Attualità
Turismo: «Il Salento riprenda il suo ruolo da protagonista»
«Recuperare attenzione e risorse verso il settore turistico: il Salento non può farne a meno»: il Commento del Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, al Report di UNIONCAMERE sull’attività turistica

«Le cifre e l’analisi sul turismo che il dr. Francesco De Giorgio, Segretario Generale della Camera di Commercio di Lecce, ha illustrato per conto dell’Unioncamere di Puglia, insieme alla dr.sa Flavia Maria Coccia, di ISNART, alla vigilia di una importante stagione, sono da leggere con particolare attenzione», ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, «da esse viene ribadita la fondamentale importanza del turismo per la Puglia e il Salento in particolare, visto che le cifre del comparto, che rappresenta il 5,6% dell’intera filiera turistica nazionale, impegnano tutti gli addetti ai lavori, pubblici e privati, ad una riflessione nuova del fenomeno che tra Bari e Lecce copre il 60% dell’offerta turistica pugliese. Appare chiaro che, dopo le cifre dei due anni di pandemia, che hanno sconvolto il panorama turistico pugliese («il 50% degli operatori ha dichiarato che chiuderà in perdita anche quest’anno!»)», sottolinea Vadrucci, «bisogna puntare forte sugli investimenti promozionali, visto che le prenotazioni dei primi sei mesi dell’anno fanno segnare ancora coefficienti bassi di occupazione degli esercizi ricettivi. Né si può confidare ancora, come negli anni appena trascorsi, sui ricavi dei due mesi di luglio e agosto, collegati con il turismo balneare».
La ricerca ISNART ha confermato che i turisti vengono in Puglia e soprattutto nel Salento per le motivazioni ormai note: la presenza di numerose località costiere nonché la qualità delle acque rende la motivazione balneare (24,1%) la principale scelta tra i turisti. Segue la ricchezza del patrimonio artistico/monumentale (21,8%). Tra le altre: il 14,5% dei turisti sceglie la Puglia per riposarsi, il 13,4% per lo shopping e il 9% per interessi gastronomici.

Mario Vadrucci
«Non cambiano, quindi, le abitudini e la destagionalizzazione è ancora tutta da realizzare», sottolinea il presidente della Camera del Commercio leccese, «occorrono manifestazioni di richiamo, culturali ed economiche ma anche ambientali, vista l’importanza sempre crescente del turismo che privilegia la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. E poi incentivi per le imprese turistiche che hanno bisogno di rinnovare alberghi e ricettività alternative per renderle adeguate alle nuove esigenze, ma anche per i ristoranti e le attività collaterali, che andrebbero maggiormente controllate, come tutto il comparto. Confidiamo che la Regione possa riprendere pienamente la sua attività di sostegno e promozione dell’attività turistica, accanto alle imprese che sono chiamate ad un ulteriore sforzo per non vanificare i risultati lusinghieri raggiunti prima della pandemia».
«La Camera di Commercio di Lecce», conclude Mario Vadrucci, «si impegna a cercare di coagulare l’attenzione di Istituzioni e aziende sull’importanza del turismo per capire, insieme agli attori protagonisti di questo fondamentale comparto, le cose che si possono mettere in campo per far sì che il Salento torni ad essere punto di riferimento nazionale nella filiera turistica italiana».
Per consultare il Report sul turismo clicca qui
Attualità
La “Bike economy” a Lecce e provincia: una filiera diffusa
Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio)…

