Approfondimenti
“Casarano un’eccezione, altrove un inferno”
L’odissea di un operatore prima di essere assunto al Call&Call

Abbiamo incontrato un operatore di call center per conoscere da vicino le condizioni lavorative di centinaia di addetti, capire come lavorano e cosa fanno.
“Ho lavorato in tre call center, tutti in provincia di Lecce”, ci racconta Giacomo (nome di fantasia), “il primo lavorava in outbound vale a dire che i suoi operatori tentano di vendere un prodotto al telefono: sono di quelli, per intenderci che ti chiamano alle 3 del pomeriggio in pieno agosto… Questo call center era nella zona di Cavallino e vi lavoravano due gruppi, uno procacciava contratti per Sorgenia, l’altro per Sky. Ognuno di noi aveva a disposizione degli elenchi di persone da contattare con tanto di anagrafica dell’interlocutore. Ovviamente più del 90% degli interpellati ti mandava a quel paese; una piccola percentuale di loro, generalmente persone anziane, ti lasciava parlare e potevi tentare di chiudere u contratto”.
Lei ha detto soprattutto persone anziane. L’operatore del call center è sempre chiaro con loro o li raggira? “Per quanto mi riguarda ho sempre detto le cose come stavano anche a costo di non concludere il contratto, non nascondo che molti colleghi pur di vendere si spacciavano per Enel, parlavano di ricontrattualizzazione per risparmiare e riuscivano nel loro intento”.
Qual era lo stipendio? “Un piccolo fisso mensile di 350-400 euro con l’obbligo di un minimo di ore lavorative più una piccola percentuale per ogni contratto sottoscritto”.
Quel call center non c’è più… “Ci sono state delle denunce e alcuni colleghi hanno anche portato in tribunale per mobbing i loro capigruppo”.
Che cosa succedeva? “Quell’ambiente di lavoro era particolarissimo e chi portava le stellette di team leader si sentiva nelle condizioni di dire e fare quello che voleva anche di maltrattare chi magari era meno sveglio a concludere un contratto”.
Che tipo di persone svolgono questo lavoro? Giovani, meno giovani, sposati, single, titolo di studio… “Principalmente sono tutti studenti, o comunque ragazzi di un età compresa tra i 20 e i 30 anni, ovviamente ci sono delle eccezioni, si possono trovare padri di famiglia, mamme, ed in alcuni casi anche persone abbastanza adulte… Soprattutto nella mia prima esperienza ho avuto come l’impressione di stare in una catena di montaggio: hai tutti i tempi calcolati mai un momento di riposo, di attesa, di nullafacenza, di scambio di idee. E, ovviamente, devi vendere altrimenti non conti nulla, guadagni niente ed entri nel mirino dei cosiddetti team leader che ti fanno diventare l’obiettivo di ogni battuta ed ogni raggiro all’interno del call center”.
Finita la tua esperienza a Cavallino hai lavorato per un call center di Lecce. “Per due mesi e mezzo con un contratto di formazione tramite le agenzie di lavoro interinale. Quel call center, il più grosso della provincia con circa 1200 dipendenti, lavora per Sky, Vodafone e alcune assicurazioni. Lo ho lavorato in inbound, vale a dire assistenza clienti. Fu un’esperienza breve ed anche in quell’occasione ho avuto modo di confrontarmi con atteggiamenti non proprio esemplari dei team leader. Alla fine non mi hanno rinnovato il contratto. E per fortuna direi…”.
Perché per fortuna? “Perché ho avuto l’occasione di presentare il curriculum ad un’azienda di Casarano che cercava personale con esperienza nei call center e dove ora lavoro in inbound per Enel Energia (“Nello stesso call center c’è anche un piccolo gruppo detto retention che fa chiamate ai clienti che sono andati via, in ogni caso quando il cliente chiama devi cercare di vendergli la domiciliazione, bancaria, qualche servizio: oggi gli fanno vendere anche, caldaie, condizionatori, pannelli solari, ecc.”). Credo quell’azienda sia il fiore all’occhiello del settore, il personale viene rispettato, i rapporti con i clienti sono chiari e, cosa che non guasta, a differenza di altre parti, il pagamento dello stipendio è puntualissimo”.
