Attualità
Per una Via Francigena del Sud accessibile a tutti
Il Ministero del Turismo ha finanziato con 332mila e 500 euro il progetto presentato da Poggiardo, capofila di una rete di comuni e associazioni del territorio provinciale, nell’ambito dell’avviso pubblico finalizzato allo sviluppo dell’offerta turistica dei cammini religiosi italiani
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Il progetto “Per una Via Francigena del Sud accessibile a tutti“, collocato al ventiduesimo posto della graduatoria nazionale, è stato finanziato per l’importo di 332mila e 500 euro.
Il progetto si propone di offrire un percorso religioso accessibile a tutti lungo il tratto salentino della Via Francigena del Sud, un esempio virtuoso di accessibilità finalizzato alla fruizione e alla sicurezza per tutti i camminatori.
Il progetto presentato dal comune guidato dal sindaco Antonio Ciriolo, infatti, prevede interventi destinati alle persone con disabilità motoria (con difficoltà di deambulazione, con girello, in sedia a rotelle, con sedia a motore, etc.), con disabilità sensoriale (persone non udenti o ipoudenti, persone non vedenti o ipovedenti) e con disabilità cognitiva ed anche a coloro che lamentano disturbi dello spettro autistico, agli anziani e alle persone con esigenze alimentari particolari (per ragioni fisiche o culturali).
GLI OBIETTIVI
Il progetto si propone di conseguire i seguenti obiettivi:
- Consentire anche ai disabili di percorrere un tratto del Cammino francigeno del Sud e visitare luoghi di interesse culturale che insistono lungo il percorso, in sicurezza e comodità, facendo riferimento a un codice etico globale, che per l’Organizzazione Mondiale del Turismo è una caratteristica essenziale del turismo accessibile, responsabile, inclusivo e sostenibile (World Tourism Organization, 2013, 2016);
- Realizzare un esempio virtuoso di accessibilità sottolineando come sia un diritto anche delle persone con disabilità (nelle sue molteplici accezioni) intraprendere il cammino in piena sicurezza, e come esso debba assumere quindi un carattere etico oltre che sociale ed economico. Il Cammino Accessibile di un tratto della Via Francigena del Sud dovrà rappresentare un’opportunità per tutti di sperimentare il valore del cammino, di godere di un’offerta non solo destinata a persone con disabilità, ma a tutti i diversi attori coinvolti: i familiari, gli accompagnatori, le strutture ricettive, il sistema turistico e la comunità che accoglie. È noto, infatti, come il Turismo Accessibile non sia un fattore Esclusivo (solamente per alcune persone) ma assolutamente inclusivo;
- Informare i camminatori disabili e sensibilizzare anche la comunità locale, gli amministratori e gli stakeholder locali sulla crescente importanza di pianificare, implementare, promuovere e commercializzare i cammini religiosi accessibili anche ponendo attenzione anche al segmento di mercato delle “esigenze speciali”, con un conseguente aumento della competitività e delle opportunità commerciali basate sul “turismo accessibile”;
- Offrire ai disabili con l’uso di tecnologie digitali e GT la possibilità di fruire le qualità territoriali (culturali, naturali, paesaggistiche) presenti lungo il percorso del tratto terminale della Francigena del Sud, trasformando il percorso religioso anche in risorse per Io sviluppo socio-economico delle regioni periferiche e marginali del Mezzogiorno.
GLI INTERVENTI IN PROGRAMMA
A tal fine saranno realizzati interventi di miglioramento dei percorsi, utili ad assicurare la piena accessibilità e fruibilità. In particolare, si provvederà a:
- ottimizzare la fruibilità del percorso dei disabili tramite la mappatura del tratto francigeno da Lecce a Santa Maria di Leuca, “alternativo” a quello originale, migliorando la fruibilità dei percorsi in termini di sicurezza per i disabili, con apertura di luoghi di sosta e posizionamento di kit di primo soccorso, realizzazione di panchine e piantumazione di alberi negli slarghi pubblici che dovranno essere manutenuti;
- dotare il percorso interessato di cartellonistica con QR-Code posizionato ad altezza fruibile anche da chi è su sedia a rotelle o handbike (con inserimento di informazioni in braille per non vedenti e ipovedenti sui servizi offerti in termini di sicurezza, primo soccorso e accessibilità);
- realizzare audio guide da inserire su portale web connesse a QR-Code posizionate nei principali siti di interesse per permettere l’ascolto della spiegazione ai non vedenti;
- posizionare Iungo il percorso panchine-ristoro fotovoltaiche con un sistema di ricarica USB e contact;
- produrre un video con traslitterazione su LIS delle spiegazioni per le persone sordomute;
- aprire un sito Web per i camminatori disabili collegati al QR-Code presente nella cartellonistica;
- offrire la conoscenza di siti culturali inaccessibili ai disabili presenti Iungo il percorso con uso di tecnologia Realtà Virtuale (VR), progettata come esperienza immersiva per visitare alcuni punti di interesse;
- censire i camminatori del tratto in oggetto con opportuni strumenti tecnologici;
- produrre la cartografia geo referenziata del percorso e uso di Realtà Aumentata (RA). Questa applicazione può essere vista come uno strumento interattivo per utilizzare la mappa cartacea del percorso in modo innovativo;
- realizzare interventi per la promozione turistica di specifici comuni con campagne di comunicazione, azioni di business to business atte a favorire la veicolazione dell’offerta su specifici mercati, organizzazione e realizzazione di eventi a partecipazione gratuita.
