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Andrano

Il Vivaio dell’Inclusione dedicato a Luigi Russo

Presentazione ufficiale del progetto durante la settima edizione di “Chi semina utopia raccoglie realtà”. Domani a Castiglione d’Otranto in zona Curteddhra

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Di lui si può dire dello sguardo in profondità sulle storture di questa terra; si può dire della lucidità che ha avuto nel denunciare gli abusi sociali e le molte speculazioni del profitto in danno di ambiente, agricoltura e salute. Si può dire del senso dell’impegno fatto persona, della promozione dei diritti degli ultimi, dell’irriverenza verso i potentati, dell’attenzione alle piccole realtà aiutate a fare rete. Ma Luigi Russo era anche tante altre cose. Giornalista, sociologo, presidente del Centro Servizi Volontariato Salento per dieci anni. Un cittadino consapevole e attivo; un uomo buono e sincero, soprattutto. Casa delle Agriculture Tullia e Gino lo ha conosciuto bene, è stata da lui supportata nei suoi primi passi e non solo, si è confrontata costantemente con lui, ha condiviso la stessa trincea. Ecco perché ha deciso di dedicargli non un evento, ma un intero progetto, il prossimo ai nastri di partenza e di grande valenza sociale:  “Il Vivaio dell’Inclusione”.


L’associazione di Castiglione d’Otranto ne aveva programmato la presentazione pubblica domenica 17 novembre. Si è scelto di rinviare: proprio quel giorno, infatti, Luigi Russo se ne è andato, all’età di sessant’anni, dopo aver combattuto contro il cancro. Il suo esempio, allora, diventa ancora di più motivo di lotta per la salute di questa terra e nuovo slancio per la solidarietà e l’inclusione di chi, altrimenti, è destinato ai margini. Sono questi gli assi portanti de Il Vivaio dell’Inclusione, progetto risultato vincitore del bando PugliaCapitaleSociale 2.0 della Regione Puglia e che sarà intitolato a Luigi Russo. Sarà presentato ufficialmente domenica 1 dicembre, a Castiglione d’Otranto, nell’ambito della settima edizione della semina collettiva dei cereali antichi “Chi semina utopia raccoglie realtà”, che si terrà dalle 10 alle 16 sui terreni concessi in comodato d’uso in zona Curteddra, su via Vecchia Lecce.ù


Il programma della giornata


La semina collettiva è una festa rurale diventata appuntamento fisso dell’autunno salentino. Organizzata da sette anni dall’associazione Casa delle Agriculture e dall’omonima cooperativa, con il patrocinio del Comune di Andrano, vede il coinvolgimento delle cooperative sociali L’Adelfia e Harka, dell’associazione Auser Ponte Andrano-Castiglione e di Swim Liberi di Nuotare.


L’obiettivo è quello di officiare il rito della semina dei cereali antichi nei campi che sono stati sottratti all’abbandono, riavvicinare alle pratiche di agricoltura naturale, valorizzare il ruolo delle fasce sociali considerate marginali ma che per Casa delle Agriculture rappresentano il vero valore aggiunto: portatori di altre abilità, anziani, migranti.


La giornata si apre alle 10 con “Inforniamo”, laboratorio di biscotti per grandi e piccini a cura di Harka presso il forno di comunità, e con “Amici mugnoli“, per insegnare ai bambini a fare l’orto con gli ortaggi invernali. Dalle 10.30 inizia anche “A spaglio“, il rito della semina con gli anziani;  alle 11 verrà ricordato Luigi Russo e verrà presentato “Il vivaio dell’inclusione“, alla presenza di Antonio Quarta, membro del Tavolo regionale per l’attuazione della riforma del Terzo Settore, di cui PugliaCapitaleSociale 2.0 è espressione. Seguirà “Seminiamo inclusione“, dialogo con le famiglie con altre abilità, per conoscere i loro vissuti e i loro bisogni. Si conclude con il pranzo del contadino preparato dalle famiglie del posto e il live musicale di Massimo Donno.


Sperimentazione agricola e innovazione sociale


Con la semina collettiva si celebra la sperimentazione di un nuovo modello agricolo, che è anche un’esperienza di innovazione sociale e di economia di prossimità. A Castiglione e dintorni, sono tante le varietà cerealicole reintrodotte a partire dal 2013 su 15 ettari prima abbandonati: Cappelli, Russarda, Maiorca, Saragolla, Strazzavisazz, Gentil Rosso, farro monococco e dicocco, orzo.

