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Cronaca

Giannetto l’imperativo è “Tagliare i costi della Politiva”

In base alle stime del nostro sindacato sono oltre 1,1 milioni le persone che vivono, direttamente o indirettamente, di politica

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Se si intervenisse sui costi della politica, i risparmi ammonterebbero a circa 10,4 miliardi l’anno”. E’ quanto dichiara il segretario generale Uil di Lecce, Salvatore Giannetto. “In base alle stime del nostro sindacato sono oltre 1,1 milioni le persone che vivono, direttamente o indirettamente, di politica: il 4,9% del totale degli occupati nel nostro Paese. Un esercito composto da quasi 144 mila persone solo tra parlamentari nazionali ed europei, ministri e amministratori locali, di cui 1.067 parlamentari nazionali ed europei, ministri e sottosegretari; 1.356 presidenti, assessori e consiglieri regionali; 3.853 presidenti, assessori e consiglieri provinciali; 137.660 sindaci, assessori e consiglieri comunali. A questi si aggiungono oltre 24 mila consiglieri di amministrazione delle società pubbliche; oltre 44 mila persone negli organi di controllo; 38 mila di supporto degli uffici politici (gabinetti, segreterie ecc.); 390 mila di apparato politico; 456 mila consulenti”.


Per il funzionamento degli organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio, Indirizzo politico dei Ministeri)”, continua il segretario generale Uil Lecce, “secondo il Bilancio preventivo dello Stato per il 2012, quest’anno, i costi saranno di oltre 3,1 miliardi di euro (101 euro medi per contribuente), in diminuzione del 2,8% rispetto al 2011. Per gli organi di Regioni, Province e Comuni (funzionamento Giunte e Consigli) i costi ammontano a 3,3 miliardi di euro (108 euro medi per contribuente). Bisogna risparmiare tagliando questi costi”, conclude Giannetto, “invece a Lecce aumenta l’aliquota Imu sulla seconda casa, portata dal 7,6 al 10 per mille, invito il sindaco a rivedere questa supertassa“.

Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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