News & Salento
Il Codacons chiama gli insegnanti alla “rivolta”
Appello agli insegnati pugliesi contro l’ingiusta esclusione di migliaia di docenti dal concorsone. Proteste anche per l’aumento da 18 a 24 ore lavorative settimanali
Il Codacons chiama a raccolta gli insegnanti residenti in Puglia invitandoli a partecipare ad una “rivolta legale”, finalizzata ad ottenere l’annullamento di quei provvedimenti del Governo Monti che danneggiano gravemente la categoria.
Gli assurdi criteri scelti dal Ministero dell’Istruzione per il famoso concorsone della scuola lasciano infatti fuori senza motivo migliaia di docenti, giovani neolaureati come precari. Con l’avvicinarsi dello scadere dei termini per presentare ricorso, il Codacons ha aperto anche in regione sportelli di assistenza, allo scopo di offrire il necessario supporto a tutti quei docenti ingiustamente esclusi dalla prova.
“Trattandosi di un concorso su base regionale”, spiega l’associazione, “questi sportelli (i cui indirizzi sono pubblicati sul sito www.termilcons.com) si occuperanno di accogliere tutti gli esclusi ed informarli adeguatamente riguardo all’azione, le modalità con cui proporli, la modulistica da compilare, ecc.”. Il ricorso collettivo, che verrà proposto dinanzi al Tar del Lazio, mira a “estendere la partecipazione al concorso a tutti coloro che ne vengono esclusi, ottenere la loro ammissione alle prove concorsuali e sospendere gli effetti lesivi delle norme del bando, al fine di radicare gli interessi dei docenti lasciati fuori dalla prova”.
E anche contro il nuovo provvedimento del Ministro Profumo, che vorrebbe aumentare le ore lavorative degli insegnanti, le quali passerebbero da 18 a 24 ore settimanali, mentre le retribuzioni rimarrebbero invariate, “violando così l’art. 36 della Costituzione Italiana”, l’associazione annuncia “iniziative legali, che verranno avviate qualora la misura divenisse effettiva”. Per info e adesioni www.codacons.it
Appuntamenti
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Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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