Cronaca
Mortale sulla litoranea: conducente Golf si autodenuncia
Un uomo di 67 anni di Tricase si è presentato in caserma: è sua l’auto che ha perso uno specchietto retrovisore nell’urto con la moto del defunto

di Lor. Zito
Si è autodenunciato il conducente della vettura che questa mattina si è allontanata dal luogo del sinistro in cui, sulla litoranea tra Tricase Porto e la Marina di Andrano, ha perso la vita un uomo di Taurisano di 62 anni (clicca qui per l’articolo sull’incidente).
Nel primo pomeriggio un 67enne di Tricase si è presentato presso la locale caserma dei carabinieri, accompagnato dal suo avvocato.
Le forze dell’ordine erano da alcune ore a caccia della sua auto, in quanto sul luogo dell’incidente era stato rinvenuto uno specchietto appartenente ad una Volskwagen Golf di colore nero. Era subito apparso evidente che il retrovisore potesse essersi staccato dalla vettura proprio nell’urto con il motociclista che transitava nella direzione opposta e che, dopo esser rovinato fuori strada, ha perso la vita.
L’auto del 67enne, un vecchio modello Golf (sesta serie), è stata posta sotto sequestro dopo esser stata trasportata (come si vede nella foto in evidenza) proprio presso la caserma dei carabinieri di Tricase da un carro attrezzi.
La testimonianza del suo conducente potrà restituire ora ulteriori elementi utili a ricostruire nel dettaglio la dinamica che ha fatto finire fatalmente fuori strada la Ducati rossa. Di conseguenza verrà ricomposto il quadro delle responsabilità del sinistro. Di base resta l’omissione di soccorso da parte del 67enne, che dovrà spiegare ai militari perché si è allontanato facendo perdere le sue tracce.
Al momento la Procura lo ha denunciato a piede libero per omicidio stradale. Si attende ora l’esito dei test alcolemici e tossicologici.
Cronaca
Picchiava e vessava la moglie, arresto a Taurisano
La donna vittima di maltrattamenti fisici e psicologici davanti ai suoi tre figli minori dal marito tossicodipendente che la sottoponeva alle sue angherie per estorcerle denaro per la droga

Nella giornata di sabato i poliziotti del Commissariato di P.S. di Taurisano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 37enne di Taurisano, responsabile di maltrattamenti in famiglia.
La vicenda ha preso il via ad aprile scorso da una segnalazione anonima ricevuta dai Servizi Sociali locali.
La donna, da quanto riferito, subiva reiterati e giornalieri maltrattamenti sia fisici che psicologici davanti ai suoi tre figli minori, due dei quali di tenerissima età e uno in età scolare, dal marito tossicodipendente che la sottoponeva alle sue angherie per estorcerle il denaro che utilizzava per l’acquisto di cocaina.
Già ad aprile u.s. gli operatori del Commissariato di P.S., dopo le opportune indagini seguite alla segnalazione, avevano cercato di convincere la donna a formalizzare i fatti di cui era vittima, con l’appoggio anche del suocero che ben conosceva i comportamenti violenti del figlio. La donna però solo il 29 maggio u.s. riusciva a farsi coraggio e denunciare, persuasa dal fatto che la situazione fosse pericolosa non solo per lei ma anche per i suoi tre bambini.
Avvisato il Sostituto Procuratore si attivava la procedura del cosìddetto “Codice rosso” e si procedeva alla rapida emissione della misura cautelare e l’uomo veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce.
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Casarano
Pizzeria incendiata a Torre San Giovanni
Completamente distrutta dalle fiamme “La puccia salentina”, in corso Annibale. Pochi dubbi sulla matrice dolosa. Così come a Casarano, dove è stata presa di mira l’Audi Q8 di un noto imprenditore

