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Cronaca

Furti in vacanza nel Salento, nei guai coppia barese

Ugento: carabinieri eseguono due misure cautelari per i furti commessi in un b&b nello scorso mese di ottobre. Erano stati rubati oggetti personali, accessori di abbigliamento firmati e costose bottiglie di champagne. Scassinate anche cassaforti

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I carabinieri della Stazione di Ugento hanno arrestato due persone, un uomo ed una donna, ritenuti responsabili di alcuni furti commessi all’interno delle camere di una struttura ricettiva, un b&b di nel mese di ottobre scorso.


I fatti risalgono al 10 e 11 ottobre scorsi, quando alcuni turisti, ospiti della struttura, rientrando nelle proprie camere, si erano accorti che al loro interno qualcuno era entrato ed aveva rubato svariati oggetti personali, tra cui accessori di abbigliamento firmati ed anche costose bottiglie di champagne.


I carabinieri della locale stazione, giunti immediatamente sul posto, a seguito del sopralluogo hanno immediatamente avviato l’attività di indagine, che ha consentito di individuare come presunti autori altri due ospiti della struttura, un uomo ed una donna residenti nella provincia di Bari, entrambi pregiudicati.


Nella loro camera fu rinvenuta la refurtiva, tutta restituita successivamente ai legittimi proprietari, unitamente alle casseforti scassinate.

I carabinieri di Ugento, assieme a quelli della Compagnia di Modugno, hanno eseguito, nella provincia di Bari, due misure cautelari nei confronti degli stessi, emesse dal GIP del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce sulla base delle ipotesi investigative dei militari.


L’uomo è stato condotto agli arresti domiciliari nell’abitazione di residenza, mentre alla donna è stato applicato l’obbligo di dimora nel Comune dove domicilia.


Cronaca

Estate pericolosa: misure preventive a carico di 18 persone

Per “eventi criminosi pericolosi per l’ordine della sicurezza pubblica”. Continuano, intanto, i controlli straordinari di controllo del territorio, con particolare attenzione alle zone di Lecce, Taurisano e Gallipoli. Controlli della Polizia di Stato estesi anche alla zona della casa circondariale per intercettare eventuali droni utilizzati per la consegna di droga o altro materiale illecito ai detenuti

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Il Questore della provincia di Lecce Giampietro Lionetti ha disposto una serie di servizi straordinari della Polizia di Stato che si sono svolti prevalentemente nei territori di Lecce, Taurisano e Gallipoli.

La finalità era quella di effettuare controlli ad ampio raggio sia di carattere amministrativo, all’interno di esercizi pubblici, sia di contrasto a fenomeni di illegalità in genere.

Durante i posti di controllo effettuata anche l’identificazione di veicoli e motoveicoli per verificarne documentazione e eventuale alterazione di potenza e velocità.

Per rendere più incisivo l’operato è stato impiegato personale appartenente a vari settori della Polizia di Stato, quali il Reparto Prevenzione Crimine, la Polizia Stradale, gli agenti delle Volanti, personale della Squadra amministrativa, della Squadra Mobile, della Scientifica, i Commissariati interessati coadiuvati dalla polizia locale dei rispettivi comuni e un team di Cinofili della Guardia di Finanza.

Il riepilogo dei risultati corrisponde a: 4.531persone controllate in totale lungo tutto il territorio salentino; 1.934 veicoli controllati,

558 documenti controllati.

Durante il servizio di controllo sono stati effettuati mirati servizi nelle vicinanze della Casa Circondariale di Borgo San Nicola, nello specifico, è stata pattugliata tutta l’area allo scopo di intercettare eventuali droni utilizzati per la consegna di droga o altro materiale illecito ai detenuti.

Inoltre, nel corso dei festeggiamenti per Halloween, sono stati effettuati ripetuti controlli agli avventori di pubblici esercizi nel centro storico di Lecce, anche con l’ausilio di un equipaggio della Guardia di Finanza di Otranto e un equipaggio cinofili delle Fiamme Gialle, soprattutto nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile.

Si è poi conclusa l’attività istruttoria elaborata dalla Divisione Anticrimine in merito a tre episodi verificatisi durante l’estate scorsa e che hanno portato all’emissione da parte del Questore della provincia di Lecce di misure preventive a carico di diciotto persone coinvolte in eventi criminosi pericolosi per l’ordine della sicurezza pubblica.

