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Casarano

Giovanni, da Tricase in Africa: la musica è la mia vita

“Il Burkina è diviso piuttosto equamente tra cattolici e musulmani, ma questa suddivisione statistica non descrive propriamente l’ambiente religioso di questa zona dell’Africa”

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ESCLUSIVA


Giovanni Martella, musicista tricasino: «Questo sarà il mio terzo Natale in Burkina, lo passerò insieme alla mia famiglia Burkinabé, nel villaggio di Bwendé: suoneremo il balafon, balleremo e berremo chapalò per tre giorni consecutivi…». 


Tra lockdown e zone variopinte, tra un cashback e una lotteria, tra un bollettino e un Dpcm, avete mai pensato di lasciare il Paese, il continente, e puntare dritto a sud fino in Africa? Giovanni Martella, 30enne musicista tricasino, lo ha fatto. Mentre riscopriamo improvvisamente indispensabile per la nostra serenità muoverci tra due paesini limitrofi che contano una manciata di anime, lui ha fatto un salto 4mila chilometri più in là. Per continuare a inseguire un richiamo, una passione che una pandemia non può arginare.


Come sei arrivato in Burkina Faso?


«La musica è la mia vita, da quando avevo 9 anni. Sei anni fa, nel 2014, ho iniziato a viaggiare in Africa. La mia prima esperienza è stata nell’ormai noto, per tragici eventi, villaggio di Chakama, in Kenya (il luogo dove fu rapita Silvia Romano, NdR): passai quattro indimenticabili settimane fra la gente di etnia “Griama”. All’epoca nessuno avrebbe pensato ad un rapimento in un territorio così tranquillo e mite. Ciò che mi portava lì era la mia voglia di donarmi agli altri, oltre che di visitare un luogo che, non so bene per quale motivo, mi affascinava fin da giovanissimo. Poi, nel 2016, presi il mio primo volo per il Burkina Faso, Africa Occidentale».


Cosa cercavi?


«Ero alla ricerca della musica tradizionale, convinto che qui avrei trovato un modo di vivere la musica molto profondo. E posso dire che non mi sbagliavo. Per 40 giorni sono stato costantemente immerso in un contesto musicale in continuo fermento, circondato da persone meravigliose che si sono impegnate al massimo per trasmettermi l’amore e la profondità dell’arte musicale che viene coltivata da queste parti. Da allora, non perdo mai l’occasione per tornare qui, ad approfondire legami, conoscenze e il mio sapere sulla musica del luogo. Sono in terra burkinabé da un mese e ci resterò almeno fino ad aprile».


Cinque mesi per immergerti appieno nella società e nella cultura locale?


«Sì, potrò andare a fondo nella mia esplorazione, grazie anche al fatto che, per la prima volta, ho anche un lavoro sul posto. Mi sto calando totalmente nel ritmo della vita “ordinaria” delle città al di fuori dei circuiti turistici, come Bobo Dioulasso, dove mi trovo ora. Qui esistono due strutture societarie in costante equilibrio (un po’ come per la sfera religiosa, che vede islam e cristianesimo convivere con il culto tradizionale): la società della “Repubblica del Burkina Faso” modellata dalle strutture politiche ed organizzative simil-occidentali (presidente, ministri, sindaco, ecc) e la struttura della società tradizionale africana. Esistono ancora i villaggi con i rispettivi Re, la corte, i musicisti e i servi. Questo accade sia nelle zone rurali, ma anche – con mio grande stupore – all’interno delle città stesse: gironzolando per Bobo Dioulasso (una città di 500 mila abitanti, con strade asfaltate, acquedotto, elettricità e wi-fi 4G) può capitare di ritrovarsi all’interno del villaggio di Tounomà, o di Dioulassobà, dove ancora oggi regnano i legittimi Re, esercitando a tutti gli effetti potere amministrativo ed esecutivo. Questo accade anche nella capitale del Burkina, Ouagadougou. Una metropoli di 2 milioni di abitanti dove, ogni venerdì mattina, il Re dei Moscì (etnia di orgine ghanese) si affaccia dalla finestra del suo palazzo e parla al popolo».


E il Covid, quanto sta pesando?

