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Attualità

Tutti contro il lavoro nero e il caporalato

Un protocollo per regolamentare i rapporti di lavoro stagionali nel settore venendo incontro sia alle esigenze degli imprenditori agricoli sia all’esigenza di tutela dei lavoratori stagionali

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Il Prefetto della Provincia di Lecce, dr.ssa Giuliana Perrotta, ha presieduto la Conferenza Provinciale Permanente – Sezione I – Amministrazione d’Ordine, dedicata al fenomeno del caporalato e del lavoro nero nel settore agricolo.


Alla Conferenza Provinciale, preceduta da una riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, hanno partecipato l’Assessore Regionale alle Politiche per l’Immigrazione, dr. Nicola Fratoianni, i vertici delle Forze dell’Ordine – dr. Vincenzo Carella, dr. Maurizio Ferla , il Col. Vincenzo Di Rella , l’Assessore dell’Amministrazione Provinciale dr. Salvatore Polimeno, il Sindaco del Comune di Nardò, avv. Marcello Risi, nonché i rappresentanti della Direzione Territoriale del Lavoro, del Centro Impiego di Nardò e le OO. SS. e le Associazioni datoriali del settore in questione.


Nel corso della riunione sono stati esaminati i meccanismi da attivare, nell’imminente stagione estiva, al fine di prevenire e contrastare le fattispecie criminose delle aree rurali, con specifico riferimento al lavoro nero in agricoltura e al caporalato in questa provincia.


In particolare è stato esaminato il contenuto del protocollo d’intesa tra le parti datoriali e quelle sindacali dell’ambito agricolo, varato nella scorsa settimana, concernente le procedure relative all’avviamento al lavoro della mano d’opera impiegata nelle fasi di raccolta delle produzioni ortofrutticole del Nord-Ovest della provincia di Lecce.


Tale protocollo, frutto del percorso virtuoso attivato dal Prefetto con tutti gli Enti pubblici e privati competenti già in occasione del suo insediamento in questa provincia nello scorso mese di settembre, mira a regolamentare i rapporti di lavoro stagionali in tale settore venendo incontro sia alle esigenze degli imprenditori agricoli sia all’esigenza di tutela dei lavoratori stagionali.


Nel corso dell’incontro sono state valutate le modalità per favorire l’applicazione del protocollo attraverso un’intensa attività informativa sia nei confronti delle imprese, che saranno all’uopo convocate dalla provincia di Lecce, sia nei confronti dei lavoratori prevalentemente extracomunitari, attraverso la predisposizione di opuscoli informativi da distribuire nei principali centri di aggregazione (Uffici della Questura, centri di accoglienza ecc.).

A tale riguardo, in relazione alla possibile riapertura della masseria “Boncuri” annunciata dal Sindaco di Nardò, che ha comunicato come l’accoglienza dei lavoratori extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno sarà altresì subordinata all’iscrizione degli stessi alle citate liste di prenotazione, il Prefetto ha richiesto che fosse allestito all’interno della masseria un punto informativo sulle modalità di impiego dei lavoratori, nonché previa intesa con gli altri organismi, dei corsi di lingua e di educazione civica come previsto dal contratto nazionale di integrazione.


Inoltre, è stata segnalata la necessità che il Centro debba essere dotato di un regolamento che disciplini gli accessi,  di un piano di sicurezza che tenga conto, tra le altre, del numero massimo di presenze che non dovrebbe essere superiore alle 150 unità, pari alla effettiva capienza della struttura in questione.


Il Prefetto ha altresì comunicato l’intendimento di sottoporre la tematica all’attenzione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione affinché possa esserci il massimo coinvolgimento di tutte le Associazioni e gli Enti interessati per il contributo informativo ai lavoratori extracomunitari, necessario per prevenire possibili situazioni di criticità già registrate nello scorsa stagione.


Infine per incentivare l’adesione delle imprese agricole al protocollo, il Prefetto e l’Assessore Regionale hanno auspicato che, come previsto dal Protocollo di legalità sottoscritto con Confindustria, sia possibile creare anche nel settore dell’agricoltura una “white list” di tutte le aziende che


Attualità

Meteo, da mezzanotte allerta arancione sul Salento

Protezione civile: “Per le prossime ore, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali…”

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La protezione civile, gestione emergenze, ha diramato, per le prossime ore, a partire da mezzanotte, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali.

Il bollettino recite: “Precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco specie sui settori meridionali, con quantitativi cumulati generalmente moderati, fino a puntualmente elevati;

Sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori, con quantitativi cumulati moderati.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità , frequente attività elettrica (fulmini), locali
grandinate e forti raffiche di vento“.

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Appuntamenti

INPS – Lecce, Rendiconto sociale

Presentazione domani nella sala convegni della Camera di commercio

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Sarà presentato domani (giovedì 16 ottobre, alle ore 9,30, nella sala convegni della Camera di Commercio) il Rendiconto sociale INPS – Lecce.

In programma i saluti istituzionali da parte del presidente della Camera di commercio Mario Vadrucci, del presidente della Provincia Stefano Minerva, del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone.

Introdurrà i lavori il presidente del comitato provinciale Inps di Lecce Massimo De Giorgi. A seguire la presentazione del Rendiconto da parte del direttore Inps di Lecce Giuseppe Garrisi.

