuto tracce di diavolina all’interno del locale.


AUTO IN FIAMME A CASARANO


A pochi chilometri di distanza, a Casarano, in piazza Umberto I, intorno alle 3 di notte, una Audi Q8 è stata distrutta dalle fiamme.


Il proprietario è lo stesso imprenditore che nel 2018 si vide bruciare altre due auto di proprietà.


Anche in questo caso gli inquirenti hanno pochi dubbi sulla matrice dolosa.

CAMPANELLO D’ALLARME


Il susseguirsi di attentati incendiari nel Salento (soprattutto ai danni di vetture ma come nel caso odierno anche di attività commerciali) deve accendere una lampadina sulle organizzazioni criminali, piccole o grandi, locali o imparentate con sodalizi storici, che siano.


A prescindere da cosa emergerà dalle indagini per il caso specifico di Torre San Giovanni, sappiamo tutti che tali episodi criminali sono spesso opera di organizzazioni criminali che, nel caso delle attività commerciali, li usano per estorcere denaro, intimidire i concorrenti o controllare i territori.


Oppure possono essere legati a interessi economici, come la speculazione immobiliare o il controllo delle stesse attività commerciali.


Il campanello d’allarme è suonato più volte, guai a sottovalutarlo.


Giuseppe Cerfeda


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Casarano

Calcio, Serie C: Rossoazzurri alla prova del campo

Prima amichevole stagionale per il Casarano che, nel pomeriggio, affronterà il Cascia. Intanto nel calendario degli incontri di preparazione al campionato spunta anche la sfida al Bari (4 agosto). Il ds Antonio Obbiettivo sul mercato: «Manca ancora qualche tassello, un paio di calciatori arriveranno a breve»

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di Giuseppe Lagna

Dopo quattro giorni di ritiro a Cascia (vedi foto), fatto di allenamenti in due sessioni (mattina-pomeriggio), il Casarano, edizione serie C 2025-2026, scenderà in campo oggi alle ore 17, per il dovuto scarico ed esperimenti di gioco, contro il Cascia Calcio, militante in Seconda categoria.

Questi i ventotto calciatori a disposizione di Vito Di Bari, ripartiti per ruolo: Bacchin, Chiorra, Ferilli, Ria (portieri); Albo, Barone, Gega, Guastamacchia, Lattante, Milicevic (difensori); Antinucci, Cajazzo, D’Alena, Di Dio, Logoluso, Maiello, Malagnino, Palumbo, Pinto, Versienti (centrocampisti); Cerbone, Chiricò, Ferrara, Malcore, Martina, Millico, Perez, Zanaboni (attaccanti).

Gli altri allenamenti congiunti avranno luogo giovedì 24 luglio con il Montegranaro (Eccellenza), il domenica 27 con la Sambenedettese (serie C) e i giovedì 31 con il Frosinone (serie B).

Inoltre, è stata programmata un’amichevole con il Bari lunedì 4 agosto nell’antistadio del San Nicola alle 17,30.

Altre date di fervida attesa da parte di tifosi e simpatizzanti rossoazzurri sono il 25 luglio per la composizione dei gironi e il 28 luglio per calendario e abbinamento turno di Coppa Italia.

Insomma, si avvicina a grandi falcate la stagione di terza serie, assente da ben ventisette anni e cresce di pari passo l’entusiasmo negli ambienti del tifo organizzato, nonché in Città e nel comprensorio con la campagna-abbonamenti in pieno svolgimento.

La Società con in testa il presidente Antonio Filograna Sergio non sta lesinando impegno e risorse per allestire una squadra degna del girone C, ricco di blasone e storiche tifoserie.

Il direttore generale Fulvio Navone e il direttore sportivo Antonio Obbiettivo sono sempre attivi sul mercato.

«Manca ancora qualche tassello, un paio di calciatori arriveranno a breve. Siamo consapevoli delle difficoltà che ci attendono, ma vogliamo ben figurare», ha dichiarato a tale proposito il ds Antonio Obbiettivo.

Staremo a vedere.

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Attualità

218 milioni per dare un nuovo volto agli aeroporti di Puglia

Una lista di interventi grazie a questo finanziamento verranno destinati allo sviluppo e al potenziamento degli scali di Brindisi, Foggia e Grottaglie…

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Grandi manovre per l’aeroporto “Karol Wojtyla” di Bari, quello di Brindisi, di Foggia e Grottaglie.

Cambierà l’assetto dell’aerostazione del capoluogo grazie agli investimenti contenuti nel contratto di programma, firmato da Enac e Aeroporti di Puglia, per il periodo che va dal 2024 al 2027.

A Bari verrà effettuato un prolungamento con quasi mille posti auto in più, e realizzato un centro da 2 mila metri quadrati riservato alle attività commerciali.

Una lista di interventi con un finanziamento totale di 218 milioni, verranno destinati anche allo sviluppo e al potenziamento degli scali di Brindisi, Foggia e Grottaglie.

Dei 218 milioni il 30% andrà a Bari, il 25% a Brindisi, il 23% a Grottaglie e il 22% a Foggia. 

Per lo scalo del Salento, dove è in corso la ristrutturazione, saranno riqualificati pista e piazzale (8,5 milioni), ed a Foggia verrà realizzato il nuovo distaccamento dei vigili del fuoco (7 milioni).

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Attualità

Maria Antonietta I di Puglia

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà….

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Unisalento, ecco la prima rettrice

Maria Antonietta Aiello: «Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità»

La professoressa sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Al primo turno il voto pesato per ciascuno dei tre candidati ammessi alla procedura elettorale era stato: Maria Antonietta Aiello, 338,269; Luigi Melica, 278,944; Salvatore Rizzello, 138,239.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione. Di Marzi (Cosenza), sarà dal prossimo 1° novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.

