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Attualità

Salento: lo spopolamento continua, siamo sempre di meno

Gli ultimi dati Istat confermano la tendenza: gli abitanti diminuiscono a vista d’occhio e il numero di bambini e giovani diventa sempre più esiguo

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di Giuseppe Cerfeda


Da anni i paesi del Salento sono interessati da un continuo e costante svuotamento: le cause sono molteplici e di natura sia economica che demografica, sociale, antropologica e politica. Lo svuotamento comporta anche un vuoto di memorie, di rapporti, una desertificazione ambientale e un deserto di speranze.


Negli ultimi anni, questi fenomeni, spesso sottovalutati, quando non proprio ignorati e rimossi di fronte ad una modernizzazione selvaggia, necessitano di maggiore attenzione e non possono prescindere dall’analisi del contesto, caso per caso, e delle tante peculiarità locali.


Nel Capo di Leuca scuole, uffici postali, negozi, case chiudono e creano veri e propri deserti. I tanti paesini rischiano di diventare paesi fantasma.


“Il paese è morto”: è una frase che sentiamo sempre più spesso in questi anni. Restare fa paura.

Perché guardando i paesi disabitati, desolati, ci ritroviamo soli e frammentati dentro.

La popolazione salentina è sempre più datata e soprattutto è sempre meno numerosa.

Gli abitanti in provincia diminuiscono a vista d’occhio, e il numero di bambini e giovani diventa sempre più esiguo.

Così, negli anni, abbiamo assistito alla chiusura di scuole elementari e medie e alla decimazione degli uffici postali, soprattutto nei paesi più piccoli o nelle frazioni.


Il fenomeno dello spopolamento, come confermato anche dai nuovi dati Istat e Censis, riguarda tutto il meridione ma quanto accade nel tacco d’Italia assume proporzioni preoccupanti.


Capo di Leuca e entroterra idruntino continuano a svuotarsi e, a differenza delle ultime misurazioni ISTAT questa volta anche la popolazione complessiva della provincia ha subito un nuovo decremento, perdendo altri 16.330 abitanti.

Confermata la tendenza all’esodo di massa alla ricerca di un lavoro verso il nord Italia o all’estero, dove si finisce per vivere.

Mentre capoluogo e comuni del nord della provincia hanno défaillance meno evidenti, l’aspetto più preoccupante resta quello dei piccoli paesi ad est ed al sud della penisola salentina.



Quelli del Capo di Leuca da un quarto di secolo presentano bilanci demografici in profondo rosso e trasferimenti di residenza che riguardano in particolare persone tra i 20 ed i 40 anni, coloro cioè che dovrebbero mettere su famiglia e procreare.

A margine abbiamo compilato una tabella con dati complessivi della provincia di Lecce e di alcuni dei Comuni presi a campione che confermano, con l’eccezione di Salve la tendenza ad un continuo spopolamento.

Bisogna ricostruire in fretta gli argini, altrimenti nel giro di pochi decenni l’emorraggia dal Salento divvrà inarrestabile.


Leggi anche, nell’intervista a cura di Lorenzo Zito, la testimonianza di Matteo, da Marittima a Milano per lavoro: “Ci ho provato più volte, al sud non torno più”.


Attualità

Tempo incerto. Anche questa settimana

Alta pressione ancora latitante, e altri sette giorni tra rovesci e temporali, localmente anche forti. La presenza di una circolazione depressionaria, tra Francia e Spagna, e poi di un nuovo vortice in transito sulle nostre regioni centro-meridionali, sarà alla base di un tempo instabile o di maltempo anche intenso, specie al centro Sud

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Temporali diffusi caratterizzeranno le prossime giornate.

Come informa 3bmeteo.com, già oggi al centronord, già da domani si replicherà con altrettanto numerosi rovesci e temporali, specie diurni, su zone interne del centro sud, nord ovest e medio alto Triveneto.

Da mercoledì, infine, una nuova fase di maltempo colpirà soprattutto il Meridione.

Giovedì e venerdì in particolare (per quanto ci riguarda rovesci e temporali interesseranno gran parte del centro sud, compreso medio-basso Adriatico.

Situazione che andrà seguita nel corso dei prossimi giorni, vista l’incertezza della traiettoria del vortice. Continua intanto il ballo  delle temperature: dopo il caldo anomalo di qualche settimana fa, saranno  sotto le medie del periodo, in particolare al Sud durante la fase di maltempo.

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Attualità

Poule scudetto: rossoazzurri distratti, passa il Siracusa

Padroni di casa già con la testa alla Serie C, si complica il cammino del Casarano. Intanto la Società è al lavoro per l’omologazione del “Capozzza” alla Lega Pro

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CASARANO-SIRACUSA 1-3
Reti: pt 27′ Ferrara (C), 40′ Di Paolo (S); st 37′ Convitto (S), 48′ Russotto rig. (S)

Quattro reti a Gravina, una con l’Ischia e tre dal Siracusa, fanno otto gol subiti nei tre incontri affrontati dal Casarano, dopo la matematica certezza della promozione in serie C con relativi festeggiamenti. Ci può stare.

