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Cronaca

Incidente in tangenziale: sventrato furgone

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Grande spavento in tangenziale questa mattina a Lecce.


In uno degli orari più trafficati della settimana, il lunedì mattina alle 9, si è verificato un incidente in prossimità dell’uscita per Novoli, sulla carreggiata in direzione sud.


Due i mezzi entrati in collisione, con un furgone Renault cabinato colpito nella parte posteriore. Lo scontro è stato violento al punto da accartocciare ed aprire come una scatoletta il vano del furgone.


Fortunatamente intatta la cabina di guida, con il conducente che se l’è vista brutta ma non ha patito gravi conseguenze.

La polizia locale è intervenuta sul posto per gestire il traffico ed effettuare i rilievi. Il deflusso veicolare è stato rallentato dal sinistro ma nel tempo è stata ripristinata la regolare circolazione.


Foto Polizia Locale Lecce


Cronaca

Il Mar Rosso di Tricase Porto

Colpa della terra scivolata giù (di nuovo!) da via Duca degli Abruzzi, interessata dai recenti lavori di riqualificazione. Il sindaco: «Riunione in mattinata con la ditta incarica dei lavori per risolvere definitivamente la questione»

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Una volta avremmo parlato di evento straordinario ma oggi, con gli stravolgimenti in atto, si può definire (quasi) ordinario.

Una delle aiuole di via Duca degli Abruzzi svuotata dalla terra

Non è la prima volta che Tricase viene messa in ginocchio da una bomba d’acqua nè è l’unico paese della provincia (solo per rimanere in Salento) ad aver subito le furie di Giove Pluvio.

Ieri abbiamo riportato, attraverso le testimonianze dei nostri lettori, i disagi subiti in paese.

Nel frattempo diventavano virali sui social le immagini del mar rosso nel bacino d’acqua del porto di Tricase.

Colpa della terra scivolata giù (di nuovo!) da via Duca degli Abruzzi interessata dai recenti lavori di riqualificazione.

Il ripetersi della vicenda ha allarmato molti in città e scatenato contemporaneamente ira e rabbia sui social.

«UN BUCO NELL’ACQUA»

Dai banchi dell’opposizione, intanto, di parla di «rassegnazione».

«Quanto accaduto, o meglio riaccaduto, in pochi giorni a Tricase porto ha qualcosa di inquietante», si legge in una nota di Giovanni Carità, capogruppo di “Tricase, che fare?”, «aldilà della vicenda in sé, conseguenza di una direzione dei lavori quantomeno discutibile, la sensazione collettiva su e intorno alla nostra marina è di totale rassegnazione».

«Gli interventi, che hanno richiesto ingenti somme e che avrebbero dovuto rappresentare un’opportunità in più», approfondisce, «paradossalmente si stanno rivelando un buco nell’acqua, oltre che uno sperpero ingente di denaro pubblico. La percezione che prevale nella narrazione comunitaria, purtroppo, sta generando e continua a generare una diffusa rassegnazione».

«Tricase Porto, in buona parte privatizzata», affonda, «è diventata negli ultimi vent’anni una sterile immagine da cartolina. Una marina per pochi intimi, un museo dove le ragnatele sono più dei visitatori».

«Potrà cambiare qualcosa?», si chiede Giovanni Carità, «Non credo. Certamente non ora e, soprattutto, non con questa classe dirigente. Le scelte che fanno la differenza necessitano di coraggio», conclude, «mentre la percezione che si avverte è di chi ancora aspetta sotto il portone del palazzo con il cappello in mano».

IL SINDACO: «PROGRAMMATA RIUNIONE»

Il sindaco Antonio De Donno intanto annuncia una riunione in tarda mattinata con la ditta e il direttore dei lavori, nella quale programmare eventuali interventi per «risolvere definitivamente la questione»; subito dopo «informerò la cittadinanza sulle decisioni prese».