Interverrà Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio Economico Aforisma School of Management” che ha condotto un’indagine socioeconomica sulla provincia di Lecce.

Sono previsti i contributi della presidente del Comitato regionale Inps di Puglia Nadia Polito e della direttrice regionale Inps di Puglia Benedetta Dito.

Dopo gli interventi delle parti sociali, concluderanno i lavori i componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) Angela Caracciolo e Franco Rampi.

Coordinerà gli interventi Antonio Tommasi, direttore provinciale vicario Inps di Lecce.

Il Rendiconto sociale è il più importante e dettagliato strumento con cui il consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps, nell’esercizio delle sue funzioni, mette a disposizione delle istituzioni e degli altri enti pubblici, delle parti sociali, degli istituti di ricerca e di istruzione e dei cittadini, un insieme di dati e informazioni che riguardano l’attività complessiva dell’Istituto nell’anno di riferimento, per quanto concerne sia le prestazioni erogate, sia gli elementi che attengono alla qualità e all’efficacia dei servizi nel rapporto con l’utenza, i cittadini e le imprese.

Sono raccolti i dati sociodemografici che caratterizzano il territorio, il numero e il valore delle prestazioni erogate dall’Istituto, come le pensioni, gli ammortizzatori sociali e gli altri interventi di sostegno alla famiglia e di inclusione sociale, l’andamento delle entrate contributive, la qualità del rapporto con l’utenza e il contenzioso.

Il Rendiconto sociale rappresenta anche un importante strumento attraverso cui il Civ esercita la funzione di vigilanza sull’attività dell’Istituto, nell’ottica che gli compete in quanto organo di rappresentanza delle parti sociali, dei lavoratori e delle imprese.

Anche le sedi regionali si dotano di un proprio rendiconto regionale, che rappresenta il valore creato dall’Istituto nelle regioni, attraverso dati e informazioni sul sistema di protezione sociale, in una logica di servizio al territorio e di colloquio con le comunità.

Dal 2022, inoltre, su iniziativa del consiglio di indirizzo e vigilanza, anche le sedi provinciali presentano i propri rendiconti provinciali, redatti dai comitati provinciali Inps, in collaborazione con le rispettive direzioni, ove si espongono i dati locali sui servizi dell’Istituto, destinati direttamente ai cittadini del territorio di riferimento.

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Attualità

«Lì non è come qui…»

Il racconto di Diana D’Agata, veterinaria salentina, costretta a vivere lontano da casa per veder riconosciuta la propria dignità di lavoratrice e uno stipendio consono. «Il Salento? Mi mancano il clima, il sole e il mare. Ma ci tornerò solo una volta in pensione»

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«A Lecce, un giorno di lavoro poteva anche valere la miseria di cinque euro, il costo di una prestazione sanitaria» ha raccontato al Corriere, la giovane veterinaria salentina Diana D’Agata (foto in alto, durante una sua vacanza in Salento).

Si è trasferita in Inghilterra nel 2015, per il momento si accontenta di circa 3mila sterline (poco meno di 3.500 euro) ma solo perché ha «deciso di calibrare l’orario di lavoro alle esigenze famigliari. Una casa da portare avanti, due figlioletti e un marito, per quanto fonte di gioia, restano un impegno non indifferente per una donna, madre e moglie».

«Quando sarà il momento», spiega la salentina, «potrò puntare ad uno stipendio anche molto più alto, fino a 60mila-80mila sterline, perché qui  al merito, all’impegno, soprattutto ai titoli di studio, di specializzazione, ai master, si dà molta importanza. Con rammarico devo dire che è un altro mondo, non solo rispetto a Lecce, ma credo pure in confronto al sistema italiano che non offre le stesse possibilità di crescita e affermazione professionale».

«In Salento», prosegue nel suo racconto al Corriere Diana D’Agata, «non avevo nemmeno un conto corrente, non avrei saputo che farmene, visti gli scarsi guadagni».

Invece, appena giunta in Inghilterra trovò subito un impiego nel settore del controllo della qualità delle carni.

Fu cooptata da un’agenzia interinale e spedita sul luogo di lavoro con un’ottima paga, affiancamento e telefonino di servizio. Cose… dell’altro mondo. Almeno per l’Italia!

«Quando era ancora a Lecce», ricorda la professionista, «lavoravo in un centro veterinario per pochi euro al giorno e, ovviamente, ero insoddisfatta con in mano una laurea. Ma non era colpa del mio datore di lavoro, quanto del sistema. Certo, in Italia il sistema è un freno per le carriere, per i giovani anzitutto. Manca spesso il riconoscimento del merito. Un veterinario può mai lavorare per cinque euro al giorno?».

Altra musica oltremanica: «Sono stata assunta in una clinica veterinaria. Mi pagano bene. Ho potuto scegliere l’orario di servizio e persino il giorno libero. Ovviamente la paga è commisurata alle ore lavorative che io ho facoltà di ampliare o diminuire quando voglio, in base alle mie necessità».

Ovviamente dell’Italia e del Salento, in particolare, le mancano «il clima, il sole, il mare. Ma qui lavoro e sono felice sono felice. Chi lo sa, una volta in pensione, forse, tornerò in Salento»

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