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Porto Cesareo

Semplicemente Divina

Ancora grandi consensi per le opere Wine Made della salentina Arianna Greco che domenica 26 maggio si esibirà dipingendo col vino dal vivo! Bella di una bellezza estasiante. Occhi verde smeraldo, capelli scuri, sguardo penetrante e dolce come poche donne sanno essere

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Ancora grandi consensi per le opere Wine Made della salentina Arianna Greco che domenica 26 maggio si esibirà dipingendo col vino dal vivo!


Forse era scritto nel suo nome: dal celebre dipinto di Tiziano allo splendido componimento di Lorenzo De’ Medici… sempre Arianna e sempre in compagnia del suo “Bacco”. Il Dio del vino, il Dio dei piaceri, colui che riesce ad inebriare e a far dimenticare i mali della vita… Baccanali… ma non solo. I mali della vita si dimenticano celebrando la bellezza e tutto ciò che, di bello, la vita stessa ci regala. Ed eccoli lì: Bacco e la sua Arianna in un Trionfo destinato a durare nei secoli.


Viene dal Salento, dalla generosa terra pugliese. Bella di una bellezza estasiante. Occhi verde smeraldo, capelli scuri, sguardo penetrante e dolce come poche donne sanno essere: Arianna Greco, la pittrice del vino.


Siamo nel 2013 e la sua bravura ha già fatto, in pochissimo tempo, il giro d’Italia. Sul web basta digitare il suo nome ed ecco una sfilza interminabile di articoli a lei dedicati e di foto… foto di splendidi dipinti “Di… vini”! Sono tele profumatissime dai colori caldi. Gia, perché Arianna Greco ha portato il mito di Bacco ai giorni nostri. Il vino, quel liquido odoroso, caldo, passionale e’ stato plasmato dalla bella salentina che è riuscita, sapientemente, a farne scaturire volti di donna, corpi nudi, sensuali e mai volgari, sorrisi, bocche che addentano acini d’uva… il tutto con una maestria che non ha eguali. E grazie a questo grande talento e’ già conosciuta come “La pittrice del vino”. E questa sua arte prende il nome di Arte Enoica.


Ha preso parte, sempre con successo, a numerosissime Mostre, prima tra tutte quella allestita ad Ostuni e ripresa dalle telecamere di Rai 2 per la Rubrica SiViaggiare… non solo, anche per Affaritaliani con video che, sul web, contano migliaia di visualizzazioni. È stata subito la volta di un’altra splendida serata, organizzata a Bari insieme alla titolare dell’Azienda Fratelli Berlucchi, scesa in Puglia per l’anteprima nazionale del suo nuovo prodotto e presentato proprio in occasione della serata adornata dalle tele di Arianna Greco. Subito dopo Cantine Aperte presso il Museo del vino del Cavaliere Dante Renzini e tante altre Mostre tra cui la Personale allestita in occasione dell’Evento Rombi Divini a Viterbo e quella a Firenze dove, in occasione di Wine Town 2012, Palazzo Bartolini Salimbeni ha fatto da sfondo alle sue tele profumate. Questa Personale è stata allestita dall’Azienda Il Borro, dello stilista Ferragamo e proprio in quell’occasione e’ stato presentato al pubblico “il Bacco di Arianna” opera entrata a far parte della Collezione privata della stessa famiglia Ferragamo.

Ma ben presto son arrivati incarichi prestigiosi: la pittrice salentina e’ stata nominata “Ambasciatrice del Museo di Pulcinella nel Mondo” e una sua opera dipinta con vino e’ stata depositata presso il noto Museo napoletano. Anche il Museo Piero Taruffi di Bagnoregio non è rimasto esente dal fascino e dalla bravura della pittrice, scegliendola come artista realizzatore dell’opera simbolo dei 25 anni di attività e come realizzatrice dell’etichetta che contrassegnerà tutti i vini degustati a Viterbo in occasione della II Edizione dell’Evento Rombi Divini ad Agosto 2013. Altro importante appuntamento : il 1^ Trofeo Nazionale Miglior Sommelier Ambasciatore dei vini Pugliesi organizzato dal portale Vinoway e dall’AIS Puglia e dedicato al famoso Enologo Severino Garofano e il cui Premio sarà un’opera appositamente realizzata da Arianna Greco.