Qual è il compenso? “8,75 euro l’ora, si tenga conto che io ho un contratto di 100 ore mensili; per guadagnare un po’ di più, quando ce n’è la possibilità faccio degli straordinari”.
Giuseppe Cerfeda
Approfondimenti
Fermata la Banda dell’Audi
Massiccia presenza dei carabinieri sul territorio. Lotta ai reati predatori e sequestro di armi clandestine. Tre arresti nelle ultime ore

📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Carabinieri in azione in tutto il Salento.
Tre arresti in poche ore nella lotta ai furti in abitazione, reati predatori e traffico di armi clandestine.
MAGLIE, CALIMERA E VEGLIE
È di queste ultime ore la notizia delle tre importanti operazioni portate a termine dai Carabinieri delle Stazioni di Maglie, coadiuvati dai militari del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia, e di quelle di Calimera e di Veglie, finalizzate al contrasto dei reati predatori, fenomeno ormai sempre più diffuso che desta forte allarme sociale soprattutto nei centri abitati più piccoli e nelle aree periferiche cittadine.
All’attenzione dei militari anche il contrasto al traffico di armi clandestine.
L’operazione ha permesso di sventare un furto in abitazione e contestualmente di arrestare uno dei malviventi; un pregiudicato armato.
Il tutto è avvenuto nella scorsa notte quando, durante uno specifico e mirato servizio nel centro abitato di Maglie, quando il portone di un garage spalancato ha richiamato l’attenzione dei militari della locale Stazione.
Gli investigatori si sono prontamente avvicinati all’abitazione per controllare, quando sono stati sorpresi da un’improvvisa fuga di tre persone che, con volto travisato da passamontagna e muniti di torce, vistisi scoperti, erano fuoriusciti dalla rimessa dandosi precipitosamente alla fuga e abbandonando una vettura di grossa cilindrata, un’Audi Q5 con targhe svizzere.
Da ulteriori accertamenti, il veicolo è risultato rubato solo pochi giorni fa a Salve in occasione di un altro furto in abitazione.
Ne è scaturito un lungo inseguimento a piedi per le vie vicine, al termine del quale uno dei tre fuggitivi è stato raggiunto, bloccato e quindi arrestato dai militari nella flagranza di reato.
Si tratta di un 38enne di Taurisano, Pasquale Stifani, già noto alle cronache sia per reati specifici che per altri reati anche di tipo associativo.
Nell’immediatezza, gli investigatori hanno proceduto anche ad una perquisizione personale dell’uomo che è stato trovato in possesso di una pistola, fortunatamente ad aria compressa.
Il prosieguo delle operazioni, estese anche al veicolo in uso ai tre ha confermato l’intento criminale. Infatti, al suo interno sono stati rinvenuti monili in oro, oggetti in rame antico e attrezzi da scasso come cesoie, cacciaviti e un flex.
Durante le concitate fasi del controllo, uno dei militari ha riportato lesioni personali che fortunatamente sono state giudicate guaribili in pochi giorni.
Gli investigatori stanno ora conducendo ulteriori ed approfondite indagini volte all’individuazione degli altri due complici.
Al termine delle operazioni, l’uomo è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.
TENTATO FURTO AL DISTRIBUTORE DI CALIMERA
A Calimera invece, ad essere preso di mira è stato un distributore di carburante.
Solo il celere e tempestivo intervento dei Carabinieri della Compagnia di Lecce ha impedito che il furto fosse portato a compimento.
È stato qui infatti che gli uomini dell’Arma, alle prime luci dell’alba, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 45enne magliese, già conosciuto dagli investigatori per numerosi episodi di furto e reati contro il patrimonio.
Ad allertare i militari sono stati alcuni passanti che hanno contattato il Numero Unico d’Emergenza 112 segnalando la presenza di una utilitaria, un’Alfa Romeo Mito di colore scuro, priva di targhe, presso un distributore di carburante situato lungo la S.P. 29 Calimera – Melendugno.
Immediato e tempestivo l’arrivo dei militari che hanno subito individuato la vettura segnalata.
Gli investigatori, nel corso del controllo, hanno scorto un uomo accovacciato sul sedile all’interno del mezzo.
