News & Salento
Risorse Cassintegrazione: la Fornero nicchia
Bellanova: “Il Ministro deve capire che il dramma è già vivo nelle case di migliaia di famiglie, più di 7000 nel Salento, oltre 50 mila in tutta la Puglia”
Come già preannunciato su queste colonne, oggi era la giornata in cui il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, avrebbe risposto all’interrogazione dell’on Teresa Bellanova circa la disponibilità delle risorse per la cassa integrazione in deroga da destinare alla Puglia. È la stessa Bellanova a riferire il contenuto della risposta: “Il ministro dice che la questione è nota al Governo”. Risposta che ovviamente non può bastare: “Ho sottolineato che non solo mi dichiaro fortemente insoddisfatta della risposta, ma che in questa situazione non possono essere i lavoratori a pagare pesantemente la mancanza di ripresa economica di questo Paese. Ho rimarcato che gli ammortizzatori sociali attualmente vengono pagati con nettissimo ritardo e che in tale contesto si rischia doppiamente, poiché si manda in completo default la vita lavorativa e non solo, di migliaia di lavoratori ed inoltre, la mancanza di un reddito unita alla disperazione potrebbero contribuire ad alimentare lo spettro del lavoro nero. Sappiamo anche, purtroppo che l’Inps non è più in grado di anticipare alcunché. In questa situazione ho reso noto che tantissime aziende stanno già procedendo all’attivazione di procedure di licenziamento collettivo previo collocamento in mobilità.
Al Ministro ho, inoltre, segnalato che la crisi non consta solo di ammortizzatori sociali, ma che occorre attivare tutti canali necessari e tutti gli organi territoriali competenti per mettere in piedi confronti dai quali escano misure concrete utili al rilancio dell’economia. La mia richiesta è stata quella di intervenire con urgenza, anche ipotizzando forme di finanziamento alternative e soprattutto procedendo ad una seria ri-professionalizzazione e formazione di quei lavoratori già collocati in regime di cassa affinché siano effettivamente reintegrati nel circuito lavorativo. È importante non dimenticare che queste persone vogliono tornare a lavorare e soprattutto non vogliono essere percepite come un “peso” per le casse dello Stato. Stante la situazione di estrema difficoltà ho fermamente asserito che ripresenterò un’ulteriore interrogazione in merito, alla quale pretenderò entro dieci giorni una risposta, perché il dramma”, conclude la deputata salentina, “è già vivo nelle case di migliaia di famiglie, più di 7000 nel Salento, oltre 50 mila in tutta la Regione”.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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