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Casarano

Serravezza: caro Paride ti scrivo…

Caro Paride, quanto avvenuto sabato scorso a Casarano è motivo di preoccupazione per tutti. Più volte ho cercato di indurti a desistere dal progetto “Heliantos”, pregandoti di rivolgere le tue attività imprenditoriali negli altri settori delle rinnovabili

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Giuseppe Serravezza

Giuseppe SerravezzaCaro Paride, quanto avvenuto sabato scorso a Casarano credo debba essere motivo di preoccupazione per tutti. Più volte, in passato, ho cercato, con spirito costruttivo, di indurti a desistere dal progetto “Heliantos”, pregandoti di rivolgere le tue attività imprenditoriali negli altri settori delle rinnovabili, economicamente appetibili e sicuramente meno impattanti sotto l’aspetto ambientale e sanitario. Come Cassandra, prevedevo già l’inasprirsi dello scontro, con le lacerazioni sociali, civili e personali, che puntualmente sono arrivate.


Quello che è successo ieri non è degno di una comunità civile e sono sicuro che preoccuperà anche te, pur essendone stato involontario responsabile. Non è stato saggio fare quelle dichiarazioni di minaccia il giorno prima (“Sarò in piazza per guardare negli occhi chi mi attacca”) né quello di aizzare contro i pacifici manifestanti (c’erano donne e bambini) il gruppo dei tuoi lavoratori, vittime sacrificali di una vicenda che non sarebbe mai dovuta nascere. Questa mattina rilevo dalla stampa anche la notizia che mi avresti querelato per “procurato allarme psicologico” e per la presunta accusa di “malaffare” da me rivolta alla tua azienda. Per quanto riguarda quest’ultima accusa, a parte il fatto che il problema degli intrecci di certa politica col mondo degli affari non lo scopro io, è evidente come il mio appello rivolto a Vendola a “resistere e a non cedere ai ricatti e ai compromessi di certa politica collusa col malaffare” era assolutamente di carattere generale, essendo tante le questioni relative a progetti di impianti dal notevole impatto ambientale e sanitario in discussione nel Salento. Da parte mia, lo sai bene, non è mai mancato il rispetto per le persone e la mia battaglia è unicamente finalizzata alla difesa di alcuni principi irrinunciabili, di carattere scientifico, umano e civile.


Il tentativo di avvalorare l’idea che io sarei un “irresponsabile” che diffonde falsità scientifiche, di cui i tanti Comitati di cittadini e gli stessi partiti politici sarebbero “vittime” mi sembra non rispettoso dell’intelligenza dei Casaranesi e dei Salentini. Quanto da me affermato sul tema della correlazione ambiente-salute è semplicemente quanto gli organismi scientifici più accreditati internazionali e nazionali sostengono in proposito (UICC di Lione, ISDE-Medici per l’Ambiente/Italia, Istituto Superiore di Sanità, Istituto Nazionale Tumori (INT) di Genova, Dipartimento di Oncologia Ambientale di Pittsburgh (USA), tante Facoltà Universitarie di Medicina e Biologia italiane, ecc.). A proposito del progetto “Heliantos 2”, ci sembra significativa la relazione della ASL Lecce, esibita all’ultima conferenza dei servizi tenuta a Bari lo scorso 18 novembre, laddove afferma : “Si ritiene di esprimere parere igienico-sanitario non favorevole sulla realizzazione del progettato impianto in quanto permangono perplessità riguardanti aspetti cruciali del potenziale impatto della centrale sulla salute degli abitanti della zona, con particolare riferimento alla composizione della biomassa impiegata; è noto infatti ad esempio che la provenienza e le modalità di coltivazione influenzano il contenuto di IPA, diossine, furani e metalli pesanti nelle emissioni.


Io credo nella tua buona fede quando dici che l’impianto è sicuro e non inquinante, perché questo ti garantiscono gli “esperti” tecnico-scientifici a te vicini. Le stesse rassicurazioni, fatte le debite differenze, venivano fornite dall’ENEL per Cerano 25 anni fa. Oggi sappiamo invece quale disastro ambientale, sanitario e perfino economico quella scelta ha rappresentato per l’intero Salento. Nessun rancore personale, caro Paride, tanto meno con un concittadino imprenditore. E Dio solo sa quanto bisogno abbiamo di validi imprenditori nel nostro Salento. Sono oltre dieci anni che la LILT di Lecce è all’avanguardia in Italia rispetto ai temi della prevenzione primaria, ruolo che ci è stato riconosciuto recentemente da un’importante istituzione come l’Università Bocconi di Milano, con l’assegnazione del Premio Puglia, di cui mi risulta anche tu sia stato in passato insignito. E’ proprio il mio impegno quotidiano accanto ai malati e la loro sofferenza, caro Paride, con la disarmante percezione dei limiti delle nostre cure, l’unica ragione che mi porta a combattere la difficile battaglia della PREVENZIONE.  E’ una battaglia che fa parte integrante della mia vita professionale e non solo. Pertanto, non saranno le intimidazioni a fermare me e tutto il movimento finalmente cresciuto in tutta la società civile salentina. Caro Paride, fermiamoci finché siamo in tempo. Abbandona il progetto “Heliantos 2” e mi troverai accanto a te a sostenere, nei limiti delle mie possibilità, le altre tue attività imprenditoriali ambientalmente e sanitariamente sostenibili. Mi permetto di darti un consiglio : stai attento alle lusinghe dei partiti e dispiega invece le tue capacità imprenditoriali in maniera libera da compromessi, nello spirito della responsabilità sociale d’impresa.


