Attualità
Per tre giorni Giuggianello è la capitale dei piccoli Comuni
Giuggianello, il più piccolo Comune del Salento, ospita da venerdì 15 a domenica 17 ottobre la VI “Festa dei Piccoli Comuni d’Italia” organizzata dall’ANPCI

Giuggianello, il più piccolo Comune del Salento, ospita da venerdì 15 a domenica 17 ottobre la VI “Festa dei Piccoli Comuni d’Italia” organizzata dall’ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia). Tre giorni in cui Giuggianello si trasforma nella capitale simbolica dei piccoli Comuni italiani quelli con meno di cinquemila abitanti che fanno parte dell’ANPCI, l’associazione che da undici anni si prefigge di promuoverne e sostenerne le attività e finalità. Finalità che trovano richiamo nella Festa dei Piccoli Comuni d’Italia che da sei anni si svolge in uno degli oltre 5.700 piccoli comuni italiani e che quest’anno coincide con la XI edizione dell’Assemblea dei Sindaci ANPCI. L’evento è l’occasione per riflettere sul futuro e sulle condizioni dei piccoli centri italiani e sulle loro possibilità di offrire servizi concreti ai cittadini con un adeguato livello di servizi alla persona e al territorio. Nelle idee dei membri dell’ANPCI vi è la convinzione che sia fondamentale ritrovare nelle istituzioni locali quella forza e senso civico per riformare l’intero Paese, in linea con la volontà di attuare una adeguata riforma del codice delle autonomie locali e con l’attuale centrale questione del federalismo. Proprio su questi argomenti è incentrata l’Assemblea dei Sindaci dell’ANPCI che verte su “Autonomie e servizi comunali” e “Federalismo solidale e Piccoli Comuni”. La manifestazione è, tra l’altro, anche occasione per la consegna dello specifico Riconoscimento del Presidente della Repubblica conferito a tre Sindaci (uno del Nord, uno del Centro ed uno del Sud) per i particolari meriti acquisiti e per la dedizione alla propria collettività ed ai problemi dei Piccoli Comuni d’Italia dimostrati nel corso del loro mandato amministrativo. Una grande occasione per il piccolo centro, per tre giorni capitale dei piccoli comuni italiani. La Festa rappresenta per Giuggianello anche l’opportunità di far conoscere alla nazione le sue tradizioni, peculiarità, valori e ricchezze, in particolar modo il suo straordinario patrimonio culturale: il dolmen “Stabile” o “Quattromacine”, caratteristica tomba megalitica preistorica a camera singola, risalente al II millennio a.c.; il “Furticiddhu te la vecchia”, il più bello, scenografico e bizzarro blocco di pietra circolare e lenticolare del Salento; i blocchi “Letto della Vecchia” e “Piede d’Ercole”; il menhir “Polisano”, l’unico allineamento di menhir della Puglia assieme a quelli presenti a Giurdignano e Minervino di Lecce; il frantoio ipogeo, memoria di un’antica cultura legata alla terra; la grotta rupestre bizantina di San Giovanni e della Madonna della Serra, una delle più grandi testimonianze della cultura neolitica ed eneolitica del mondo. E ancora la “Croce Caduta”, il Giardino Botanico “La Cutura”, la Chiesa Madre, la Cappella dei Poveri, il Palazzo Lubelli, la Torre Civica e il Villaggio Quattromacine. Questo evento sarà inoltre anche occasione per inaugurare la Sezione Etnografica del locale Museo Civico, che esprime e rappresenta la forte identità culturale della comunità giuggianellese legata alla tradizione contadina. La nuova sezione è diretta dal professore Eugenio Imbriani, docente di Etnoantropologia, presso l’Università del Salento, e conta sul principale contributo fornito dal compianto professore Nicola Cesari, scomparso lo scorso 30 luglio. Tantissimi gli eventi in programma nei tre giorni di manifestazione dalle degustazioni ai percorsi espositivi di prodotti agroalimentari e di artigianato, dalle mostre alle visite guidate, dai percorsi naturalistici alla musica tradizionale ai canti sacri.
