Attualità
Nardò, amianto: “Incentiviamo lo smaltimento”
Una proposta del locale Movimento 5 Stelle per lo smaltimento del temutissimo amianto in città. La proposta di un contributo a fondo perduto come già successo in altri Comuni.
Una proposta del locale Movimento 5 Stelle per lo smaltimento del temutissimo amianto in città. La proposta di un contributo a fondo perduto come già successo in altri Comuni.
“Tutti siamo ormai consapevoli della nocività dell’amianto”, dicono dal locale Movimento 5 Stelle, “ma sono ancora numerosi gli edifici rifiniti con materiali contenente amianto, potenziale pericolo per la salute dei residenti del quartiere e degli stessi proprietari dell’edificio.
Per questo in passato abbiamo deciso di evidenziare al Comune dei casi critici, dando voce alle segnalazioni dei cittadini. Abbiamo richiesto chiarimenti in merito ma le risposte, quando le abbiamo ricevute, sono state tardive e parziali e stiamo ancora attendendo parecchi chiarimenti.
La giunta ancora non ha deciso come intervenire in merito alla questione amianto. Mentre il Comune è sordo alle richieste dei cittadini noi lavoravamo ad una nostra proposta. In data 14/01/2013 con la delibera n 13, il Comune di Nardò, ha stanziato l’ingente somma di € 99.138,88 per il servizio di pulizia degli uffici comunali per soli quattro mesi, nessun interesse viene dimostrato per una delle emergenze ambientale e sanitaria del nostro territorio quale l’abbandono e lo smaltimento dell’amianto in ogni angolo della città. Nel frattempo”, vengono al sodo i grillini, “noi abbiamo protocollato un progetto in cui si richiede lo stanziamento di un fondo annuale variabile (in base alle disponibilità comunali), per incentivare la rimozione e lo smaltimento dell’amianto. L’incentivo si presenta come contributo a fondo perduto destinato a privati che intendono fare interventi diretti alla rimozione di materiali contenenti amianto posti negli edifici residenziali, artigianali, industriali e commerciali. Gli incentivi potranno essere erogati a chi smaltirà l’amianto sul proprio edificio fino ad esaurimento del fondo annuale. Speriamo”, continuano, “che questa volta la giunta non ci liquidi con il solito “non ci sono soldi” visto che stiamo parlando di prevenzione per salvaguardare la salute di tutti”. Come segnalatoci sempre dai grillini, questo intervento di risanamento ambientale è stato, in effetti, utilizzato già in diversi Comuni con ottimi risultati investendo cifre relativamente basse, per esempio: aCapannori (46.000 abitanti) nel 2012 sono stati smaltiti 3.300 metri quadrati di superfici coperte con un fondo per incentivi da 50.000 €; a Legnano hanno stanziato 12.000 €; a Eraclea hanno stanziato 20.000 €; per tutta la provincia di Olbia Tempio hanno stanziato 75.000 €; e così tanti altri.
“Continueremo per la strada intrapresa”, assicurano dal Movimento 5 Stelle, “per il bene della nostra Città, perché ci possa essere una Nardò migliore”.
Attualità
Consorzio di bonifica e gli inutili sprechi
Pagliaro: “Ma intanto, veniamo a sapere che il Consorzio di bonifica spenderà quasi un milione e mezzo di euro in 48 mesi per noleggiare 98 Panda ibride. Una inutile flotta di auto gialle, ferme in un parcheggio a Nardò…”
Anche Paolo Pagliaro, consigliere regionale di FdI, si scaglia contro l’obolo del Consorzio di Bonifica: “Per gli agricoltori una brutta sorpresa sotto l’albero di Natale: le ingiunzioni di pagamento del famigerato tributo 630. Un chiaro tentativo di fare cassa a spese dei consorziati, nonostante le opere di bonifica continuino a restare ferme. E intanto, si allunga il bollettino degli sprechi del Consorzio, che ho piu volte denunciato nella passata legislatura.
L’ho fatto per evidenziare l’ingiustizia della pretesa del tributo 630, a fronte di interventi di bonifica fermi anche da anni. Dal governo regionale si è alzato un muro alle mie reiterate richieste di sospendere le cartelle, che continuano a piovere a raffica benché non dovute. Sono stati respinti i miei emendamenti, e sono stati umiliati gli agricoltori che nell’aula del Consiglio regionale hanno manifestato la loro rabbia per questo vero e proprio sopruso. Durante la campagna elettorale per le regionali il Pd, campione di testacoda, ha messo nero su bianco nel suo programma l’azzeramento del tributo 630. L’ennesimo inganno, l’ennesima bugia che ho smascherato fin da subito e di cui chiederò conto al neo presidente Antonio Decaro e al futuro assessore all’agricoltura, non appena partirà la nuova legislatura”.
E condanna alcune scelte del consorzio: “Ma intanto, veniamo a sapere che il Consorzio di bonifica spenderà quasi un milione e mezzo di euro in 48 mesi per noleggiare 98 Panda ibride. Una inutile flotta di auto gialle, ferme in un parcheggio a Nardò. Questo è solo l’ultimo spreco di una lunga serie: continuano le consulenze pagate a peso d’oro, gli affidamenti di incarichi legali per contenziosi spesso perdenti, le nomine illegittime come quella di un biologo marino come responsabile dell’area agraria,.senza le necessarie competenze, guarda caso ex consulente Arif.
E qui tornano le storture dei vasi comunicanti tra Arif e Consorzio, figlie del conflitto d’interessi del commissario Francesco Ferraro, al tempo stesso direttore Arif. Due ruoli dirigenziali accentrati nelle mani di una sola persona, cosa che abbiamo denunciato senza mai ricevere risposta. Intanto, però, Ferraro viene condannato per una consulenza inutile all’ex sub commissario, e dovrà risarcire per 140mila euro”.
E chiude con: “Sugli sprechi e sulla mala gestione del Consorzio di bonifica faremo un’opposizione ancora più dura, perché questo bubbone venga finalmente affrontato, e si riparta con le bonifiche del territorio agricolo in abbandono. Solo allora, a fronte di benefici effettivi, ad agricoltori e cittadini potrà essere richiesto il tributo 630. Su questo continueremo a batterci“.
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
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