News & Salento
IdV contro l’aumento del biglietto dei treni regionali
“Nel silenzio generale, quasi in sordina, se non per le tasche dei pendolari, sono scattati gli aumenti tariffari dei treni regionali”.
“Nel silenzio generale, quasi in sordina, se non per le tasche dei pendolari, sono scattati gli aumenti tariffari dei treni regionali”. Italia dei Valori della provincia di Lecce, allertata da alcuni cittadini, non ci sta e si sente obbligata a denunciare “l’ennesima tegola per i consumatori ed utenti salentini colpiti “incolpevolmente” dai tagli del Governo. Dal 1° novembre scorsoi, infatti, e solo per fare un esempio il frequentatissimo treno regionale Lecce-Bari ha avuto un aumento di ben 1,10 euro, passando da 8,60 a 9,70 euro, senza che a questo sia seguito un miglioramento delle condizioni del trasporto, che a detta di tanti passeggeri risulta a dir poco inadeguato. I tagli orizzontali del Governo ai trasporti, che segnano un meno 3,5 miliardi nel triennio 2010-2012, si fanno dunque sentire anche nella nostra regione ed in particolare nell’estremo lembo del Tacco d’Italia, non solo periferia geografica ma da sempre penalizzato nell’ambito del sistema della locomozione nazionale. Quindi, oltre al danno la beffa per tutti quei lavoratori, studenti e per tutte le categorie di pendolari che sono costretti a spostarsi dalla nostra provincia con un aggravio mensile che si aggirerebbe intorno ai 30-40 euro pro capite, che in un momento di grave crisi economica pesano come un macigno nelle tasche delle famiglie salentine. Per non parlare della riduzione praticata a partire dal mese di settembre di alcune tratte regionali: con i tagli già operati i collegamenti ferroviari in Puglia pare risultino ridotti per il 15-20% delle corse, mentre aumentano in maniera inversamente proporzionale i disagi per tutti i viaggiatori della regione”. Per queste ragioni il consigliere di IdV, Aurelio Gianfreda, presidente della IV Commissione permanente, ha pensato di predisporre un’interrogazione all’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini, per ricercare ogni possibile soluzione al problema della mobilità infraregionale già in una situazione a dir poco complessa, che sarà ulteriormente compromessa dagli aumenti e dai tagli in questione.
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Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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