Sentitosi ormai braccato l’uomo si è prima disfatto di un flex a batteria, lanciandolo dietro un muretto (che i militari hanno rinvenuto immediatamente dopo), per poi mettersi alla guida e darsi precipitosamente alla fuga verso Melendugno. l’inseguimento è proseguito fino alla marina di Torre dell’Orso dove l’uomo è stato bloccato.
Approfonditi i controlli e proceduto a perquisizione, i militari hanno rinvenuto all’interno dell’abitacolo arnesi da scasso.
Il flex recuperato, invece, è risultato essere compatibile con i danni riscontrati all’accettatore automatico di banconote presente presso il distributore, fortunatamente ancora integro nel contenuto.
Nella circostanza l’uomo viaggiava con la convivente che è stata segnalata alla competente autorità giudiziaria.
Al termine delle operazioni, l’uomo è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Questa la risposta dei carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ad un fenomeno allarmante sul nostro territorio.
Gli ultimi due episodi, infatti, confermano la recrudescenza dei reati predatori spesso portati avanti da soggetti esperti, organizzati e recidivi
I carabinieri, con una presenza costante sul territorio, un’intensa attività di pattugliamento notturno e grazie al massiccio rafforzamento dei servizi che l’Arma ha attuato sul territorio per tutto il periodo estivo, stanno raccogliendo il frutto di un’azione repressiva e preventiva contro furti in abitazione, tentativi di rapina e danneggiamenti.
Non solo lotta ai reati predatori ma anche contrasto alla diffusione di armi illegalmente detenute.
RECUPERATE ARMI A VEGLIE
Infatti, quale risultato di un’operazione finalizzata al monitoraggio ed al contrasto della diffusione di armi illegali sul territorio, proprio ieri i Carabinieri della Stazione di Veglie hanno arrestato un operaio di 39 anni, già noto alle cronache, poiché ritenuto responsabile di detenzione abusiva di armi clandestine.
Sequestrati fucili con matricola abrasa e relativi munizionamenti.
In tale contesto, già da tempo, i Carabinieri monitoravano i possessori di armi al fine di contrastare violazioni in materia di armi.
L’uomo è finito sotto la lente di ingrandimento degli investigatori che hanno deciso di approfondire i controlli ed hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare.
I sospetti degli investigatori si sono dimostrati subito fondati.
Nel corso delle operazioni, infatti, i militari hanno rinvenuto fucili da caccia con relative munizioni che l’uomo deteneva illegalmente e ben occultati all’interno di alcuni pensili nella propria abitazione.
In particolare, è stato sequestrato un fucile semiautomatico calibro 12 con matricola abrasa, dettaglio che ha immediatamente destato ulteriormente l’attenzione degli inquirenti per un possibile collegamento con il traffico illecito di armi. Gli investigatori hanno anche rinvenuto un secondo fucile sovrapposto, anch’esso calibro 12 e illegalmente detenuto, oltre a 35 cartucce di vario tipo.
Il possesso di un’arma con matricola abrasa non rappresenta solo un reato formale, ma spesso è l’indizio di un circuito criminale più ampio.
Armi di questo tipo vengono solitamente utilizzate per eludere ogni forma di tracciabilità e sono frequentemente impiegate in contesti legati alla criminalità organizzata, ai furti, o per scopi intimidatori.
La rimozione della matricola è infatti una pratica tipica del mercato nero delle armi e rappresenta ancor di più una minaccia concreta alla sicurezza pubblica.
Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria del capoluogo salentino anche per ulteriori accertamenti balistici.
Le indagini, intanto, proseguono per accertare la provenienza delle armi e verificare eventuali legami con altri soggetti o reti criminali attive nel territorio.
Al termine delle operazioni l’uomo è stato arrestato e, disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce.
Approfondimenti
Dopo 15 anni torna Santa Fumìa
La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano….

Sono trascorsi più di 15 anni, da quando il rione specchiese di Santa Eufemia si è vestito a festa l’ultima volta per onorare la martire cristiana.
Nella serata di sabato 12 luglio ritorna La Festa di Santa Fumìa, evento organizzato, con il patrocinio del Comune, dall’associazione Santa Eufemia che ha ritenuto necessario ritornare alle radici della storia del luogo sacro simbolico con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale del territorio.
La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano.
Come il culto della santa sia arrivato in Occidente e perché a Specchia, i libri di storia locale non lo riportano.
