Attualità
Vanno tutti via! I nostri paesi stanno scomparendo
L’economista eretico: “Grave la situazione a Casarano, Collepasso, Taurisano, Maglie, Diso ed in tanti altri centri”. Appello al popolo salentino
Ottocentoventi. No, non sto parlando del numero esatto dei Santi Martiri di Otranto.
820 sono gli abitanti che la città di Casarano ha perduto negli ultimi 21 anni e 8 mesi, dai 20.669 abitanti del 31/12/1997 ai 19.849 abitanti del 31/08/2019 (data dell’ ultimo dato ufficiale Istat disponibile).
Di questi ottocentoventi abitanti, 127 sono stati persi soltanto nei primi 8 mesi del 2019, con un trend negativo che proietterà il calo demografico del Comune di Casarano a sfiorare le 900 unità alla data del 31/12/2019, portando la popolazione complessiva all’incirca al medesimo dato di ben 30 anni prima (19.783 abitanti al 31/12/1989).
Un calo di circa il 4,28 % della popolazione in 22 anni. Un evento che non ha eguali nella storia recente di Casarano, quantomeno dall’ Unità d’Italia ai giorni nostri, due guerre mondiali comprese.
Nel 1997 le culle di Casarano ospitarono 307 neonati (345 nel 1995). Nei primi 8 mesi del corrente anno 2019 soltanto 90 di esse sono state occupate da un nuovo nato, con una proiezione sui 12 mesi che non dovrebbe superare le 134 nuove nascite.
Nel triennio 1996-1997-1998 il saldo migratorio (immigrati meno emigrati) fu pari a +3.
Quindi Casarano attraeva residenti. Nel corso dell’anno 2018 tale saldo è stato di -25. Nei soli primi 8 mesi del 2019, il saldo migratorio è già attestato a -56.
Non è tutto. La notizia peggiore è un’altra. Se dal punto di vista numerico la popolazione casaranese è tornata indietro di 30 anni esatti, la sua composizione per classi di età è oggi profondamente sbilanciata, essendo caratterizzata da una piramide demografica “malata” e foriera di ulteriori gravi squilibri socio-economici futuri.
Al 31/12/2018 (ultimo anno “completo” di cui sono disponibili i dati), l’indice di vecchiaia (over 65 diviso under 15) è risultato pari a 167,8 cioè circa 168 anziani ogni 100 ragazzi (per il 2019 l’indice è previsto in peggioramento). Alla data del 31/12/1989, quindi soli 29 anni prima, l’indice di vecchiaia era pari a 52,5 , cioè 52,5 anziani ogni 100 ragazzi. Quindi, a parità di abitanti, se al 31/12/1989 la struttura della popolazione a Casarano era “sana”, attualmente oggi la piramide delle età è divenuta di tipo trapezoidale, quindi insostenibile sul lungo periodo.
La città di Casarano è entrata in una spirale perversa dalla quale è difficile uscire. Date le attuali tendenze, la conseguenza sarà uno spopolamento costante e progressivo, con un lento, ineluttabile (?) deterioramento del quadro economico-sociale.
Allargando lo sguardo alla condizione demografica dei Comuni limitrofi a Casarano, la situazione appare in molti casi ancora più grave.
Sintetizzando al massimo, per non sovraccaricare il lettore con una sequela di dati statistici (disponibili su richiesta) il quadro demografico è negativo ovunque, con condizioni di particolare gravità registrate a Collepasso, mentre a Taurisano età media e indici di vecchiaia peggiorano con maggiore gradualità.
A livello provinciale, poi, le uniche due località che “sfiorano” una qualche sostenibilità demografica di medio periodo sono Giorgilorio (frazione di Surbo) e Merine (frazione di Lizzanello). Al contrario, un Comune come Diso, tra circa 30 anni, proseguendo l’attuale trend, diventerà una città fantasma, sul modello di quelle dei film western. Tra i medi centri, spicca in negativo la condizione di Maglie, oramai scesa sotto i 14mila, frazione di Morigino inclusa.
Un alieno che con la sua astronave sbarcasse oggi nel Sud Salento, esaminando i dati demografici sopra citati, utilizzando il traduttore universale, ci porrebbe delle domande: “Che cosa vi è accaduto? Che cosa vi sta accadendo? Siete impegnati da circa 25 anni in una guerra che state perdendo ?”
