Attualità
Lucugnano rimane con un solo medico di base

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata di Salvatore Ponzetta
Di fatto da alcuni anni, alcune piccole o medie comunità presenti nell’intero Capo di Leuca, si trovano a confrontarsi proprio con l’assenza del medico di base, considerando che su ogni mille abitanti dovrebbe essercene uno.
La cosa più incresciosa è che da alcuni anni il problema si sta accentuando, causa pensionamento di molti di professionisti, e alcune comunità si trovano scoperte in un servizio sanitario che dovrebbe essere primario e capillare.
Inoltre oggi nelle frazioni spesso il cittadino, oltre a doversi assumere il carico di scegliere un altro medico causa pensionamento del proprio, si ritrova anche con il problema di doverlo raggiungere nel centro abitato del Comune, distante dalla propria frazione. Elemento non di poco conto per molti pazienti cosiddetti fragili, privi di mezzi di trasporto.
Alcuni mesi addietro, proprio su questo quotidiano, in data 12 giugno, è stato pubblicato un articolo riguardante la carenza dei medici di base. Articolo in cui si precisava che il problema era stato portato all’attenzione dell’Assessore Regionale con delega alla Sanità e dei vertici del Dipartimento di Salute Pubblica, rimarcando che la causa, oltre alla carenza degli stessi medici di base, era presumibilmente legata al fatto che molti professionisti, dopo aver aperto un ulteriore studio nei centri minori, lo richiudevano perché non potevano sostenere le ulteriori relative spese.
A mio modesto parere, il problema ormai non riguarda solo alcune piccole o medie comunità, ma potrebbe essere un problema ormai dilagante. Il caso della comunità di Lucugnano ci è da esempio, visto che ad oggi viene anch’essa interessata da un pensionamento, dall’inizio del mese corrente, di un altro medico. Molti cittadini cominciano ad allarmarsi e a preoccuparsi visto che l’unico medico rimasto presso l’ambulatorio esistente in loco non può accettare ulteriori pazienti, per raggiungimento il tetto massimo di utenti, quindi la scelta del nuovo medico ricade necessariamente su coloro che che hanno il proprio ambulatorio nell’abitato del Comune, distanza che causa come detto disagio che si accentua soprattutto sulle persone più fragili.
Disagio che ha portato i cittadini a promuovere, attraverso un Comitato cittadino, una raccolta di firme con la richiesta specifica di una pronta risoluzione del problema, visto che presso l’ ambulatorio di via Curtatone, sino a settembre 2022, c’era la presenza di tre unità, scesa all’ inizio di questo mese come già anzidetto ad una sola unità.
Concludendo, spero che l’assessore Regionale alla Sanità insieme ai restanti vertici del Dipartimento Promozione Salute, in quanto già a conoscenza della complessità del problema (come si legge sempre dall’articolo uscito su codesto quotidiano nella suddetta data), dopo aver posto in essere uno studio, possa arrivare ad una giusta soluzione al problema, assicurando una giusta e continua assistenza.
Quell’assistenza con cui le persone potranno continuare ad instaurare quel rapporto di fiducia indissolubile tra paziente e medico. Di concerto invito anche il Signor Sindaco del Comune di Tricase ad attivarsi e confrontarsi con gli enti Sanitari responsabili e con essi raggiungere d’intesa la risoluzione dell’annosa problematica, mettendo i propri cittadini (soprattutto le fasce deboli) nelle condizioni di poter usufruire del servizio sanitario in loco, perché solo in questo modo si potrà continuare a mantenere quel filo di fiducia tra medico e paziente.
Attualità
Il Mezzogiorno inizia a Tricase
Presentato il nuovo libro di Uli Weber, fotografo internazionale che firma con questo volume un intenso omaggio al Sud Italia. Accompagnano le immagini, i testi della Premio Oscar e salentina d’adozione, Helen Mirren. e di Denis Curti, storico e critico della fotografia. Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere le attività di Save the Olives