Inutile ricordare anche le tante altre Mostre cui ha partecipato la pittrice che, tra l’altro, vedremo ben presto in Francia, al VinExpo, ospite di una notissima azienda. Così come in Italia non è certo mancata all’appuntamento veronese col Vinitaly: nel 2012 con un’opera esposta presso lo stand dell’Azienda Monaci di Severino Garofano e nel 2013 con un’opera dipinta con vino e Birra e ospitata e presentata presso lo stand del Presidente dei Birrai Cambani, Giuseppe Schisano.


Un curriculum di tutto rispetto… comprensibile solo dopo aver visionato le sue splendide creazioni… provare per credere!


Cronaca

GdF confisca villetta a pregiudicato “socialmente pericoloso”

Sequestrato un immobile, del valore di 110.000 euro circa, ubicato in una nota località turistica salentina…

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I finanzieri di Lecce hanno eseguito un decreto di confisca di prevenzione, emesso dal Tribunale di Lecce, a seguito di indagini coordinate dalla Procura di Brindisi, al cospetto di un soggetto brindisino, gravato da numerosi precedenti e condanne penali.

Nei confronti di quest’ultimo, il Tribunale aveva ritenuto ricorrenti gli elementi, previsti dalla normativa antimafia, per qualificarlo “socialmente pericoloso”, in quanto indiziato di vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose.

L’odierno provvedimento giunge al termine di complesse indagini economico-patrimoniali svolte dai militari della Tenenza di Porto Cesareo, alle dipendenze del Gruppo Guardia di finanza di Lecce, finalizzate all’aggressione dei patrimoni di origine illecita e che, nel mese di marzo 2025, avevano portato al sequestro di un immobile, del valore di 110.000 euro circa, ubicato nella località turistica salentina di Torre Lapillo.

In particolare, le fiamme gialle hanno accertato la sistematica e costante sproporzione tra fonti lecite di reddito e beni acquisiti nel tempo dal proposto, tra questi l’immobile confiscato che, seppur intestato ad un soggetto terzo, è risultato essere nella piena ed esclusiva disponibilità del destinatario del provvedimento.

Il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, pure sotto forma di “beni rifugio”, assume un valore anche “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità.

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Casarano

Auto e attività commerciali in fiamme, interrogazione al Ministero dell’Interno

Odore di criminalità organizzata. Il deputato salentino del MoVimento 5 Stelle Leonardo Donno chiede «un piano straordinario di assunzioni e di impegno di risorse per aumentare e garantire la sicurezza»

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Da questo sito dopo gli ennesimi incendi dolosi avvenuti nella nostra provincia (a Torre San Giovanni e Casarano) abbiamo evidenziato il pericolo criminalità organizzata e come non si possa più ignorare il campanello d’allarme per i tanti, troppi, attentati incendiari ai danni di autovetture e anche di attività commerciali, registrati in ogni angolo del Salento.

A stretto giro di posta, quasi a confermare il nostro alert, arriva un’interrogazione al Ministero dell’Interno a firma del deputato salentino del MoVimento 5 Stelle Leonardo Donno.

Secondo l’onorevole Donno «è necessaria la massima attenzione ed è urgente un approfondimento sulle cause che hanno portato a un susseguirsi di eventi di cui è necessario individuare la matrice; fondamentale inoltre stabilire se si tratta di atti intimidatori messi in campo dalla criminalità organizzata al fine di intimorire i diretti interessati».

Su questi casi, che rivelano un aumento della criminalità, avverte il deputato dei 5 Stelle, «non si può voltare la faccia dall’altra parte, è necessario che lo Stato intervenga aumentando la sicurezza, e incrementi le risorse e la presenza delle forze dell’ordine oltre che agire sul fronte della prevenzione».

In riferimento al recente decreto Sicurezza, Donno dice che «il governo ha dimostrato un’assenza di volontà nel mettere in atto misure per contrastare in maniera adeguata la criminalità».

«Per questi motivi», il deputato di Galatina, ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Interno per chiedere «quali azioni intenda intraprendere per accertare le origini, le motivazioni e gli obiettivi dei fatti, e quali misure intende mettere in campo affinché tali episodi non si verifichino ancora».

Ha chiesto inoltre se non si intenda mettere in atto «un piano straordinario di assunzioni e di impegno di risorse per aumentare e garantire la sicurezza nelle zone interessate».

