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Attualità

Io Voglio il POLO

Il Polo Pediatrico figura fra i progetti proposti a finanziamento sia nel CIS che nella ripartizione del Recovery Fund

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Se c’è qualcosa che l’emergenza pandemica, che ci ha attanaglia da oltre un anno, ha insegnato a tutti, è quanto sia importante agire preventivamente per rafforzare il sistema sanitario regionale con investimenti lungimiranti e tempestivi. Il rischio è quello, come abbiamo visto, di farsi trovare impreparati e di essere travolti da un vero e proprio tsunami difficilissimo da contenere.


Il momento, quindi, è più che mai propizio per accelerare sulla realizzazione del Polo Pediatrico del Salento, che prevede di riunire al secondo piano dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce tutte le specialità pediatriche più importanti per creare un Polo multidisciplinare d’eccellenza che possa garantire la diagnosi e la cura delle più frequenti patologie acute e croniche dell’infanzia e dell’adolescenza ed evitare alle famiglie lunghi e dolorosi “viaggi della speranza”, attirando anche professionisti di chiara fama e giovani medici dal futuro promettente. Un progetto nato per essere ambizioso perché il Salento deve poter pensare in grande quando si tratta della salute e del benessere delle generazioni più giovani.


I fondi, mai come in questo periodo, ci sono o ci saranno, anche perché i canali di finanziamento possibili si sono moltiplicati. Il ministro per il Sud, Mara Carfagna, ha confermato le risorse in arrivo nel Salento grazie al CIS – Contratto Istituzionale di Sviluppo che vede impegnate nella presentazione delle progettualità Lecce, Brindisi e i comuni “cerniera” fra i due capoluoghi.  A queste si uniscono quelle che il Governo destinerà alla Puglia nell’ambito del Recovery Fund. Stiamo parlando di centinaia di milioni di euro, parte dei quali vanno necessariamente utilizzati per rafforzare la nostra sanità.


La rete sociale “SoloxLoro”, da sempre in prima linea per il Polo, sta promuovendo, quindi, a partire dalla mattinata sabato 24 aprile, una mobilitazione on line caratterizzata dall’hashtag #ioVoglioilPolo per sensibilizzare il territorio sull’urgenza di realizzare il progetto senza più indugi o ritardi anche per quello che il Polo come infrastruttura può significare per tutto il bacino di utenza, alla luce della nascente facoltà di Medicina all’Università del Salento. Le specializzazioni pediatriche sono fra le più richieste negli ultimi anni e un Polo d’eccellenza potrebbe essere determinante nell’attrarre nuove immatricolazioni. Inoltre, può costituire un ulteriore contributo alla ricerca scientifica e biomedica e alla crescita dell’intero territorio.


Alla mobilitazione on line hanno già aderito studenti, insegnanti, medici e tante personalità del territorio che fanno da testimonial: il Rettore di UniSalento Fabio Pollice, l’Arcivescovo di Lecce Michele Seccia, il presidente del Conservatorio Biagio Marzo e il direttore Giuseppe Spedicati, e poi artisti e musicisti come Raffaele Casarano, i Sud Sound System, Alessandro Quarta, Ippolito Chiarello, Francesco Libetta, personaggi dello spettacolo come Maurizio Macrì, The Lesionati, Scemifreddi, imprenditrici e imprenditori come Giancarlo Negro, Danila Montinari, Maurizio Zecca, Pierluigi Leone De Castris, Grazia Manni. Tutti stanno rilanciando sui social una loro foto con l’hashtag #iovoglioilPolo e altri ancora ne arriveranno in vista del 24 aprile. Fa particolare piacere che ci siano tanti giovanissimi in prima linea per questo progetto che guarda al futuro.

C’è anche un altro motivo che spinge a fare presto con il Polo e riguarda l’attualità legata a quest’ultima ondata della pandemia. A differenza del ceppo originario, le nuove varianti del Covid-19 non risparmiano i bambini e sono stati numerosi i casi di minorenni contagiati o, peggio, ricoverati in terapia intensiva e in rianimazione. Al momento al Fazzi non ci sono posti di terapia intensiva pediatrica, ma secondo il piano di potenziamento previsto dalla Asl ce ne saranno 4. Per quanto si spera di lasciare presto alle spalle questo dramma, non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro ma saremmo tutti più tranquilli se potessimo contare su un ospedale dotato di Pronto Soccorso Pediatrico e di un numero adeguato di terapie intensive ma anche su una capillare rete pediatrica interprovinciale che abbia nel Polo il suo terminale più importante.


Il Polo Pediatrico figura fra i progetti proposti a finanziamento sia nel CIS che nella ripartizione del Recovery Fund. Facciamo, quindi, un appello a tutti gli enti coinvolti, al presidente Michele Emiliano e all’assessore Pierluigi Lopalco della Regione Puglia, al direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo, ai sindaci di Lecce e Brindisi, Carlo Salvemini e Riccardo Rossi: non perdiamo questa grande occasione. Quello che noi ora chiediamo con forza e senza più tentennamenti è di capire con quali fondi si intenda effettivamente finanziare la nascita del Polo e che ci vengano dati tempi certi. Siamo stanchi di aspettare, ci battiamo per raggiungere questo obiettivo da anni.


