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BIO & SENZA: I LOVE ❤ GLUTENFREE

Nel punto vendita di Tricase si vuol “dare a tutti la possibilità di acquistare alimenti senza glutine con la spensieratezza di chi va al supermercato tutti i giorni per fare la spesa tradizionale»

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BIO & SENZA è il punto vendita di Tricase dove tutti i clienti, «i nostri amici» possono trovare farine, pizze, pasta, surgelati, snack, biscotti e tantissimi altri prodotti per celiaci e non solo.


Angelica Greco, per tutti Genny, ripete spesso la definizione di «nostri amici» quando fa riferimento alle tante persone che si servono da BIO & SENZA proprio a sottolineare un rapporto di condivisione piuttosto che un rapporto classico commerciante-cliente.


Innanzitutto perché “BIO & SENZA”?


«BIO in quanto vogliamo rivolgerci a tutti coloro (celiaci o meno) hanno fatto la scelta di seguire un’alimentazione sana e sicura (garanzia che oggi solo il biologico può dare) & SENZA per chi è costretto ad indirizzare la propria alimentazione escludendo alcuni alimenti».


Da qualche anno i vostri prodotti sono reperibili anche online… «Da marzo 2015 è attivo il nostro nuovo sito e-commerce per la vendita di prodotti per celiaci ed intolleranti in genere. Selezioniamo gli stessi prodotti dei nostri clienti fisici, scegliendo solo prodotti con un buon rapporto prezzo/qualità. Nel nostro sito trovate gli stessi prodotti presenti in negozio e con gli stessi prezzi con il vantaggio di poterli acquistare comodamente da casa vostra usufruendo delle tantissime offerte e promozioni che lanciamo periodicamente».


Come è nata BIO & SENZA?


«Ho deciso di aprire l’attività e intraprendere questo percorso di crescita e condivisione, perché la passione che mi ha spinto a farlo era più forte di tutto, volevo vedere cosa ci fosse oltre quella linea di confine chiamata celiachia. All’inizio è stato come incamminarsi in un sentiero pieno di insidie e lati oscuri. Ma ho tenuto duro e perseguito con determinazione l’obiettivo che mi ero posto: poter dare a tutti la possibilità di acquistare alimenti senza glutine con la spensieratezza di chi va al supermercato tutti i giorni per fare la spesa tradizionale».


Oggi siete un punto di riferimento per tutto il sud Salento…


«È vero come dici che tanti mi dicono di essere per loro un punto di riferimento, ma io non mi sento tale. Tante mamme come me e non solo mi chiamano agli orari più disparati per avere consigli su farine, lievitazioni, ricette, a volte anche per chiedermi come interagire con le mense scolastiche o le strutture per le vacanze… Chiedono il mio parere per l’esperienza maturata quotidianamente in questo settore ma io mi sento semplicemente una di loro».


Eppure non è propriamente un’attività semplice da portare avanti…


«È stato ed è un cammino molto, molto difficile. In questo settore le aziende sono soggette alla certificazione ministeriale che garantisce il prodotto e quindi il prezzo degli alimenti è inevitabilmente più alto a causa dei costi che le stesse certificazioni comportano rispetto ai prodotti con glutine».


Da un anno a questa parte avete dovuto fare i conti con il nuovo decreto sull’assistenza ai celiaci…


«Il decreto ministeriale entrato in vigore il 1° dicembre scorso ha decurtato il buono di spesa Asl in dote ai celiaci del 20%! Lascio immaginare i nostri sforzi per non lasciare i clienti in balia di prezzi alti e limitare i danni proponendo offerte su prodotti che mutano ed incrementano sempre di più… Mi adopero ogni giorno sempre di più per far sì che ciò non incida eccessivamente sulla spesa dei miei clienti, naturalmente senza mettere a repentaglio la qualità. Cerco di interagire direttamente con le aziende visitando in giro per l’Italia le fiere del settore e recandomi anche personalmente nei laboratori che producono tutte le novità realizzate con materia prima di altissima qualità ad un prezzo accettabile. Ne sono la prova le decine di degustazioni offerte in negozio. Alla vigilia dell’immacolata ho fritto le nostre adorate pittule, naturalmente senza glutine, per la felicità di tantissimi che increduli e felici ne hanno fatto scorpacciate».


Come accaduto con i calzoni, i dolcetti e tante altre prelibatezze nelle foto che Genny ha preparato con le sue mani.






L’aspetto della condivisione è quello che emoziona di più Genny che ricorda anche «i corsi specializzati tenuti dai migliori chef d’Italia dove ognuno ha potuto materialmente mettere le mani in pasta seguendo i migliori consigli dei luminari glutenfree».


Il tutto per rendere facile la vita dei celiaci, vita che, fino a qualche anno fa, era a dir poco complicata. «Abbiamo anche istituito i tre giorni settimanali del fresco dove ognuno può venire ad acquistare i prodotti da forno realizzati in corso della mattinata».


Genny sottolinea anche come «tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto della mia famiglia che mi è sempre stata vicino e il supporto della mia collaboratrice: la dottoressa Mina Rizzo mi affianca in tutto e per tutto grazie anche all’esperienza maturata nel mondo del senza glutine dopo aver lavorato per tantissimi anni in farmacia».


La dott.ssa interagisce con i clienti con la stessa passione e sensibilità di Angelica: «Non poteva essere altrimenti considerato che bontà d’animo e comprensione nel nostro punto vendita sono un modo di affrontare questa tematica e il nostro stile di vita».






In chiusura, chiediamo del “fornitissimo angolo Bio”. Cos’è?


«L’ angolo Bío sposa in pieno la nostra filosofia cioè nutrirsi con giudizio e con materie prime naturali, anche per la felicità dei vegani. In è il luogo dove puoi portare avanti il tuo progetto di salute, senza privarti di nulla. Perché mangiare è bello e devono assolutamente poterlo fare tutti, intolleranti e non… tutti allo stesso modo, come una grande famiglia».


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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