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In marcia tra paesaggi e varietà antiche

Libri e semi camminano insieme a Taviano: il connubio inedito protagonista della passeggiata ecologica nell’ambito di “Leggere tra due mari”, il progetto che valorizza le biblioteche pubbliche del Salento. Domani dalle 18,30 a Lido Pizzo, Marina di Mancaversa

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L’idea è quella di dare ai libri le gambe su cui camminare, per raggiungere le persone più distratte e meno avvezze alla lettura e legare tra loro i temi e le realtà più impensate: “In marcia tra paesaggi e varietà antiche” è molto di più di una semplice passeggiata ecologica e unisce musica, letture, dialoghi, scambi di semi, mostra pomologica. L’appuntamento è per venerdì 16 luglio, alle ore 18.30, tra località Lido Pizzo e la Marina di Mancaversa, a Taviano.


L’evento è a cura del Comune di Taviano, Biblioteca comunale Abatelillo, associazione BiblioIdee di Lettura e Consulta Giovani e rientra nel cartellone estivo di “Leggere tra due mari”, il progetto di valorizzazione delle biblioteche salentine ideato da Libera Compagnia di Aradeo e Associazione Amici della Biblioteca di Tuglie, con il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura e il coinvolgimento di un ampio partenariato territoriale. Il progetto gode del patrocinio dell’Associazione Italiana Biblioteche e del Polo bibliomuseale leccese.


L’EVENTO


Il ritrovo è alle 18,30 di domani, venerdì 16 luglio, in località Lido Pizzo, a sud di Gallipoli. Dal lido Cotriero prenderà il via la marcia che per due chilometri attraverserà, a piedi o in bicicletta, un paesaggio prettamente costiero, per giungere alle 19.30 sul lungomare di Mancaversa, dinanzi alla spiaggia del Mare dei Cavalli.


Lì, dopo un intermezzo musicale umoristico a cura di P40, si terrà la presentazione di “Giacimenti di biodiversità-Guida tra paesaggi e varietà antiche nei parchi leccesi” con gli autori Francesco Minonne e Francesca Casaluci. Per l’occasione sarà allestita una mostra pomologica e si terrà uno scambio di semi.


IN MARCIA PER LA BIODIVERSITÀ SALENTINA


La “fatica” della marcia è legata al senso di attraversamento di un paesaggio che non è solo quello geografico, da Punta Pizzo a Marina di Mancaversa, ma è anche quello botanico e agrario, per unire le terre che vanno dai “pummidori a Pappacocu” al cappero di Racale, dal fico d’india Sulfarina al fico borsamele, dall’arancia Piattello di Alezio ai caprifichi di Ugento, dal pisello riccio di Sannicola al sedano di Torrepaduli.


La camminata, così, diventa il pretesto per esplorare e imparare a conoscere la biodiversità dell’arco ionico e per metterla in relazione con quella della sponda di levante: non a caso i semi donati da contadini e famiglie del posto e scambiati con i libri saranno consegnati, durante la decima edizione della Notte Verde di Castiglione d’Otranto (27-31 agosto), alla “biblioteca dei semi” allestita nel “Vivaio dell’Inclusione Luigi Russo” dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, altro partner di “Leggere tra due mari”.


LO SCAMBIO SEMI-LIBRI


In questi giorni, la Consulta Giovani di Taviano ha già avviato una raccolta di semi, piccoli frutti antichi e ortaggi di stagione tra le famiglie a cui sono stati consegnati i libri prenotati in biblioteca.

Inoltre, domani pomeriggio i giovani distribuiranno gratuitamente la guida “Giacimenti di Biodiversità” a chi ne farà richiesta e la dislocheranno in punti nevralgici (bar, edicole, etc.) in cui potrà essere liberamente consultata. In questo modo, è stata arricchita di nuovo significato “C’è posta per te”, l’azione del progetto “Leggere tra due mari” che ha introdotto il servizio di green delibery, cioè di consegna a domicilio dei libri chiesti in prestito.