Nell’ordine: nella serata del 22 giugno 2025, a Santa Maria al Bagno, a seguito di una rissa scatenatasi per futili motivi che ha visto coinvolti 7 uomini di nazionalità straniera, era intervenuto personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. La situazione aveva creato allarme e sconcerto tra gli abitanti del luogo e i numerosi turisti presenti e per tale motivo sono stati emessi sette divieti di accesso alle aree urbane (D.Ac.Ur.) della durata di diciotto mesi.

Mentre nella giornata del 15 agosto a Torre dell’Orso, presso un villaggio turistico erano intervenute diverse pattuglie dei carabinieri a causa di una rissa scatenata da alcuni ospiti per l’utilizzo di alcune sdraio a bordo della piscina, creando preoccupazione e disagio tra i presenti.

Considerato il comportamento pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica è stata adottata la misura di prevenzione del “Foglio di via obbligatorio” per sette delle persone coinvolte nello scontro: divieto di ingresso a Melendugno, della durata da 1 a 3 anni a seconda della gravità della condotta.

Infine, l’ultimo episodio avvenuto il 18 agosto presso la discoteca Rio Bo a Gallipoli, dove erano intervenuti i poliziotti del locale Commissariato, per una segnalazione di aggressione a seguito dello strappo di una collanina, che aveva permesso di denunciare in stato di libertà 11 ragazzi, responsabili a vario titolo di reati di rapina in concorso, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate e ricettazione.

Per tali fatti, considerati pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica il Questore, ha ritenuto di adottare la misura di prevenzione del Foglio di via obbligatorio da Gallipoli della durata di due anni nei confronti di quattro dei ragazzi coinvolti.

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Cronaca

Scontrino al Bancomat, occhio alla truffa

Il nuovo trucco per svuotare i conti. I carabinieri mettono in guardia i cittadini. Attenzione: lasciare lo scontrino dopo un prelievo può innescare una frode, poiché contiene informazioni utili ai malintenzionati, tra cui parte del numero della carta, il saldo residuo e i dati identificativi del terminale, dettagli che possono essere utilizzati, insieme ad altre tecniche, per mettere a segno furti d’identità e truffe finanziarie

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Un’anziana salentina è stata vittima di una truffa tanto subdola quanto insospettabile.

Dopo aver effettuato un prelievo presso uno sportello automatico, ha lasciato lo scontrino nel cestino accanto al terminale.

Poche ore dopo è stata contattata telefonicamente da un sedicente operatore della banca che, fingendo di voler «verificare un tentativo di accesso anomalo al conto», le ha chiesto conferma di alcuni dati personali.

Convinta della buona fede dell’interlocutore, la donna ha fornito le informazioni richieste e, nel giro di poco tempo, si è vista svuotare il conto!

Non si tratti di un episodio isolato, rientra in un fenomeno in rapido aumento noto come la “truffa dello scontrino bancomat”, che vede la Puglia tra le regioni più esposte, con migliaia di conti correnti svuotati a seguito di reati legati al mondo bancario e digitale.

Lasciare lo scontrino dopo un prelievo è un gesto apparentemente innocuo che può aprire la porta a una frode, poiché contiene informazioni utili ai malintenzionati, tra cui parte del numero della carta, il saldo residuo e i dati identificativi del terminale, dettagli che possono essere utilizzati, insieme ad altre tecniche, per mettere a segno furti d’identità e truffe finanziarie.

Dalle indagini svolte dai militari dell’Arma è emerso che bastano pochi secondi affinché un’operazione di prelievo diventi l’occasione per una frode: i truffatori si posizionano nei pressi degli sportelli automatici, attendono che qualcuno dimentichi lo scontrino nel cestino o sul pavimento e, dopo averlo recuperato, lo utilizzano per risalire all’identità del titolare o contattarlo fingendosi operatore bancario.