Dal marzo scorso, oltre ad essere coltivate sono anche lavorate e confezionate con standard qualitativi molto alti presso il primo Mulino di Comunità della Puglia. Ora, dal punto di vista agricolo ed economico, la prospettiva è già in costruzione, resa nota lo scorso 9 novembre in un’assemblea pubblica partecipata da un centinaio di piccoli proprietari terrieri: è l’ideazione dei patti di filiera locale per convincere contadini e famiglie a tornare a curare le proprie terre coltivando cereali antichi con metodi naturali secondo un apposito disciplinare di produzione, per conferirli poi alla cooperativa Casa delle Agriculture, che riconoscerà loro un prezzo di acquisto pari al doppio e a volte al triplo rispetto a quello di mercato.


Dal punto di vista sociale, invece, è in corso una innovazione autentica, concentrandosi sul tema dell’accessibilità, come ha dimostrato anche l’ultima Notte Verde. Ora si punta alla trasformazione del già avviato vivaio della biodiversità, presidio BiodiverSo della Regione Puglia per la conservazione in situ delle varietà orticole autoctone a rischio di erosione, in un “Vivaio dell’Inclusione”. Il progetto è risultato vincitore del bando regionale sostenuto con il “Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore (art. 73 D.Lgs n. 117/2017)- Avviso 1-2018 PugliaCapitaleSociale 2.0”. Curato nella sua predisposizione dal progettista Francesco Milone, ha visto la costituzione di un partenariato tra Casa delle Agriculture Tullia e Gino (capofila) e Auser Ponte Andrano-Castiglione, con la collaborazione de L’Adelfia, dei due Sprar “Il Salento accoglie” del Gus ad Andrano, del Parco regionale Otranto-Leuca, del Gal Porta a Levante, dell’Unione dei Comuni Andrano-Diso-Spongano.


Cosa sarà il Vivaio dell’Inclusione


Gli obiettivi del progetto, finanziato con 20mila euro oltre a 5mila euro di cofinanziamento dell’associazione capofila, sono almeno tre: contrasto alle solitudini involontarie, specie nella popolazione anziana, attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento partecipato; sostegno alle attività di accompagnamento al lavoro di fasce deboli della popolazione; attività di promozione e salvaguardia delle aree ambientali.


Il “Vivaio dell’Inclusione” sarà un laboratorio sociale di comunità per la produzione, selezione e conservazione dei semi e piante madri di cultivar locali di ortaggi (cavoli, finocchi, pomodori, zucchine, melanzane, etc.) e frutti minori. Serve a implementare in chiave sociale quanto già avviato con Salentokm0 e Parco Otranto-Leuca nell’ambito di BiodiverSo, per mantenere l’utilità delle risorse genetiche e tutelare i diritti dei contadini. Le attività che saranno svolte nei prossimi mesi assieme ad anziani, migranti e portatori di altre abilità (almeno 15 ambosessi) saranno sia agricole che di produzione alimentare: dopo apposita formazione, saranno catalogate e riprodotte piante a rischio estinzione, al fine di incrementare la biodiversità agraria; sarà allestita una biblioteca dei semi salvati; sarà costruita in bioedilizia una piccola serra per la cura delle orticole; saranno avviati laboratori di cucina etnobotanica e di panificazione.


PugliaCapitaleSociale 2.0


Si tratta del programma regionale che sostiene lo sviluppo di iniziative territoriali di interesse generale, innovative e in coerenza con la programmazione regionale, finalizzate allo sviluppo di capitale sociale nelle comunità. L’avviso, pubblicato un anno fa e sostenuto da risorse nazionali e regionali, ha visto l’adesione di 101 organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale. Il 38 per cento di loro è della provincia di Lecce. Seguono le province di Taranto (22 per cento), Bari (14,7), Foggia (10,5), Brindisi (9,4), Bat (6,3). Sono stati finanziati 48 progetti, impegnando al momento l’81 per cento delle risorse disponibili (924.046 euro). Come spiega Serenella Pascali, responsabile di PugliaCapitaleSociale 2.0, «la fotografia del terzo settore che viene delineata dalle scelte effettuate in sede progettuale racconta di un associazionismo in evoluzione e anche più capace in termini di gestione: il 68,3 per cento dei proponenti ha infatti richiesto il massimo del finanziamento (20.000 euro). Un associazionismo attento alle numerose istanze sociali, culturali, ambientali del nostro territorio, che mette a sistema percorsi e modalità nuovi per dare risposte a problemi già noti ma anche a nuove emergenze sociali. Un fermento di idee e metodiche innovative che potrebbero, allargando l’orizzonte temporale, essere generative di pratiche replicabili in contesti più ampi e più robusti, come l’impresa sociale».