«La situazione Covid-19 al momento è tranquilla: si circola senza grandi restrizioni, se non con l’obbligo delle mascherine in alcuni luoghi pubblici. Ma è pur vero che qui la mascherina era già d’ordinanza, a causa della sabbia del deserto del Sahel o dei polveroni di terra che si alzano sulle strade non asfaltate. La situazione sanitaria sembra essere sotto controllo. Il Burkina ovviamente risente della crisi economica mondiale, legata a questo periodo storico così particolare».


Arriva il Natale, cosa accade in Burkina?


«Il Burkina è diviso piuttosto equamente tra cattolici e musulmani, ma questa suddivisione statistica non descrive propriamente l’ambiente religioso di questa zona dell’Africa. È facile capire che né l’Islamismo tantomeno il Cristianesimo sono religioni “autoctone”, ma sono arrivate qui nel tempo, tramite dei flussi di diffusione. Il culto autentico che osservo in Burkina Faso è ciò che noi chiamiamo “Animismo”; incontro una serie infinita di credenze, estremamente vive e onnipresenti, molto legate alla natura e alla vita del pianeta, che personalmente trovo molto affascinanti, ma di cui conosco ancora molto poco e di cui non mi permetto di parlare. Qui sento spesso dire: “In Burkina Faso siamo 50% cattolici, 50% musulmani e 100% animisti”. Il Natale è comunque un giorno di festa per tutti! Non si lavora. Sia i cristiani che i musulmani sfoggiano i loro più variopinti abiti cuciti su misura per l’occasione (a volte con discutibilissime trame pseudo-tradizionali, recanti le scritte “L’agnello di Dio” o “In verità, in verità vi dico”).

Questo sarà il mio terzo Natale in Burkina, nonché mio terzo compleanno (sono nato il 24 dicembre): lo passerò insieme alla mia famiglia Burkinabé, nel villaggio di Bwendé: suoneremo il balafon, balleremo e berremo “chapalò” (la birra di miglio tradizionale) per tre giorni consecutivi, dal 24 al 26 dicembre. Non si festeggia invece l’Epifania, quindi niente Befana in Burkina Faso!».


C’è Africa anche nel tuo futuro?


«Senz’altro. Da queste mie esperienze in Burkina Faso, sono nati due progetti che mi vedranno felicemente impegnato una volta rientrato a Tricase: “La Répétition | Orchestra Senza Confini” e il “Circular Music AFRO Festival”.

“La Répétition | Orchestra Senza Confini” è un progetto musicale diretto da me e Claudio Prima (organettista, cantante e compositore per Bandadriatica, Progetto Seme, Notte della Taranta), nato da un processo di inclusione sociale che ha utilizzato la musica come luogo di incontro fra i musicisti del Salento e i musicisti africani presenti sul territorio leccese. La Répétition ha firmato il suo primo disco, dal titolo “Mondo!” nell’autunno 2019, con ottimi riscontri in Italia e all’estero, rientrando addirittura nella Europe World Music Chart per il mese di gennaio 2020. Il “Circular Music AFRO Festival” è il primo festival di musica africana in Salento, che ha scelto Piazza Pisanelli a Tricase come cornice. Il Festival è organizzato dall’associazione Circular Music di cui sono presidente e fondatore insieme a Luigi Colella, mio caro amico, talentuoso musicista ed appassionato esploratore dell’Africa Occidentale».

Il Circular Music AFRO Festival ha visto la luce nell’agosto del 2019. La sua prossima edizione è prevista nell’estate 2021, ma c’è chi ci sta già lavorando: qualcuno da qui, qualcun altro 4mila chilometri in più in là.

Lorenzo Zito


Attualità

Autovelox, Telelaser e postazioni fisse: i controlli del mese di Maggio

I calendari dei controlli sulle strade provinciali

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Sono disponibili i calendari dei controlli sulle strade provinciali che saranno effettuati dalla Polizia provinciale, tramite autovelox, telelaser e postazioni fisse, nel mese di maggio.