Nell’anno in corso del Giubileo, questo luogo sacro assume un significato storico, in quanto è poco distante dall’antica Via dei Pellegrini, l’itinerario che i fedeli dei secoli scorsi percorrevano per raggiungere il Santuario di S. Maria di Leuca, oppure in senso contrario, la città santa di Roma, eleggendo la chiesetta a luogo di riposo spirituale e fisico, come testimoniato dagli oggetti antichi ritrovati intorno.
Il programma della serata prevede, alle 19, la celebrazione della santa messa, presieduta da don Antonio Riva, parroco di Specchia. Alle 20, il “Kids Diy!” Creative workshop, a cura di Cicciopasticcio, laboratorio artistico-espressivo per i più piccoli.
Dalle bancarelle collocate nel parchetto della Chiesa di Santa Eufemia, sarà possibile acquistare dei manufatti artigianali e gustare dei prodotti tipici agroalimen-tari dallo stand gastronomico.
Approfondimenti
A Tricase “PROXIMA”: il cibo racconta il territorio
Domani, presso l’ex Mattatoio comunale di Tricase, oggi sede del Laboratorio di Comunità

Sabato 5 luglio, l’ex Mattatoio comunale di Tricase – oggi sede del Laboratorio di Comunità (in foto durante un precedente Open day) – apre le sue porte per ospitare “PROXIMA – Diffondiamo produzioni di prossimità”, un evento dedicato al cibo sano, locale e accessibile, organizzato nell’ambito del progetto europeo FOOD4HEALTH.
Promosso dal Laboratorio di Comunità di Tricase, in collaborazione con il Comune di Tricase e il CIHEAM Bari, PROXIMA non sarà un semplice open day, ma un’occasione concreta per riflettere – e assaporare – il legame profondo tra alimentazione, territorio, sostenibilità e comunità.
Il programma si apre alle 18:30 con un talk pubblico dedicato alle politiche del cibo, che vedrà la partecipazione di esperti, amministratori locali, rappresentanti di reti e associazioni del territorio. Un confronto aperto su salute, produzione etica, scelte alimentari consapevoli e promozione delle economie locali.
Dalle 19:00, spazio al gusto e alla scoperta:
– Mercato agricolo e artigianale con i produttori locali
– Mostra pomologica dedicata alla biodiversità
– Visite guidate ai laboratori del centro rigenerato
A seguire, dalle 20:00, si terranno laboratori tematici e show cooking, pensati per adulti e bambini, con momenti esperienziali e didattici.
La serata si concluderà alle 21:00 con le degustazioni a base di prodotti locali e a km zero, seguite dall’esibizione del cantautore P40, per chiudere in musica un evento che unisce cultura, cibo e partecipazione.
“Un momento di festa, ma anche di consapevolezza – spiegano gli organizzatori – per far conoscere un luogo rinato e un modello di sviluppo possibile, che parte dalle persone, dalle reti e dai territori”.
L’iniziativa è aperta a tutti: cittadini, famiglie, produttori, curiosi e appassionati di buon cibo. Un invito a scoprire, attraverso il gusto e il dialogo, le potenzialità di una comunità che crede nell’innovazione sociale e nella prossimità come valore.
📍 Info utili
🗓️ Sabato 5 luglio, dalle ore 18:30
📌 Laboratorio di Comunità – Ex Mattatoio, via Marina Serra 53, Tricase
🎟️ Ingresso libero
-
Attualità1 settimana fa
Ospedale di Tricase: via il 118, è caos
-
Castrignano del Capo6 giorni fa
Porto turistico di Leuca abbandonato: “Avviata decadenza della concessione”
-
Attualità3 settimane fa
La denuncia di una signora: “A Leuca coacervo della cafonaggine”
-
Cronaca4 settimane fa
Intascava ricavi Lotto: condannato ex titolare ricevitoria a Tricase
-
Cronaca6 giorni fa
Olio lampante nelle mense scolastiche e per anziani
-
Cronaca2 settimane fa
Animali travolti dalle fiamme a Depressa: ne muoiono 70
-
Attualità1 settimana fa
Dramma a Tricase: uomo ritrovato senza vita in campagna
-
Alessano2 settimane fa
Alessano: è stata una esibizione di cavalli e cavalieri ricca ed emozionante