Andrano

Castiglione: Festa della Terra

Domani intera giornata nei campi per celebrare la terra e avviare la campagna di raccolta fondi per la 13esima edizione della Notte Verde

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Castiglione d’Otranto, è Festa della Terra:
Notte Verde a rischio, aiutateci a realizzarla

Domenica 28 aprile, a Castiglione d’Otranto, un’intera giornata nei campi per celebrare la
terra e avviare la campagna di raccolta fondi per la 13esima edizione della Notte Verde,
quest’anno a rischio per mancanza di risorse economiche.

Una festa rurale, per celebrare la Giornata della Terra e la Liberazione, ma anche per alimentare
nuovi impegni a favore delle risorse naturali: domenica 28 aprile, a Castiglione d’Otranto,
frazione di Andrano, torna la “Festa della Terra” e nell’occasione sarà anche lanciata la campagna
di raccolta fondi per l’edizione 2024 della Notte Verde.

Ad organizzare l’evento sono l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e l’omonima
cooperativa agricola, nell’ambito del progetto “Parco Comune dei Frutti Minori”, vincitore
dell’avviso pubblico “Puglia capitale sociale 3.0” della Regione Puglia.

Alle 10, dal Vivaio dell’Inclusione “Luigi Russo”, in via Vecchia Lecce, prenderà il via la
camminata allegra a passo d’asino. Si tratta di trekking someggiato, in compagnia di un asino di Martina Franca, della lunghezza di due chilometri (percorso di lieve difficoltà) e della durata di circa due ore, lungo il Parco Comune dei Frutti Minori, un percorso di valorizzazione dei tratturi e delle campagne di Castiglione, che l’associazione sta portando avanti per alimentare la nascita del primo polo rurale turistico accessibile.

Si andrà, in particolare, alla scoperta di contrada Paradisi, area di pregio naturalistico con campi coltivati a cereali, oliveti e biodiversità considerata minore.

Durante la camminata, si terrà una sosta ai piedi del grande albero di noce per la “marenna d’aprile”, a base di fave e pecorino.

Dalle 11, presso il Vivaio dell’Inclusione, si terranno poi laboratori per bambini e caccia al tesoro all’interno del “Giardino evolutivo”, un labirinto vegetale coltivato con diverse varietà di orzo, grano e farro, in questa fase nel suo pieno splendore.

Si proseguirà con il pranzo sociale
antifascista all’aria aperta e con musiche per la terra (per info: 328/5469804).

Nell’occasione, sarà avviata la campagna di raccolti fondi per la Notte Verde 2024, evento
diventato imprescindibile per le migliaia di persone che ogni anno partecipano alla tre giorni che si tiene a Castiglione dal 29 al 31 agosto. Evento, però, che quest’anno è a rischio per mancanza di risorse economiche sufficienti a realizzarlo.
Leggi l’appello e le modalità per sostenere la Notte Verde: clicca qui

“Per dodici anni, nel suo percorso di coerenza e di ostinazione – dicono gli attivisti di Casa delle
Agriculture – la Notte Verde ha portato dietro di sé e con sé una narrazione di Sud diversa, nuova,
visionaria anche, rivoluzionaria, forse, mettendo al centro temi spesso lasciati agli ultimi posti
nelle agende politiche. Per anni, sulle nostre balle di fieno, hanno dialogato contadini e scienziati, artisti provenienti da tutto il mondo e giornalisti, politici e cuochi, scrittori e cooperanti, cittadine e cittadini, riconoscendo la Notte Verde quale luogo d’eccellenza di discussione e di confronto, con proposte per il Sud e i Sud del mondo, per la terra, per la pace, per l’ambiente. A dare credibilità a questa piazza è oltre un decennio di impegno quotidiano incarnato dalla coltivazione naturale di
ettari di terreni abbandonati, dalla nascita del Mulino di Comunità, dalle pratiche di agricoltura sociale, dall’attività antimafia, dall’ attenzione ai bambini, agli anziani, alle persone con disabilità e migranti.

