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News & Salento

Novoli accende la Focara

Fin dai tempi più remoti il fuoco è sempre stato il fulcro attorno al quale si sono svolte feste rituali di ogni genere. Tali liturgie, in qualunque tempo e luogo venissero celebrate

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La faticosa costruzione della maestrosa Focara


Fin dai tempi più remoti il fuoco è sempre stato il fulcro attorno al quale si sono svolte feste rituali di ogni genere. Tali liturgie, in qualunque tempo e luogo venissero celebrate, si sviluppavano intorno a grandi falò laddove i popoli si radunavano per propiziare la crescita dei raccolti ed il benessere di uomini ed animali. Da questi antichi rituali trae origine la festa che i cittadini di Novoli tributano al loro Santo Protettore, Sant’Antonio Abate, il cui culto fu ufficializzato il 28 gennaio del 1664 dal Vescovo Luigi Pappacoda. È già cominciata la costruzione della “focara”, il tradizionale falò, simbolo della festa del fuoco, formato da una catasta di fascine di tralci di vite (sarmente) recuperati dalla rimonta dei vigneti, le quali vengono accatastate con perfetta maestria e con tecniche tramandate gelosamente di generazione in generazione, e che vedrà il suo naturale completamento durante i cosiddetti “giorni del fuoco”. Per la costruzione di una “focara” occorrono all’incirca un centinaio di persone che restano ore e ore in piedi sui pioli delle lunghe scale, passandosi l’uno sull’altro al di sopra della testa i fasci, che poi giunti in cima vengono sistemati perfettamente dal costruttore. Proprio sulla cima, la mattina della vigilia, viene issata un’artistica bandiera, sulla quale è rappresentata un’immagine del santo, che successivamente brucia insieme al falò. La “focara” di anno in anno diventa sempre più famosa in Italia ed inizia e destare tanta curiosità anche nelle altre parti del mondo. “La focara”, dice il sindaco Oscar Marzo Vetrugno, “apre l’anno degli eventi non solo del grande Salento ma anche dell’intera Puglia. Non è un caso che l’immagine della “focara” viaggi ormai su tutta la promo comunicazione della Regione Puglia, come non è un caso che la “focara” sia stata riconosciuta come bene immateriale dei beni culturali. Proprio da questo riconoscimento regionale è partito un interesse particolare dell’Amministrazione comunale che già da cinque anni a questa parte ha portato la “focara” ad essere oggi l’immagine non solo del Salento ma di tutta la Puglia. La “focara” di fatto è un richiamo”, prosegue Marzo Vetrugno, “è un faro che si accende nell’inverno salentino nel momento in cui si sono spente le luci delle nostre marine. Si accende questo faro che è un faro di un turismo pregiato, un turismo destagionalizzato. E questo faro illumina dei percorsi che partono sicuramente da quello religioso e delle tradizioni popolari, che però, strada facendo, si sono arricchiti di nuovi quali il percorso culturale, il percorso della salvaguardia attiva del paesaggio dei vigneti, i percorsi di qualità del territorio, dei prodotti del territorio, della vita del territorio. La “focara” è anche un riflettore acceso sulle eccellenze del nostro territorio, puntato sui percorsi dell’enogastronomia e delle nostre tradizioni popolari, legato alla cultura del nostro popolo. Ed è per questo che oggi”, conclude il Sindaco di Novoli, “il popolo del Salento, ma non solo, si riconosce in questo rito, un rito pagano che nasce da un sentimento religioso che esprime la cultura di un popolo e la vocazione di un territorio”. Come da tradizione consolidata, l’onore dell’accensione della “focara”, nella magica serata del 16 gennaio, spetterà al presidente del Comitato Festa, Tony Villani. “La focara”, racconta Villani, “è un motivo di tradizione, di orgoglio e di devozione a Sant’Antonio Abate, motivi che inducono noi novolesi ad adoperarci ogni anno per mantenere viva questa memoria in onore del Santo Patrono. Il nostro è anche un augurio e un messaggio di pace perché il mondo, in questo particolare momento storico, ne ha veramente bisogno e speriamo che questa prima festa salentina porti veramente pace e bene non soltanto ai novolesi e ai salentini, ma a tutto il mondo”.


Massimo Alligri 


Il programma

Straordinariamente ricco il programma dei festeggiamenti, di cui ne riportiamo una sintesi. Domenica 16 la Processione è prevista alle 15,30, con le note della Banda di Poggiardo; al rientro ci sarà la celebrazione della Messa, poi, verso le 20, l’atteso momento dell’accensione della “focara” con una spettacolare scenografia piro-musicale ed un grandioso spettacolo pirotecnico a devozione dei cittadini novolesi. Lunedì 17, festa di Sant’Antonio Abate, le Messe si terranno alle 7, 8, 9, 12, 17 e 18; alle 10,30 quella solenne presieduta da mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, Arcivescovo Metropolita di Lecce. Dalle 14,45 la rassegna pirotecnica nazionale “IV Trofeo Antonio Rizzo”. Martedì 18 la giornata del Ringraziamento.


Molteplici gli eventi “collaterali”: domenica 16, in Piazza Tito Schipa, esposizione di Auto e Moto d’epoca a cura della 1^ Scuderia Femminile Leverano. Dalle 20, Hymnus, i Cori riuniti di Novoli eseguiranno il canto dell’inno a Sant’Antonio Abate; dalle 22 “Elio e le storie tese Live Tour”. Lunedì 17, Area Live, dalle 21,30, con “PIzzicarusi”, “Alla Bua” e “Sale te lu Salentu”. Martedì 18, Area Live, dalle 21,30, Kamafei. Dal 12 gennaio altri appuntamenti, fra presentazioni di libri, premiazioni e mostre e, venerdì 14, alle 11,30, presso “Spaziotenda del Fuoco”, la “Focara for Africa”, il progetto di solidarietà “Una merenda per la vita” rivolto alle popolazioni africane in collaborazione con ForLife Onlus (incontro con le scolaresche dei paesi limitrofi).