Da dieci mesi, in vari comuni, tra cui Taviano, questo nuovo modo di fruire del patrimonio culturale, inizialmente pensato per anziani e persone con disabilità, è stato ampliato a tutti i cittadini, per far fronte alle nuove necessità sorte durante la pandemia.


«Leggere tra due mari», spiega Sofia Ungaro, responsabile della biblioteca di Taviano, «considera la promozione della lettura uno strumento per ridurre le diseguaglianze sociali, attraverso iniziative innovative ed inclusive. In questo modo, i cittadini non sono solo fruitori dell’offerta culturale ma protagonisti attivi e indispensabili di un processo di innovazione culturale e sociale».


LA GUIDA “GIACIMENTI DI BIODIVERSITÀ”


Giacimenti di Biodiversità-Guida tra paesaggi e varietà antiche nei parchi leccesi” è prodotta dal Parco Costa Otranto – S.Maria di Leuca e Bosco di Tricase e nasce nell’ambito del Progetto “Biodiversità in rete” finanziato dal MIUR, per valorizzare l’agro-biodiversità custodita nelle aree protette e nei territori limitrofi della provincia di Lecce.


Più che un atlante delle varietà locali, la guida offre spunti conoscitivi per ulteriori approfondimenti in tema di conservazione della biodiversità agraria. Per ogni area protetta sono state scelte varietà orticole e fruttifere che possono essere rappresentative sia di entità comuni che di rarità eccezionali di quella zona.


Le aree indagate sono: Parco naturale regionale “Bosco e Paludi di Rauccio”; Riserva naturale statale “Le Cesine” e dintorni; Parco naturale regionale “Costa Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”; Parco Naturale regionale “Litorale di Ugento”; Parco “Isola di Sant’Andrea e Litorale di Punta Pizzo”; Parco Porto Selvaggio e Palude del Capitano; Riserva naturale orientata regionale “Palude del Conte e duna costiera-Porto Cesareo”.


Di grande interesse è anche l’approfondimento sui “Paesaggi rurali relitti”, giacimenti di biodiversità autentici, come masserie, terrazzamenti costieri, percorsi dei pascoli, “mantagnate” (luoghi riparati dal vento), il “benificatu” (terreni sassosi concessi ai contadini per la bonifica e in cui si piantava soprattutto il fico), i “curtali” o “ncurtaturi” (piccoli fortini con muri alti, soprattutto nelle aree periurbane).


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Zollino, la Santa Tavola

Cibi rituali pugliesi in mostra. Presentazione della mostra giovedì 23 maggio dalle 18,30. guiderà i visitatori in un territorio dove si intrecciano cucina popolare, ritualità, civiltà contadina e folclore, valorizzando la tradizione figula anch’essa antichissima, di cui Agostino Branca, autore delle opere, è uno degli esponenti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale

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A Zollino “La Santa Tavola”, una mostra dedicata ai cibi rituali pugliesi, frutto dell’incontro tra Francesca Casaluci – antropologa culturale ed esperta in cultura alimentare pugliese – e il maestro ceramista Agostino Branca.

La mostra sarà presentata giovedì 23 maggio, a partire dalle ore 18,30.

Un progetto unico nel suo genere, che condensa storia dell’alimentazione, religiosità popolare, folclore, in pregevoli riproduzioni ceramiche dei piatti più iconici e identitari della tradizione popolare pugliese.

Se c’è un modo attraverso cui l’uomo ha comunicato con il divino, questo è sicuramente il cibo.

Agli dèi i popoli dell’antichità offrivano libagioni, bruciandole affinché il fumo portasse in cielo le loro offerte.

Riproduzioni figule di frutti e pani votivi erano diffusissime nel mondo antico anche nella nostra regione: è possibile ammirare preziosi reperti di questo tipo presso il Museo Castromediano di Lecce o il Marta di Taranto.

Nella religiosità contadina, popolare ed essenziale, le tavole hanno rappresentato soglie tra il “mondo di qua” e il “mondo di là”, in grado di connettere immanente e trascendente, materiale e spirituale, sacro e profano.

