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Attualità

Baglivo, Tennis Maglie: è lo sport più sicuro, pronti per ripartire

Il blocco delle attività, con azzeramento delle entrate, ha colpito anche il Circolo Tennis di Maglie nel quale lavorano oltre…

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Baglivo: Il Tennis è lo sport più sicuro


L’ultimo DPCM relativo alla Fase 2, quello della convivenza con il Coronavirus, ha lasciato il mondo dello sport con l’amaro in bocca perché si aspettava un allentamento delle misure di contenimento, specie per gli sport individuali che prevedono un enorme distanziamento come il tennis.


Il tennis, infatti, secondo uno studio commissionato dal CONI al Politecnico di Torino e pubblicato in questi giorni, risulta lo sport più sicuro con un indice di rischio tendente a zero (0,1) su una scala da 1 a 4.


Lo studio condensato in 404 pagine ha preso in esame le 387 discipline che fanno capo al CONI e al Comitato Italiano Paraolimpico ed è sintetizzato in una tabella pubblicata dalla Gazzetta dello Sport che vede tra gli sport più a rischio il volley (3.1) e il rugby (2.7), mentre il calcio è a livello 1.3.


Il decreto al momento non prevede la ripresa delle attività sportive in luoghi pubblici o privati ma apre agli allenamenti per quegli atleti, professionisti o meno, individuati dalle federazioni e dal CONI in vista della preparazione per le prossime Olimpiadi. La Federazione Italiana Tennis ha ritenuto di individuare nei giocatori di prima e seconda categoria, e i giovani indicati dal settore tecnico come di interesse nazionale, gli atleti ai quali sarà permesso allenarsi a porte chiuse nei circoli.


Per il tennis lo stop dell’attività a livello mondiale ha comportato il rinvio dei più importanti tornei come, Roland Garros, Winbledon, gli Internazionali BNL di Roma ed altri ancora, alcuni definitivamente annullati e altri con data da riprogrammare. In Italia sono stati sospesi tutti i campionati a squadre e i tornei che erano già iniziati a febbraio o che sarebbero dovuti iniziare a marzo, il cui destino non è ancora deciso dato che lo sport in generale dovrebbe rimanere fermo fino a metà giugno.


Il blocco delle attività, con conseguente azzeramento delle entrate, ha colpito duramente anche il Circolo Tennis di Maglie nel quale lavorano oltre una decina di persone tra segreteria, maestri, istruttori, preparatori atletici e custodi che sono a casa dal 9 marzo.


Il direttore sportivo del CT Maglie, Antonio Baglivo, continua comunque a lavorare da casa tenendosi regolarmente in contatto con gli altri dirigenti in videoconferenza.


Il nostro circolo e tutto il movimento tennistico è pronto per ripartire – afferma Baglivo – tenendo presente che per sua natura è lo sport più sicuro. Se poi aggiungiamo tutti gli accorgimenti sanitari come mascherine, guanti, igienizzazione della struttura e delle attrezzature, il rischio è quasi zero come ben documentato dallo studio del Politecnico di Torino. Ovviamente ci riferiamo agli incontri di singolare. La FIT spera che venga preso in considerazione questo documento per anticipare la riapertura tenendo conto che l’effetto positivo sulla salute dell’attività fisica è assicurato dal rischio di contagio quasi nullo nel tennis rispetto ad altri sport.


Anche fuori dal campo si manterrebbero le distanze di sicurezza per esempio evitando l’uso, fin quando non sarà permesso, degli spazi comuni come spogliatoi, zone di ristoro, ecc.


Fino a quando ci è stato consentito, prima del lockdown del 9 marzo, si è lavorato alacremente per tenere in ordine i nostri impianti. Per migliorare la qualità dei campi abbiamo anche provveduto ad acquistare un macchinario che permetterà di utilizzarli al meglio.

Alla riapertura ci sarà tanta voglia di fare sport all’aperto e, sicuramente, ci saranno tante prenotazioni per i nostri campi dovute soprattutto alla voglia di evadere e svolgere attività sociale e amatoriale dopo tanti giorni di isolamento nelle proprie abitazioni.


Il nostro circolo sarà pronto per i soci e e tutti gli appassionati della racchetta. Il direttivo sta infatti studiando qualche iniziativa per i nostri fedelissimi soci come riconoscenza per l’affetto dimostrato in questi giorni.


Per il settore agonistico, la pandemia ha causato la definitiva cancellazione dei due tornei internazionali del circuito di Tennis Europe che avevamo quest’anno in calendario: il Trofeo Maglio Under 12 e la Summer Cup per la squadre nazionali femminili Under 18, dove era possibile ammirare le migliori giocatrici europee e future campionesse di Fed Cup.