Un locale commerciale sul lungomare di Torre San Giovanni completamente distrutto dalle fiamme all’alba.
Obiettivo degli incendiari “La puccia salentina”, in corso Annibale.
Allertati dallo stesso titolare dell’attività che si stava recando sul posto di buonora per sbrigare delle faccende sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, che hanno spento l’incendio e messo in sicurezza quel che resta del locale.
Delle indagini sono stati incaricati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casarano e i loro colleghi della stazione di Ugento.
Da quanto trapela, gli inquirenti, non avrebbero dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio.
I loro sospetti sono alimentati anche dalla testimonianza dei vigili del fuoco intervenuti. I caschi rossi, infatti, hanno rinvenuto tracce di diavolina all’interno del locale.
AUTO IN FIAMME A CASARANO
A pochi chilometri di distanza, a Casarano, in piazza Umberto I, intorno alle 3 di notte, una Audi Q8 è stata distrutta dalle fiamme.
Il proprietario è lo stesso imprenditore che nel 2018 si vide bruciare altre due auto di proprietà.
Anche in questo caso gli inquirenti hanno pochi dubbi sulla matrice dolosa.
CAMPANELLO D’ALLARME
Il susseguirsi di attentati incendiari nel Salento (soprattutto ai danni di vetture ma come nel caso odierno anche di attività commerciali) deve accendere una lampadina sulle organizzazioni criminali, piccole o grandi, locali o imparentate con sodalizi storici, che siano.
A prescindere da cosa emergerà dalle indagini per il caso specifico di Torre San Giovanni, sappiamo tutti che tali episodi criminali sono spesso opera di organizzazioni criminali che, nel caso delle attività commerciali, li usano per estorcere denaro, intimidire i concorrenti o controllare i territori.
Oppure possono essere legati a interessi economici, come la speculazione immobiliare o il controllo delle stesse attività commerciali.
Il campanello d’allarme è suonato più volte, guai a sottovalutarlo.
Giuseppe Cerfeda
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Casarano
Maxi-frode e maxi-sequestro
A Casarano la guardia difinanza ha portato alla luce un sistema di frode realizzato con il coinvolgimento di due società operanti nel campo dell’edilizia e riconducibili ad un unico nucleo familiare, di cui una fortemente indebitata verso l’erario, destinata alla liquidazione, e l’altra costituita con l’intento di proseguire l’attività imprenditoriale. Sequestro preventivo a disponibilità finanziarie e a complesso residenziale e commerciale per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 300mila euro.

I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, in esecuzione di un decreto emesso dal GIP del Tribunale, hanno sottoposto a sequestro preventivo disponibilità finanziarie e un complesso residenziale e commerciale per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 300mila euro, nei confronti di una società di capitali, con sede a Casarano, e di due persone fisiche operanti nel settore edilizio.
L’attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce ha portato alla luce un sistema di frode realizzato con il coinvolgimento di due società riconducibili ad un unico nucleo familiare, di cui una fortemente indebitata verso l’erario, destinata alla liquidazione, e l’altra costituita con l’intento di proseguire l’attività imprenditoriale dopo aver acquisito l’attivo patrimoniale della prima.
Gli amministratori dei due soggetti economici, mascherando una cessione d’azienda con trasferimenti frazionati di beni, oltre a perpetrare un’ingente evasione IVA, hanno sottratto risorse patrimoniali alla riscossione coattiva di debiti tributari, accumulati nel tempo per importi milionari e fraudolentemente esclusi dal trasferimento d’azienda.
L’operazione di servizio trae origine da una verifica fiscale eseguita lo scorso anno nei confronti della società neocostituita, nel corso della quale sono stati anche recuperati a tassazione oltre 1,3 milioni di euro di ricavi non dichiarati ed individuati 73 lavoratori irregolari, di cui 26 completamente in nero, con l’irrogazione della cosiddetta “maxi-sanzione”.
Si evidenzia che per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
L’evasione fiscale ed il sommerso di lavoro, costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.
Da qui l’importanza dell’azione chirurgica svolta dalla Guardia di finanza in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria contro gli evasori e i frodatori fiscali.
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