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Cronaca

Evasione fiscale e truffa allo Stato: nei guai commercialista e 34 titolari di impresa

Guardia di Finanza di Lecce: danno accertato all’erario di quasi 5 milioni; denunciate 35 persone e misura interdittiva per una commercialista salentina. Gli interessati dalla vicenda, tutti clienti della professionista leccese, sono in totale 117

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I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Lecce, al termine di una vasta ed articolata indagine condotta su delega della Procura della Repubblica di Lecce a seguito di una segnalazione prodotta dalla locale Agenzia delle Entrate, hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari e relativi avvisi di garanzia nei confronti di 34 titolari di imprese nonché di una commercialista che esercita la professione nel Capoluogo salentino, quest’ultima sottoposta alla misura cautelare interdittiva dall’esercizio della professione a decorrere dal mese di settembre.


L’attività d’indagine ha riguardato numerose imprese salentine nei cui confronti, secondo l’assunto accusatorio, sono stati ipotizzati sistematici comportamenti finalizzati all’evasione dell’Iva e delle Imposte Dirette, attraverso la connivenza della citata professionista ritenuta l’ideatrice del meccanismo di frode.


Le condotte attenzionate riguardano le seguenti ipotesi di possibile evasione delle imposte: indebite compensazioni d’imposta con crediti inesistenti; utilizzo e/o emissione di fatture per operazioni inesistenti; – interposizione fittizia di quote e/o l’amministrazione di Società portate in decozione (insolvenza) mediante l’interposizione di soggetti o liquidatori di comodo (cosiddette teste di legno); truffa ai danni dello Stato; fittizie cessioni di quote societarie (Società formalmente regolari cedute a numerosi prestanomi operanti nel napoletano ed utilizzate per il ricorso illecito al credito bancario; reati fallimentari (bancarotta e distrazione del patrimonio aziendale).


Il complesso sistema di frode ipotizzato dai finanzieri sarebbe stato attuato dalle persone sottoposte ad indagini principalmente attraverso la compensazione di imposte dovute con crediti inesistenti che di fatto hanno neutralizzato per anni l’azione di recupero delle imposte da parte dell’erario.

Le persone e le imprese ad oggi interessate dalla vicenda, tutte clienti della commercialista interdetta, sono 117, e il danno accertato all’erario (aggiornato al 31.12.2018) ammonterebbe ad  4.996.137,46.


L’odierna attività, diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce sottolinea, ancora una volta, il quotidiano impegno delle fiamme gialle nella costante opera a tutela dell’economia legale nonché’ la proficua collaborazione dell’agenzia delle entrate.


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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