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Bonus psicologo, in Puglia 26mila richieste ma risorse per uno su dieci

Su dieci richiedenti, sei sono donne,  uno è minorenne, quattro hanno tra i 18 e i trent’anni, cinque sono under65. L’Ordine regionale degli psicologi: «Un dato impressionante. Adesso prevedere investimenti nel pubblico»

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Pugliesi stressati e angosciati: in molti chiedono aiuto, soprattutto donne e under 65.


Nove persone su dieci che hanno richiesto il bonus psicologo, però, resteranno deluse.


È la stima alla luce delle 26.338 richieste arrivate a gennaio all’Inps dall’intera regione per il contributo alle sessioni di psicoterapia. Di queste, infatti, solo poco più di tre mila sono state accettate, vale a dire il 13,99%.


I restanti, oltre ventidue mila potenziali pazienti che vorrebbero rivolgersi gratuitamente a uno psicologo-psicoterapeuta, dovranno metter mano al portafogli.


Numeri di gran lunga superiori alla platea di possibili beneficiari.


Netto, infatti, il divario fra le domande presentate e quelle accolte: in Italia, così come in Puglia, la percentuale di adesione si aggira intorno al 14%.


Analizzando i numeri disponibili risulta che su dieci pugliesi che hanno fatto domanda per il bonus, sei sono donne, uno è minorenne, quattro hanno tra i 18 ed i trent’anni, cinque tra i 31 e i 65 anni.


«La grande adesione non fa altro che confermare ciò che diciamo da tempo: il sostegno psicologico è un bisogno collettivo da incoraggiare», commenta il commissario straordinario dell’Ordine degli psicologi della Regione Puglia, Giuseppe Luigi Palma.


Nel 2022, dopo l’emergenza sanitaria del Covid, è stato istituito per la prima volta il bonus psicologo per dare un sostegno economico alle famiglie italiane colpite a livello psicologico.


Nel 2023 il governo, riconoscendo la persistenza delle sfide psicologiche, aggravate da inflazione, aumento dei prezzi e crisi economica, ha deciso di destinare nuovi fondi per garantire un ulteriore supporto alle persone che necessitano di assistenza psicologica, istituendo il “bonus psicologo 2023”, usufruibile però nel 2024.


Per la misura sono stati stanziati dieci milioni di euro – più del doppio rispetto al 2022 – ma, essendo diminuita la copertura totale nel bilancio dello Stato, saranno meno persone a poterne usufruire.

Anche nel 2022, quando la copertura totale fu di 25 milioni e il bonus ammontava a 600 euro, i fondi furono sufficienti per soddisfare solo una richiesta ogni dieci.


Dai risultati del progetto PsyCARE, lo studio realizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi in collaborazione con alcune università italiane sull’impatto e il costo-efficacia del bonus psicologico, è emerso che la misura ha aperto le porte alla terapia soprattutto a persone che non ne avevano mai usufruito: il 72% non era in cura al momento della richiesta e, tra i nuovi pazienti, quattro su cinque (81%) non si erano mai recati da un terapeuta prevalentemente per motivi economici.


Quasi l’85% dei pazienti su scala nazionale presenta più di una motivazione per la richiesta di aiuto: tra le principali, i sintomi psicologici (58,3%), le relazioni in famiglia (39,4%), il desiderio di una conoscenza più approfondita di se stessi (33,2%), il rapporto con il proprio partner (26,7%), eventi traumatici come lutto o malattia, difficoltà nello studio o nel lavoro e, infine, sintomi psico-fisici come mal di testa o insonnia.


Rilevanti anche i dati relativi all’impatto degli interventi sulla produttività dei pazienti.


Tra chi ha usufruito del bonus si osserva infatti una significativa diminuzione del numero di giornate di lavoro perse a causa di problemi legati alla salute mentale: cinque giorni in un mese, che secondo i dati Eurostat sul costo del lavoro equivalgono a circa 1.200 euro risparmiati al mese per persona.


Sia i terapeuti, sia i pazienti, sottolineano l’utilità del bonus nel favorire l’accesso alle cure psicologiche ed evidenziano un miglioramento nella vita personale di chi ne ha usufruito, sia dalla prospettiva del terapeuta sia da quella del paziente stesso.


Necessario, quindi, prevedere maggiori stanziamenti per aumentare le sedute e una semplificazione nel processo di adesione relativa soprattutto ai tempi di attesa e alle procedure.


«Non possiamo lasciare indietro tutte quelle persone, quasi la totalità, che si son viste rifiutate la richiesta e che probabilmente rinunceranno a un aiuto psicologico e psicoterapico per motivi economici», continua lo psicologo, «benissimo prevedere un sostegno ma è anche vero che non può essere l’unica risposta al disagio psicologico, che è sottile e sotterraneo, e non dobbiamo aspettare che si manifesti nelle sue patologie più estreme e si cronicizzi. La psicoterapia in particolare non dev’essere considerata un bene di lusso. È necessario, dunque, prevedere investimenti nel servizio pubblico dove, ancora oggi, la carenza di organico specializzato va di pari passo a un aumento vertiginoso delle richieste».


Le domande per richiedere il nuovo bonus sono partite il 18 marzo e resteranno aperte fino al 31 maggio ma il contributo è utilizzabile per le sedute da svolgere nel 2024.


Tra i requisiti la residenza in Italia e un valore dell’Isee, in corso di validità, non superiore a 50mila euro.


Il commissario straordinario dell’Ordine degli psicologi della Regione Puglia, Giuseppe Luigi Palma


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Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”

L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo

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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.

Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase. 

Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.

Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.

Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi. 

La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali. 

Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.

In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.

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Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa

Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)

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Il convegnoSalento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlanteDonne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.

Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.

Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.

Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.

Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.

A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.

La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».

Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.

Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».

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Aldo, Giovanni e Giacomo hanno un messaggio per Tricase

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Un simpatico video destinato a Tricase da parte del mitico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.

Il messaggio, indirizzato ai tricasini in vista del film Attitudini, in uscita al cinema, è stato recapitato al sindaco De Donno dalla regista della pellicola, Sophie Chiarello, passaporto francese, corsanese d’origine.

Ecco il video in cui il trio ironizza sul nome di Tricase e confida di essere…”culo e camicia” col primo cittadino.

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