Attualità
Casa distrutta dalle fiamme, Tricase si mobilita
Solidarietà. I Commercianti e le altre associazioni del territorio promuovono raccolta fondi. Presso Stock B2C il raccolta per le offerte in denaro (a disposizione anche un IBAN) o per altre donazioni utili
Quando qualcuno inciampa o scivola, qualunque sia l’ostacolo o la buccia di banana, occorre fermarsi un attimo e tendergli una mano per aiutarlo a rialzarsi.
È il primo insegnamento cristiano o, più laicamente, è uno dei principi fondamentali dell’essere comunità.
E non solo durante le festività natalizie.
Chi scrive conosce bene le qualità umane delle persone che si stanno spendendo per dare un contributo concreto e ben sa che, anche non fossimo vicini al Natale, si sarebbero mobilitati allo stesso modo.
In un venerdì di fine novembre, che sembrava un uggioso giorno d’autunno come tanti altri destinato a consumarsi senza grandi scossoni, intorno all’ora di pranzo, le fiamme sprigionate da un corto circuito, in pochi minuti, hanno divorato l’abitazione di Gesuè e Rosaria Stefania (o, come tutti la chiamano, Stella), entrambi 65enni, nel rione di Tutino, a Tricase.
Sotto quel tetto vi abitava anche Eleny, 24 anni, mentre le sue tre sorelle, coniugate, vivono per conto loro; il fratello, come tanti suoi conterranei, per motivi di lavoro, è all’estero.
Per fortuna nessuno si è fatto male e la signora Stella, che era in compagnia di una nipotina, era da poco uscita di casa.
Le fiamme, però, hanno divorato tutto e, purtroppo, le esalazioni hanno ucciso Mia, la cagnolina Pincer Toy di 6 anni, a tutti gli effetti una di famiglia, aumentando il dolore di chi in quell’incendio ha perso praticamente ogni cosa!
Come per moltissime, se non tutte, le famiglie salentine, la casa è anche il frutto di una vita di sacrifici.
Ritrovarsi da un momento all’altro senza, è un pugno diretto al mento che ti manda Ko e dal quale difficilmente riesci a rialzarti.
L’abitazione non era coperta da assicurazione ed ora è completamente inagibile: solo l’intervento per la demolizione di quel che rimane e l’asporto e relativo smaltimento del materiale (anche per la particolare ubicazione della casa in una via piuttosto angusta e in cui è difficile intervenire), costerebbe alla malcapitata famiglia tricasina circa 40mila euro.
Poi, eventualmente, per ricostruire, non basteranno certo pochi spiccioli…
La storia ha toccato il cuore di tutti, in particolare di Stefania Palmieri, presidente dell’Associazione Commercianti, e di Salvatore Nuzzo, uno degli associati, che, insieme a Dina Scolozzi, vicina di casa della famiglia Rosafio, hanno messo in moto il meccanismo della solidarietà che ha coinvolto tutta l’associazione degli esercenti tricasini, altre onlus presenti sul territorio, dalla Pro Loco, a Tricasèmia, a CleanUp Tricase, a La Culonna di Tutino. Coinvolte alcune scuole ed anche Telenorba si è offerta di dare il suo contributo, promuovendo la raccolta fondi.
Salvatore Nuzzo ha messo a disposizione la sua attività (Stock B2C, in via Gioacchino Toma, 18, a Tricase) come centro di raccolta per le offerte in denaro o per altre donazioni utili: dal mobile, all’utensile, o quant’altro si possa e si voglia donare, ricordando che in quel venerdì nefasto, in quel maledetto incendio, la famiglia Rosafio ha perso tutto. Proprio tutto!
I soldi raccolti serviranno alla famiglia tricasina per rimettere su casa ma per l’impresa ci vorrà del tempo e, laddove fosse possibile, anche l’aiuto di muratori, elettricisti, idraulici e altri professionisti che abbiamo voglia di offrire il loro contributo.
Nel frattempo, però, la famiglia rimasta senza un tetto dovrà provvedere a cercarne uno.
Per questo la macchina organizzatrice cerca anche un affitto “dignitoso e a costi ragionevoli” per i tre malcapitati.
Citando Anna Frank, “Nessuno è mai diventato povero dando”. E questo è il momento giusto per dare!
Di seguito gli estremi bancari per chiunque volesse contribuire concretamente alla causa: “Rosafio Gesuè e Dolce Rosaria Stefania, Banca Intesa San Paolo, Iban IT3120306980114615253801866”.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!
L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
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