LE RACCOMANDAZIONI DEI CARABINIERI

Le raccomandazioni del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce sono semplici ma fondamentali e si rivolgono in particolare alle persone anziane, categoria più vulnerabile:

non lasciare mai lo scontrino nello sportello automatico, conservarlo o distruggerlo immediatamente;

non fornire mai dati bancari o personali via telefono, SMS o mail, anche se il mittente si presenta come la propria banca;

attivare le notifiche SMS o push per ogni operazione sul conto corrente, così da essere informati in tempo reale;

controllare regolarmente l’estratto conto e segnalare subito alla banca ogni movimento sospetto;

in caso di dubbi o sospetto di truffa, contattare direttamente la filiale della banca o rivolgersi al numero d’emergenza 112 per ricevere assistenza dai carabinieri.

Chi ritiene di essere stato vittima di questo tipo di frode deve bloccare immediatamente la carta, informare la propria banca e sporgere denuncia presso qualsiasi caserma dei carabinieri, fornendo tutte le informazioni disponibili per agevolare le indagini.

I carabinieri ribadiscono l’importanza di non sottovalutare alcun segnale di possibili frodi e invitano i cittadini a diffondere queste informazioni tra parenti e conoscenti, in particolare tra le persone anziane – affinché nessuno cada vittima di simili raggiri.

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Cronaca

Droga e esplosivi, due arresti a Taurisano

La polizia di Stato ha condotto un’operazione che ha portato al fermo di due note pluripregiudicati del posto

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La Polizia di Stato ha arrestato due soggetti noti agli uffici nell’ambito di operazioni di polizia giudiziaria finalizzate al contrasto del traffico illecito di sostanze stupefacenti e alla detenzione di materiale esplodente.

Nello specifico, gli agenti del Commissariato di Taurisano, con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza, a seguito di un’attività info-investigativa, hanno eseguito contemporaneamente perquisizioni presso due distinti obiettivi, rispettivamente domicili di due noti pluripregiudicati del posto.

Nel primo, l’operazione ha portato all’arresto di un uomo di anni 50 di Taurisano in quanto venivano rinvenuti 130 grammi di cocaina, nonché un bilancino di precisione.

Lo stupefacente è stato rinvenuto nella tavernetta posta al piano seminterrato dell’abitazione, precisamente all’interno di una fessura del muro, appositamente scavata in una nicchia in muratura, della larghezza di circa 20 cm alta 5 cm e profonda circa 7 cm, a sua volta occultata da un battiscopa in ceramica, incollato al muro con nastro adesivo giallo, nascosto da una valigetta per attrezzi posizionata davanti all’apertura.

Nel frattempo, durante l’appostamento nelle immediate vicinanze del domicilio del secondo obiettivo, un uomo di 40 anni del posto, gli agenti hanno notato un uomo avvicinarsi all’ingresso dell’abitazione e intuito l’imminente cessione di sostanza stupefacente.

Con un abile stratagemma sono riusciti a introdursi all’interno del cortile approfittando dell’apertura del cancelletto.

L’acquirente é stato sorpreso con una dose di cocaina del peso di 0.20 grammi contenuta all’interno di un involucro di plastica dura apribile a forma di cilindro con tappo a vite.

All’interno dell’abitazione sono state in seguito rinvenute diverse centinaia di contenitori identici a quello in possesso dell’acquirente, suddivisi per colore a seconda della dimensione, presumibilmente per distinguere il peso delle dosi da confezionare, nonché un piccolo imbuto utile al riempimento degli stessi.

Rinvenuti 605 euro in contanti, un’agenda contenente appunti presumibilmente relativi all’attività di spaccio e una busta di plastica con tracce di sostanza del tipo cocaina.

L’attività di ricerca ha portato anche al rinvenimento di 22 manufatti esplosivi tipo “bombe carta”, composte da materiale esplodente, appartenente a categoria professionale e non in libera vendita, idoneo per tipologia e peso e per il modo in cui era custodito, ad essere micidiale se non perfino letale.

I “candelotti” erano infatti custoditi all’interno di un mobile, in una scatola di cartone, condizione favorevole ad un possibile innesco a catena data l’alta sensibilità di ogni manufatto a molteplici cause esterne, tra cui anche semplicemente il calore o lo sfregamento.

I manufatti sono stati posti in sicurezza grazie all’intervento degli operatori del nucleo Artificieri dell’Arma dei Carabinieri.

Entrambi i soggetti sono stati arrestati, il primo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, il secondo per detenzione di materiale esplodente nonché indagato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e associati presso il carcere di Borgo San Nicola.

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