Dr. Giuseppe Serravezza


Attualità

Imprese a caccia di personale: 882 posti nel Leccese

La metà delle offerte di lavoro nel turismo. Il 15° Report settimanale delle offerte di Lavoro dell’ambito territoriale di Lecce di Arpal Puglia

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Con la stagione estiva alle porte, crescono le opportunità di lavoro nel comparto turistico.

Non a caso, si prospettano due giornate di selezioni aperte alla presenza delle aziende in cerca di personale.

La prima si terrà martedì 14 maggio, dalle 9 alle 17, a Nardò, presso il Chiostro dei Carmelitani, durante il Job Day organizzato da Its Turismo in collaborazione con Arpal Puglia.

La seconda è prevista giovedì 16 maggio, dalle ore 14,30 alle 17, presso il centro per l’impiego di Martano, dove l’azienda “SGS Outsourcing” terrà colloqui di lavoro volti alla selezione di venti addetti alle pulizie da impiegare in strutture ricettive di Torre dell’Orso, 15 per Cannole e altrettanti per Otranto.

Le offerte nel settore crescono anche nel quindicesimo Report settimanaleche conta 247 annunci, per un totale di 882 posti disponibili.

Poco meno della metà, 419, riguardano il turismo, la ristorazione e l’indotto legato al settore delle pulizie.

Nel settore edile196 posti disponibili; nei trasporti e riparazione veicoli ve ne sono 24; nel commercio 38; nel settore amministrativo e informatico 33; nel settore pedagogico 4.

Nella sanità e nei servizi alla persona si cercano 36 figure, mentre nel settore agricolo, agroalimentare e ambientale ci sono 16 offerte.

Le telecomunicazioni offrono 41 posti, il settore bellezza e benessere 8, il Tac 37, l’industria del legno 7 e il settore metalmeccanico 23.

Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.

Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina Facebook  “Centri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.

Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER CONSULTARE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE IL 15° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL – AMBITO DI LECCE CLICCA QUI

REPORT Ambito Lecce

 

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Casarano

Il sorriso è… Legittimo: alla fine, Casarano ai Play Off

Tutto sembrava condurre ad un mesto addio alle eliminatorie per la promozione quando il difensore, casaranese doc, ha regalato ai suoi tifosi la gioia più grande

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CASARANO-BITONTO 2-1

Reti: pt 16′ Guastamacchia; st 14′ Mazzarano (B), 51′ Legittimo

La folla -unita ebbrezza- par trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli. Pochi momenti come questo belli…

Sono i versi di “Goal“, la famosa poesia di Umberto Saba dedicata alla sua Triestina, che sicuramente si addicono al sesto minuto di recupero di Casarano-Bitonto, ultima del campionato ieri al Capozza.

I Rossoazzurri erano ormai fuori dai play-off e le lancette ruotavano verso la fine, quando il difensore, casaranese doc, Matteo Legittimo, infilava con freddezza e lucidità la porta bitontina.

Non c’era più tempo nemmeno per la ripresa del gioco.

Repentino cambio d’umore sugli spalti, da delusione e sicura contestazione a gioia ed entusiamo incontenibili in campo e sui gradoni, molti con gli occhi lucidi.

Domenica esodo a Martina Franca in casa della seconda classificata, dove si farà di tutto per dare un senso

ad un’annata controversa e altalenante come non mai.

La situazione dei play-off, di per sé già ritenuti superflui, quest’anno lo sono ancor di più, ma che importa?

Nel dopogara mister Laterza, provato in volto, afferma che «i ragazzi meritano di giocarsi questi play-off con serenità e lo meritano i tifosi che ci hanno sostenuto sino alla fine».

Giuseppe Lagna

*Nelle foto: l’abbraccio della curva al match-winner Matteo Legittimo (in alto) e le squadre a centrocampo

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Attualità

Ma davvero i pugliesi sono i più infelici d’Europa?

Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime

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ALLA FINE DEL GIORNO.  SIAMO FELICI O INFELICI?

di Hervé Cavallera

   Secondo un report ISTAT del 17 aprile scorso i lavoratori italiani sono trai più infelici d’Europa e tra gli Italiani i Pugliesi. Ciò riguarderebbe la percezione delle amicizie, l’utilizzazione del tempo libero, i rapporti familiari, la condizione economica e sociale. Un quadro certamente non esaltante e che sembra contrastare, per noi Salentini, quella che è considerata l’immagine ufficiale del “tacco d’Italia”, terra del sole, dell’ospitalità, dello svago. Si tratta quasi di squarciare il velo di autoprotezione e di scorgere una realtà ben diversa. 