Attualità
Santa Cesarea, 18 milioni di motivi per recuperare il Polo Termale Sportivo
Finanziamento destinato al recupero e al rilancio della più grande opera incompiuta del Salento, in stato di abbandono da quasi 25 anni
«Santa Cesarea è nelle mie radici e nel mio cuore: aiutarla a rinascere sarà il mio orgoglio più grande».
È con queste parole l’on. Andrea Caroppo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha annunciato nella conferenza stampa tenuta assieme al sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve, l’arrivo di 18 milioni di euro destinati al recupero e al rilancio del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme, la più grande opera incompiuta del Salento, in stato di abbandono da quasi 25 anni.
Il finanziamento, reso possibile grazie al progetto “Turismo delle Radici” promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rientra nell’Accordo di Coesione sottoscritto nei giorni scorsi tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito della programmazione nazionale 2021-2027 per la coesione territoriale.
Con questi fondi si realizzerà un intervento di recupero che consentirà di restituire vita e funzione pubblica al complesso termale e sportivo, da anni abbandonato, trasformandolo in un polo di benessere, accoglienza e sviluppo economico al servizio dell’intero Salento.
«Un risultato concreto», sottolinea Caroppo, «reso possibile grazie alla straordinaria sensibilità del Ministro Antonio Tajani, che ringrazio per aver voluto destinare risorse così importanti a un territorio che da troppo tempo attende di poter rinascere
«Il Polo Termale Sportivo», ha aggiunto Caroppo, «è il simbolo di un’occasione perduta che oggi torna a essere una grande opportunità per tutto il territorio. È la prova che, con visione e collaborazione tra istituzioni, anche le pagine incompiute possono diventare storie di rinascita».
Dello stesso avviso anche il sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve, che ha espresso profonda soddisfazione per il risultato conseguito: «Quella di oggi è una giornata storica che consente alla nostra Santa Cesarea Terme di guardare al futuro con fiducia e rinnovato ottimismo. Non è un punto di arrivo, ma neppure un punto di partenza: rappresenta una tappa fondamentale di un percorso iniziato oltre dieci anni fa, che sta restituendo alla nostra città la possibilità di rinascere in tutti i sensi».
Il sindaco ha anche ricordato il lungo cammino che ha interessato il complesso del Nuovo Centro Termale e dell’area degli impianti sportivi P.I.M., evidenziando come si tratti di «un passato da superare che oggi diventa occasione di nuova ricchezza, di crescita turistica e di opportunità di lavoro per le nostre famiglie. È doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo: dai colleghi amministratori agli uffici comunali, fino a chi, come l’onorevole Andrea Caroppo, si è impegnato in prima persona per il futuro e il benessere del nostro territorio. Senza impegno, dedizione e gioco di squadra», ha concluso Bleve, «questi risultati non sarebbero possibili».
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Appuntamenti
Santa Cesarea: 18 milioni per il Polo Termale Sportivo
Finanziamento stanziato dal Ministero degli esteri nell’ambito de il “Turismo delle Radici”. Domattina la conferenza stampa di presentazione
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Una conferenza stampa per illustrare il finanziamento di 18 milioni di euro stanziato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, rientrante nella strategia nazionale per promuovere il “Turismo delle Radici”.
Il finanziamento è destinato al recupero e alla riqualificazione del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme.
Alla Conferenza, in programma domani, a partire dalle ore 10,30, presso la sala consiliare del Comune di Santa Cesarea Terme (via Roma, 159), interverranno il sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve e l’on. Andrea Caroppo.
Attualità
Natale di disagi in 20 uffici postali
Comunità senza sportelli e Atm, lavoratori sotto stress. Tra novembre e aprile si succederanno ben 14 chiusure nel Salento: ma le difficoltà saranno ben più diffuse. La Cgil chiede l’intervento del Prefetto. Ristrutturazioni in contemporanea per il progetto Polis, alle quali si sommano le chiusure per eventi criminosi. Cgil, Slc e Spi chiedono un tavolo prefettizio e fanno appello ai sindaci per pretendere l’apertura di uffici mobili.
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Si preannuncia un Natale… di passione per utenti e lavoratori degli uffici postali salentini.
Nel periodo festivo e in quello prenatalizio Poste Italiane chiuderà undici uffici postali, il cui carico di lavoro sarà riversato su sei sedi extra comunali (oltre che in due container ed in altri uffici nel medesimo Comune).
La nuova organizzazione riguarderà complessivamente 20 uffici postali.
I disagi si avvertiranno in 18 centri abitati.
