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Cronaca

Buccoliero: “Tutti responsabili morali nel malaffare della Sanità”

“Un certo malcostume che vige nel sistema sanitario pugliese, dove si procede per scambi di favori, raccomandazioni e ricatti, non cesserà fino a quando non ci sarà una reale inversione di tendenza dell’intero sistema.

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Dopo gli arresti legati alle tristi vicende della Sanità in Puglia, il Consigliere Regionale Antonio Buccoliero, con una nota, conferma “Un certo malcostume che vige nel sistema sanitario pugliese, dove si procede per scambi di favori, raccomandazioni e ricatti, non cesserà fino a quando non ci sarà una reale inversione di tendenza dell’intero sistema. Per questo, prima ancora di puntare il dito, è necessario considerare come certi meccanismi si possano debellare solo con una reale presa di coscienza da parte di tutti: il malaffare nella sanità pugliese ci vede tutti responsabili morali. Come ho già avuto modo di sottolineare, non entro nel merito della vicenda giudiziaria, che avrà il compito di fare piena luce su certi meccanismi, individuando cause e responsabilità. Entro, tuttavia, nel merito di una gestione della sanità, che racchiude il malsano concetto che nella vita si possa andare avanti solo sfruttando il potere o sottomettendosi ad esso. Guai se così continuasse ad essere. Liberarsi da certe dinamiche, significa prendere il coraggio a due mani e aprirsi agli altri in democrazia. Il mio invito è rivolto esplicitamente al presidente Vendola, affinchè non assuma posizioni di potere, arroccandosi nella gestione di una Regione, che deve tornare ad essere un ente di reale programmazione per l’intero territorio. Si lavori per attuare quanto previsto dallo Statuto, perché si concretizzino quegli organi statutari previsti, ma non ancora realizzati. Ci si apra realmente al confronto e alla trasparenza, sentendosi responsabili, perlomeno in termini morali, degli errori commessi. Mai come in questo difficile momento – conclude Buccoliero – le posizioni preconcette potrebbero avere effetti devastanti per tutti”.

Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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