Un impegno fondato sul rifiuto di un sistema capitalistico che scarica le sue storture
su chi è meno forte e più esposto e sui territori da cui estrae ricchezza per portarla altrove, a
beneficio di pochi e nelle tasche solo di alcuni, alimentando squilibri ambientali e sociali di portata epocale.

Urgenze vere, impellenti, che la Notte Verde ha saputo rileggere e interpretare in questo
tempo nuovo, legandole allo sfruttamento della terra e delle risorse naturali e all’oppressione di
molti popoli. Ecco perché la sua autorevolezza è cresciuta così tanto negli anni, alimentata dalla
fiducia e dall’aspettativa che sempre più persone hanno riposto in Casa delle Agriculture e retta da
una dedizione squisitamente volontaria e gratuita di molti attivisti di ogni età.

Ed ecco perché la Notte Verde non è semplicemente uno dei tanti eventi dell’estate salentina, ma il manifesto di
una postura diversa nello stare al mondo”.

Multilivello e importante l’impatto sociale generato nel tempo: oltre a riportare al centro tematiche di valenza assoluta, la Notte Verde ha trasferito la sua luce su piccolissime aziende, contadine e contadini, apicoltori, artigiani, a cui è stato chiesto soltanto un contributo simbolico di pochi euro; ha reso protagoniste – gratuitamente – associazioni, organizzazioni, ONG; ha dato valore agli artisti e ai tecnici, retribuendo il loro lavoro con immediatezza e correttezza, contrariamente a quanto spesso accade nel settore culturale.

Non si quantifica, invece, l’economia locale che la festa è stata in grado di ravvivare, dai b&b ai piccoli negozi di vicinato, dai locali esistenti al mercato immobiliare, perché la Notte Verde è diventata, nel frattempo, anche un marchio etico potente, trasferito con generosità ad un intero territorio.

Finora è stato possibile realizzare la festa grazie all’impegno gratuito di tutti gli attivisti; grazie ai
progetti – al momento conclusi – portati avanti tutto l’anno da Casa delle Agriculture con la
partecipazione ad avvisi pubblici; grazie al contributo riconosciuto da poche istituzioni, Comune di Andrano e Parco regionale Costa Otranto-S.M.di Leuca; grazie al sostegno della comunità locale.

Uno sforzo collettivo che non basta quest’anno a coprire i costi vivi, che raggiungono ogni anno i
25mila euro.

“Non vogliamo accontentarci di un’edizione minore – continuano da Casa delle Agriculture –
perché significherebbe arretrare nella qualità apportata, significherebbe abdicare a quanto, con fatica e sacrificio, abbiamo costruito.

E su un punto vogliamo essere chiari, come sempre: avremmo potuto piegarci a sponsorizzazioni e contributi che pure tentano e hanno tentato puntualmente di inquinare la nostra azione, cedere a lusinghe di ogni genere pur di realizzare questa tredicesima edizione.

Ma, come detto, la Notte Verde non è un evento tra i tanti, una festa da poter fare al costo di qualunque compromesso.

E, allora, piuttosto che non farla, vogliamo
tentare e osare l’impossibile: costruire, insieme a voi, questa Notte Verde. È per questo che siamo
qui, per chiedere con umiltà appoggio e contributo, per un’edizione dedicata a “Terra e Pace”, una sorta di grande conferenza internazionale su questo tema così nevralgico, ora più che mai”.

Si ha necessità di raggiungere la cifra di almeno 20mila euro. Si può contribuire entro il 15
giugno in questi modi: donazione anonima a mezzo salvadanaio o sottoscrizione nominale presso il Mulino di Comunità a Castiglione d’Otranto (orari di apertura: lun-ven h 8-13, 15-18; sab h 8-13); donazione su conto corrente intestato ad “Associazione volontariato Casa delle Agriculture Tullia e Gino”, causale: donazione Notte Verde – IBAN:
IT02P0306909606100000165412 (si chiede di inviare propri dati al 348/5649772 o ad
ass.casadelleagriculture@gmail.com ai fini del rilascio della ricevuta).