Le chiavi per aprire queste porte sono state per secoli i cibi rituali: preparazioni che seguono gesti antichissimi, confezionate dalle donne, officianti privilegiate di una ritualità domestica, famigliare, fedele a ricette che affondano le origini nella notte dei tempi.

La Santa Tavola” per la prima volta offre uno sguardo d’insieme sul cibo sacro e sulle tradizioni ad esso collegate, diffusissime nella nostra regione: dal “Grano dei morti” foggiano, al “Pane di San Giuseppe” in uso nel rito delle omonime Tavole, passando per le “Pucce dell’Immacolata“, i “Taràdde scatàt’” tipici del Natale tarantino, le “fave di Sant’Antonio” e tanti altri, in una collezione di riproduzioni ceramiche in grandezza naturale.

Attraverso queste preparazioni speciali, riservate ai giorni di festa, è possibile leggere la storia della nostra regione, fatta di scambi con altre culture, di cui è rimasta traccia nei piatti, nei loro nomi e nei loro ingredienti.

Altri ingredienti di queste preparazioni, all’apparenza meno visibili ma forse ancora più importanti, sono gli elementi immateriali, i legami famigliari e sociali che rappresentano un elemento identitario del popolo pugliese, messi in moto e periodicamente rinnovati nelle modalità collettive di preparazione dei cibi delle feste e nella condivisione che caratterizza ancora oggi queste pietanze, doni obbligatori ad amici e parenti.

La Santa Tavola” guiderà i visitatori in un territorio dove si intrecciano cucina popolare, ritualità, civiltà contadina e folclore, valorizzando la tradizione figula anch’essa antichissima, di cui Agostino Branca, autore delle opere, è uno degli esponenti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale.

La mostra, realizzata dall’Associazione Salento Km0 con il contributo di Puglia Capitale Sociale, progetto Food Stories, sarà presentata al pubblico giovedì 23 maggio alle ore 18:00, presso il To Kalò Fai di Zollino, in via Repubblica 22; interverranno Francesca Casaluci, Associazione Salento Km0, Agostino Branca, Giorgia Salicandro, Italea Puglia (rete territoriale PNRR Turismo delle radici, MAECI) che valorizzerà la mostra in chiave itinerante.

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Cortili Aperti a Lecce: arte e musica a La Fiermontina

Domenica 26 si aprirà, in via Umberto I al civico 38, l’antico portone de La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso, costruito nel 1775 a due passi dalla Basilica di Santa Croce e dedicato alla memoria di Enzo Fiermonte, boxeur di fama mondiale e attore. Con una breve passeggiata si raggiungerà il Fiermonte Museum, un luogo immersivo, un viaggio caleidoscopico nell’arte dei primi decenni del XX secolo

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Giardini, atri, chiostri, cappelle, conventi, solitamente chiusi al pubblico, si aprono in occasione di Lecce Cortili Aperti, evento promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane – Sezione Puglia con il sostegno del Comune di Lecce, giunto alla 29esima edizione, nell’ambito della XIV Giornata Nazionale ADSI

Domenica 26 maggio si avrà la possibilità di passeggiare nella grande bellezza di Lecce, entrare in oltre trenta luoghi privati nascosti nel cuore barocco e godere di un programma ricco di eventi musicali, artistici, culturali, performance dal vivo e visite guidate in collaborazione con gli studenti di diverse scuole, lungo vari itinerari.

Tra le 10,30 e le 13,30 e dalle 16,30 alle 19,30 si aprirà anche l’antico portone de La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso, una splendida dimora in via Umberto I 38 vicino alla Basilica di Santa Croce, per accogliere i visitatori con l’esibizione live di giovani musicisti del Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri: in mattinata la Palmieri Big Band diretta dal prof. Giovanni Epifani e nel pomeriggio diversi gruppi da camera (archi, chitarre, fiati, canto), coadiuvati dal Prof. Manieri, si esibiranno in piccoli concerti con repertori articolati.

Grazie ai guest ambassador, giovani artisti che con il loro estro regalano a chi soggiorna nel palazzo un’esperienza di viaggio indimenticabile, si scoprirà la storia romanzesca della famiglia Fiermonte, che parte dalla Puglia agli inizi del ’900, raggiunge Roma, Parigi, Hollywood, Rabat, per poi tornare alle origini.

