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Attualità

il Gallo: “Nomen est omen”, nel nome il proprio destino

800 volte il Gallo: «La fortuna e la validità del giornale sono legate al fatto che non ha voluto esprimere una linea ideologica: ha sempre esposto i fatti lasciando che i lettori si facessero la loro opinione»

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di Hervé Cavallera


Ottocento numeri e quasi trent’anni di vita non sono per nulla pochi per un giornale bisettimanale, completamente gratuito e con un’utenza che col tempo si è estesa a gran parte della provincia.


In attesa dei trent’anni (il numero 1 porta la data del 1° giugno 1996 e fu preceduto in maggio da un numero zero), è utile cercare di spiegare le ragioni del successo della testata.


Sorto su iniziativa di Luigi Zito e destinato ad essere distribuito gratuitamente – come si legge nella prima pagina – “a tutte le famiglie dei Comuni di Tricase, Montesano, Miggiano, Specchia, Tiggiano, Corsano, Alessano, Gagliano, Andrano, Castrignano del Capo, Morciano, Salve, Patù”, il bisettimanale si apriva col numero zero con una analisi dell’utilità dell’autovelox, con un ricordo di don Tonino a tre anni dalla scomparsa e con articolo sul vertice informale, tenuto a Muro Leccese e a Otranto, dei ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea.


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Nel numero 1, di ben 12 pagine, si spiegava che ci si intendeva rivolgere a circa quindicimila famiglie, raggiungendo una potenzialità di settantamila lettori e si affrontavano, nella prima pagina, temi come il destino di un nato prematuro, dello stop alla pesca dei ricci, della vendita di alcuni beni del comune di Corsano.


L’intento dei responsabili del giornale, a ben considerare, non esprimeva un progetto di poco conto.


Si intendeva chiaramente coprire l’intera zona del basso Salento con articoli non solo di cronaca, ma di varia umanità (ricordo che il terzo numero del 1997 riportava un mio articolo su un pittore locale) volti particolarmente a sollevare e far discutere problemi e a far parlare i protagonisti.


I proventi erano (e sono) legati alle inserzioni pubblicitarie.


Dirò subito che la fortuna e la validità del giornale, passato dal bianco e nero ai colori, è in primo luogo, e a mio modo di vedere, legata al fatto che il bisettimanale non ha voluto esprimere una linea ideologica, ma ha esposto i fatti e nelle controversie ha intervistato i protagonisti, lasciando che i lettori potessero da soli farsi un’opinione.


Quindi, non un disimpegno, ma la capacità di presentare gli eventi nella loro natura problematica, informando e sollecitando l’accurata interpretazione.


Si tratta di un aspetto di grande importanza, che ha impedito per un trentennio che il giornale potesse essere visto come l’espressione di una “parte” e che lo ha reso un giornale di tutti, grazie anche all’equilibrio di coloro che hanno espresso le proprie opinioni.


Si aggiunga la regolarità e la diffusione capillare, elementi essenziali per farlo considerare da tutti un “giornale di famiglia” con l’abitudine di poterlo ricevere il sabato nella propria sede o di trovarlo presso determinati e conosciuti locali.

Un altro elemento determinante per il successo è quello di non essere un giornale scontato, ossia è un periodico che ha sempre contenuto articoli non prevedibili e che al tempo stesso è stato accorto nel ricordare eventi e persone che hanno inciso nella nostra storia.


Così, se si considera ad esempio il n. 799, si possono leggere un articolo sul nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tricase, notizie su degli stabilimenti di fornaci a Galatina, la speranza dell’inizio dei lavori sulla 275, l’importante operazione di smantellamento di piazze di spaccio nella provincia, il problema della crisi del ricambio generazionale, interessanti scoperte archeologiche in quel di Ugento e così via.


Insomma, una serie di articoli che offrono notizie e sollevano problemi in modo da avere un quadro d’insieme sempre vivo.


Il tutto in un linguaggio facilmente accessibile, ma non banale e scontato, anzi destinato a spingere alla riflessione. Perché l’altro aspetto positivo de “il Gallo” è quello di saper svegliare la curiosità, l’interesse non ozioso.


