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Attualità

Casarano, Processione del Venerdì Santo: «Caro Vescovo ci ripensi…»

Processione del Venerdì Santo. Monsignore ordina: «Non dovrà durare più di 90 minuti e niente figuranti in costume!». Le sembra giusto cancella re così una tradizione così cara ai casaranesi?

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Avete presente una qualsiasi vostra tradizione familiare?


Che ne so, il pranzo di Natale? quel rituale sempre uguale a sé stesso, con i posti assegnati, i ravioli, la tombola e il simpaticone che grida “ambo” già all’estrazione del primo numero…


Tradizioni apparentemente stucchevoli ma che nessuno vorrebbe mai cambiare perché appunto fanno parte della tradizione.


Ora immaginate che arrivi un estraneo nella vostra famiglia e che, in maniera perentoria, vi ordini di mangiare solo un piatto di pasta al burro e vieti di giocare a tombola.


Ecco, uscendo dalla similitudine, è più o meno ciò che sta accadendo a Casarano.


La famiglia è quella della Confraternita dell’Immacolata: confraternita fra le più numerose, che risale al 1619 e annovera fra i propri confratelli onorari Re di Casa Savoia, notabili, commendatori e migliaia di devoti.


Questa, però, è anche la confraternita che ha la responsabilità dell’organizzazione della Processione dei Misteri del Venerdì Santo.


Qualcuno obietterà che in fondo si tratta solo una Processione: ma non può comprenderne il significato di questa processione se non l’ha mai seguita dietro una delle sue antiche statue, se non ha mai cantato le note di “vieni o morte” o se non l’ha quantomeno vista almeno una volta; sia che l’abbia fatto con fede, per curiosità o appunto per tradizione.


In quella famiglia che stava per approntarsi a rinnovare la tradizione, irrompe però il forestiero dal fare perentorio che, in questo caso, indossa la tunica e la mitra del Vescovo, mons. Fernando Tarcisio Filograna (proprio lo stesso Vescovo che in questi giorni gira sorridente per Casarano a stringer mani e dispensare benedizioni), e lo fa con una lettera di poche righe con cui, di colpo, stravolge una tradizione antica e sentita da ogni casaranese: niente più figuranti e durata massima 90 minuti. Praticamente dai ravioli al sugo, alla pasta al burro.


Per chi non l’avesse mai vista, la Processione è composta da figuranti vestiti da soldati e centurioni romani, da ragazze vestite come le pie donne, da un devoto vestito da Gesù (che la pesante croce la porta per davvero per tutto il tragitto) e dalla banda che intona sempre un’unica canzone che un coro di devoti ripete all’infinito: quella “vieni o morte”, composta da un casaranese e che in un attimo ti riconduce nel clima appassionato del Venerdì Santo. No caro vescovo, non sono “pagliacciate”.


Lei ha inviato la sua missiva che il Priore Aronne De Nuzzo ha accettato con il rispetto istituzionale che le è dovuto ma, al contempo, ha cercato subito di farle comprendere che sarebbe stato un errore svilire così la manifestazione.

Ci hanno provato anche i componenti del comitato spontaneo che è sorto per cercare di proteggere un patrimonio di cultura e tradizione dalla sua smania semplificatrice e lo hanno fatto presentandole una relazione di 16 pagine in cui si ripercorre la storia della Processione (per inciso, firmata dagli stessi che ancora attendono quell’appuntamento da lei promesso e mai concesso per un confronto).


Vede Eminenza, forse non lo sa, ma far durare 90 minuti la processione del Venerdì Santo a Casarano, vuol dire far tornare in chiesa i primi fedeli mentre gli ultimi devono ancora partire, tanto è numerosa la partecipazione.


E quei portatori (che magari hanno fatto un voto che vorrebbero onorare) avrebbero cercato di spiegarglielo meglio.


Probabilmente lei reputa pagliacciate quei fedeli vestiti da antichi romani con le scope in testa ma sono tutti lì, con le gambe scoperte e vestiti leggeri a prendere il freddo come è tipico il Venerdì Santo e lo fanno per un atto di sacrificio.


Forse non è la fede che lei insegna dai suoi pulpiti ma è la fede bonaria della gente comune, probabilmente lontana dalle funzioni religiose ma che ad esse si avvicina proprio in queste circostanze.