Speriamo di ripartire – conclude Baglivo – con il Torneo Open della Canicola in agosto, il torneo tra i più longevi e di grande tradizione in Italia, per il quale quest’anno, se le disposizioni lo permetteranno, ci saranno sicuramente tanti partecipanti perché tanta è la voglia di ripartire da parte degli appassionati. Sarebbe comunque un’importante messaggio e un’iniezione di fiducia per il mondo del tennis”.


Per tutti i campionati dove il CT Maglie compete con le proprie squadre, da quelle di vertice A1, B, C fino alle rappresentative giovanili, la federazione ancora non si è espressa sul loro destino anche se il il direttore sportivo, Antonio Baglivo, in veste anche di consigliere regionale, assieme ad altri dirigenti di circolo, si spinge verso l’annullamento della stagione agonistica 2020 per alcune importanti problematiche che le misure sanitarie hanno fatto emergere.


In primo luogoelenca Baglivo – , per i campionati più importanti, con lo spostamento dei giocatori della squadra, in treno e aereo, c’è il pericolo di essere bloccati in quarantena se si provenisse da un paese a rischio o, peggio ancora, se dopo aver disputato un incontro, quella località venisse dichiarata zona rossa.


Secondo, la sostenibilità economica in quanto, considerato il momento, sicuramente non ci sarà il consueto sostegno degli sponsor (speriamo che non succeda nel nostro circolo) anche perché non avrebbe senso disputare incontri a porte chiuse senza la presenza di appassionati e con i soli giocatori in campo. Inoltre l’adeguamento dei circolo al rispetto delle norme sanitari di carattere straordinario ha dei costi notevolmente elevati (non si possono usare spazi comuni come spogliatoi, area di ristoro ed altro). Per non tralasciare i costi per il soggiorno in albergo per i giocatori: dormire negli hotel in camere singole è più costoso.


Per ultimo sarebbe un problema schierare i previsti incontri di doppio in quanto questi hanno una elevata possibilità di contagio per i frequenti contatti ravvicinati con il proprio compagno”.


Per la scuola SAT si attendono disposizioni federali che, ovviamente, saranno adeguate alle linee guida del governo. Gli allievi del CT Maglie, sin dall’inizio dell’isolamento, stanno continuando ad allenarsi in casa e, assieme agli istruttori del circolo, hanno realizzato un simpatico video, che è circolato sui canali social del circolo, nel quale si sono ripresi durante gli allenamenti casalinghi.


Circolo Tennis Maglie – info: www.ctmaglie.it


Appuntamenti

#TAURISANOSVAPO, nuova apertura dopo Maglie e Tricase

“Abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore”…

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Nuova apertura a Taurisano per Svapo già presente a Tricase e Maglie.

«Già presenti sul territorio leccese con due negozi», spiega Dario Surano, «abbiamo deciso di arricchire il sud Salento con un terzo punto vendita. Lo scopo cardine è di espandere la nostra rete di negozi per avvicinare sempre più persone alla nostra visione».

Infatti, prosegue, «operando nel settore svapo dal 2015, abbiamo affinato esperienza e coltivato la clientela con un rapporto che va oltre il mero aspetto lavorativo. Vogliamo mettere a disposizione, tutta l’esperienza maturata in questo tempo per creare luoghi dove passione e professionalità incontrano il meglio che il mercato della sigaretta elettronica possa offrire. Al centro dell’attenzione mettiamo sempre le esigenze e le richieste di tutti coloro che negli anni si sono approcciati o che si vogliono avvicinare alla sigaretta elettronica».

Come si è arrivati alla nuova apertura?

«Insieme a tutti i nostri collaboratori», premette Surano, «abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore che amiamo e in cui mettiamo tutti noi stessi. Con l’apertura di #TAURISANOSVAPO ci rimettiamo in gioco ma siamo sicuri che riusciremo a vincere anche questa una sfida con l’aiuto e anche l’apprezzamento di tutti i consumatori che si affidano a noi con fiducia».

«Vogliamo che ogni cliente di senta parte del nostro progetto», insiste, «offrire il meglio nel mondo dello svapo, con prodotti di qualità e un servizio che faccia sentire ogni persona importante grazie alla professionalità dei nostri collaboratori.