In questo senso svolge anche una funzione di educazione civica.


Infatti, gli articoli, pur senza essere pesanti, sono rivolti ad avvenimenti che hanno ripercussioni nella nostra terra e sono utilissimi per un coinvolgimento civile di ogni lettore.


Si aggiunga la cura della Redazione (nel primo numero del periodico tra i collaboratori appariva già Giuseppe Cerfeda) nell’impostazione della pagina, nell’attenzione ai titoli e a tutto quello che rende il prodotto efficace nell’attrarre e al tempo stesso piacevole nell’alternanza tra pubblicità e articoli.


Da precisare inoltre che, nel rispetto dei tempi, “il Gallo” è anche presente online.


Del resto, nomem est omen, ossia nel nome è il proprio destino.


Come si sa, il gallo simboleggia l’annuncio del giorno e l’uscita dalle tenebre: è quindi espressione della vigilanza e della chiarezza.


E questo fa appunto il giornale diretto da Zito: illustra, mette in guardia, sollecita nuove prospettive.


Il tutto con garbo e senza prosopopea, come nel lavoro di vecchi artigiani che senza ostentazione presentano un prodotto che veramente informa, che dura nel tempo e che, quindi, merita di essere conservato, perché “il Gallo” già costituisce un documento rilevante per chi vorrà ricostruire trent’anni di storia della nostra terra e ritrovare nomi e volti di persone care ormai scomparse e immagini di un cambiamento sociale narrato con cura e senza pregiudizi.


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Attualità

Parlami di Gaza, Melpignano ha scelto di esserci

Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, serata intensa e necessaria con unas mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani

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Approda nel Salento un evento che unisce arte, memoria e impegno civile.

Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, una serata intensa e necessaria: “Parlami di Gaza”, mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani.

Un momento di testimonianza viva, per guardare oltre il silenzio e ascoltare la Palestina attraverso i racconti di chi ne porta ancora le ferite sulla pelle.

Le fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo sfollato dopo aver perso casa nei bombardamenti israeliani, offriranno uno sguardo potente sulla bellezza martoriata di Gaza.

La sua assenza fisica sarà colmata dalla forza delle immagini: scatti intimi, profondi, che attraversano dolore e speranza.

Darà voce all’anima spezzata di una terra Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa nata nell’ospedale Al Shifa, oggi raso al suolo: interpreterà quattro testi scritti di suo pugno, tra cui “Tracce ed Aria”, dedicato alla memoria di un’infanzia rubata.

Le sue parole, cariche di nostalgia e dignità, saranno accompagnate dalla musica struggente di Mohammed Abusenjer, giovane musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio e recentemente arrivato in Italia.

Con il suo oud, tra brani tradizionali e improvvisazioni, guiderà il pubblico in un viaggio sonoro attraverso la resistenza e la resilienza.

«Come giovani palestinesi di Gaza, in diaspora e non abbiamo deciso di continuare a farci portavoce di una ferita aperta da più di 77 anni. Attraverso l’arte e la musica, contribuiremo a smascherare il progetto di pulizia etnica in atto da parte dell’occupazione sionista. È ora di decolonizzare il pensiero occidentale, ricostruire Gaza e sostenere la sua popolazione», sostengono i tre artisti.

L’iniziativa, promossa da attivisti palestinesi in collaborazione con realtà italiane solidali, è anche occasione concreta per sostenere Gaza.

Durante l’evento sarà possibile acquistare le cartoline tratte dalle fotografie di Jarboa.

Melpignano sceglie così di esserci: dando spazio all’arte, alla verità, alla memoria.

«Perché», come sottolinea la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato, «il genocidio non si combatte con l’indifferenza, ma con la scelta di ascoltare, raccontare e restare umani».

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Attualità

Prosegue il tour del Camper del lavoro

26° Report Arpal Puglia: 805 posti disponibili nel leccese. il camper del lavoro, sportello mobile dei centri per l’impiego, continua il suo viaggio tra i centri del Salento

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LO SPORTELLO MOBILE DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Il Camper del Lavoro di ARPAL Puglia sarà di nuovo presente nei centri del sud e nord della provincia, con un’altra tappa prevista dal 28 luglio al 31 luglio a Gagliano del Capo, Presicce-Acquarica, Castrignano del Capo, Sternatia, Morciano di Leuca, Zollino e Nardò.