Quel che è certo è che non si può più minimizzare né girarsi dall’altra parte.

Siamo al punto di non ritorno.

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Cronaca

Condannato per omicidio e latitante: era in un B&B, in riva al mare

Arrestato a Torre Lapillo Carmine Mazzotta l’uomo che nel 1999, a capo di un commando di 4 persone, fu l’esecutore materiale dell’assassinio del 21enne Gabriele Manca

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Si nascondeva nella camera di un B&B a Torre Lapillo, Carmine Mazzotta, latitante dall’8 marzo di quest’anno dopo la sua condanna a trent’anni di carcere per omicidio, confermata il giorno prima dalla Cassazione.

A stanarlo sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale, che dopo la sua fuga non hanno mai abbandonato l’idea di trovarlo ancora in zona.

Si è chiusa così la latitanza del pregiudicato 51enne, sparito dalla circolazione dal 7 marzo di quest’anno, poche ore dopo la sentenza definitiva della Cassazione che aveva confermato la condanna a 30 anni di carcere, inflittagli dalla Corte d’Assise d’Appello di Taranto il 30 maggio scorso poiché riconosciuto colpevole di omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

L’omicidio in questione fu commesso il 17 marzo 1999 quando fu assassinato il 21enne Gabriele Manca, coinvolto in contrasti legati allo spaccio di droga e poi ucciso in una zona di campagna compresa tra Lizzanello e la frazione di Merine, a pochi chilometri da Lecce.

Il cadavere del giovane venne ritrovato il 5 aprile successivo, giorno di Pasquetta.

Manca, secondo il quadro ricostruito dai Carabinieri del ROS diciotto anni dopo il delitto, fu ucciso a colpi di pistola sparatigli alle spalle con una Tokarev semi-automatica calibro 7,62, mentre tentava la fuga da un commando di quattro persone che aveva organizzato una vera e propria esecuzione.

Nel commando anche Carmine Mazzotta, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, ossia colui che ha premuto il grilletto, tirato in ballo anche da due collaboratori di giustizia.

Dopo la condanna in primo grado a trent’anni con il rito abbreviato e conferma della pena in appello, i giudici della Cassazione avevano annullato con rinvio la condanna per Mazzotta, ragion per cui era stato instaurato un nuovo processo d’appello a Taranto.

In seguito alla decisione definitiva della condanna a trent’anni arrivata il 7 marzo 2025, l’uomo si era reso uccel di bosco ma, alla fine, è stato rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

Dopo prolungati appostamenti, servizi di osservazione e ricognizioni, i militari dell’Arma hanno individuato il presunto nascondiglio del latitante presso un B&B di Torre Lapillo, poco distante dalla spiaggia.

Sono rimasti appostati giorno e notte per essere sicuri che fra gli ospiti della struttura ci fosse proprio il 51enne da catturare.

Prima di entrare in azione, due carabinieri hanno prenotato una stanza spacciandosi per una coppia di turisti arrivati in Salento per il “ponte” festivo.

Una volta individuata la camera occupata dal latitante, hanno avvisato le altre pattuglie che hanno circondato la struttura ricettiva e fatto irruzione, cogliendolo di sorpresa.

Il 51enne, che naturalmente aveva trovato rifugio nel b&b senza fornire veri nome e cognome, al momento dell’arresto era da solo e non ha opposto resistenza, mostrandosi sorpreso per l’arrivo degli investigatori.

Ha raccontato che, per non farsi scoprire, aveva evitato qualsiasi rapporto con l’esterno, approfittando della vicinanza al mare per fare qualche passeggiata e concedendosi solo qualche sporadico spostamento nei dintorni per fare la spesa.

L’uomo aveva con sé vari telefoni e diverse utenze telefoniche, oltre a capi di abbigliamento estivi e invernali.

Non è escluso, pertanto, non stesse pensando di spostarsi altrove per prolungare la sua latitanza.

Il 51enne è stato quindi portato in carcere a Lecce, dove dovrà scontare la pena definitiva.

Nel frattempo, con gli elementi acquisti durante le ricerche, sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri, mirate a ricostruire il periodo di latitanza e a scoprire le persone che lo hanno protetto e aiutato dal giorno della sua fuga.

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Il Comando Provinciale dei Carabinieri

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