Tutti insieme ci divertiamo, certamente, ma non dobbiamo mai dimenticare che lo svapo è prima di tutto salute, ovvero uno strumento per abbandonare il vizio del fumo. Se riusciremo a trasmettere questo messaggio in allegria e con il sorriso sulle labbra, secondo me, avremo ancora più successo».

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Attualità

Maria Antonietta I di Puglia

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà….

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Unisalento, ecco la prima rettrice

Maria Antonietta Aiello: «Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità»

La professoressa sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Al primo turno il voto pesato per ciascuno dei tre candidati ammessi alla procedura elettorale era stato: Maria Antonietta Aiello, 338,269; Luigi Melica, 278,944; Salvatore Rizzello, 138,239.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione. Di Marzi (Cosenza), sarà dal prossimo 1° novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.

La vera sfida del futuro

di Hervé Cavallera

di Hervé Cavallera

Il 2025 è un anno importante per l’Università del Salento. Da non molto sono trascorsi i festeggiamenti per il suo 70° anno di vita ed è stato appena eletto, nella persona della prof.ssa Maria Antonietta Aiello, il suo 11° rettore, anzi la prima Rettrice di Unisalento.

Il primo rettore, e inoltre fondatore dell’Università, fu Giuseppe-Codacci-Pisanelli (nel 1955 rettore del Consorzio Universitario Salentino, dal 1956 al 1976 rettore dell’Università di Lecce), quindi Saverio Mongelli (1976-1979), Mario Marti (1979-1981), Alberto Sobrero (1981-1983), Donato Valli (1983-1992), Angelo Rizzo (1992-2001), Oronzo Limone (2001-2007) che mutò (2007) il nome da Università di Lecce in Università del Salento, Domenico Laforgia (2007-2013), Vincenzo Zara (2013-2019), Fabio Pollice (2019-2025).

In 70 anni, ovviamente, non solo è cresciuta l’offerta formativa dell’Università salentina (sorta con la Facoltà di Magistero a cui seguì quella di Lettere e Filosofia), ma è cambiato l’intero panorama nazionale.

L’Università di Lecce fu la terza ad esistere, dopo Napoli e Bari, nell’Italia meridionale continentale.

Oggi numerose sono le università statali nelle diverse regioni del Sud, a cui devono aggiungersi quelle non statali legalmente riconosciute e quelle telematiche. Il che, si capisce, comporta una serie di problemi di natura economica, che crescono ulteriormente pensando al numero consistente di studenti del Sud che preferiscono recarsi in università del Centro-Nord e, non ultimo, alla denatalità che riduce il numero dei giovani.

Mantenere al meglio l’esistente è ciò che diventa immediatamente evidente per chi assurge alla carica rettorale.

Ma “mantenere”, in una realtà sempre più complessa, concorrenziale e globalizzata, non è invero sufficiente. Nel mondo della flessibilità, non si mantiene: si sviluppa. Occorre crescere ulteriormente e divenire sempre più concorrenziali.

Sotto tale profilo il compito che attende la Rettrice, non è affatto facile.

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà.

Al tempo stesso è opportuno migliorare la qualità dell’assistenza studentesca, dei servizi che si offrono.

Basti pensare agli alloggi, ai collegamenti, alla viabilità, alle mense universitarie.

Si tratta di una serie di obiettivi che – una volta raggiunti – farebbero risaltare l’immagine di una università dinamica, accorta ai bisogni del presente e del territorio, volta all’innovazione.

E’ opportuno che per raggiungere tutto questo la Rettrice sia coadiuvata da uno staff efficiente e coeso.

Certo, quello che si è indicato pare necessario e tuttavia non facile da conseguire in quanto comporta in primo luogo una serie di interazioni con il mondo politico ed economico abbastanza complesse. Soprattutto non sono trascurabili, ad avviso di chi scrive, i dati già rilevati connessi alla denatalità e alla volontà giovanile di spostarsi altrove, anche fuori d’Italia, in vista di una più proficua occupazione dopo aver conseguito la laurea.

Alla luce di quanto sopra il problema diventa allora quello di rendere appetibile – mi si passi il termine – Unisalento.

Affinché questo sia, bisogna tornare ad essere quello che l’università ha voluto essere nel suo significato pieno, come del resto è attestato dalla storia.

Certo, è il luogo ove studiare le discipline che consentono di acquisire le conoscenze e le competenze di base della propria professione per il bene personale e del prossimo, ma in primo luogo è un centro di ricerca di alta cultura.

Solo puntando alla realizzazione di uno stimolante centro di ricerca è possibile dare veramente vita ad una università.

Si tratta, insomma, di mettere totalmente da parte sia l’idea di un mero titolificio sia quella di un’azienda che offre pure velleitarie illusioni.