Le chiusure sono disposte quasi tutte nell’ambito di “Polis”, progetto finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha come obiettivi ammodernamento e digitalizzazione degli uffici postali nei piccoli centri abitati d’Italia.
In provincia di Lecce i disagi provocati da questi lavori di ristrutturazione vanno però a sommarsi a quelli prodotti dagli assalti ai postamat degli ultimi mesi, che hanno causato lunghi lavori di ristrutturazione e l’attivazione degli Atm solo nell’orario di apertura degli uffici.
Cgil, Slc e Spi chiedono la convocazione di un tavolo al Prefetto e fanno appello ai sindaci affinché pretendano l’apertura di uffici mobili nei comuni interessati dalle chiusure.
LE CHIUSURE
Nelle prossime settimane Poste Italiane, nel solco del completamento del progetto Polis, procederà, dunque, alla totale chiusura dei seguenti uffici postali (tra parentesi il periodo di chiusura e l’ufficio postale che prenderà in carico l’attività): Acquarica del Capo (dal 20 novembre al 7 aprile, con appoggio su Presicce), Castro (fino al 7 aprile, su Vignacastrisi), Galatina 1 (fino al 10 dicembre, su Galatina), Leverano (fino al 29 dicembre per evento criminoso, su container), Melendugno (dal 17 novembre al 7 gennaio, su Calimera), Sanarica (dal 26 novembre al 13 aprile, su Minervino), Spongano (dal 4 novembre al 15 dicembre, su Diso), Squinzano (dal 9 dicembre al 28 gennaio, su Campi Salentina), Surbo (fino all’11 dicembre, su un container nella stessa Surbo in piazza Aldo Moro), Trepuzzi (dal 24 novembre al 13 gennaio, su Novoli), Vernole (dal 25 novembre al 13 aprile, su Castrì di Lecce).
A queste chiusure, che attraversano il periodo natalizio o lo sfiorano, si aggiungono anche quelle di Tiggiano (fino al 17 novembre, su Alessano), Sogliano (fino al 26 novembre, su Cutrofiano).
DANNI A COMUNITÀ, ANZIANI E LAVORATORI
Le comunità servite dagli uffici chiusi (tranne dove è stato attivato l’ufficio mobile nel container) per utilizzare i servizi postali e per i prelievi dagli Atm dovranno spostarsi, perciò, in altri comuni.
Dal canto loro le comunità che ospiteranno il carico derivante dalle chiusure dovranno sicuramente fronteggiare rallentamenti ed attese finora sconosciute.
Come evidenziano i segretari generali Tommaso Moscara (Cgil Lecce), Monia Rosato (Slc Cgil Lecce) e Fernanda Cosi (Spi Cgil Lecce), «L’impatto sarà forte soprattutto sulla popolazione più anziana, a lungo sensibilizzata a rivolgersi agli sportelli per evitare scippi e furti, e che ora devono fare i conti con un’oggettiva difficoltà a spostarsi da un comune all’altro. Il tutto avviene nell’ambito dell’accordo Polis, firmato da Slp Cisl, ConfsalCom, UglCom e Failp Cisal, ma non sottoscritto da Slc Cgil e UilPost. Soprattutto avviene senza tenere in alcuna considerazione i disagi causati a cittadini e dipendenti, quando di norma Poste Italiane dovrebbe prevedere l’installazione di appositi container che suppliscono alla chiusura temporanea dell’ufficio».
«Siamo consapevoli che il completamento del progetto Polis serva a migliorare i servizi nelle piccole comunità», spiegano i segretari generali territoriali di Cgil, Slc e Spi. «esprimiamo, però, dissenso su una programmazione dei lavori calata piramidalmente dalla Direzione Lavori di Poste Italiane. Un modus operandi che viola la normativa e che non tiene il polso della situazione locale, soprattutto in un periodo di per sé critico come quello prenatalizio, in cui è facilmente prevedibile un vero e proprio assalto dei cittadini per le scadenze di fine anno, per gli invii dei pacchi postali o ancora per il pagamento delle mensilità e delle tredicesime ai pensionati. Il tutto aggravato dalle limitazioni sull’uso degli Atm per disposizioni di ordine pubblico. Chiediamo al prefetto l’apertura di un tavolo alla presenza delle organizzazioni sindacali e si fa appello ai sindaci di pretendere l’installazione di un ufficio mobile».
CONSEGUENZE SUL LAVORO
«Da non sottovalutare inoltre le ripercussioni sul benessere del personale, come sottolinea Monia Rosato: «La nuova organizzazione del lavoro crea una serie di conseguenze di carattere logistico e di trasporto. Questa situazione rende precaria la condizione lavorativa dei lavoratori postali interessati. Oltre a subire le crescenti pressioni commerciali dall’azienda, nelle prossime settimane saranno sottoposti anche ad un evidente e pesante carico di lavoro aggiuntivo, allo stress lavorativo costante, alla mobilità sul territorio e ad una flessibilità operativa dovuta alla mancanza di spazi»
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