Attualità

C’era una volta un albero, un Principe e la Politica a Specchia

Soldi spesi male? Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva? Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La vicenda dell’albero di Bagolaro di via Principe Orsini, muove i suoi primi passi nell’ottobre 2022.

Risale, infatti, al 25.10.2022 la Determina con la quale si dava incarico al dottor Cannoletta, agronomo forestale di lunga e comprovata esperienza, di redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro e alle eventuali modalità esecutive dell’intervento di conservazione della stessa mediante la sua messa in sicurezza ed il consolidamento del muro di contenimento adiacente.

Nella determina si metteva in risalto l’importanza di evitare l’abbattimento, trattandosi di un esemplare di considerevole pregio storico e naturalistico.

Appreso di questo problema, i nostri consiglieri, con una nota presentata all’ufficio tecnico e all’assessore ai Lavori Pubblici, chiesero di assistere al sopralluogo e, soprattutto, una volta ottenuta la relazione, redatta dall’agronomo, si resero disponibili ad individuare insieme ai tecnici ed alla maggioranza una soluzione ottimale, capace di salvaguardare l’albero e l’ambiente circostante.

Lo stesso Sindaco, Anna Laura Remigi, in un suo post di novembre 2022 scriveva: “L’albero non si può neppure eradicare perché porterebbe con sé metà strada. Abbiamo trovato somme in bilancio che ci consentiranno di salvare l’albero e mettere in sicurezza l’intera zona”.

Ed in effetti, le conclusioni con le quali Cannoletta chiude la sua analisi propendono per una soluzione di tale natura.

Infatti, scrive: “Sulla base di esperienze fatte in altre situazioni analoghe, si ritiene di poter affermare, con ragionevole certezza, che non è possibile effettuare un mero intervento localizzato, salvaguardando nel contempo l’albero. A questo punto si tratta di fare una scelta tra il tagliare l’albero o intervenire con un intervento importante di consolidamento”.

La prima ipotesi non è, a parere del sottoscritto, assolutamente praticabile. Estirpare senza danni collaterali di una certa rilevanza, una pianta di Bagolaro di quelle dimensioni e in quella posizione, non è assolutamente una strada percorribile! L’intervento innescherebbe una serie di frane con esiti disastrosi.

A distanza di più di un anno, da questa dettagliata relazione, cosa scopriamo?

La decisione finale è quella di abbattere l’albero! Ricapitolando, da ottobre 2022 ad oggi, cosa è accaduto:
Ottobre 2022 viene dato incarico al dott. Cannoletta per redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro. Costo € 2.000,oo
Dicembre 2022, viene dato incarico per la caratterizzazione geognostica del terreno con redazione di relazione geologica. Costo € 3.425,76,oo
La strada viene chiusa tramite ordinanza perché ritenuta pericolosa.
Settembre 2023 viene dato incarico per la messa in sicurezza del muro di contenimento della massicciata stradale a ridosso del bagolaro. Costo € 2.000,oo
Marzo 2024, viene indetta gara per “lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza del muro in prossimità del bagolaro e della sottostante grotta”, in quanto (si legge nella relazione di accompagnamento alla gara presente sul portale TuttoGare del Comune di Specchia) l’abbattimento dell’albero si presenta come la soluzione più adeguata e responsabile di fronte alla priorità di salvaguardare la pubblica incolumità”.  Costo € 16.863,37.

Ci chiediamo: perché spendere tanti soldi per poi arrivare alla soluzione più semplice e scontata?

Che fine hanno fatto tutte le considerazioni sul “considerevole pregio storico e naturalistico” dell’albero e sulla salvaguardia dei luoghi?

Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva?

Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?

Cardigliano affidato per 70 anni, mutuo da 1 ml di euro con un piano di rientro di 29 anni, eradicazione pianta di Bagolaro e modifica dello stato dei luoghi…

Lista Civica, Adesso Specchia, Biasco Francesco

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Appuntamenti

Passeggiata tra la cartapesta e le chiese di Galatina. Oggi

E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta

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Galatina è una città d’arte a tutto tondo. Molte sue chiese custodiscono, come scrigni, opere in cartapesta dei maggiori maestri leccesi dalla fine del settecento ai giorni nostri.
E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio, a partire dalle 17,30, per circa un’ora di passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta.
La “Passeggiata tra la Cartapesta di Galatina” è una delle prime iniziative pubbliche di “Incartheart”, progetto finanziato dal bando Luoghi Comuni della Regione Puglia, assessorato alle Politiche Giovanili, in coprogettazione con il Comune di Galatina.
Il progetto, oltre alla gestione dell’immobile di corso Porta Luce (ex casa museo del tarantismo), prevede anche attività laboratoriali e culturali di promozione e diffusione dell’arte cartapestaria sul territorio.
E l’iniziativa di sabato 27 rientra proprio in quest’ottica.
Appuntamento, come detto, alle 17,30, presso la sede del progetto per poi visitare le opere che si trovano nella Chiesa di San Luigi, nel Santuario della Madonna della Luce e nella Chiesa di Santa Maria della Grazia (collegio), il tutto per un’ora di immersione nella cartapesta galatinese.
Partecipazione gratuita ma prenotazione obbligatoria al numero 3388126831 (anche whatsapp) oppure messaggio in privato su Instagram o Facebook sulle pagine del progetto.
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Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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