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Ambiente, il mondo ascolta Sara e guarda a Tricase Porto

Youth Forum: la giovane tricasina, selezionata per i Rome MED Mediterranean Dialogues, ha puntato su “Blue Land”, un modello di gestione partecipata nato a Tricase Porto

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Lo “Youth Forum – Youth Policy Lab for Climate Action, con le tematiche Mitigazione ed Adattamento Climatico, è il contest all’interno di un’iniziativa annuale di alto livello, che si tiene a Roma, il MED Dialogues, promossa dal Ministero degli affari Esteri e la cooperazione internazionale e dall’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) dove partecipano esponenti da più di 60 Nazioni e la cui apertura dei lavori è affidata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


Al Forum ha preso parte anche Sara Panico il cui modello di gestione, nato proprio a Tricase Porto, è stato scelto dall’apposita commissione.


«Ho avuto l’onore ed il piacere di essere selezionata, insieme ad altri 7 giovani (per la mia categoria) provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo», racconta Sara Panico, «a prendere parte allo “Youth Forum – Youth Policy Lab for Climate Action”. Per scrivere il documento, che è stato poi selezionato», spiega la giovane tricasina, «ho portato l’esempio di un approccio che ho avuto la fortuna di conoscere e toccare con mano e in cui credo fermamente. È il modello Blue Land”, un modello di gestione partecipata nato proprio nella mia città, in particolare a Tricase Porto. Esso si basa su tre pilastri che sono il Capitale Naturale, l’Ecosistema e i Servizi Ecosistemici. In questo quadro la comunità locale ha un ruolo intrinseco e fondamentale.


Durante il tavolo di lavoro con gli altri giovani ed anche durante i dialoghi tra i vari esperti nei diversi panels della conferenza, è stato bello vedere come il coinvolgimento ed il riconoscimento del valore della comunità locale sia ritenuto fondamentale per ogni azione auspicata».


«E questo Tricase lo sa bene da 20 anni ormai», rimarca Sara, «è infatti nella sua comunità costiera, culla del Porto Museo di Tricase ed anche sede di un’organizzazione internazionale, il CIHEAM, che il concetto di sostenibilità (in ogni campo) va di pari passo con i rapporti umani, identificando in questo connubio la base per riconoscere a tutti il valore che meritano».

«Dialoghi e cooperazione», prosegue, «sono state le pietre angolari di questa conferenza e il nostro mare così sensibile è stato il ponte tra tutti noi. Abbiamo riconosciuto l’insicurezza climatica come la principale minaccia soprattutto per le persone più vulnerabili e per le aree rurali. Sappiamo tutti che il momento giusto per fare la differenza positiva sarebbe stato alcuni anni fa, prima che gli effetti del cambiamento climatico fossero registrati in continenti come Africa e Asia. Comunque possiamo ancora, dobbiamo e vogliamo assumerci le nostre responsabilità. Alla luce di ciò, i punti focali delle nostre discussioni ma anche dei vari gruppi di conferenza sono stati: il coinvolgimento delle comunità locali in tutte le fasi dei processi decisionali; investire in energie rinnovabili e in un’economia più circolare; dare più voce ai giovani attraverso diversi canali. La Mitigazione e l’ Adattamento Climatico sono grandi sfide al giorno d’oggi ma lo Youth Forum ha dimostrato che, anche se proveniamo da diverse origini scientifiche e culturali, tutti noi vogliamo raggiungere obiettivi comuni, focalizzando l’attenzione sugli stessi mezzi. Penso che questo sia il valore aggiunto che può davvero fare la differenza in futuro. Sperando di avere la possibilità di continuare in questa direzione con tutti i brillanti giovani che ho incontrato a Roma, mi auguro che questo sia solo l’inizio».


«A Roma ho potuto constatare come Tricase sia veramente un modello a cui il Mediterraneo (e non solo) si ispira», conclude Sara Panico, «la comunità di Tricase cresce e traccia la sua rotta, ogni giorno da 20 anni, attraverso il dialogo con le comunità di tutto il mondo ed io sono più che orgogliosa che orgogliosa di farne parte e poterlo testimoniare».



Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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