Qualcosa ha prodotto più danni di una guerra. Questo “qualcosa” invisibile ha agito e sta agendo subdolamente nelle nostre vite e nelle nostre famiglie.
Molte persone sono sottoccupate. I salari sono bassi. Molti giovani e meno giovani sono disoccupati. L’incertezza del futuro blocca le nascite.
Tanti giovani sono stati costretti all’emigrazione forzata, abbandonando casa, ricordi, affetti e magari genitori anziani e/o ammalati.
Tanti altri ancora, a malincuore, sono in procinto di fare le valigie, magari dopo aver lottato strenuamente (e invano) per cercare di costruirsi un futuro nella propria terra. Le loro destinazioni saranno il profondo Nord Italia, oppure la Germania, la Svizzera, il Belgio. E’ un passato che ritorna. Alla fine degli anni ’80 gli emigrati salentini tornavano nei loro rispettivi paesi, costruivano case per i loro figli, confidando in un futuro migliore, confortati dalla costante crescita dell’economia italiana e salentina, la quale faceva sperare in un domani di lavoro e serenità per tutti. Invece, dopo 30 anni, l’emigrazione è riesplosa, l’antico sconforto è ritornato.
Soltanto comprendendo a fondo le cause si possono cercare dei rimedi, anche se, in ambito demografico, gli squilibri, una volta prodotti, necessitano di tempi assai lunghi per essere ricomposti.
Per stimolare la riflessione, chiudo con una citazione di Michael Ende, autore del libro “La Storia Infinita” (da cui venne tratto il famoso omonimo film fantasy del 1984).
il protagonista Atreju chiede a Gmork : “Perché Fantàsia sta morendo?”.
La risposta che Atreju riceve da Gmork è la seguente: “Perché la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni, così il nulla dilaga. Il nulla è il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo che il nulla dilaghi, perché è più facile dominare chi non crede in niente e questo è il modo più sicuro di conquistare il potere”.
Mi appello ora a tutti i lettori di questo articolo che non vogliano rassegnarsi alla morte delle proprie Comunità. Invito pubblicamente a scrivermi all’indirizzo E-mail indicato in calce tutti coloro che vogliano battersi per cercare di costruire un futuro per se stessi, per i loro figli e per i loro nipoti in questo lembo di terra carsica tanto bella quanto svantaggiata. Occorre organizzarsi per resistere. Lo scrivente ha idee, competenze e volontà. Soltanto se saremo in tanti, potremo bloccare un destino per noi infausto che al momento appare fatalmente inevitabile. Riconquistiamo la speranza. Riconquistiamo il Salento. Riconquistiamo l’ Italia.
Marco Nassisi (economista eretico. E-mail: riconquistarelitalia@libero.it)
Andrano
Andrano chiude l’anno col botto
Finanziato per un milione e 400mila euro nuovo impianto sportivo indoor nella frazione di Castiglione
Il Comune di Andrano, unico Comune in Puglia, ha ottenuto un finanziamento di 1.400.000 euro per la realizzazione di un nuovo impianto sportivo indoor nella frazione di Castiglione.
Questo importante contributo arriva nell’ambito del PNRR – Missione 5 Componente 2, Investimento 3.1 “Sport e Inclusione Sociale”, misura dedicata ai Comuni fino a 10.000 abitanti con focus sul Mezzogiorno.
Parliamo di una struttura coperta, all’interno dell’impianto sportivo, finalizzata a favorire l’inclusione sociale e il benessere psicofisico.
“Questo finanziamento è pienamente in sintonia con le linee programmatiche dell’Amministrazione Comunale”, sottolinea il sindaco Salvatore Musaró, “che mirano a promuovere il valore educativo dello sport come “difesa immunitaria sociale” e come elemento centrale della vita delle comunità.
Un passo avanti per la salute, lo sport e la coesione del nostro territorio!”.
Attualità
Il sindaco di Miggiano dal Papa
Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV
Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.
Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.
“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.
Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.
Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.
Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.
É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.
Attualità
Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali
Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…
di Luigi Zito
Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.
Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia – , ad un budello, dove si circolerà a senso unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.
Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?
Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?
Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?
O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?
Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.
Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase.
E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza?
Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto, parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.
In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?
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