Un centro di ricerca, con docenti scientificamente qualificati, sarebbe certamente in grado di diventare punto di riferimento dell’utenza studentesca e quindi motore di crescita territoriale proprio perché in sé garante della serietà e della qualità degli studi.

In un momento storico in cui prevale l’innovazione è evidente che solo un serio approfondimento nei diversi campi dello scibile umano può diventare forza attrattiva e positivamente propulsiva.

Come scrive Dante nel Canto VI del Paradiso, grande merito dell’imperatore Giustiniano fu quello di aver tolto dalle leggi, nel suo Corpus iuris, «il troppo e ‘l vano».

Ecco: il compito della Rettrice Maria Antonietta Aiello (e ciò in realtà vale per ogni università) è di snellire le lungaggini burocratiche e di puntare sull’essenziale, ossia sull’apporto di docenti veramente all’altezza del presente, che siano in grado di contribuire, ognuno per il proprio settore scientifico-disciplinare, allo sviluppo della ricerca nazionale e internazionale. Infatti, solamente rendendo ancor di più l’Università del Salento un polo di eccellenza scientifica non soltanto i giovani sarebbero indotti ad iscriversi, ma essa diventerebbe un notevole centro di promozione dell’intero territorio.

Tutto questo, si comprende bene, non si realizza in un batter d’ali e richiede lungimiranza e capacità di costituire un corpo docente di rilievo. È ciò che si augura alla Rettrice neoeletta in un momento storico in cui l’Occidente sembra scivolare nei vaniloqui e nell’asservimento alla tecnologia.

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Albaservice: Risanamento e tutela dell’occupazione le parole d’ordine

Il percorso di rilancio è stato reso possibile grazie all’impegno del Consiglio Provinciale e alla piena collaborazione dei dirigenti e funzionari dell’Ente….

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Dopo oltre un decennio segnato da difficoltà economiche, ammortizzatori sociali e incertezza occupazionale, Albaservice spa, società interamente partecipata dalla Provincia di Lecce, volta finalmente pagina.

Grazie a un lavoro sinergico e determinato, guidato dal presidente della Provincia Stefano Minerva e dall’amministratore unico Marco Miceli, è stato raggiunto un risultato straordinario: dal 2025 nessun lavoratore sarà lasciato indietro. Tutti i dipendenti torneranno all’orario pieno di 40 ore settimanali, senza più ricorso alla cassa integrazione o altri strumenti di sostegno al reddito.

Un traguardo impensabile fino a pochi mesi fa, ottenuto attraverso un’azione politica e amministrativa forte, che ha visto la rimodulazione delle convenzioni quadro tra Provincia e partecipata, relative alla gestione degli edifici scolastici e alla manutenzione della rete viaria, e l’affidamento di nuovi servizi strategici per garantire la sostenibilità dell’azienda.

Il percorso di rilancio è stato reso possibile grazie all’impegno del Consiglio Provinciale e alla piena collaborazione dei dirigenti e funzionari dell’EnteIn soli sei mesi, la nuova amministrazione ha saputo imprimere una svolta concreta, restituendo ad Albaservice un’identità operativa, una prospettiva industriale e una dignità occupazionale.

Non parliamo solo di un risultato economico, ma di un atto di responsabilità istituzionale e di giustizia sociale. Albaservice torna a essere una risorsa per il territorio, per le scuole, per le strade, per i cittadini, e questo è stato possibile anche grazie alla disponibilità dei lavoratori e al lavoro infaticabile dei sindacati, che ringrazio per il proficuo confronto e la piena convergenza per il raggiungimento di questo importante traguardo”, ha dichiarato il presidente Minerva.

Albaservice rappresenta oggi un modello di servizio pubblico efficiente e vicino alle comunità, con operatori che garantiscono quotidianamente la sicurezza e il decoro del patrimonio scolastico e stradale provinciale. Un ruolo che torna a essere valorizzato, anche grazie alla stabilità lavorativa finalmente restituita a tutte le maestranze.

Anche l’amministratore unico Marco Miceli ha espresso la propria soddisfazione: “Abbiamo lavorato con rigore, visione e rispetto per ogni lavoratore. Questo risultato è la dimostrazione che le partecipate pubbliche, se ben governate, possono essere centri di eccellenza e coesione sociale.”

Il futuro di Albaservice riparte dunque da basi solide: un piano industriale sostenibile, una squadra di lavoro motivata e un ente pubblico che ha saputo credere e investire nel cambiamento.

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