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Attualità

Hego: dal campo al web, eroi per un giorno

Cinque ragazzi, di cui 3 salentini, progettano un app grazie alla quale lo sport tra amici diventa 2.0

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Cinque ragazzi che condividono la stessa passione e cercano di mettere a frutto un’idea che promette di rivoluzionare il modo di vivere lo sport matoriale. Due fratelli di Ruffano, Lorenzo e Pio Fiorito; Stefano Anastasia di Casarano;  Marco Andriani (Torre a Mare – Ba) e Roberto Iannaccone (Avellino) stanno completando la fase di sperimentazione di Hego, una piattaforma online per la condivisione di contenuti video e multimediali legati al mondo dello sport, soprattutto amatoriale. Un servizio ad elevato profilo tecnologico che inizia in campo e continua online.


Il post partita di qualsiasi incontro sportivo è sempre un momento caldo che ogni giocatore vive con i propri amici. Commenti, flashback, una vera moviola. E se ogni giocatore avesse la possibilità di rivedere la propria azione, il proprio tiro, la propria battuta?


Hego sottende una strumentazione brevettata e altamente sofisticata. Una telecamera, posizionata a bordo campo, dotata di un software di regia automatica che le permette di seguire il movimento della palla, filma in full HD le partite e dopo pochi minuti le pubblica direttamente sul portale online. I giocatori possono crearsi gratuitamente un profilo, cercare i video nei quali sono protagonisti, taggarsi, editarli e condividerli sui social network.


Una vera e propria digital community di sportivi amatoriali che hanno la possibilità di rivedersi, rivivere una partita di calcetto con gli amici o un match di tennis, e condividere i momenti salienti in modo immediato con i propri follower attraverso il web.


La classica partitella tra amici diventa, così, una vera e propria esperienza interattiva, dove ognuno può sentirsi il vero protagonista, sia in campo che online. Hego offre infatti agli sportivi amatoriali la possibilità di sentirsi dei veri e propri campioni e, grazie anche alla rete, degli eroi dello sport.  Il nome Hego racconta proprio questo: la commistione tra la figura di un eroe, “Hero”, e il verbo d’azione per eccellenza, il “Go”. Dalla fusione di questi due concetti nasce questa piattaforma elegante e dinamica che mette al centro lo sportivo, anziché lo sport in sé, intercettando anche la crescente volontà di raccontarsi sui social network.


Il servizio non si conclude infatti con la videoregistrazione della partita. Tramite il portale web e l’app, ogni giocatore ha la possibilità di accedere al proprio account, il ‘My Hego, cercare il video che lo ritrae protagonista, taggarsi, estrapolarne una parte, editarlo e condividerlo sui social con un semplice click.


Inoltre, grazie a delle funzioni integrate, l’utente può misurare i propri livelli di performance, attraverso statistiche elaborate dal sistema e controllare alcuni dati come i chilometri percorsi, la velocità media e le calorie bruciate, i risultati delle partite giocate, i gol o i punti messi a segno e assegnare un voto agli altri player. I primi due sport sui quali Hego si concentrerà saranno il calcio e il tennis.


ll gioco del calcio è da sempre lo sport maggiormente praticato, sia a livello amatoriale, semi-professionistico e professionistico ed è in costante crescita. Lo dicono i numeri e la crescita incessante degli impianti calcistici. I dati più rilevanti per il nostro mercato sono quelli che riguardano il movimento amatoriale, molto difficili da quantificare, eppure enormi.


06SturtUp3Nel 2006 il calcio, che comprende al proprio interno anche il calcio a cinque, risulta praticato da 4.152.000 persone, il 24.2% del totale del totale degli sportivi.


Per numero di tesserati, dunque di praticanti, il tennis è il quarto sport d’Italia con circa 240.999 giocatori tesserati, che diventa il primo se si prendono in considerazione soltanto le discipline individuali anziché a squadre (ai primi tre posti ci sono infatti calcio, pallavolo e basket).


Negli sport”, approfondisce Lorenzo Fiorito, “la componente tecnica è fondamentale, avere la possibilità di rivedersi può aiutare i giocatori a migliorare le proprie prestazioni.


 Non è difficile assistere a discussioni su falli dubbi o incerti, fare commenti ironici sulle gaffe degli amici o esaltare il proprio gol o la propria azione. Con HEGO ci saranno delle prove inconfutabili! Il bisogno sempre più forte per i giovani”, continua Fiorito, “è quello della condivisione e dell’innovazione: condividere con tutti i propri momenti e le proprie esperienze grazie ai nuovi strumenti come i social network. Con HEGO ci sono delle nuove avventure da raccontare”.


Hego si rivolge non sono ai giocatori, ma anche agli sport-lovers. “Oggi”, aggiunge il giovane ruffanese, “non esiste nel mercato alcuna azienda che offra questo servizio, in quanto i nostri competitor sono focalizzati sull’aspetto tecnico della piattaforma, mentre noi puntiamo agli utenti e alle loro attività di divulgazione”.


Lo sport è il mezzo, un veicolo di condivisione, non il fine. Una piattaforma dinamica, un servizio che non solo si propone di essere un aggregatore, ma sfrutta l’aggregazione stessa per svilupparsi e trasformarsi in un vero e proprio social network. L’idea è quella di popolare la rete con una community che non si fermi allo sport praticato, ma che entri stabilmente nelle vite di chi utilizza il servizio, come i più grandi social sono stati in grado di fare.






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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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