A Lecce e provincia la “Bike economy” è una filiera diffusa che va dalla fabbricazione di biciclette tradizionali oppure elettriche a pedalata assistita fino alla vendita, dalla riparazione e manutenzione fino al noleggio o al leasing.
Nel Salento sono attive 90 imprese che danno lavoro a 103 addetti.
Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio) o amministrativo/gestionale (ad esempio ufficio, magazzino, deposito), ubicato in luogo diverso da quello della sede legale.
È quanto emerge da uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi.
«L’integrazione di dati – spiega Davide Stasi – assieme alla formazione e alla cultura delle due ruote stanno rivoluzionando il modo in cui pensiamo e utilizziamo la bicicletta: permettono di progettare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale nelle città, ma soprattutto di promuovere valori etici e sociali nella ciclo della logistica e nei sistemi di delivery. Non si tratta solo del tragitto casa-lavoro dei dipendenti o degli spostamenti per attività di tipo aziendale, ma anche del trasporto, della distribuzione e della vendita di merci.
Tanti aspetti che, messi tutti insieme, sono in grado di operare una piccola rivoluzione green a beneficio di tutti. Al mondo delle due ruote – aggiunge Stasi – guardano con crescente interesse non solo gli addetti ai lavori del settore, quali i produttori di biciclette, componentistica e accessoristica o i commercianti al dettaglio o i noleggiatori ma anche gli appassionati di cicloturismo; i produttori di macchine industriali/tecnologie (ad esempio robot) o strumenti (ad esempio stampi) per la produzione di biciclette o per la produzione di componentistica; e poi ancora, i produttori di servizi e tecnologie intangibili (ad esempio le soluzioni software) al servizio della filiera della bicicletta, le associazioni, gli investitori e i business angels. Fino alla pandemia e nel periodo immediatamente successivo – ricorda Stasi – il mercato è cresciuto grazie alle e-bike. Subito dopo il Covid, in particolare e per oltre un anno, la filiera della “Bike economy” ha registrato un incremento maggiore delle più rosee aspettative. Dopodiché, l’assestamento del mercato e i tempi lunghi di consegna hanno rallentato questa sorprendente crescita. Il mercato oggi continua a soffrire per le piccole dimensioni delle aziende e per una politica ancora poco lungimirante che non incentiva l’utilizzo delle biciclette attraverso, ad esempio, una forte defiscalizzazione».
“Bike economy” a Lecce e provincia | Imprese attive | Localizzazioni | Addetti |
Fabbricazione di biciclette (Ateco 30.92) | 1 | 1 | 1 |
Fabbricazione di biciclette, escluse parti e accessori (Ateco 30.92.1) – fabbricazione di biciclette senza motore, con motore elettrico a propulsione o elettriche a pedalata assistita | 3 | 3 | 1 |
Attività di intermediari del commercio all’ingrosso di biciclette (Ateco 46.18.22) | 38 | 39 | 38 |
Commercio all’ingrosso di biciclette e altre attrezzature e articoli sportivi (Ateco 46.49.4) | 10 | 15 | 13 |
Noleggio e leasing operativo di biciclette (Ateco 77.21.01) – incluse biciclette con pedalata elettrica assistita | 15 | 30 | 23 |
Riparazione e manutenzione di biciclette, articoli sportivi e attrezzature da campeggio (95.29.2) | 23 | 24 | 27 |
totale | 90 | 112 | 103 |
Attualità
Donna scomparsa ritrovata morta dopo un mese vicino alla marmeria del marito

Si è conclusa tragicamente la vicenda di Gina Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica scomparsa il 6 aprile scorso. Il corpo della donna è stato ritrovato l’8 maggio in avanzato stato di decomposizione sotto un albero nel boschetto di contrada Moretto, a pochi metri dalla sua abitazione e dalla marmeria del marito.
A fare la drammatica scoperta sono stati alcuni volontari impegnati nelle ricerche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il medico legale. La Procura di Brindisi ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte, che, secondo una nota del procuratore reggente Antonio Negro, sembrano non essere imputabili ad altri.
Gina, conosciuta e benvoluta in paese, era uscita di casa la mattina del 6 aprile, dopo aver chiesto al marito di prenotare un ristorante per il pranzo domenicale. Le ultime immagini la mostrano camminare con passo deciso lungo la strada vicino alla marmeria. Uno dei suoi cellulari era stato localizzato proprio nei pressi del bosco dove è poi stata trovata.
Cinque giorni prima della scomparsa, la donna era stata ricoverata in ospedale per un’ingestione di psicofarmaci. Le indagini proseguono per chiarire se si sia trattato di un gesto volontario o meno.
Alessano
Fiocco azzurro per Chiara e Matteo: è il loro decimo figlio
Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima…

Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, come anticipavamo a febbraio scorso, erano euforici e felici per l’arrivo che sarebbe dovuto avvenire, a maggio, del loro decimo figlio.
Ebbene, quel momento è arrivato, Achille, questo è il nome scelto per il nascituro, è l’ultimo di dieci figli della coppia alessanese.
Il piccolo è nato ieri, all’ospedale Panico di Tricase e pesa 3,5 chili, lui e la mamma stanno bene, presto potranno rientrare a casa.
Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.
Il piccolo è stato accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.
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