Attualità
Mastrapasqua: no agli esuberi Inps
“Finché sarò il presidente dell’INPS mi batterò con tutte le mie forze e in ogni sede perché non ci siano tagli al personale né riduzioni alle loro retribuzioni”.
“Finché sarò il presidente dell’INPS mi batterò con tutte le mie forze e in ogni sede perché non ci siano tagli al personale né riduzioni alle loro retribuzioni”.
Il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua, interviene così sul tema dei presunti esuberi dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e della cancellazione del premio di risultato.
“Non si tratta di una difesa corporativa, per difendere una Pubblica Amministrazione contro altre Pubbliche Amministrazioni”, spiega Mastrapasqua, “è soprattutto una difesa del Welfare del Paese. Come abbiamo ricordato in più occasioni la consistenza attuale del personale, poco più di 33mila dipendenti, che comprendono anche quelli provenienti da inpdap ed Enpals è di gran lunga inferiore a quella degli Istituti che di Welfare si occupano in Francia o in Germania. Il processo di telematizzazione che abbiamo assicurato all’INPS è stato intrapreso proprio per garantire efficienza nell’erogazione dei servizi, nonostante una progressiva diminuzione delle risorse umane, per effetto del blocco del turn over. A questo calo ‘controllato’ del personale non si può aggiungere alcun altro taglio, senza pregiudicare la qualità e la regolarità del servizio. L’ho scritto lo scorso 27 settembre al ministro Patroni Griffi, titolare del tema sulla spending review, e ai Ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia: all’Inps non si devono applicare le norme della legge 135/2012, così come è stato scelto di non applicarle ad altre fondamentali amministrazioni dello Stato. Per questi motivi ho chiesto un incontro urgente ai ministro Patroni Griffi, Grilli e Fornero, certo che la logica della spending review non riproduca quella dei tagli lineari”.
“Tre settimane fa, esattamente il 26 settembre”, aggiunge Mastrapasqua, “avevo chiesto al Direttore generale di quantificare l’impatto della norma sulla spending review sull’Istituto che ho l’onore di presiedere, proprio per verificare l’impraticabilità del piano, condividendo tutte le preoccupazioni che il giorno prima, il 25 settembre, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto aveva espresso sul tema. Timori che si spiegano, come ha evidenziato anche il Civ, con la centralità del ruolo svolto dall’Inps nell’ambito del Welfare nazionale; con la complessità dell’operazione di accorpamento dell’Inpdap e Enpals; con la necessità di utilizzare in pieno l’organico complessivo per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa dell’Istituto nel settore previdenziale ed assistenziale; con l’esigenza di incrementare l’attuale livello qualitativo dei servizi che presuppongono elevati livelli di specializzazione, anche in relazione alle diverse specificità delle materie di competenza dell’INPS e degli Enti incorporati.
Sono certo che la sensibilità del Governo, nella sua collegialità e nella persona dei singoli ministri, provvederà a evitare un danno incalcolabile all’erogazione dei servizi del Welfare del Paese, alla regolare riscossione dei contributi, alla straordinaria opera di recupero dell’evasione e di controllo di legalità che richiedono un INPS sempre più forte e in grado di poter contare su tutte le sue professionalità e su tutte le sue risorse”. Il presidente dell’INPS aggiunge: “Mi risulta che il Direttore generale abbia smentito alle rappresentanze dei lavoratori le indiscrezioni di stampa sui presunti esuberi. Semplicemente perché in queste condizioni, in questo contesto e in questa congiuntura non ci possono essere esuberi all’INPS”.
“Con la stessa forza con cui pongo il problema delle risorse umane nell’Istituto”, continua Mastrapasqua, “voglio ribadire che è inaccettabile immaginare una riduzione delle retribuzioni per le lavoratrici e per i lavoratori dell’Inps. Mi riferisco alla norma presente nel Ddl 5534/c (legge di stabilità 2013) con cui si chiede un ulteriore taglio di 300 milioni di euro agli enti previdenziali. Taglio che si tradurrebbe in una irricevibile proposta di cancellazione dei cosiddetti ‘progetti speciali’. Oltre al danno salariale che discriminerebbe ingiustamente le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS, verrebbe leso anche un principio virtuoso che l’Istituto, e le rappresentanze dei lavoratori dell’INPS soprattutto, aveva intrapreso vincolando una quota della retribuzione al conseguimento degli obiettivi di risultato da raggiungere, sottraendola alla quota base dello stipendio. L’efficacia del lavoro verrebbe penalizzata, proprio quando il merito dovrebbe tornare ad avere la considerazione centrale nel rapporto di lavoro sia pubblico che privato”.
“L’Inps nel prossimo triennio taglierà già i suoi costi di gestione per oltre 300 milioni per effetto delle normative già vigenti, comprese quelle previste per la più grande opera di integrazione nel sistema pubblico”, conclude il presidente Mastrapasqua, riferendosi al processo di “fusione” di Inpdap ed Enpals in Inps, “assicurando così il doveroso contributo a un alleggerimento significativo della spesa pubblica. Ma è dovere di chi ha la responsabilità non solo legale dell’INPS, ma di indirizzo politico -amministrativo, indicare la soglia sotto la quale è impossibile comprimere la spesa. Il danno non sarebbe per l’INPS, ma per il Paese che le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto, insieme al loro presidente, intendono continuare a servire con orgoglio, efficienza e fedeltà”.
Attualità
Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!
L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
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