L’obiettivo è portare i servizi dei Centri per l’Impiego direttamente nei territori, avvicinando le politiche attive del lavoro anche alle comunità più periferiche.

L’iniziativa realizzata in collaborazione con Cefas, Consorzio Mestieri Puglia e Sale della Terra, prevede un supporto concreto e personalizzato per cittadini e imprese: orientamento professionale, aiuto nella stesura e aggiornamento del CV, consulenza su offerte di lavoro e percorsi formativi, accesso ai servizi digitali e informazioni utili anche per chi assume. Il progetto si inserisce anche nel quadro delle azioni contro il caporalato, promuovendo legalità e inclusione.

I DATI DEL 26° REPORT

Il 26° Report settimanale di ARPAL Puglia offre uno sguardo approfondito sul dinamico mercato del lavoro nell’Ambito di Lecce, presentando un totale di 805 posizioni aperte distribuite in 240 annunci.

Questa settimana, il settore turistico si conferma un volano fondamentale per l’economia locale, guidando la classifica con 155 opportunità lavorative.

Subito dopo, il settore delle costruzioni mantiene una solida crescita con 132 posti disponibili, mentre il comparto sanitario e servizi alla persona mostra buone prospettive con 113 posizioni. Scendendo nella classifica, il settore agroalimentare offre 86 opportunità, seguito dall’industria e metalmeccanica con 67 inserimenti e dal commerciale con 62 posizioni aperte.

Il settore delle telecomunicazioni presenta 55 opportunità, precedendo il tessile, abbigliamento e calzature (TAC) con 37 posti. Nella parte bassa della classifica troviamo il settore dei trasporti con 32 offerte, seguito dai servizi di pulizia con 28. Infine, con un numero più contenuto di opportunità, il comparto amministrativo-informatico registra undici posizioni, mentre il settore della bellezza e benessere chiude con nove posti disponibili.

A completare il panorama occupazionale vi sono dieci posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette secondo la legge 68/99 e una destinata a persone con disabilità.

Il report segnala inoltre dieci tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DEL 26° REPORT DI ARPAL – BACINO DI LECCE

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Attualità

Maglie, il ritorno del sindaco Toma

«Una “chiacchierata” con i miei concittadini per ringraziarli della vicinanza e per illustrare i progetti che stanno cambiando il volto della città»

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Prima apparizione in pubblico per il sindaco di Maglie Ernesto Toma dopo le note disavventure giudiziarie.

Quando, qualche giorno fa, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia di Maglie, Luca Sariconi, mi propose una “chiacchierata” in piazza con i nostri concittadini, per fare il punto su quanto è stato fatto dall’amministrazione per la città, ho colto subito la proposta con entusiasmo», spiega il primo cittadino, «non solo per illustrare il tanto lavoro fatto da tutta la squadra Comune, ma soprattutto perché sentivo il bisogno di dire ai miei concittadini “grazie”. Un sentimento di riconoscenza per essermi stato accanto in uno dei momenti più difficili della mia vita, prima ancora che come sindaco, come uomo».

L’ampia partecipazione e l’interesse mostrato», aggiunge, «mi hanno dato nuova energia per continuare, nei mesi che restano prima delle prossime elezioni comunali, nel solco del lavoro tracciato. Anche perché ci eravamo riproposti di utilizzare fino all’ultimo centesimo i finanziamenti ricevuti, non farlo sarebbe un vero danno, non solo finanziario, per la nostra comunità».

Toma poi scende nei dettagli: «Abbiamo avuto a disposizione circa 30 milioni di euro di finanziamenti, dei quali nove dal PNRR che sono stati ricevuti, appaltati e i lavori in fasi di ultimazione per rispettare la scadenza di giugno 2026. Per questo ho preso un impegno con i magliesi: illustreremo nei dettagli tutti i progetti per condividerli e per renderli partecipi del cambiamento della nostra città. In meglio!».

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