Un viaggio per immagini che si snoda dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, restituendo la forza dei contrasti che rendono unico il Mezzogiorno.
Scorci di armonia assoluta convivono con segni di disarmonia e abbandono; paesaggi naturali incontaminati si alternano a tracce antropiche e urbane.
È in questo equilibrio precario e affascinante che Weber trova la sua cifra poetica, capace di trasformare il paesaggio in emozione e di rivelarne la dimensione simbolica.
La sua fotografia si muove al di là dei cliché turistici per restituire un Grand Tour contemporaneo, un racconto iconografico che invita a guardare oltre la superficie, a cogliere il legame profondo fra l’uomo e il suo ambiente. Protagonista assoluta è la luce, che ora incide la realtà con precisione chirurgica, ora avvolge i luoghi in atmosfere sognanti.
«Questo libro vuole essere il mio omaggio all’Italia, Paese che amo e in cui vivo per buona parte dell’anno, e in particolare a quel Mezzogiorno che mi ha fatto innamorare 20 anni fa quando ho comprato la mia casa pugliese dove tutt’ora risiedo nella stagione estiva», spiega Uli Weber, «un Sud al cui fascino concorrono egualmente “pregi e difetti”, l’armonia assoluta di alcuni scorci e altresì la totale disarmonia di altri, in un contrasto che a mio modo di vedere ne caratterizza l’Unicità. Attraverso le migliaia di chilometri percorse, ho cercato di cogliere con la mia macchina fotografica un Mezzogiorno inedito, e al contempo familiare, in cui ciascuno di noi ritrova tracce di esperienze personali, o visioni inconsuete di posti conosciuti».
Ad accompagnare le immagini, i testi di Helen Mirren, attrice Premio Oscar e impegnata con l’associazione Save the Olives, che in Puglia combatte la devastazione degli ulivi secolari causata dalla Xylella, e di Denis Curti, storico e critico della fotografia, che offre le chiavi di lettura di un’opera sospesa fra poesia e testimonianza.
Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere proprio le attività di Save the Olives, contribuendo concretamente alla salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale unico.
Queste le parole di Helen Mirren, presente al lancio del libro: «Credo che nessuno possa dimenticare il primo incontro con i monumentali alberi secolari della Puglia. La loro presenza è travolgente. La loro forza immobile nasce dal movimento costante di centinaia, a volte migliaia di anni. Le loro intricate forme scultoree, opera della terra, del vento, del sole, della pioggia e delle mani dell’uomo che si è preso cura di loro nel corso dei secoli, fanno di ciascuno di essi un individuo, una testimonianza del legame tra uomo e natura. E ora questi testimoni della nostra storia sono sotto una terribile minaccia. Un batterio chiamato Xylella si sta diffondendo da circa dieci anni: partito da un piccolo angolo della punta più meridionale della Puglia, prosegue la sua marcia distruggendo tutti gli ulivi sul suo cammino, giovani e antichi. Dobbiamo fare appello alla nostra grande immaginazione umana, alle nostre conoscenze e alla nostra esperienza per salvare questo patrimonio».
«Il mio sentito ringraziamento a Uli Weber», conclude The Queen, «il cui straordinario libro cattura il fascino dell’Italia meridionale attraverso le sue fotografie, portando ulteriore attenzione internazionale alla piaga degli ulivi del Salento».
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Attualità
Tartarughe curate e rimesse in mare
Erano state ripescate lungo la costa di Leuca con problemi di galleggiamento che le mettevano a serio rischio. La reimmissione in natura importante per la conservazione della biodiversità marina

Due tartarughe marine affette da gravi problemi di galleggiamento, curate presso il Centro di Recupero delle Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento, sono state liberate in località Rivabella, a Gallipoli.
I due esemplari erano stati recuperati lo scorso agosto lungo la costa di Leuca, da un’unità navale del Corpo impegnata in un ordinario servizio di vigilanza e controllo del litorale.
Entrambi gli animali presentavano anomalie nel galleggiamento, che li esponevano a un elevato rischio di collisione con le imbarcazioni in transito.
Il recupero e la gestione delle operazioni sono stati resi possibili anche grazie al prezioso supporto logistico e operativo fornito dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli, che ha messo a disposizione uomini e mezzi per facilitare le fasi di intervento in mare e garantire il trasporto in sicurezza degli esemplari fino al Centro di Recupero.
Dopo il soccorso, le tartarughe sono state sottoposte a esami diagnostici approfonditi presso il Centro, tra cui indagini radiologiche ed ecografiche, per escludere la presenza di corpi estranei e per valutare lo stato dell’apparato respiratorio.
La reimmissione in natura rappresenta un risultato significativo per la conservazione della biodiversità marina e testimonia l’efficacia della sinergia tra enti scientifici, forze dell’ordine e istituzioni pubbliche, impegnati in prima linea nella difesa dell’ambiente.
L’operazione conferma inoltre il ruolo attivo della Guardia di Finanza nella protezione degli ecosistemi marini, un impegno che si affianca ai compiti di polizia del mare, contribuendo in modo concreto alla tutela della fauna e della flora del nostro territorio costiero.
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Attualità
Consigliere supplente, Blasi non ci sta
Il consigliere regionale salentino: «Sono contrario all’introduzione. Non è in linea con il ridimensionamento dei costi e tentare di portare il numero degli eletti a 58 non sarebbe opportuno»

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Il Consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Blasi si schiera contro l’introduzione nell’ordinamento regionale della figura del consigliere supplente:
«Non sosterrò alcuna ipotesi di introduzione del consigliere supplente. Abbiamo trascorso l’ultimo decennio a ridimensionare i costi di funzionamento degli organi politici, raggiungendo un equilibrio sostenibile. Andare ad alterare nuovamente questo equilibrio, con un aumento dei costi della politica non mi pare sia un’urgenza dei pugliesi», sottolinea il consigliere di Melpignano.
«Secondo la norma nazionale, modificata appena un mese fa», prosegue, «saremmo dovuti passare a 40 consiglieri. Restare a 50 è stata, a mio avviso, una scelta positiva, per ragioni di rappresentanza territoriale. Tentare però, oggi, di portare il numero degli eletti a 58 non è opportuno».
«Inoltre», insiste il consigliere regionale salentino, «il fatto che gli assessori regionali conservino le funzioni di consigliere garantisce la loro presenza in Aula e preserva un più solido collegamento tra Giunta, Consiglio e gruppi consiliari di maggioranza. Un distacco, in questo senso, non è auspicabile».
«Dunque», conclude Sergio Blasi, «se dovesse palesarsi in Consiglio un provvedimento per l’introduzione del Consigliere supplente, il mio voto sarà contrario».
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