Si darà conto della campagna di raccolta fondi con la consueta trasparenza che contraddistingue Casa delle Agriculture.

Per info: 348/5649772.

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Andrano

“Bolle di sapone”, 16 condanne e 67 anni di carcere

Era il 2013 quando vennero eseguite una serie di perquisizioni in tutto il Salento, a causa della falsificazione e vendita di noti prodotti per la casa…

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 67 anni di carcere, e 16 condanne, si chiude così il processo sulla maxi inchiesta “Bolle di Sapone”.

Era il 2013 quando vennero eseguite una serie di perquisizioni in tutto il Salento, a causa della falsificazione e vendita di noti prodotti per la casa.

I giudici della seconda sezione collegiale hanno inflitto: 9 anni e 6 mesi di reclusione ad Enrico Serafini, 59enne leccese; 9 anni per Antonio Costantino Vanzanelli, 73enne di Cannole; 6 anni a Maurizio Luciano Marti, 58enne residente a Sannicola; 5 anni e 6 mesi a Claudio Diamante, 43enne di San Cesario; 4 anni a Giorgio Vanzanelli, 47enne e Paride Vanzanelli, 41enne, entrambi di Otranto ed a Fulvio Conte, 56 anni di Surbo; 3 anni e 6 mesi a Claudio Conte, 64enne, Adriano Antonio Dima, 60enne, entrambi di Melendugno e per Francesco Leo, 49enne di Surbo; 3 anni a Mauro De Luca, 62enne leccese e Vittorio Perrone, 59enne di Lizzanello; 2 anni ad Antonio Capone, 44enne di Lecce, Fabio Coluccia, 54enne di Andrano e per Cristina Baraldi, 44enne originaria di Ferrara ed Antonella Fiocchi, 56enne residente a Sannicola (pena sospesa per entrambe).

Secondo l’accusa rappresentata dal pm Guglielmo Cataldi, rispondevano di associazione a delinquere, contraffazione e ricettazione e gli stessi potranno fare ricorso in appello.

Sono stati anche condannati al risarcimento dei danni con una provvisionale di 10mila euro per ciascuna delle parti civili. Disposto il non doversi procedere per prescrizione per 12 persone: Antonio Colluto, 52enne di Tricase; Maria Vittoria Colella, 62enne residente a Bari; Luigi Esposito, 54enne di Collepasso; Flavio Ferreri, 75enne di Recco (Genova); Gianni Junior Ingrosso, 50enne leccese; Cristian Luceri, 37enne leccese; Angela Concepita Mariano, 46enne di Racale; Lucio Mariano, 72enne di Racale; Antonio Mega, 74 anni di Palmariggi; Franco Pappadà, 60 anni di Specchia; Fabrizio Domenico Giuseppe Sobrero, 57enne residente a Verzuolo (Cuneo); Francesco Domenico Ungaro, 51 anni di Corigliano Calabro (Cosenza).

Assoluzione da ogni accusa per 10 imputati. Si tratta di Alfonso Dalia, 57enne di San Giorgio a Cremano (Napoli); Francesco De Padova, 69 anni di San Donaci (Brindisi); Antonio Donno, 40enne di Sogliano Cavour; Fernando Giannoccolo, 59enne di Carpignano Salentino; Santo Leo, 82enne di Cellino San Marco (Brindisi); Antonio Quaranta, 68 anni di Morciano di Leuca; Maurizio Valassina, 69enne originario di Desio (Milano); Vincenzo Casaburi, 63enne di Gallipoli; Cinzia Cipolla, 56 anni di Specchia e Samanta Colluto, 31enne di Andrano.

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Andrano

Lavori in corso, senz’acqua Sanarica, Santa Barbara e Castiglione

Installazione di nuove opere acquedottistiche e sospensione erogazione idrica a Sanarica e nella frazione di Andrano mercoledì 3 aprile; giovedì 4 setssa sorte per Santa Barbara di Galatina

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio a Sanarica, Castiglione d’Otranto (frazione di Andrano) e Santa Barbara (frazione di Galatina).

I lavori riguardano l’installazione di nuove opere acquedottistiche.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica.

Interruzione che avverrà mercoledì 3 aprile a Sanarica (dalle 8 alle 16) ed a Castiglione (dalle 9 alle 17)

Giovedì 4 toccherà a Santa Barbara con erogazione sospesa dalle 8 alle 14

Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

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