Ma ieri in un Capozza, intristito da una costante e sottile pioggerella a rendere scivoloso il manto erboso, gli uomini di mister Di Bari, probabilmente per scarsa concentrazione, hanno sbagliato l’incredibile sottoporta e il Siracusa ne ha profittato, ribaltando l’iniziale vantaggio rossoazzurro ad opera dell’instancabile Ferrara.

Era la prima partita del triangolare della poule scudetto di serie D fra Casarano, Siracusa e Guidonia.

Ora, in base al regolamento, le Serpi già mercoledì dovranno affrontare fuori casa il Guidonia, mentre il Siracusa attenderà domenica i laziali in casa.

Insomma, partenza più ad handicap non poteva accadere, per poter sperare nel superamento
del turno eliminatorio.

Al di là di quello che avverrà in settimana, resterà indelebile la stupenda cavalcata verso la vittoria nel girone e il ritorno dopo ventisette anni nella serie C.

Mentre fervono al Capozza i lavori necessari per l’omologazione entro giugno da parte della Lega, potrebbe già da mercoledì essere dato il “rompete le righe” e che inizi l’impegno della Società per ben figurare nella tanto attesa nuova categoria.

Giuseppe Lagna

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I tifosi aretusei festeggiano la vittoria. Nella foto in alto, la gioia di Vincenzo Ferrara per il gol

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Attualità

La “Bike economy” a Lecce e provincia: una filiera diffusa

Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio)…

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A Lecce e provincia la “Bike economy” è una filiera diffusa che va dalla fabbricazione di biciclette tradizionali oppure elettriche a pedalata assistita fino alla vendita, dalla riparazione e manutenzione fino al noleggio o al leasing.

Nel Salento sono attive 90 imprese che danno lavoro a 103 addetti.

Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio) o amministrativo/gestionale (ad esempio ufficio, magazzino, deposito), ubicato in luogo diverso da quello della sede legale.

È quanto emerge da uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi.

«L’integrazione di dati – spiega Davide Stasi – assieme alla formazione e alla cultura delle due ruote stanno rivoluzionando il modo in cui pensiamo e utilizziamo la bicicletta: permettono di progettare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale nelle città, ma soprattutto di promuovere valori etici e sociali nella ciclo della logistica e nei sistemi di delivery. Non si tratta solo del tragitto casa-lavoro dei dipendenti o degli spostamenti per attività di tipo aziendale, ma anche del trasporto, della distribuzione e della vendita di merci.

Tanti aspetti che, messi tutti insieme, sono in grado di operare una piccola rivoluzione green a beneficio di tutti. Al mondo delle due ruote – aggiunge Stasi – guardano con crescente interesse non solo gli addetti ai lavori del settore, quali i produttori di biciclette, componentistica e accessoristica o i commercianti al dettaglio o i noleggiatori ma anche gli appassionati di cicloturismo; i produttori di macchine industriali/tecnologie (ad esempio robot) o strumenti (ad esempio stampi) per la produzione di biciclette o per la produzione di componentistica; e poi ancora, i produttori di servizi e tecnologie intangibili (ad esempio le soluzioni software) al servizio della filiera della bicicletta, le associazioni, gli investitori e i business angels. Fino alla pandemia e nel periodo immediatamente successivo – ricorda Stasi – il mercato è cresciuto grazie alle e-bike. Subito dopo il Covid, in particolare e per oltre un anno, la filiera della “Bike economy” ha registrato un incremento maggiore delle più rosee aspettative. Dopodiché, l’assestamento del mercato e i tempi lunghi di consegna hanno rallentato questa sorprendente crescita. Il mercato oggi continua a soffrire per le piccole dimensioni delle aziende e per una politica ancora poco lungimirante che non incentiva l’utilizzo delle biciclette attraverso, ad esempio, una forte defiscalizzazione».

“Bike economy” a Lecce e provincia Imprese attive Localizzazioni Addetti
Fabbricazione di biciclette (Ateco 30.92) 1 1 1
Fabbricazione di biciclette, escluse parti e accessori (Ateco 30.92.1) – fabbricazione di  biciclette senza motore, con motore elettrico a propulsione o elettriche a pedalata assistita 3 3 1
Attività di intermediari del commercio all’ingrosso di biciclette (Ateco 46.18.22) 38 39 38
Commercio all’ingrosso di biciclette e altre attrezzature e articoli sportivi (Ateco 46.49.4) 10 15 13
Noleggio e leasing operativo di biciclette (Ateco 77.21.01) – incluse  biciclette con pedalata elettrica assistita  15 30 23
Riparazione e manutenzione di biciclette, articoli sportivi e attrezzature da campeggio (95.29.2) 23 24 27
totale 90 112 103
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