Questo palazzo del 1775, aperto all’ospitalità e parte de La Fiermontina Family Collection, è dedicato alla memoria di Enzo Fiermonte, boxeur di fama mondiale e attore, nonché zio degli attuali proprietari Fouad Giacomo e Antonia Yasmina Filali ed è un ideale connubio tra antico e contemporaneo, con dieci raffinate suite, dettagli d’epoca, pezzi di importanti designer e opere d’arte.

Con una breve passeggiata si raggiungerà un’altra tappa dell’albergo-museo diffuso della famiglia Fiermonte Filali, inaugurato da pochi giorni: si tratta del Fiermonte Museum, un luogo immersivo, un viaggio caleidoscopico nell’arte dei primi decenni del XX secolo, con le opere degli artisti René Letourneur (1898-1990, vincitore del Grand Prix de Rome nel 1926) e Jacques Zwobada (1900-1967, in esposizione al Centre Pompidou), due degli esponenti più significativi della Scultura del ‘900 in Europa.

Un museo che mette in luce l’incredibile storia di Antonia Fiermonte, nonna degli attuali proprietari e donna straordinaria, pittrice e violinista, spirito libero negli anni ’30, che lascia l’Italia per la Francia e muore nel 1956 a soli 42 anni.

Arte, amore, amicizia s’intrecciano in un percorso emozionale che invita il pubblico a comprendere l’anima degli artisti, reso ancora più coinvolgente dall’uso delle nuove tecnologie: realtà virtuale immersiva, olografie, panorami stereoscopici e docufilm 3D.

Non solo, è anche una “Casa” con quattro suites tematiche, dove soggiornare e fare un’esperienza creativa diversa in ogni stanza.

Nel suggestivo giardino ci sarà il workshop di scultura del giovane e talentuoso Giacomo Rollo, artista di 29 anni, artigiano 4.0 che ha ereditato dal nonno la maestria manuale e lavora con il padre nell’azienda Ro.Mar di San Cesario di Lecce fondata nel 1978, dove realizza sculture e complementi di arredo che arredano case e showroom di noti nomi della moda internazionale.

Giacomo lavorerà dal vivo, i visitatori potranno osservare l’artista all’opera e partecipare attivamente, sotto la sua guida, al processo di realizzazione di una scultura, utilizzando diversi strumenti e materiali (ingresso libero nel giardino, max 20 persone per volta; ticket ridotto a 7 euro per visita Museo).

La Fiermontina Family Collection

Nasce dal desiderio dei fratelli Fouad Giacomo e Antonia Yasmina Filali di ripercorrere i luoghi legati alla nonna Antonia e allo zio Enzo Fiermonte, dalla Puglia loro terra di origine, passando per Parigi fino in Marocco. A Lecce include La Fiermontina Luxory Home, antica masseria del ‘600 con diciannove camere e suite, di cui tre nella vicina Suites à Côté, impreziosite da opere d’arte e un vasto giardino, al riparo delle antiche mura urbiche, con ulivi secolari e alberi d’arancio, che offrono ombra al nuovo Zéphyr Restaurant, alla piscina e alle sculture dei due artisti francesi René Letourneur e Jacques Zwobada. A pochi metri, in vico dei Raynò, il nuovo Fiermonte Museum incluso nella rete museale della Regione Puglia, che accoglie opere d’arte della collezione privata, tra i dipinti di Antonia Fiermonte, le sculture e i disegni di René Letourneur e Jacques Zwobada, quattro suite dedicate alle Arti e tante importanti novità (apertura 15 maggio). La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso, costruito nel 1775 a due passi dalla Basilica di Santa Croce, ha dieci eleganti suite, ampio Rooftop con piscina e vista sui tetti, da cui è possibile godere indimenticabili tramonti, una zona Wellness con Relaxarium e Sala Massaggi e un bel giardino privato. Ad agosto 2021 ha aperto a Parigi La Fiermontina Vendôme, un lussuoso appartamento a uso esclusivo, nell’omonima piazza tra le più importanti al mondo, immerso in una galleria d’arte e circondato dalle più rinomate boutique di Parigi. A giugno 2023 è stato inaugurato un nuovo ambizioso progetto, La Fiermontina Ocean, un eco retreat in Marocco, dove il lusso incontra i valori e l’autenticità del territorio.  www.lafiermontinacollection.com; www.fiermontemuseum.com