Quei figuranti stimolano la curiosità di quei bimbi che, anno dopo anno, diventano poi padri e poi ancora nonni e fanno capire con le immagini reali ciò che è successo a Gesù.


E lo fanno capire molto meglio di quanto riuscirebbero ad apprendere nelle tante ore dei suoi catechismi. è chiaro Eminenza che lei è il capo negli ambiti che riguardano la fede e mai nessuno potrebbe contraddirla.


In questo caso, però, la fede (che comunque non è svilita ma che anzi viene esaltata, pur nella sua forma semplicistica), si intreccia con una tradizione antica che lei, con il dovuto rispetto, non ha alcun diritto di cancellare e nemmeno stravolgere.


La gente di Casarano glielo chiede unanime con quella stessa devozione con cui l’ha accolta nella sua visita pastorale: ci ripensi o metta in conto una pacifica e devota disobbedienza civile.


Antonio Memmi


Appuntamenti

A Vaste (di Poggiardo) ricordano Alfio, Filadelfio e Cirino

Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano…

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Aria di festa a Vaste (frazione di Poggiardo) per i Santi patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, i tre Martiri vissuti nel III secolo.

I tre fratelli nacquero nella Città dei Prefetti, nel III secolo. Dai nobili natali, discendevano da Benedetta di Locuste e dal principe Vitale (o Vitalio), padre di quattro figli (la primogenita fu madre del martire Erasmo).

Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano eminentemente una derivazione ellenistica, evidenziano tre significati ben precisi: Alfio (di carnagione chiara), Filadelfo (amico del fratello), Cirino (piccolo signore). La breve vita terrena dei tre Santi si concluse in modo tragico: furono martirizzati per la loro fede Cristiana a Lentini, in Sicilia, nel 253 d.C.

La Novena in onore dei Santi Martiri, quest’anno è titolata “La Vita è un Viaggio”, (avviata il 1° maggio con l’intronizzazione dei Santi e seguita, il giorno dopo, da “Il Miracolo della vita” che si concretizza nelle braccia di una madre con la dott.ssa Adriana Carluccio che si racconta…) prosegue sabato 3 maggio con “Un Cuore che ha R-imparato a battere”: nei corridoi degli ospedali comprendi che la vita non è una gara ma una benedizione. Il dott. Stefano Primitivo si racconta…

Domenica 4, “Lungo la via che percorsero i Martiri”: alle 18,30: Pellegrinaggio e Santa Messa al Pozzo dei Martiri.

Lunedì 5, “Se ognuno di noi vedesse nel prossimo il riflesso di Dio, pensate che ci sarebbe ancora bisogno di barconi?”: la Dott.ssa Katia Botrugno si racconta…

Martedì 6, “Chiusi dentro”: viaggio nelle carceri italiane. La prof.ssa Alba Monti si racconta…

Mercoledì 7, “Vite spezzate: la tua morte è per me, per noi la più grande ingiustizia». L’avv.ssa Maria Cristina Rizzo si racconta…

Giovedì 8, “Non sono stati mamma e papà ad adottare me, ma sono stata io con il passare dei giorni, dei mesi e deglianni ad adottare loro”. Mina Monteduro si racconta…
Si entra nel vivo delle celebrazioni venerdì 9 maggio: alle 8,30: Santa Messa della vigilia; alle 19,30, la processione per le vie del paese.
Al termine, lo spettacolo itinerante della Salento Street Band, Artisti di Strada e il Dj Nico Monteduro.

Sabato 10, solennità dei Santi Patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, Sante Messe alle 8, 11 e 19 (in piazza, celebrata da don Antonio Tondi, parroco di Collepasso).
Nel corso della giornata presterà servizio la Grande Orchestra di Fiati Lirica Sinfonica di Terra d’Otranto Città di Lecce, diretta dal Maestro Giancarlo Perrone.

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Attualità

Taurisano e la Festa del SS Crocifisso ed il grande spettacolo

Oggi, 3 maggio, il concerto degli Audio 2, noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito…

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Taurisano rinnova l’appuntamento con la tanto attesa Festa del Santissimo Crocifisso: un’occasione di fede, cultura e anche grande spettacolo che unisce la comunità in un’atmosfera unica.