02-05-2024

S.P. 119  LECCE – ARNESANO – LEVERANO

07,00 – 19,00 

03-05-2024

S.P. 358 OTRANTO – SANTA MARIA DI LEUCA 

07,00 – 19,00 

04-05-2024

S.P. 366  OTRANTO – SAN CATALDO 

07,00 – 19,00 

05-05-2024

S.P. 41 GALATINA – NOHA – COLLEPASSO

07,00 – 19,00

06-05-2024

S.P. 21 LEVERANO – PORTO CESAREO 

07,00 – 19,00 

07-05-2024

S.P. 174 SUPERSANO – CASARANO 

07,00 – 19,00 

08-05-2024

S.P. 66 TAURISANO – UGENTO

07,00 – 19,00 

09-05-2024

S.P. 119  LECCE – ARNESANO – LEVERANO 

07,00 – 19,00 

10-05-2024

S.P. 48 OTRANTO – ZOLLINO 

07,00 – 19,00

11-05-2024

S.P. 90 GALATONE S. M. AL BAGNO 

07,00 – 19,00 

12-05-2024

S.P. 363 MAGLIE – SANTA CESAREA 

07,00 – 19,00 

13-05-2024

S.P. 193 PRESICCE – LIDO MARINI 

07,00 – 19,00 

14-05-2024

S.P. 361 MAGLIE – COLLEPASSO 

07,00 – 19,00 

15-05-2024

S.P. 100 SQUINZANO – CASALABATE

07,00 – 19,00 

16-05-2024

S.P. 114 COPERTINO – SANT’ISIDORO 

07,00 – 19,00 

17-05-2024

S.P. 119 LECCE – ARNESANO – LEVERANO 

07,00 – 19,00 

18-05-2024

S.P. 174 SUPERSANO – CASARANO 

07,00 – 19,00 

19-05-2024

S.P. 90 GALATONE S. M. AL BAGNO

07,00 – 19,00

 

20-05-2024

S.P. 358 OTRANTO – SANTA MARIA DI LEUCA

07,00 – 19,00 

21-05-2024

S.P. 47 GALATONE – GALATINA 

07,00 – 19,00 

22-05-2024

S.P. 90 GALATONE S. M. AL BAGNO 

07,00 – 19,00 

23-05-2024

S.P. 374 TAURISANO – MIGGIANO 

07,00 – 19,00 

24-05-2024

S.P. 78 TRICASE – TRICASE PORTO

07,00 – 19,00

25-05-2024

S.P. 71 RUFFANO – CASARANO 

07,00 – 19,00

26-05-2024

S.P. 41 GALATINA – NOHA – COLLEPASSO

07,00 – 19,00

27-05-2024

S.P. 60 VASTE – COCUMOLA

07,00 – 19,00 

28-05-2024

S.P. 21 LEVERANO – PORTO CESAREO

07,00 – 19,00

29-05-2024

S.P. 47 GALATONE – GALATINA 

07,00 – 19,00 

30-05-2024

S.P. 90 GALATONE – S. M. AL BAGNO

07,00 – 19,00 

31-05-2024

S.P. 184 TRICASE – ALLA MAGLIE LEUCA

07,00 – 19,00

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Casarano

Him Co, 73 lavoratori salentini col fiato sospeso

Sono quelli dello stabilimento di Casarano. L’azienda, che produce suole anche per grandi marchi, è rimasta senza commesse. Nessun accordo su ammortizzatori sociali e incentivo all’esodo. I sindacati: “Proposte insufficienti e che penalizzano i lavoratori salentini”

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Tutto rinviato al Ministero del Lavoro.

Su incentivo all’esodo e ricorso al contratto di solidarietà, salta al momento l’accordo tra organizzazioni sindacali e Him Co Industry.

Fumata nera dunque dopo l’incontro di ieri, che si è tenuto nella sede principale di Fossò (Venezia) ed in collegamento con lo stabilimento di Casarano.

L’azienda calzaturiera produce suole per grandi marchi e che occupa complessivamente 277 persone,  73 dei quali nel Salento.

Nel periodo compreso tra maggio e luglio ha perso una grossa commessa: da qui la necessità di garantire la sopravvivenza della società, dal punto di vista aziendale, attraverso il ricorso all’incentivo all’esodo ed agli ammortizzatori sociali.

LA CRISI

L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo già da qualche settimana, una procedura che mette a rischio complessivamente 63 posti di lavoro.

Effetto, secondo l’azienda, tanto del contesto economico internazionale quanto dell’affermarsi di nuovi modelli di business.

Nel primo caso è stata la guerra tra Russia e Ucraina a dare un brutto colpo al settore del lusso (segmento all’interno del quale opera l’azienda calzaturiera): 20mila paia di scarpe solo per la perdita di quei due mercati.

Al momento le previsioni, molto aleatorie, prevedono una ripresa del comparto nella seconda metà del 2025.