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Festa agreste ed Erbe da Gustare a Melpignano

Itinerario green nella Pineta Longa tra orti sociali ed erbe spontanee, musica e degustazioni nell’antica aia. Sabato 25 maggio, dalle 16,30 alle 19,30, una festa d’altri tempi, tra canti e stornelli di musica popolare

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Una passeggiata nell’antico bosco che in primavera si trasforma in un’oasi di vita e colori.

Pini e querce, cespugli di mirto, rosmarino e lentisco che riempiono l’aria di profumi intensi, ginestre che si colorano di giallo, mentre le rondini danzano nell’aria con eleganza acrobatica.

Benvenuti nella Pineta Longa di Melpignano, dove la natura si mostra in tutta la sua magnificenza.

Si costeggiano campi trasformati in orti sociali, coltivati con sapienza contadina e si arriva in un’aia antica per vivere un’esperienza unica tra racconti, canti e assaggi.

È un tuffo nel verde, quello proposto sabato 25 maggio da Erbe da gustare nella Pineta Longa.

Nel piccolo paese della Grecìa Salentina con poco più di duemila abitanti, scrigno d’arte e membro dell’Associazione Comuni Virtuosi e Riabitare l’Italia grazie a una gestione ecosostenibile, lo scorso anno sono stati ideati originali itinerari esperienziali all’interno del progetto “Melpignano promuove cultura”, pensato dall’amministrazione comunale per valorizzare in ogni stagione Melpignano, nota in tutto il mondo per il Concertone della Notte della Taranta.

Questi bellissimi percorsi sono riproposti quest’anno da Vivarch, Associazione di Promozione Sociale Pugliese, in collaborazione con  altre realtà del territorio.

Così dopo il successo de “I Percorsi del Sacro” a marzo ed “Erbe da bere nel Giardino Marchesale” a fine aprile, sabato 25 maggio si terrà il terzo itinerario nella Pineta Longa in compagnia di Mariella Salierno, Salvatore Gervasi e la figlia Letizia, cuore e anima del Centro di Cultura Popolare.

Alle 16,30 si partirà da quest’area verde che conserva la biodiversità tra il boschetto di roverelle settecentesche, i pini d’Aleppo, la macchia mediterranea e una trentina di orti sociali.

Salvatore racconterà della flora e della fauna locale; poi si raggiungerà l’aia dove c’è un casolare ottocentesco circondato da frutti e fiori antichi, il giardino roccioso, l’orto, la vasca dei papiri egiziani e spiegherà come riconoscere le piante spontanee e usarle in ambito curativo, cosmetico, culinario e cerimoniale.

Tra canti, pizzica e tarantelle si assaggeranno tisane a base di Bidens Aurea lì coltivata con cannella, cardamomo, chiodi di garofano; vino aromatizzato ai pruni selvatici presenti in zona, insieme a tortini alle erbe, crostini con crema di semi, foglie e fiori eduli, friselline con pesto di fave fresche; crostate con composta di frutti persi (giuggiole, nespole germaniche, pere e gelsi).

Una festa agreste come d’altri tempi, tra canti e stornelli di musica popolare.

La Pineta Longa si trasforma in un luogo magico, dove si celebra la bellezza e la vitalità della natura.

Erbe da Gustare nella Pineta Longa (25/5): passeggiata di 3 ore con racconti, canti e degustazione nell’aia nella Pineta Longa con Mariella Salierno, Letizia e Salvatore Gervasi.

Costo intero 15 €; costo ridotto 10 € per minori di 14 anni, gratuito sotto i 6 anni.

Info & Prenotazione: Info Point Melpignano, via Roma 16, Melpignano, tel. 3277128024, melpignanoinfopoint@gmail.com

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