    E tuttavia i dati sono da valutare con una certa cautela anche perché si entra nella dimensione intima dei soggetti e in essa l’emotività ha un ruolo notevole  e gli esseri umani sono spesso portati ad accentuare ciò che di positivo e di negativo hanno incontrato o incontrano nella propria esistenza. Dipende poi dalle diverse età della vita e dalle esperienze provate nella vicinanza del report. Immaginate un giovane intervistato a pochi giorni dal suo matrimonio con aperta davanti una luminosa speranza di vita e un giovane intervistato poco dopo la scomparsa di una persona a lui cara.

D’altra parte, secondo un discutibile report del 1923 attribuito all’ONU (Where young people are the happiest ossia Dove i giovani sono più felici) si troverebbero tra i più felici i giovani del nord Europa e in primo luogo i Lituani. Altri report giudicano la Finlandia lo Stato ove si vive meglio.

E questo sempre  tenendo conto del reddito pro capite, dell’aspettativa di vita sana, della libertà sociale. E a ciò si contrappone il fatto, attestato sempre da report, che il tasso maggiore dei suicidi avviene proprio nei Paesi Baltici  dove appunto esiste un più alto tenore di vita. E il suicidio, si capisce bene, è indubbia espressione di drammatica infelicità. Non è il denaro che assicura la felicità. 

   Insomma, non è facile tradurre in fredde classifiche, che vorrebbero essere oggettive e scientifiche, quelli che sono i sentimenti delle persone, sentimenti che variano non solo secondo le età e il successo lavorativo, ma appunto secondo lo stato d’animo del momento in cui si risponde ai quesiti dei report.

Nella percezione di sé gli elementi soggettivi si intrecciano inevitabilmente con  quelli oggettivi, sì da rendere molto dubbia la possibilità di una conoscenza oggettiva di come veramente si è. Le variabili sono tante e non codificabili.

Ad esempio, può naturalmente accadere che una persona con un reddito modesto possa  essere più sereno di un’altra con un reddito più alto ma con incombenze più pesanti. A voler poi richiamare la nostra tradizione cattolica, è pressoché difficile che nelle confessioni non si dichiarino delle colpe, degli errori, sia pur veniali. E il riconoscimento del peccato mostra come l’uomo non è mai esente dalle ombre, a meno che non si tratta di figure eccezionali di cui è riconosciuta la santità, ma anche loro hanno pur sofferto le “tentazioni”. Lo stato d’animo è fatalmente soggettivo e non può che riguardare il singolo individuo.

    Ciò non vuol dire che le classifiche, le statistiche, i “dati” siano da buttar via. Essi, quando veramente ben fatti e promossi da istituti di riconosciuti meriti scientifici, sono utili per individuare “frammenti” di vita, di aspirazioni, di stati d’animo, di aspettative; frammenti che possono servire come stimolo per venire incontro alle esigenze della comunità. 

I report sono certamente oggettivi allorché indicano dei dati come, ad esempio, stipendi, natalità, emigrazione, malattie, ecc. In questi casi dovrebbero costituire un pungolo nei confronti delle classi dirigenti politiche per migliorare in modo equo la qualità della vita dei cittadini.  

   Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime. Si pensi ad un giovane che ha di fronte un futuro che è sempre, nel bene e nel male, pieno di incognite.

Nel giovane ora possono prevalere l’entusiasmo e la speranza, ora la delusione e l’incertezza.

  Ma ciò vale anche per l’anziano. Nel meriggio della propria esistenza egli può fare un bilancio di quanto accaduto e necessariamente trova gioia e dolori, vittorie e delusioni, errori e illusioni, successi e affetti.

A quali dare più peso, considerato che tutti insieme hanno costituito e costituiscono la propria vita? Vivere significa anche accettare gioie e dolori, sperando di commettere pochi errori e non gravi. 

  Ora, tornando al nostro Salento e prescindendo dai diversi problemi personali che possono riguardare le aspettative che si riscontrano nel proprio ambiente lavorativo, il quale dovrebbe essere analizzato secondo le diverse tipologie, è chiaro che in generale qualcosa non va nel mondo giovanile, e ne sono espressione oggettiva lo spopolamento e il calo demografico. La maggior parte di coloro che vanno a studiare o a lavorare fuori Terra d’Otranto non torna più. E di tale problema dovrebbe farsi carico il mondo della politica regionale e nazionale, come lo stesso mondo deve affrontare il tema della natalità che, pur connesso ad un modus vivendi che talvolta non vuole assumersi responsabilità, potrebbe essere in qualche modo modificato con agevolazioni e contributi per la nascite. 

   Importante, in ogni caso, è saper vivere insieme e  sapersi spendere per vedere crescere i propri cari, la propria terra. Questo in vario modo hanno fatto i nostri genitori, i nostri antenati e a questo compito non ci si può e non ci si deve sottrarre.   

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