Le vendite da tre anni seguono un andamento negativo: 50 per cento dei volumi di produzione da 400mila paia di scarpe a 190mila paia nel giro di pochi anni.

Il mutamento del modello di business mette poi in crisi le aziende complete come Him Co (in grado di gestire integralmente il business calzature): oggi è sempre più richiesta una specializzazione industriale, visto che i marchi sempre di più vogliono gestire direttamente la distribuzione e controllare il mercato.

CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ

Azienda e sindacati hanno trovato un punto di incontro nella necessità di azzerare le espulsioni di personale, ricorrendo al contratto di solidarietà (per effetto del quale tutti i dipendenti rinunciano a quote di stipendio per evitare i licenziamenti collettivi).

L’accordo proposto dall’azienda prevedeva una perdita oraria mensile pari al 24% a tutti i lavoratori (full-time e part-time) per almeno un anno. Ci sarebbe stato poco o nulla da contestare se non fosse per un dettaglio: il peso maggiore del sacrificio richiesto ai dipendenti dello stabilimento di Casarano, rispetto a quelli di Fassò.

Una solidarietà differenziata” che mal si concilia con lo spirito del contratto collettivo aziendale proposto.

«Inoltre abbiamo chiesto di conoscere prima il piano industriale, per capire dove porterà questa crisi, dichiarata come strutturale e non congiunturale, alla fine del percorso», spiegano  Franco Giancane (Filctem Cgil Lecce), Sergio Calò (Femca Cisl Lecce) e Fabiana Signore (Uiltec Uil Lecce), «abbiamo rilevato, inoltre, che appare quanto mai strano che si rinnovino ai primi di aprile i contratti a tempo determinato (mentre allo stesso tempo si chiudono i contratti con scadenza a dicembre) e poche settimane dopo si arriva addirittura a parlare di esuberi ed ammortizzatori sociali».

La riunione si è perciò conclusa con il mancato accordo e con la richiesta d’incontro al Ministero.

INCENTIVO ALL’ESODO

Him Co ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo.

La proposta di accesso all’incentivo all’esodo, inteso come non opposizione al licenziamento, è ritenuta dai sindacati «non soddisfacente e non performante»: appena 4 mensilità a chi accetterà il licenziamento entro il 31 luglio; solo 3 stipendi in caso di firma del licenziamento al 30 settembre; due mensilità a quei dipendenti che dovessero accettare il licenziamento entro novembre; una sola mensilità ai lavoratori che dovessero restare in azienda fino al 31 gennaio.

A chi dovesse maturare i requisiti di accesso alla pensione entro marzo 2026, è stato proposto un incentivo di tre mesi se manifesteranno la volontà di essere licenziati entro marzo 2025.

Tutti accordi tombali, ossia che faranno cessare qualsivoglia diritto o pretesa nel rapporto tra azienda e lavoratori all’atto della firma. L’ipotesi di accordo è stata dunque rigettata dai sindacati.

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Attualità

Le offerte di lavoro della settimana

Il 14° Report settimanale di Arpal Puglia, Ambito Territoriale di Lecce. In provincia 569 posti di lavoro disponibili. Ecco come candidarsi

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Nel quattordicesimo Report settimanale delle offerte di lavoro, che precede la celebrazione della festa dei lavoratori del primo maggio, si contano 185 annunci, per un totale di 569 posti disponibili.

In cima il settore turistico con 271 posizioni aperte: in testa vi è la costa ionica (95 posti disponibili), seguita da quella adriatica (75), dal Capo di Leuca (69), dall’entroterra (27) e da Lecce e nord Salento (5).

Nel comparto edile, i posti a disposizione sono 111; tre in quello delle pulizie e multiservizi.

Si trovano 12 posizioni nel settore trasporti e riparazione veicoli; 35 nel commercio; 16 nel settore amministrativo e informatico e 4 in quello pedagogico.
Nella sanità privata e nei servizi alla persona, sono 25 le figure richieste.

Si prosegue con 20 offerte nel settore agricolo, agroalimentare e ambiente; 10 nelle telecomunicazioni; 10 nel settore bellezza e benessere; 32 nel tessile-abbigliamento-calzaturiero; 4 nell’industria del legno e 16 nel metalmeccanico.
Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.
Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina FacebookCentri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.
Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid direttamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it.

In alternativa, possono essere accolte via mail o allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER LEGGERE IL 14° REPORT ARPAL PER LA PROVINCIA DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE CLICCA QUI

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