La vera sfida del futuro

di Hervé Cavallera

di Hervé Cavallera

Il 2025 è un anno importante per l’Università del Salento. Da non molto sono trascorsi i festeggiamenti per il suo 70° anno di vita ed è stato appena eletto, nella persona della prof.ssa Maria Antonietta Aiello, il suo 11° rettore, anzi la prima Rettrice di Unisalento.

Il primo rettore, e inoltre fondatore dell’Università, fu Giuseppe-Codacci-Pisanelli (nel 1955 rettore del Consorzio Universitario Salentino, dal 1956 al 1976 rettore dell’Università di Lecce), quindi Saverio Mongelli (1976-1979), Mario Marti (1979-1981), Alberto Sobrero (1981-1983), Donato Valli (1983-1992), Angelo Rizzo (1992-2001), Oronzo Limone (2001-2007) che mutò (2007) il nome da Università di Lecce in Università del Salento, Domenico Laforgia (2007-2013), Vincenzo Zara (2013-2019), Fabio Pollice (2019-2025).

In 70 anni, ovviamente, non solo è cresciuta l’offerta formativa dell’Università salentina (sorta con la Facoltà di Magistero a cui seguì quella di Lettere e Filosofia), ma è cambiato l’intero panorama nazionale.

L’Università di Lecce fu la terza ad esistere, dopo Napoli e Bari, nell’Italia meridionale continentale.

Oggi numerose sono le università statali nelle diverse regioni del Sud, a cui devono aggiungersi quelle non statali legalmente riconosciute e quelle telematiche. Il che, si capisce, comporta una serie di problemi di natura economica, che crescono ulteriormente pensando al numero consistente di studenti del Sud che preferiscono recarsi in università del Centro-Nord e, non ultimo, alla denatalità che riduce il numero dei giovani.

Mantenere al meglio l’esistente è ciò che diventa immediatamente evidente per chi assurge alla carica rettorale.

Ma “mantenere”, in una realtà sempre più complessa, concorrenziale e globalizzata, non è invero sufficiente. Nel mondo della flessibilità, non si mantiene: si sviluppa. Occorre crescere ulteriormente e divenire sempre più concorrenziali.

Sotto tale profilo il compito che attende la Rettrice, non è affatto facile.

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà.

Al tempo stesso è opportuno migliorare la qualità dell’assistenza studentesca, dei servizi che si offrono.

Basti pensare agli alloggi, ai collegamenti, alla viabilità, alle mense universitarie.

Si tratta di una serie di obiettivi che – una volta raggiunti – farebbero risaltare l’immagine di una università dinamica, accorta ai bisogni del presente e del territorio, volta all’innovazione.

E’ opportuno che per raggiungere tutto questo la Rettrice sia coadiuvata da uno staff efficiente e coeso.

Certo, quello che si è indicato pare necessario e tuttavia non facile da conseguire in quanto comporta in primo luogo una serie di interazioni con il mondo politico ed economico abbastanza complesse. Soprattutto non sono trascurabili, ad avviso di chi scrive, i dati già rilevati connessi alla denatalità e alla volontà giovanile di spostarsi altrove, anche fuori d’Italia, in vista di una più proficua occupazione dopo aver conseguito la laurea.

Alla luce di quanto sopra il problema diventa allora quello di rendere appetibile – mi si passi il termine – Unisalento.

Affinché questo sia, bisogna tornare ad essere quello che l’università ha voluto essere nel suo significato pieno, come del resto è attestato dalla storia.

Certo, è il luogo ove studiare le discipline che consentono di acquisire le conoscenze e le competenze di base della propria professione per il bene personale e del prossimo, ma in primo luogo è un centro di ricerca di alta cultura.

Solo puntando alla realizzazione di uno stimolante centro di ricerca è possibile dare veramente vita ad una università.

Si tratta, insomma, di mettere totalmente da parte sia l’idea di un mero titolificio sia quella di un’azienda che offre pure velleitarie illusioni.

Un centro di ricerca, con docenti scientificamente qualificati, sarebbe certamente in grado di diventare punto di riferimento dell’utenza studentesca e quindi motore di crescita territoriale proprio perché in sé garante della serietà e della qualità degli studi.

In un momento storico in cui prevale l’innovazione è evidente che solo un serio approfondimento nei diversi campi dello scibile umano può diventare forza attrattiva e positivamente propulsiva.

Come scrive Dante nel Canto VI del Paradiso, grande merito dell’imperatore Giustiniano fu quello di aver tolto dalle leggi, nel suo Corpus iuris, «il troppo e ‘l vano».

Ecco: il compito della Rettrice Maria Antonietta Aiello (e ciò in realtà vale per ogni università) è di snellire le lungaggini burocratiche e di puntare sull’essenziale, ossia sull’apporto di docenti veramente all’altezza del presente, che siano in grado di contribuire, ognuno per il proprio settore scientifico-disciplinare, allo sviluppo della ricerca nazionale e internazionale. Infatti, solamente rendendo ancor di più l’Università del Salento un polo di eccellenza scientifica non soltanto i giovani sarebbero indotti ad iscriversi, ma essa diventerebbe un notevole centro di promozione dell’intero territorio.

Tutto questo, si comprende bene, non si realizza in un batter d’ali e richiede lungimiranza e capacità di costituire un corpo docente di rilievo. È ciò che si augura alla Rettrice neoeletta in un momento storico in cui l’Occidente sembra scivolare nei vaniloqui e nell’asservimento alla tecnologia.

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