Attualità
Piano Coste: ANCI Puglia chiede la sospensione dell’iter legislativo
ANCI Puglia intende avviare un percorso di concertazione con i 69 Comuni costieri interessati, al fine di rilevare bisogni, criticità ed esigenze specifiche…

Il Consiglio Regionale di ANCI Puglia, in riferimento alla proposta di modifica della normativa sul Piano Coste, ha deliberato di richiedere la sospensione dell’iter legislativo in corso.
L’attuale fase pre-elettorale non rappresenta il contesto più adeguato per affrontare un tema tanto delicato e strategico quanto quello della pianificazione costiera. Intervenire su una norma di tale rilevanza a pochi mesi dalla conclusione della legislatura espone il provvedimento a rischi di fragilità, sia tecnica che politica, oltre a compromettere il necessario confronto con i territori coinvolti.
ANCI Puglia intende avviare un percorso di concertazione con i 69 Comuni costieri interessati, al fine di rilevare bisogni, criticità ed esigenze specifiche. Modifiche di tale portata richiedono una valutazione approfondita e ampiamente condivisa. È indispensabile che ogni intervento legislativo tenga conto della complessità territoriale, oltre ad essere necessario prioritariamente intervenire per individuare soluzioni che affrontino la grave emergenza rappresentata dall’erosione costiera, che interessa numerosi tratti del litorale pugliese.
Attualità
De Venuto rieletto presidente Assohotel Confesercenti
l’Assemblea provinciale di Assohotel Confesercenti Lecce che ha rieletto all’unanimità il già presidente…

Presso l’Hotel Hilton Garden Inn di Lecce, si è tenuta l’Assemblea provinciale di Assohotel Confesercenti Lecce che ha rieletto all’unanimità Presidente Giancarlo De Venuto.
Alla riunione hanno preso parte Benny Campobasso e Salvatore Sanghez, e il Presidente e il Direttore di Confesercenti Lecce, Antonio Magurano e Antonio Schipa. L’Assemblea ha nominato un direttivo di 9 componenti, che affiancherà il Presidente per il quadriennio 2025 – 2030, caratterizzato da una forte componente femminile ed un’ampia rappresentanza territoriale del
Salento: Pamela Pascuzzo, Hotel Leone di Messapia, Cavallino; Angelo Mongiò, Masseria Mongiò dell’Elefante, Otranto; Vito Ria, Fly Hotels Gallipoli; Maria Domenica De Donno, Palace & Palace Group, Gallipoli e Otranto; Anna Maria Lefons, 8 Più Hotel, Lecce; Maristella Chiriatti, Hotel Belvedere, Torre dell’Orso; Luigi Marti, Hotel Thalas, Torre dell’Orso e Hotel degli Haethey, Otranto; Emanuele Sanna, Grand Hotel Mediterraneo, Santa Cesarea Terme; Fabrizio Quarta, M&F Hotel Gallipoli, Borgo Sentinella, Torre dell’Orso, Hotel S. Giuseppe, Otranto.
Coordinatore di Assohotel Confesercenti Lecce è stato confermato Massimiliano Danese.
“Sono estremamente grato a tutti gli associati per avermi rieletto alla guida di Assohotel Confesercenti Lecce”, ha dichiarato Giancarlo De Venuto, “Questa conferma rappresenta per me un importante riconoscimento per il buon lavoro svolto in questi anni alla guida di Assohotel Lecce, che ha registrato l’adesione alla nostra associazione di oltre 50 strutture alberghiere. Voglio fin d’ora confermare il massimo impegno per portare avanti il lavoro svolto in questi anni, in particolare nella fruttuosa interlocuzione con la Regione Puglia nella costituzione delle DMO e nella redazione della nuova Legge Regionale sul Turismo.
Per il Presidente Confesercenti Puglia Benny Campobasso “La conferma del Presidente De Venuto e l’ingresso di nuovi consiglieri, permetterà ad Assohotel di proseguire con sempre maggiore impulso le iniziative volte alla promozione ed alla crescita delle aziende ricettive dell’intero territorio salentino”.
Attualità
Tricase e il riflesso condizionato del “Tanto sono tutti uguali”
Questa tendenza non riguarda solo il cittadino disilluso. Colpisce anche mondi che, per posizione o ruolo sociale, potrebbero giocare una parte importante nel dibattito pubblico….