Quella di quest’anno, promette di essere un’edizione speciale che anuncia emozioni forti.

Sabato 3, presso la Cappella del SS. Crocifisso, Sante Messe alle 8 e alle 10. Alle 11 traslazione della venerata immagine del SS. Crocifisso nella Chiesa SS. Apostoli San Pietro e Paolo dove sarà celebrata la Santa Messa alle 18,30.

Alle 19, la processione per le vie del paese.

Nel corso della giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Associazione “G. Verdi” di Taurisano.

In cartellone, per sabato 3 maggio, il concerto degli Audio 2, alla ribalta negli anni ’90 e duemila e noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, con i due artisti napoletani,un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito con la sua inconfondibile energia.

Dopo il concerto, nell’Area So What, street food, birra artigianale e DJ set con Manuele Arhgirò.

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Attualità

Casarano Calcio: voce ai commericanti ed alla gente

Le voci, i commenti, la gioia dei tifosi e dei commercianti di Casarano per la Serie C

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ESCLUSIVA

INSERTO CASARANO IN SERIE C, scaricalo cliccando sul link a seguire:

https://www.ilgallo.it/wp-content/uploads/2025/04/Inserto-Maggio_Casarano-Serie-C.pdf

di Giuseppe Lagna

Gianni Toma (Toma Orologi)

«Felice della grande stagione e del ritorno del Casarano tra i professionisti, sarà volano economico per l’intera città. Gioisco anche per aver contribuito al rilancio della squadra alcuni anni fa».

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Annalisa Giorgino (Civico 16 Abbigliamento)

«Sono molto contenta per la vittoria del campionato, che porterà notorietà alla città e incremento alle attività commerciali».

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Agostino Malorgio (Enjoy Pizza Restaurant)

«Sono sicuro che la promozione del Casarano in serie C darà lustro anche all’economia e alla socialità nella città, con vantaggi anche nelle attività di ristorazione».

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Alessandro Venneri (Libreria Dante Alighieri)

«Sicuramente la risalita del Casarano nei professionisti apporterà ampi riflessi in tutte le attività del territorio, comprese quelle sportive e culturali».

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Paolo Mele (Bar Betitaly)

«Con il ritorno del Casarano nel professionismo tutta la città deve essere soddisfatta, perché è noto che il calcio può rappresentare occasione di ripresa in ogni ambito sociale».

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Aldino Antonaci (Trattoria La Pergola)

«Dopo quasi un trentennio di alti e bassi, siamo riconoscenti all’impegno del presidente Antonio Filograna Sergio per aver riportato il Casarano in serie C, questo avrà certamente ripercussioni positive in ogni settore dell’economia cittadina».

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Alessandra Costa (Costa Confezioni)

«Per me che son cresciuta al seguito del Casarano con mio padre Gigi è stata una grande gioia e spero che la serie C riporti la città agli splendori sociali ed economici di un tempo».

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Leonardo Scorrano (Buffetti Computer Store)

«Come recita lo striscione apposto al mio negozio, si è trattato di una continuità tra l’epoca di Mesciu Ucciu Filograna e suo nipote Antonio. Tutto questo non potrà che assicurare vantaggi all’economia della Città e del comprensorio».

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Giovanna D’Agnello Crazy Tabacchi e Servizi online)

«Finalmente! La Serie C è un’altra cosa. Il salto di categoria ce lo siamo meritato tutti. In particolare, noi tifosi. Dico “noi” perché, oltre ad occuparmi della rivendita dei biglietti per le partite nella mia tabaccheria, sono un’assidua frequentatrice della curva. Quando abbiamo potuto cantare “ce ne andremo in Serie C”, in curva erano tanti gli occhi gonfi. La terza serie darà lustro alla città e, ne sono sicura, anche l’economia casaranese se ne gioverà. Sono felice anche per i calciatori, ne ho conosciuti molti e sono tutti bravi ragazzi. Così come sono felice per il presidente, se lo merita. Domenica 4 maggio al Capozza ci sarà il pienone e sarà gremita anche la Curva Sud.
Faremo una grande festa, questo è sicuro!».

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