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Attualità

Un ritorno al Salento con il “vocabolario matinese”

Era da molti anni che desideravo cimentarmi nella stesura di un vocabolario che, partendo dal vocabolo italiano, portasse alla traduzione del termine nel vernacolo matinese

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Era da molti anni che desideravo cimentarmi nella stesura di un vocabolario che, partendo dal vocabolo italiano, portasse alla traduzione del termine nel vernacolo matinese. La più importante delle motivazioni che mi hanno spinto a elaborare il “Vocabolario Matinese” è stata quella di perpetuare un linguaggio che si va via via perdendo, vuoi per l’ovvia diffusione della lingua italiana, vuoi per la progressiva scomparsa delle generazioni dei nostri nonni e padri. Scomparendo, queste generazioni portano via con sé un grande patrimonio di vocaboli, in molti casi già in disuso da anni. Da quando ragazzino, che con la mia famiglia mi sono trasferito in Piemonte, in casa si è sempre continuato a parlare il nostro dialetto. In seguito, però, già le generazioni dei nostri figli e nipoti hanno ascoltato con meraviglia vocaboli e suoni per noi assolutamente naturali. Durante il servizio militare, la licenza delle festività pasquali mi ha dato la gradita occasione di ritornare per la prima volta nella mia Matino. Erano trascorsi molti anni, ma mi sono sentito subito a casa. I parenti, gli amici (purtroppo molti vivevano all’estero per motivi di lavoro), i luoghi, ma sopratutto il linguaggio erano i miei. Le tradizioni non erano certo cambiate e la festività di San Giorgio era come la ricordavo da bambino. Da allora, in qualunque occasione mi è sempre stato gradito tornare. Il “fore alla Frasca” dei miei bei ricordi infantili è tornato a essere il mio più piacevole luogo di relax e soprattutto di ritorno al passato. Da allora, in ogni occasione, ho raccolto tutto il materiale riguardante la storia, i costumi, i personaggi, le tradizioni, avendo sempre un occhio di riguardo per tutte le pubblicazioni in vernacolo. Leggendo e rileggendo tutto questo materiale, è nato in me il desiderio di elaborare un vocabolario del nostro dialetto che conservi e trasmetta tanti vocaboli e suoni che diversamente, a mio avviso, nel tempo andrebbero persi. Nell’elaborazione di questo lavoro mi sono stati di grande aiuto i ricordi dei miei genitori e di tutte le persone care che ho conosciuto e con cui ho avuto la fortuna di percorrere un tratto di vita insieme; tutte persone per le quali il dialetto era la principale forma di linguaggio. Adesso, avendo più tempo a disposizione, ho deciso di scrivere tutte quelle parole che avevo in mente e che di più colpiscono la curiosità di chi non è nato in queste terre, sentendo la necessità di custodire le diverse culture dei nostri paesi e di tramandarle ai nostri figli. In questo lavoro ho voluto elencare semplicemente i vocaboli con la loro relativa traduzione senza regole grammaticali, ho soltanto coniugato alcuni verbi nei modi e nei tempi più comuni per evidenziarne la peculiarità. Nell’inserire termini suggeritomi da persone anziane, ho riscontrato leggere differenze di sillabe per lo stesso vocabolo; pertanto, non conoscendo con sicurezza il termine esatto, ho ritenuto opportuno, in diversi casi, inserire i vari modi di dire poiché le stesse persone sono convinte di ricordare esattamente le parole che usavano i loro avi. La parte dolente di tutte le cose è che hanno un costo; ho realizzato il volume senza ottenere alcun tipo di contributo pubblico o privato che sia, spero potervi fare cosa gradita ricordarvi che il libro è in vendita a 15,00 euro: approfittatene perciò se volete arricchire la vostra libreria o fare un regalo a un vostro caro!


Quintino Siciliano

Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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