Si scaldano i motori per la prossima campagna elettorale di Tricase. Sempre più spesso riceviamo e pubblichiamo interventi politici che fotografano la Tricase che è stata, secondo alcuni, e quella che dovrebbe essere secondo altri.
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A Tricase, come in tante realtà locali, si respira già aria di elezioni. I movimenti civici scaldano i motori, i partiti cominciano a posizionarsi, i nomi iniziano a circolare. Ma tra chi osserva da fuori, soprattutto tra i cittadini, c’è una frase che – in questa fase – si sente ripetere con una frequenza quasi automatica: “Tanto sono tutti uguali.”
È una frase breve, sbrigativa, definitiva. Pronunciata spesso con un tono che non ammette repliche. E che, al di là del contenuto, racconta molto di come oggi viene vissuta – o evitata – la partecipazione politica.
Perché quel “sono tutti uguali” è riferito a chi si candida. A chi si propone di amministrare. A chi decide di esporsi. E diventa, per molti, la motivazione più ricorrente per scegliere di non scegliere. Per astenersi. Per tirarsi fuori. Per guardare da lontano, e magari lamentarsi in un secondo momento.
Questa tendenza non riguarda solo il cittadino disilluso. Colpisce anche mondi che, per posizione o ruolo sociale, potrebbero giocare una parte importante nel dibattito pubblico.
Pensiamo, ad esempio, al mondo delle imprese locali, del commercio, delle associazioni di categoria. Realtà che conoscono bene l’impatto delle decisioni amministrative sul tessuto produttivo della città. Eppure, spesso, preferiscono restare ai margini, per non apparire “schierate”. È una forma di prudenza comprensibile, ma che – in certi casi – rischia di tradursi in silenzio. E il silenzio, quando si tratta del futuro di una comunità, può diventare complicità passiva.
Lo stesso vale per molte realtà educative o associative. Comunità che, nel nome di una par condicio interpretata in modo molto rigido, rinunciano a favorire veri momenti di confronto. Incontri con tutti i candidati messi in fila, con pochi minuti a testa, non aiutano la cittadinanza a orientarsi. Non aiutano a capire differenze, visioni, proposte. Sono operazioni spesso più formali che sostanziali.
Eppure, esistono alternative. Senza “schierarsi” per colore politico, si potrebbe aprire un dialogo anticipato, autentico, con chi intende candidarsi. Capire i programmi, confrontare le idee, porre domande prima che cominci la propaganda vera e propria. E, se da quel confronto dovesse emergere una visione vicina alle esigenze concrete di un settore o di una comunità, perché non sostenerla? Perché non pretendere un impegno reciproco, magari anche attraverso un rappresentante all’interno di una lista civica, a garanzia di coerenza?
Non si tratta di abbandonare la neutralità. Ma di non confonderla con l’inerzia.
Questa distanza, infatti, alimenta il sentimento di sfiducia generale. Rende tutti indistinti. E finisce per rafforzare proprio quel pregiudizio da cui siamo partiti: “Tanto sono tutti uguali.”
È una profezia che si autoavvera. Se nessuno si assume la responsabilità di entrare nel merito, di conoscere, di scegliere con criterio, sarà più facile che le decisioni vengano prese da pochi, nel silenzio di molti. E allora sì, sarà difficile trovare qualcuno che ci rappresenti davvero.
Chi sceglie l’astensione per protesta, chi rifiuta ogni confronto per timore di esporsi, chi organizza incontri simbolici solo a ridosso del voto… rischia di contribuire – anche involontariamente – a un clima di sfiducia che penalizza l’intera comunità.
In conclusione, continuare ad affidarsi a chi ha già dimostrato scarsa attenzione per il bene comune non offre alcuna prospettiva di cambiamento. Ma dare fiducia a proposte nuove – pur senza garanzie assolute – può almeno riaprire uno spazio di possibilità.
E in una fase storica in cui anche sperare è diventato raro, tornare a credere in una scelta consapevole potrebbe essere il primo passo per cambiare davvero.
Vincenzo Errico (futuro candidato sindaco)
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