È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti.


Attualità

Chef salentino Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo

L’onorificenza assegnata a Salvatore Palma di Carpignano Salentino in una cerimonia tenutasi a Palazzo Madama

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Allo chef Salvatore Palma di Carpignano Salentino assegnata l’onorificenza, per conto dell’Accademia del Leone d’oro, di Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo.

Lo chef de ” Il Parco delle Minuziedi Salice Salentino è stato insignito a Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica Italiana, in una cerimonia che ha visto protagonisti, oltre ai professionisti della ristorazione, anche molti personaggi della musica e della tv.

«È inutile nascondere l’emozione e la gratitudine che provo per questo grande traguardo che trasformerò in ambizione per raggiungere nuovi obiettivi con l’amore di sempre per la ristorazione e con tanto tanto impegno!», le prime parole dello chef salentino, «l’onore di essere seduto accanto a personaggi di lustro, italiani e mondiali, mi ha dato ancora più voglia di migliorarmi sempre. Rientro a casa con entusiasmo e voglia di rimettermi in gioco, cosa che farò subito con il nuovo progetto insieme al mio amico di lunga durata Giuseppe Plata con il quale ho appena iniziato la mia nuova avventura di Chef del Parco delle Minuzie a Salice Salentino!».

«Ringrazio chi ha sempre creduto in me», conclude Salvatore Palma, «questo prestigioso riconoscimento lo dedico alle mie nipotine unica forza e amore della mia vita».

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Attualità

Il doppio volto della Gen Z salentina

Fuga dal Salento, ma l’artigianato convince. “Next Generation Salento Experience” di Confartigianato Imprese Lecce, presentati i risultati dell’indagine: il 69% immagina un futuro lontano ma il 55% degli intervistati intravede nel lavoro artigiano, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità professionale

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Più realisti, digitali, consapevoli dei propri diritti, ma anche incerti e preoccupati per le opportunità del territorio.

È la fotografia della Generazione Z salentina tracciata dalla V edizione di “Next Generation Salento Experience”, progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio della Camera di Commercio di Lecce, per favorire il dialogo tra scuole e sistema produttivo locale.

L’indagine — realizzata attraverso questionari rivolti ai ragazzi delle classi III, IV e V degli istituti superiori della provincia e a un campione di imprese salentine — ha coinvolto 1.004 studenti e 20 aziende appartenenti al mondo dell’artigianato, della manifattura e dell’edilizia.

Studenti: digitali, competenti, ma con fragilità relazionali e poca fiducia nel territorio

Dal report emerge un quadro generazionale che sorprende per maturità e concretezza.

Gli studenti dichiarano di sentirsi ben preparati sulle competenze digitali e tecniche, mentre riconoscono difficoltà nelle soft skills: problem solving (57,5%), pianificazione (57%) e autostima (55%).

Significativa la crescita degli indecisi sul futuro post-diploma, oggi al 24,5% (contro il 17% dello scorso anno), segno di un’incertezza che riguarda tanto il mondo universitario quanto l’ingresso nel mercato del lavoro.

Il 50,7% sceglie l’università, mentre un 6% punta all’imprenditorialità e altrettanti a diventare dipendenti.

Solo il 4% valuta i percorsi professionali come alternativa concreta.

Tra i valori del lavoro ideale spiccano: ritorno economico (85%); stabilità e sicurezza contrattuale (67%); crescita professionale (45%); work-life balance ovvero l’equilibrio tra vita professionale e vita personale (43%).

Fuga dal Salento, fenomeno ancora sistemico

Il dato più critico riguarda la mobilità territoriale: il 69% immagina di lasciare il Salento, attratti da città italiane come Milano, Torino e Bologna, o da mete europee come Londra e Amsterdam.

Le ragioni?

Migliori opportunità lavorative, servizi più efficienti, dinamismo sociale.

Solo il 25% prevede di restare, soprattutto per radici familiari, qualità della vita e clima.

La percezione delle opportunità locali rimane bassa: il 46,5% è poco ottimista, mentre il 12% è completamente disilluso.

Artigianato: attrattivo, soprattutto se digitale

Oltre il 55% degli studenti percepisce l’artigianato come settore con buone opportunità, soprattutto nella sua componente innovativa: artigianato digitale e tecnologico (stampanti 3D, digital design, making); mestieri tradizionali reinterpretati in chiave moderna

Una narrazione dell’artigianato come laboratorio di innovazione, dove tradizione e tecnologia si incontrano.

L’85% degli studenti ritiene che l’intelligenza artificiale influenzerà profondamente il futuro del lavoro, chiedendo alla scuola oltre alle competenze tecniche, anche formazione critica e creativa sull’uso dell’IA.