LA DRAGA

Intanto svelato il mistero della draga che non c’è più.

Come ci ha riferito il sindaco De Donno, «si è momentaneamente spostata su Torre Vado, in attesa che venga definita la questione dello smaltimento dei corpi morti nel porto. Dopo la riunione di oggi potrò essere più preciso sulle tempistiche per il completamento del dragaggio nel nostro porto».

Giuseppe Cerfeda

Le foto in alto (in evidenza) e giù, in “Galleria”, sono di Ludovico Morciano

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Cronaca

Tricase, scende qualche goccia e per le strade diventa un “Camel Trophy”

Oggi, puntuale all’ora di pranzo, è scoccato il solito temporale-rovescio che ha messo in evidenza la precaria struttura fognaria di Tricase, in particolare quella sulla dorsale Tricase-Tricase Porto…

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Riceviamo e pubblichiamo

Gentile redazione de il Gallo,

vi scrivo per sollecitare la vostra attenzione su un problema atavico che, da sempre, si verifica nei pressi del mio terreno e che, nonostante la mia continua denuncia, si ripropone ogni qualvolta piove.

Oggi, puntuale all’ora di pranzo, è scoccato il solito temporale-rovescio che ha messo in evidenza la precaria struttura fognaria di Tricase, in particolare quella sulla dorsale Tricase-Tricase Porto, all’altezza del distributore.

Ebbene, ogni qualvolta cade qualche goccia in più (ma con insistenza), si verifica quello che abbiamo documentato (a temporale finito).

Tombini che con il fluire dell’acqua tracimano e spesso galleggiano lasciando aperta la buca (con grave rischio per la circolazione perché potrebbero essere causa di incidenti); strade impraticabili; olezzi distinguibili che sgorgano dai tombini e fanno subito pensare alla fogna.

Come anticipato, ho più volte sollecitato chi di dovere a cercare di porre rimedio, ma nulla s’è mosso: spero che con questa mia denuncia documentata qualcuno prenda coscienza del problema e si impegni a cercare una soluzione.

Lettera firmata

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Cronaca

Sigilli nel bosco     

Sequestro dei carabinieri forestali su quasi 2 ettari. Lavori difformi da autorizzazione nella pineta con danni alla vegetazione. Denunciati direttore dei lavori e titolare della ditta

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I Carabinieri Forestali sono intervenuti per fermare l’attività di un cantiere di lavori boschivi, dietro segnalazione della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura – Servizio Territoriale di Lecce, che aveva rilasciato l’autorizzazione, nella pineta Campoverde, in agro di Vernole, a sud della marina di San Cataldo.

Il proprietario della pineta aveva ottenuto autorizzazione dal competente servizio della Regione per effettuare lavori di diradamento di piante soprannumerarie, eliminazione di quelle abbattute da agenti atmosferici, ovvero di confine, sì da mettere  in sicurezza il complesso forestale dal rischio di propagazione di incendi boschivi, migliorando al contempo la funzionalità dell habitat naturale.

Tuttavia, all’ atto del sopralluogo i militari si sono imbattuti in uno scenario in cui il passaggio di mezzi pesanti della ditta incaricata dei lavori aveva presumibilmente provocato un diffuso danneggiamento e asportazione della vegetazione arbustiva del sottobosco.

Considerato che la pineta di Campoverde costituisce bene tutelato con vincolo paesaggistico, in cui gli interventi di rilevante trasformazione devono essere corredati da apposita autorizzazione, mancante nel caso specifico, i Carabinieri Forestali hanno proceduto al sequestro preventivo di tutta l’ area interessata, pari a circa 1,77 ettari di superficie, bloccando di fatto la prosecuzione dei lavori.

Nel contempo, hanno provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Lecce due persone, il titolare ed il direttore dei lavori della ditta esecutrice, per interventi di trasformazione in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica, nonché per danneggiamento di boschi.

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