Il punto di vista delle imprese: più export, più digitalizzazione, ma è allarme competenze

Le 20 imprese intervistate confermano il trend di crescita dell’export: il 50% opera oggi sul mercato nazionale (contro il 28% dello scorso anno); il 25% esporta all’estero, con una forte presenza negli Stati Uniti.

Aumenta l’uso di tecnologie digitali e strumenti cloud, mentre permangono lacune su big data, realtà aumentata e metaverso.

Il dato più allarmante riguarda il reperimento di personale under 35: l’80% delle imprese lo definisce molto o abbastanza difficile.

Le cause? Carenza di competenze (55%); scarso interesse dei giovani (50%); aspettative economiche elevate (30%).

Per le aziende risultano fondamentali incentivi alle assunzioni, percorsi di tirocinio e un dialogo più strutturato con le scuole.

Il Concorso di Idee: 17 progetti e una generazione che immagina un Salento innovativo

Durante la presentazione del report sono stati premiati i vincitori del Concorso di Idee, promosso da Confartigianato Lecce, un contest che permette agli studenti di trasformare idee innovative in proposte d’impresa.

Per questa edizione sono state raccolte 17 proposte progettuali, molte delle quali orientate a sostenibilità, tecnologia, rigenerazione culturale e servizi digitali.

Tre i progetti vincitori della borsa di studio da 500 euro messa in palio da Confartigianato: AgroView, sistema solare intelligente per l’irrigazione automatizzata presentato da una studentessa del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di MaglieEventCore, regia mobile intelligente per contenuti audio-video presentato da uno studente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi” di LecceRedesign del patrimonio del Liceo Artistico di Galatina, modello di start-up scolastica replicabile presentato dalla classa 4b, sezione Architettura e Ambiente.

Le proposte testimoniano una generazione capace di immaginare soluzioni innovative per il territorio, ma che rischia di allontanarsi per mancanza di opportunità concrete.

Una generazione pronta, quindi, ma il territorio deve fare la sua parte.

«L’indagine evidenzia un quadro generazionale consapevole, preparato e attento alle trasformazioni del mercato. I giovani salentini hanno talento, visione e una forte predisposizione all’innovazione», dichiara Emanuela Aprile, segretaria di Confartigianato Lecce, «i ragazzi, però, ci chiedono anche con chiarezza un territorio più capace di accoglierli. È fondamentale continuare a rafforzare il dialogo tra sistema formativo e mondo produttivo, affinché i giovani possano trovare nel territorio opportunità adeguate alle loro competenze e aspirazioni. Il nostro impegno è costruire ponti tra scuola e impresa, perché restare deve essere una scelta possibile».

«Colpisce che, nonostante la voglia di partire, oltre la metà dei ragazzi veda nell’artigianato, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità», sottolinea il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo, «questo conferma che il futuro del Salento passa da un artigianato che innova, investe e sa parlare il linguaggio delle nuove generazioni. Confartigianato continuerà a sostenere percorsi che valorizzino il talento delle nuove generazioni e favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di competenze».

«I risultati dell’indagine confermano la necessità di investire con decisione sulle competenze dei giovani e sulla competitività del nostro sistema economico», aggiunge il segretario generale della Camera di Commercio di Lecce Francesco De Giorgio, «la Camera di Commercio è impegnata a sostenere progettualità che rafforzino il legame tra formazione, innovazione e imprese, affinché i giovani trovino nel Salento un contesto dinamico e capace di attrarre talenti».

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Attualità

A Tiggiano 60 anni dopo

Un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia

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Sessant’anni a Tiggiano, tutti insieme, una magia che solo nelle piccole comunità ancora si ripete.

1965 un anno meraviglioso, da quel momento è iniziato un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia.

«Sessant’anni dopo ci ritroviamo a Tiggiano con la stessa allegria negli occhi e una complicità che non ha mai smesso di illuminarci il cammino», racconta Raffaella Riso, una dei neosessantenni tiggianesi, «abbiamo attraversato stagioni diverse accolto ciò che la vita ci ha donato custodito,affetti speranze e piccoli grandi miracoli quotidiani.  Il 28 Novembre abbiamo celebrato tutto questo, la bellezza dei giorni che ci hanno condotti fin qui,la forza dei legami che ci uniscono,la gioia semplice e autentica di rivederci ancora una volta insieme».

Un giorno speciale vissuto con gratitudine e serenità prima nella Chiesa Madre di Sant’ Ippazio per un momento di ringraziamento che nasce dal cuore e poi al ristorante Aia Nova dove un brindisi sincero ha accompagnato i ricordi di ciò che è stato e i desideri di ciò che il tempo ci riserverà ancora.

Perché 60 anni non sono solo un traguardo, sono «un dono prezioso, una storia custodita una festa che celebra il cammino e chi lo ha reso straordinario».

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